Commenti a: Gaza il gas nel mirino http://anpimirano.it/2014/gaza-il-gas-nel-mirino/ Sun, 20 Jul 2014 05:33:17 +0000 hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 Di: Roberto http://anpimirano.it/2014/gaza-il-gas-nel-mirino/comment-page-1/#comment-2866 Sun, 20 Jul 2014 05:33:17 +0000 http://anpimirano.it/?p=5942#comment-2866 Dinucci ha scoperto l’acqua calda. Da quando è nato lo stato di Israele, la guerra per togliere le risorse naturali ai palestinesi è stata di primaria importanza per gli israeliani, ad iniziare dalle sorgenti d’acqua. E questo per un motivo fondamentale: spazzare via gli arabi palestinesi dallo stato d’Israele, questo è il vero obbiettivo. Le speranze di pace sono morte quando un colono israeliano ha ucciso Rabin che era forse l’unico politico che ha voluto davvero la coesistenza dei due popoli. se qualcuno vuole davvero informarsi sul genocidio del popolo palestinese da parte degli israeliani dovrebbe leggersi questa intervista alla giornalista israeliana Mira Bar Hillel:

“Vorrei strappare il mio passaporto israeliano”

LA GIORNALISTA: “NON SIAMO VITTIME, MA AGUZZINI. È VERO, IL NEMICO VORREBBE ANNIENTARCI, MA NOI ABBIAMO I CARRI ARMATI E LORO NEPPURE GLI OSPEDALI”
Non posso più sopportare politici come Ayelet Shaked che giustificano la morte di innocenti donne e bambini palestinesi. Di chi sto parlando? È giovane. È carina. È laureata in Ingegneria informatica. Dietro i suoi occhi angelici si nasconde l’Angelo della morte ed è proprio a causa sua che sono tentata di dare alle fiamme il mio passaporto israeliano. Ayelet Shaket rappresenta alla Knesset il partito di estrema destra Casa Ebraica. Ciò vuol dire che, per quanto possa apparirvi difficile da credere, questa ragazza dall’aspetto innocente e dai tratti dolcissimi si trova molto più a destra di Netanyahu.
LUNEDÌ SCORSO ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Dietro ogni terrorista ci sono dozzine di uomini e donne senza i quali non potrebbe compiere attentati terroristici. Sono tutti nostri nemici. Mi riferisco anche alle madri dei martiri che li accompagnano all’ultima dimora con fiori e baci. Debbono fare la fine dei loro figli per una semplice questione di giustizia. Dobbiamo impedire a queste serpi di generare altri serpenti”. Una settimana prima, alla vigilia del sequestro del diciassettenne Mohammed Abu Khudair, poi dato alle fiamme, aveva scritto: “Questa non è una guerra contro il terrorismo né contro gli estremisti né tanto meno contro l’Autorità palestinese. È una guerra tra due popoli. Perché? Chiedetelo a loro che l’hanno iniziata”. Come vedete, ancor prima che il ragazzo morisse, lo aveva già additato come un nemico e dopo il suo brutale assassinio non ha mostrato il benché minimo rimorso nè un briciolo di compassione. Mi ha fatto venire in mente la sorella di mia mamma, Klara, e i suoi tre figlioletti che vivevano a Cracovia nel 1939 quando i nazisti invasero la Polonia.
ANCHE I NAZISTI decisero che tutti gli ebrei erano nemici e che andavano eliminati comprese le donne e i piccoli serpenti che portavano in grembo. Perché? Chiedetelo a loro che hanno cominciato , avrebbero risposto i nazisti se glielo avessero chiesto. Non ho mai conosciuto Klara e i suoi figli morti nel 1942. Ho conosciuto mio zio Romek sopravvissuto nella fabbrica di Oscar Schindler e sua moglie Yetti scampata alla morte perché parlava tedesco talmente bene da riuscire a fingersi tedesca. Anche il fratello di mio padre e la sua famiglia morirono prima della mia nascita nello stesso campo di sterminio nel quale morì Anna Frank. So cosa vuol dire essere vittime inermi, e so che oggi gli israeliani non sono più le vittime, ma gli aguzzini. Sì è vero, gli uomini di Hamas sono assassini che ci odiano e vorrebbero cancellarci dalla faccia della terra. Resta il fatto che è Israele ad avere i carri armati mentre gli abitanti di Gaza non hanno nemmeno ospedali. Shaked ha avuto quello che voleva: a Gaza sono morte quasi 100 persone, un quarto delle quali bambini. In Israele – malgrado gli sforzi di Hamas – non è morto nessuno. E mentre su Gaza piovono le bombe gli adolescenti israeliani postano su Twitter selfie e commenti politici. Ne ricordo due che per fortuna sono stati cancellati: “A morte tutti voi fottuti arabi”, diceva il primo. “Che voi arabi possiate rimanere paralizzati e crepare tra grandi sofferenze”, diceva il secondo. A leggere questa roba non mi resta che prendere il mio passaporto israeliano, accendere un cerino e dargli fuoco. “Not in my name!!!”. Non a nome mio. © The Independent

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