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Maggio 20, 2016

sistema elettorale  dell’ ITALICUM  http://www.camera.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/infografica/pdfs/000/000/003/NSE_DEFINITIVA.pdf

“C’è sempre bisogno di difendere gli spazi di democrazia. Perché questi diminuiscono quando due persone estranee al Parlamento trovano un accordo sulla legge elettorale, imponendola poi ai relativi partiti. Una legge elettorale che è l’esatto contrario di quanto promesso per anni, che ancora una volta non dà la parola ai cittadini, non fa scegliere i propri rappresentanti, creando un Parlamento di nominati. Questa è cattiva politica, ed è anche riduzione degli spazi di democrazia”. CARLO SMURALIA Presidente anpi nazionale al congresso CGIL 2014.

 

Comunicato stampa del DIRETTIVO ANPI SEZ. “MARTIRI DI MIRANO”

Oggetto:Comitato Referendario per il NO

Il Direttivo ANPI sez. “Martiri di Mirano” riunitosi in data 15.04.2016 dopo approfondita discussione ha deliberato, a maggioranza dei suoi membri effettivi,di promuovere l’isituzione  del Comitato Referendario per il NO alla Riforma Costituzionale  e avviare la raccolta delle firme per il Referendum  per l’abolizione di alcuni punti della legge elettorale (Italicum).

Il Comitato   aderisce al “COORDINAMENTO nazionale DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE (CDC)” .

La decisione di impegnarsi per il NO  nel prossimo referendum sulla riforma costituzionale approvata da questo parlamento  è una scelta che mira a salvaguardare i valori della Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza e non a scendere in campo a favore o contro di questa o quella forza politica.

L’Anpi ritiene che la combinazione di questa riforma Costituzionale e della nuova legge elettorale (Italicum)  presenti forti rischi di una deriva autoritaria potendo concentrare il potere nelle mani del governo e di chi lo guida senza i contrappesi e le garanzie presenti nell’attuale assetto costituzionale.  Verrebbe infatti   attribuito ad un unico partito , che potrebbe essere l’espressione di una ristretta minoranza di elettori , sia il potere legislativo che il potere esecutivo condizionando inoltre l’elezione del Presidente della Republica , dei giudici della Corte Costituzionale e dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura , organi di garanzia e controllo per la vita della democrazia costituzionale.

L’opportunità di una revisione della nostra Carta Costituzionale  e la presenza   anche di norme  positive non sono però sufficienti  a compensare il giudizio nettamente  negativo sul complesso di questa riforma.

In questo senso si sono chiaramente espressi anche numerosi e importanti costituzionalisti che recentemente hanno sottoscritto un documento in cui affermano che questo processo di riforma  si sia tradotto  ,” per i contenuti ad esso dati e per le modalità del suo esame  e della sua approvazione parlamentare , nonché della sua presentazione al pubblico in vista del voto popolare , in una potenziale fonte di nuove disfunzioni del sistema istituzionale e nell’appannamento  di alcuni criteri  portanti dell’impianto e dello spirito della Costituzione”.

Ricordiamo inoltre che i  rischi connessi a questo progetto di riforma  sono amplificati dal fatto che non solo in Italia   siamo di fronte ad un attacco alle Democrazie parlamentari nate dalle lotte di liberazione da regimi totalitari e dalla partecipazione popolare alle scelte di governo. E’ da diverso tempo che a livello internazionale si giudicano “pericolosamente di sinistra” certe Costituzioni, specie quelle di alcuni stati europei, che sono accusate di rallentare le decisioni dell’esecutivo dando troppo spazio al dissenso espresso nelle aule parlamentari.

La tanto urlata rottamazione si è presto capito che non riguardava le vecchie forme di gestione del potere, che continuano a permanere sotto altre vesti,  bensì ai diritti di rappresentanza e di garanzia dei cittadini nei modi sanciti dalla Costituzione del 1948.

In un quadro mondiale attraversato da tragedie immani, minacciato da folli propositi di uso delle armi nucleari, in uno scenario dove l’Europa si è dimostrata divisa al suo interno, incapace di proporre e imporre una sua linea di azione, esplodono i nazionalismi carichi di un retaggio culturale che porta diritto al nazifascismo, il terrorismo, le strategie egemoni imperialistiche, indifferenti alle ragioni dei popoli e delle minoranze, all’autodeterminazione e al diritto di esistere

E’ anche per queste ragioni, che nel nostro piccolo, dobbiamo essere rigorosi e intransigenti sul piano etico e morale continuando a scegliere di stare dalla parte di chi, con il sacrificio dalla vita, ci ha aperto la strada difficile della Democrazia garantita dalla Costituzione vigente.

Il Direttivo ANPI “Martiri di Mirano”

Mirano, 15.04.2016

IL  DIBATTITO  E’ APERTO

———- Messaggio inoltrato ———-
Da: [email protected] <[email protected]>
Date: 20 maggio 2016 18:00
Oggetto: Apertura sul sito nazionale ANPI di una finestra sui referendum – Settimana straordinaria delle firme
A: [email protected]

Caro Andrea Liparoto, quando il mio partito mi faceva diffondere il libretto: “a quello che ti domanda tu rispondi” era tanto tempo fa e sono convinto che quella premura ed esigenza di condurci per mano non esista più, per fortuna, semmai è esistita. Ma era pur sempre il mio partito, quello strumento che scelgono gli uomini per avere più intelligenza e più forza.

ANPI è ancora feconda perché è stata ed è portatrice dei valori della pace, della libertà, dell’uguaglianza nella giustizia, ma non sarà mai un partito.

ANPI è nata nel tempo terribile e magnifico della Resistenza, per dare solo un nome di casa comune ed una direttiva a donne e uomini che da soli avevano preso la via della montagna o giocavano a rimpiattino con l’orrore dei nazifascisti, ma mai in nessun momento ANPI chiese a qualcuno come avrebbe votato. Per questo mantenne e ha mantenuto una funzione unitaria, che deve saper ancora dispiegare per essere pari al suo impegno di proteggere la Memoria del riscatto alla democrazia. E’ questo il significato pratico di “concorrere alla piena attuazione, nelle leggi e nel costume, della  Costituzione italiana . . . ”

La Costituzione per noi e per molti rimane la tavola delle regole fatte per difendere tutti i deboli. Attuarla significa anche attrezzarla per rispondere alle  nuove debolezze. ANPI con la sua funzione può darci solo una visione unitaria e sollecitare il nostro libero voto, quello che abbiamo conquistato assieme.  Il resto tocca a ciascuno di noi, anche organizzati in partiti, che ci rappresentano, rispettando appunto la Costituzione

 

 

 

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