Commemorazione post-datata del D-day 6 giugno 1944: lo sbarco in Normandia

robert_capa_ddayCosì come è stato ritardato l’apertura del secondo fronte in Normandia di ben due anni (vedi scambio di lettere fra i cosiddetti Grandi ) così i nostri iscritti e simpatizzanti avranno in ritardo di un giorno la commemorazione di questo grande evento che ha determinato la definitiva sconfitta del Nazifascismo.
A proposito : come mai in Italia non si ricorda il 9 Maggio 1945 giorno della caduta di Berlino e della resa incondizionata dei Nazifascisti che si festeggia in quasi tutta Europa?

Bruno Tonolo segr.  Anpi Sezione “ Martiri di Mirano”

Scambio di lettere tra i cosiddetti “Grandi”

9 maggio 1945

VIA TASSO DAI GRANDI MURI PIENI DI COSI’ TANTO …

1131a698e46Pubblichiamo il testo del bellissimo e commovente testo recitato da Mario Soldaini, 13 anni, studente romano, alla prima festa dell’ANPI Provinciale di Roma, il 4 giugno alla Città dell’Altra Economia, davanti ai partigiani che avevano appena raccontato la loro liberazione. Grazie Mario.

VIA TASSO DAI GRANDI MURI PIENI DI COSI’ TANTO …
Orrore e  Onore parole che si contrappongono tra gli spazi angusti delle celle di Via Tasso 145 .
Manifesti di amore e di perdono verso quelli che avevano voluto guadagnare sulla pelle di uomini che ora definiamo collaborazionisti che criminali ,dei manifesti scavati con unghie di UOMINI  carichi del  senso del dovere ed amore per la Patria che Molto spesso non ricordiamo, nomi come SIMONI O MONTEZEMOLO, volti duri, forti che non potevano dar spazio ad una lacrima!!!
Che sapevano … capivano ed erano tra quelli che Roma, capitale delle capitali non ricorda, tranne una volta all’anno allora si ,poniamo tutti una corona di fiori a simboleggiare il nostro orgoglio, UNA corona che dovremmo ‘’porre’’ ogni giorno nel nostro cuore e nella nostra mente. Al museo della Liberazione o quello che ne rimane perché in parte venduto e dannatamente abitato, ho ritrovato quelle lacrime che non scendevano da tempo ,quel brivido paralizzante su tutta la spina dorsale.
Quella cella n°12 orribilmente piccola e soffocante senza luce per vedere il tempo passare e sperare finalmente  nella fine della guerra.NO! La luce non poteva passare ogni giorno durava un mese, ogni secondo un anno. Un anno di dolore e di torture che stremavano  ma non facevano arrendere quegli uomini che pur di non parlare, morivano nel silenzio più profondo!!! Avendo prima scritto alla madre un ‘’Sii forte‘’ su di un muro.
Allora io mi chiedo ,con la coscienza che riflette ancora a quei locali pieni di onore ed infamie, con il cuore a uomini e donne, anziani e ragazzi, cittadini di ogni classe e ceto dai quali Kappler e suoi aiutanti tentavano di estorcere informazioni in un modo così vile che definirei logorante per la nostra specie Umana, mi chiedo come sia potuto succedere che questi Bastardi siano riusciti a farla franca scappando dentro  delle valigie e come sia possibile che c’era gente che per guadagnare  soldi vendeva uomini, bambini, ragazzi della mia età, donne e ne traeva profitto me lo chiedo ma risposte non ne trovo non riesco a pensare che sia potuto accadere o non voglio pensarci per un brivido da non provare; allora continuo con il solo ricordarmi che circa 9000 DICO 9000 uomini e donne di tutte le età vennero messi su dei treni del non ritorno spariti tra la nebbia ed il fumo. Persone che potevano essere i miei nonni senza i quali io non sarei potuto nascere! E’pensando a questo ed a quello che i miei occhi hanno visto ed il mio sentimento pensato ,che ricordo così, come posso la tragicità della guerra e di quel malato fanatismo militare che non deve permettere e mi auguro non permetterà, un’altra VIA TASSO!!!
Mario Soldaini

La corruzione che ci circonda

fotoPalcoModena2Questa è una parte dell’intervento di Gustavo Zagrebelsky alla manifestazione “Per un’Italia libera e onesta” del 2 giugno a Modena:

Il nostro Paese sta sprofondando nel conformismo (…) siamo usciti da una consultazione elettorale che ha dato il risultato a tutti noto, ma la cosa che colpisce è questo saltare sul carro del vincitore. Tacito diceva che una delle abitudini degli italiani è di ruere in servitium: pensate che immagine potente, correre ad asservirsi al carro del vincitore. Noi tutti conosciamo persone appartenenti al partito che ha vinto le elezioni che hanno opinioni diverse rispetto ai vertici di questo partito. Ora non si tratta affatto di prendere posizioni che distruggono l’unità del partito, ma di manifestare liberamente le proprie opinioni senza incorrere nell’anatema dei vertici di questo partito (…) Queste persone, dopo il risultato elettorale, hanno tirato i remi in barca e le idee che avevano prima, oggi non le professano più. Danno prova di conformismo. (…)
La nostra rappresentanza politica è quella che è (…) La diffusione della corruzione è diventata il vero humus della nostra vita politica, è diventata una sorta di costituzione materiale. Qualcuno, il cui nome faccio solo in privato, ha detto che nel nostro Paese si fa carriera in politica, nel mondo della finanza e dell’impresa, solo se si è ricattabili (…) Questo meccanismo della costituzione materiale, basato sulla corruzione, si fonda su uno scambio, un sistema in cui i deboli, cioè quelli che hanno bisogno di lavoro e protezione, gli umili della società, promettono fedeltà ai potenti in cambio di protezione.

È UN MECCANISMO omnipervasivo che raggiunge il culmine nei casi della criminalità organizzata mafiosa, ma che possiamo constatare nella nostra vita quotidiana (…)
Questo meccanismo funziona nelle società diseguali, in cui c’è qualcuno che conta e che può, e qualcuno che non può e per avere qualcosa deve vendere la sua fedeltà, l’unica cosa che può dare in cambio (…) Quando Marco Travaglio racconta dei casi di pregiudicati o galeotti che ottengono 40 mila preferenze non è perché gli elettori sono stupidi: sanno perfettamente quello che fanno, ma devono restituire fedeltà. Facciamoci un esame di coscienza e chiediamoci se anche noi non ne siamo invischiati in qualche misura. (…)
Questo meccanismo fedeltà-protezione si basa sulla violazione della legge. Se vivessimo in un Paese in cui i diritti venissero garantiti come diritti e non come favori, saremmo un paese di uomini e donne liberi. Ecco libertà e onestà. Ecco perché dobbiamo chiedere che i diritti siano garantiti dal diritto, e non serva prostituirsi per ottenere un diritto, ottenendolo come favore.
Veniamo all’autocoscienza: siamo sicuri di essere immuni dalla tentazione di entrare in questo circolo? (…) Qualche tempo fa mi ha telefonato un collega di Sassari che mi ha detto: “C’è una commissione a Cagliari che deve attribuire un posto di ricercatore e i candidati sono tutti raccomandati tranne mia figlia. Sono venuto a sapere che in commissione c’è un professore di Libertà e Giustizia…”. Io ero molto in difficoltà, ma capite la capacità diffusiva di questo sistema di corruzione, perché lì si trattava di ristabilire la par condicio tra candidati. Questo per dire quanto sia difficile sgretolare questo meccanismo, che si basa sulla violazione della legge. Siamo sicuri di esserne immuni? Ad esempio, immaginate di avere un figlio con una grave malattia e che debba sottoporsi a un esame clinico, ma per ottenere una Tac deve aspettare sei mesi. Se conosceste il primario del reparto, vi asterreste dal chiedergli il favore di far passare vostro figlio davanti a un altro? Io per mia fortuna non mi sono mai trovato in questa condizione, ma se mi ci trovassi? È piccola, ma è corruzione, perché se la cartella clinica di vostro figlio viene messa in cima alla pila, qualcuno che avrebbe avuto diritto viene posposto. Questo discorso si ricollega al problema del buon funzionamento della Pubblica amministrazione: se i servizi funzionassero bene non servirebbe adottare meccanismi di questo genere. Viviamo in un Paese che non affronta il problema della disonestà e onestà in termini morali. (…) Se non ci risolleviamo da questo, avremo un Paese sempre più clientela-rizzato, dove i talenti non emergeranno perché emergeranno i raccomandati, e questo disgusterà sempre di più i nostri figli e nipoti che vogliono fare ma trovano le porte sbarrate da chi ha gli appoggi migliori. È una questione di sopravvivenza e di rinascita civile del nostro Paese. Ora, continuiamo a farci questo esame di coscienza: non siamo forse noi, in qualche misura, conniventi con questo sistema? Quante volte abbiamo visto vicino a noi accadere cose che rientrano in questo meccanismo e abbiamo taciuto? Qualche tempo fa, si sono aperti un trentina di procedimenti penali a carico di colleghi universitari per manipolazione dei concorsi universitari (…) Noi non sapevamo, noi non conoscevamo i singoli episodi (…) e per di più non siamo stati parte attiva del meccanismo, ma dobbiamo riconoscere che abbiamo taciuto, dobbiamo riconoscere la nostra correità.

PROPOSTA: Libertà e Giustizia è una associazione policentrica che si basa su circoli, che sono associazioni nella associazione, radicati sul territorio e collegati alla vita politica. Non sarebbe il caso che i circoli si attrezzassero per monitorare questi episodi, avendo come alleati la stampa libera e la magistratura autonoma? Potrebbe essere questa una nuova sfida per Libertà e Giustizia, controllare la diffusione di questa piovra che ci invischia tutti, cominciando dal basso, perché dall’alto non ci verrà nulla di buono, perché in alto si procede con quel meccanismo che dobbiamo combattere.

http://www.libertaegiustizia.it/2014/06/03/una-lezione-di-onesta-riempie-piazza-xx-settembre/