f35 – ANPI Associazione Nazionale Partigiani d'Italia – Sezione del Miranese "Martiri di Mirano" http://anpimirano.it Sun, 09 Jun 2013 13:42:36 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 Felice Casson: sospendere l’acquisto degli F-35 http://anpimirano.it/2013/felice-casson-sospendere-lacquisto-degli-f-35/ Sun, 09 Jun 2013 13:42:36 +0000 http://anpimirano.it/?p=4199 Leggi tutto "Felice Casson: sospendere l’acquisto degli F-35"]]> “Sospendere immediatamente la partecipazione italiana al programma sugli F-35 e procedere, in prospettiva europea, ad una visione strategica della politica di difesa destinando le somme risparmiate ad investimenti pubblici riguardanti la tutela del territorio nazionale dal rischio idrogeologico, la tutela dei posti di lavoro, la sicurezza dei lavoratori”. È quanto chiede Felice Casson, vicepresidente della commissione Giustizia del Senato, con una mozione firmata da altri 17 senatori Pd.
“Non esiste a tutt’oggi alcun impegno all’acquisto di questi velivoli – spiega – e non c’è alcun contratto firmato e tantomeno alcuna penale. Peraltro i Governi francese e tedesco negli ultimi mesi hanno piu’ volte cercato di coinvolgere i piu’ importanti Paesi europei al fine di sviluppare insieme attivita’ industriali in questo settore considerando il fatto che nel settore aeronautico il consorzio Eurofighter è in grado di produrre un velivolo assolutamente competitivo”.
“Rivedere queste scelte – aggiunge Casson – appare quantomeno sensato e congruo rispetto all’attuale situazione economica e finanziaria del Paese e va inoltre rilevato che al momento si sono ritirati o hanno sospeso la loro partecipazione al programma i seguenti Paesi: Norvegia, Olanda, Australia, Turchia, Danimarca e Canada. La Gran Bretagna ha falcidiato le previsioni di spesa (ne doveva comprare circa 130, oggi ne conferma solo 20); persino gli Usa stanno valutando l’annullamento della versione B, a decollo corto e atterraggio verticale, che interessava la nostra Marina”. “La nuova normativa e le nuove procedure adottate – conclude Casson – consentono di ripensare qualunque programma e attribuiscono al Parlamento un ruolo decisivo, di cui il Parlamento stesso deve fare oculato e motivato uso, soprattutto in presenza di tagli ai vari settori della vita pubblica, che sono continui e pesanti, mentre i costi per il programma F-35, circa 12 miliardi, appaiono francamente esorbitanti e fuori luogo”.

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Verso la guerra “tecnologica” come “soluzione” alla crisi http://anpimirano.it/2012/verso-la-guerra-tecnologica-come-soluzione-alla-crisi/ Sat, 15 Dec 2012 11:57:59 +0000 http://anpimirano.it/?p=2329 Leggi tutto "Verso la guerra “tecnologica” come “soluzione” alla crisi"]]> Il progetto di riforma fortemente voluto dal Ministro Di Paola è diventato legge.
Un provvedimento nel segno degli F35.
Il Governo tecnico mette in salvo uno dei provvedimenti che gli sono più cari nonostante il caos dell’imminente caduta : la riforma della forze armate.
Tutto si ferma, tranne gli armamenti.
Ieri pomeriggio a Montecitorio, deputati dai giorni contati, hanno votato la legge che delega un Governo che non c’è più a varare la riforma delle Forze Armate.
Le dimissioni di Monti sconvolgono il calendario parlamentare e fanno decadere fior di provvedimenti ma non intralciano l’ennesimo favore della politica all’industria bellica.
Sono mesi che USB Difesa ha evidenziato in tute le sedi, come nella piazza, la netta contrarietà per una riforma che determina:
– lo spostamento di enormi risorse dalle spese per il personale all’investimento, eliminando posti di lavoro
– l’utilizzo di tutti i risparmi per l’acquisto di armamenti
– nessuna cancellazione degli sprechi e dei privilegi della “casta militare”
– un impegno di 230 miliardi di euro per i prossimi 12 anni
– un aumento di fatto della spesa pubblica
– il pagamento dell’intervento dei militari per i comuni alluvionati o colpiti da una catastrofe naturale.
Ma la “riforma Di Paola” è un provvedimento nel segno degli F35.
I nuovi cacciabombardieri americani sono una vecchia passione dell’ammiraglio. È stato lui, esattamente dieci anni fa, nella veste di segretario generale della difesa e direttore nazionale degli armamenti, a firmare con il governo americano il memorandum che dava il via alla partecipazione italiana al progetto.
Fin da allora, il nuovo velivolo è stato pubblicizzato e proposto come strumento in grado di soddisfare “le esigenze delle nostre forze armate, anche grazie alla estrema versatilità”.
All’origine della legge delega oggi in votazione alla Camera c’è un tipico incidente della “maggioranza strana” che ha sostenuto il governo di Mario Monti.
Nella primavera scorsa ci fu il tentativo di fermare il progetto di acquisto degli F35 (il programma è sceso da 131 a 90 pezzi, per un costo complessivo che rimane attorno ai 12-15 miliardi di euro), ma non c’era una maggioranza disposta a fermare Di Paola.
Di Paola non ha perso tempo, e a tempo di record ha predisposto la legge delega, con cui si dà carta bianca al ministero della Difesa per riformarsi.
Il personale civile dovrà scendere da 33 mila a 20 mila unità, i militari dagli attuali 183 mila a 150 mila, i generali da 450 a 310.
L’obiettivo è di passare da un 70% della spesa in stipendi a 50%, 25% per spese di funzionamento e 25% in nuovi sistemi d’arma.
Come declamato dalla legge delega, ogni euro risparmiato chiudendo caserme ed esodando militari rimarrà a disposizione della Difesa per l’acquisto di nuove armi, deciso in totale autonomia se facente parte di progetti già varati.
Il ministero della Difesa è l’unico ad aver ottenuto dal governo Monti un aumento delle dotazioni finanziarie (oltre un miliardo nei prossimi tre anni) superiore ai tagli della spending review.
In realtà il taglio del personale della Difesa è stato già deciso dal governo Monti, e la riforma dello “strumento militare” serve soprattutto a inserirlo in un quadro dove le forze armate saranno numericamente agili e ben equipaggiate per essere pronti a intervenire in teatri di guerra lontani dai confini nazionali, anche con cacciabombardieri d’attacco.
Ciò che lascia perplessi molti parlamentari anche della (ex) maggioranza è la fretta di varare una riforma di tale portata che dispiegherà i suoi effetti nei prossimi 15-20 anni, con una sola seduta di discussione nell’aula di Montecitorio.
Non sappiamo se il ministro/ammiraglio Di Paola riusirà a continuare il lavoro fin qui già svolto ma sicuramente la designazione dei nuovi vertici militari di Stato Maggiore Difesa, Stato Maggiore Aeronautica e Stato Maggiore Marina, su proposta dello stesso ministro, ha molto a che fare con la garanzia e la fedeltà di gestire la riorganizzazione, contenuta nei decreti legislativi attuativi della legge delega sulla riduzione dello strumento militare nazionale, secondo i dettami del suo animatore.
Usb Difesa continuerà a svolgere il suo ruolo in opposizione a questa riforma “epocale” che mette in serio pericolo migliaia di posti di lavoro ma anche la pace e la democrazia nel nostro paese.
(da “USB Difesa” mercoledì 12 dicembre 2012)

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12 Luglio a Roma: No agli F35! http://anpimirano.it/2012/12-luglio-a-roma-no-agli-f35/ Thu, 12 Jul 2012 07:00:31 +0000 http://anpimirano.it/?p=1126 Leggi tutto "12 Luglio a Roma: No agli F35!"]]>

 75.000 firme di cittadini, 650 associazioni, il sostegno di oltre 50 Enti Locali (tra Regioni, Province e Comuni). Saranno questi i protagonisti della giornata di mobilitazione che la campagna “Taglia le ali alle armi” (promossa da Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci! e Tavola della Pace) ha deciso di organizzare giovedì 12 luglio, come momento conclusivo della seconda fase di azione prevista dalla campagna stessa. Negli ultimi mesi l’attenzione sul tema delle spese militari e del particolare spreco costituito dai caccia Joint Strike Fighter è cresciuta moltissimo anche grazie a tutte le informazioni diffuse dalle associazioni e dai gruppi che hanno sostenuto “Taglia le ali alle armi”. Dai problemi tecnici ai costi sempre in aumento, dai dubbi di tutti gli altri paesi partner alla ostinata decisione di continuare l’acquisto da parte del nostro Ministero della Difesa, alle inesistenti “penali” sulla cancellazione dell’acquisto l’opinione pubblica ha avuto modo in questi ultimi mesi di capire meglio cosa sta dietro al progetto del caccia F-35. E comprendere come si tratti dell’ennesimo e gigantesco spreco di denaro pubblico a sostegno delle spese militari distolto invece da usi socialmente ed ambientalmente più utili e necessari. Per sostenere il nostro rinnovato appello al Governo per un cambio di linea su questo progetto – anche a nome delle migliaia di persone che hanno sostenuto la campagna – l’appuntamento è per le 12.30 di giovedì 12 luglio a Roma. Ulteriori dettagli verranno diffusi dal sito ufficiale della campagna a breve. La mobilitazione di piazza sarà preceduta da una Conferenza Stampa al Senato della Repubblica incentrata sulla posizione della nostra campagna in merito alla revisione dello strumento militare (il cosiddetto DDL Di Paola) in corso di discussione in Parlamento: un provvedimento che non porterà a nessun vero risparmio ma sposterà l’impiego di risorse pubbliche verso nuovi acquisti di sistemi d’arma, come anche confermato dalle decisioni prese nell’ambito della “spending review”. Mentre il Governo ha infatti deciso di intervenire ancora una volta in maniera drastica sulla spesa sociale e sanitaria, le riduzioni per la Difesa e per l’acquisto di armamenti si limitano a poche decine di milioni e definiscono una diminuzione degli effettivi delle Forze Armate che si realizzerà solo dopo diversi anni. Nel contempo non vengono toccati gli investimenti per l’acquisto di armamenti: un’ipotesi di taglio di 100 milioni anno sui capitoli di spesa per le armi è stata infatti all’ultimo momento rigettata.

www.disarmo.org/nof35

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/10/spending-review-alla-difesa-tagli-solo-alle-missioni-allestero-restano-f35/289679/

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