renzo tonolo – ANPI Associazione Nazionale Partigiani d'Italia – Sezione del Miranese "Martiri di Mirano" http://anpimirano.it Sat, 14 Oct 2017 09:26:56 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 13529763 CI HA LASCIATO RENZO TONOLO. L’ULTIMO SALUTO SARA’ VENERDI’ 6 OTTOBRE ORE 15 IN BARCHESSA DI VILLA 25 APRILE A MIRANO http://anpimirano.it/2017/ci-ha-lasciato-renzo-tonolo-lultimo-saluto-sara-venerdi-6-ottobre-ore-15-in-barchessa-di-villa-25-aprile-a-mirano/ Thu, 05 Oct 2017 15:04:53 +0000 http://anpimirano.it/?p=8976 Leggi tutto "CI HA LASCIATO RENZO TONOLO. L’ULTIMO SALUTO SARA’ VENERDI’ 6 OTTOBRE ORE 15 IN BARCHESSA DI VILLA 25 APRILE A MIRANO"]]>

 

A Renzo.

 

La maggior parte degli uomini politici di oggi denotano un’ irrequietezza politica che sta portando nel nostro paese,  con  situazioni fortemente in contrasto, all’immobilità e alla estraneazione delle nuove generazioni. Non ho certo provato questa sensazione quando mi sono avvicinato al Comitato Permanente Antifascista del Miranese nei primi anni ’70, di cui tu eri fautore.

L’ irrequietezza non ti apparteneva, Renzo. Una calma determinata dalla conoscenza e dall’esperienza della lotta d’inferno contro il nazifascismo, traspirava dalle tue parole intercalate da pause che inducevano alla riflessione e al dialogo.  Ti rendevi conto di far parte di quella schiera di uomini che avevano allargato le loro braccia all’umanità, al grande Amore come lo definivi tu. Volevi farne parte e ne eri fiero.

Nell’ultima Giornata della Memoria Miranese si è rinnovato, come ogni anno, questo abbraccio con i giovani studenti delle scuole medie inferiori e superiori. Hai sempre partecipato e donato la tua presenza come fondamentale testimonianza, lasciando a loro come a noi, questo tuo prezioso Bene.

Bruno Tonolo     Pres.  Anpi  Mirano

 

RICORDO DI RENZO TONOLO (testo letto al funerale di Renzo)

(Mirano, 4 giugno 1928- 2 ottobre 2017)

 

L’ANPI sezione “Martiri di Mirano” ricorda con profonda riconoscenza e affetto l’alta figura morale – e paterna – di Renzo Tonolo.

L’Antifascismo, unito a una viva passione politica e all’Amore intenso per la Democrazia, hanno percorso e contraddistintola sua vita, fin da quando, giovanissimo studente, nel lontano 1940, l’Italia fascista dichiarava guerra alla Francia e all’Inghilterra.

Fu allora illuminante la lezione appassionata sulla Democrazia nell’antica Grecia e sulla Rivoluzione Francese di una giovane e coraggiosa professoressa, in reazione agli ottusi tentativi della Dittatura di omologare le menti in formazione, di creare forzatamente, a suon di parole d’ordine, il consenso politico.

Moltissimi anni dopo, Renzo Tonolo teneva a raccontarequella sua diretta e vivida esperienza giovanileagli studenti miranesi, con il profondo convincimento del ruolo fondamentale della Scuola nella formazione ai valori della Libertà, della Democrazia e della Responsabilità individuale.

Aveva appena 14 anni – raccontava – quando -organizzatosi con un gruppo di compagni di scuola sotto la sigla LEF (Liberté, Egalité, Fraternité) – stampava artigianalmente, a Mirano, insieme all’amico fraterno Paolo Tonolo, i primi volantini antifascisti, poi distribuiti a Mestre dai compagni di ginnasio.

Aveva un anno di più, quando, nel 1943, poco dopo la costituzione della Repubblica Sociale Italiana, con i giovani antifascisti miranesi riusciva a ricoprire di rosso, con il lancio di bottigliette di acqua e anilina, parte della grande scritta“Fascio Repubblicano”, sulla parete da poco ridipinta della Casa del Fascio.

Aveva da poco compiuto16 anni, infine, quando, il 20 settembre 1944, veniva prelevato dalla casa paterna di Mirano e condotto nella Casa del Fascio,dove, nel corso della notte, subiva l’interrogatorio delle Brigate Nere, colpitoripetutamente, in volto, a sangue.Poco prima una retata progettata nelle case dei contadini del miranese era stata sventata grazie al padre, Giovanni Tonolo. Dall’interrogatorio violento di quel mite ma irremovibile giovane con gli occhiali,le Brigate Nere speravano – invano – di ricavare notizie su Giancarlo Tonolo, studente universitario di Filosofia attivo in Giustizia e Libertà, fratello dell’amico Paolo, che nel frattempo era riuscito fortunosamente a fuggire.

Dopo l’esperienza indelebile di quell’interrogatorio, Renzo fu testimone della repressione fascista più terribile: vide Oreste Licori affrontare la morte eroicamente, vide i cinque ragazzi martoriatie agonizzanti lasciati morire in Piazza, vide, con gli altri miranesi, le fucilazioni di altri amici contro il muro del Cimitero.

Ma, il 27 aprile 1945, a lui, e ad altri ragazzi miranesi, toccò l’onere e l’onore di disarmare un’intera colonna di Tedeschi e di consegnarla agli Alleati.

 

Fu nel Dopoguerra, all’epoca della sua esperienza politica attiva, come Socialista, nell’Amministrazione Comunale guidata dalle forze progressiste finalmente riunite, che Renzo Tonolo contribuì a fondare, con altre personalità antifasciste, il Comitato Permanente Antifascista di Mirano. Erano i primi anni Settanta, gli anni degli attentati e delle stragi nel nostro Paese: Piazza della Loggia a Brescia, Piazza Fontana a Milano. E poi la strage della Stazione di Bologna. I fascismi tentavano di riemergere, ancora una volta.

Fu in quel periodo che – come un buon padre di famiglia, al cui operare ogni amministratore è tenuto a ispirarsi – volle fortemente il Monumento al Partigiano, come tributo ai Martiri della Libertà, memoria e monito per le generazioni future, nonché opera d’arte di qualità al centro della Piazza.E, in tempi recenti, quando se ne minacciò la rimozione, tutti possono ricordare come fosse tra quelli che lo difesero più strenuamente.

Come Presidente dell’ANPI sezione “Martiri di Mirano”ha offerto all’associazione il fondamentale contributo della sua vivida intelligenza, del suo invito alla riflessione, all’adesione a valori “alti”. Ha portato il contributo della sua calma e della sua saggezza, di una profonda moralità laica, di una acuta e lucida attenzione per ogni fenomeno e manifestazione della società contemporanea. Ha trasmesso a tutti noi la sua convinzione nella necessità dell’unione delle forze progressiste e antifasciste, pur nel rispetto delle diversità e peculiarità di ciascuno, come in quegli anni Settanta che videro Mirano trasformarsi in un centro urbano di qualità, ricco di scuole, servizi, parchi e opportunità di crescita culturale e politica.

Renzo è stato per tutta la vita testimone dei valori della Resistenza presso le giovani generazioni.Nell’ultima Giornata della Memoria Miranese si è rinnovato, come ogni anno, l’abbraccio con gli studenti delle scuole medie e inferiori. Renzo ha sempre partecipato e donato la sua presenza come fondamentale testimonianza, lasciando, a loro come a noi, il suo prezioso Bene, il grande Amore per l’Umanità.

 

Mirano, 6 ottobre 2017

 

 

 

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Oggi e sempre Resistenza http://anpimirano.it/2014/oggi-e-sempre-resistenza/ Wed, 19 Nov 2014 09:44:35 +0000 http://anpimirano.it/?p=6203 Leggi tutto "Oggi e sempre Resistenza"]]>  

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“No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere, pensate che tutto è successo  perchè non ne avete voluto più sapere” (Giacomo Ulivi, studente, 19 anni, fucilato dai fascisti)

Dice così la targa del monumento in piazza Martiri, centro della cittadina di Mirano. La piazza, il cimitero, Villa Errera, la vecchia casa del Fascio… di luoghi che parlano di memoria ce ne sono, e non sono pochi. Per questo piccolo comune della provincia di Venezia la memoria di quegli anni rimane una questione importante. Oggi in particolare, 1 novembre 2014, ANPI e cittadinanza si sono riuniti per commemorare dopo 70 anni la fucilazione di uno dei partigiani del miranese, il primo di questa citta a essere ucciso.
Doveva essere una mattina simile a questa, quando le Brigate Nere portarono al cimitero Oreste Licori, anni 23, comandante della Brigata “Volga”: lo ricorda bene Renzo Tonolo, vice-presidente della sezione ANPI e testimone diretto di quei giorni.
“Lo ammirai quando l’ho visto passare avanti a me, a testa alta e con passo deciso, in mezzo agli scherani, per andare verso l’esito violento della propria breve esistenza, con grande dignità.
Lo ammirai quando seppi che non ha voluto subire passivo la programmata cerimonia fascista della sua fucilazione, ha scelto lui il posto dove dovevano ucciderlo: non avanti il muro ma qui, sulla strada. Fu questo il suo ultimo atto di rifiuto alla sottomissione. Lo ammirarono i suoi carnefici che espressero profondo rispetto per il coraggio con cui affrontò il plotone, urlando prima della fine la propria fede”.
Ancora viene ricordato infatti come mori quel ragazzo, con il pugno alzato e l’ultimo grido “Viva Stalin!”, riaffermando il sogno e l’ideale che l’avevano spinto a scegliere la lotta, a sacrificare infine anche la propria vita. Quelle furono le sue ultime parole, estremo schiaffo contro i suoi assassini, con il nome di Stalin visto come simbolo di libertà (oggi molti storcono il naso a tale affermazione, ma è da contestualizzare e capire secondo i tempi e la situazione).
Oreste è stato il primo, ma non certo l’ultimo. L’undici dicembre ogni anno il comune celebra la sua personale giornata della memoria, ricordando in particolare quei sei ragazzi che torturati e fucilati vennero esposti agli angoli della piazza durante la mattina di mercato.
Proprio a quel ragazzo di 23 anni è stato dedicato l’intervento di apertura all’incontro con Gaetano Alessi, la sera del 30 ottobre. In questa occasione è sembrato legittimo ricordare quei fatti, ricordare la Resistenza di allora per tracciare un invisibile filo che conduce al nostro presente. Gaetano si occupa da anni di giornalismo, antimafia e antifascismo. Di questo abbiamo parlato, lasciando che ci raccontasse una storia di resistenza a noi contemporanea, quella di un piccolo paesino della Sicilia caduto nelle mani della mafia. Ancora oggi esistono persone che rischiano ogni giorno la propria esistenza per un ideale, per un semplice desiderio di combattere quello che non va nella nostra società. Gaetano, come molti altri che si sono messi in prima linea nella lotta contro il sistema delle mafie, è stato piu volte minacciato. Ancora oggi il suo lavoro si dimostra difficile e incerto, ma non per questo smetterà mai di scrivere. Il suo ultimo libro parla della grande amicizia con Vittoria Giunti, donna che ha lasciato al nostro paese una piccola grande eredità con la sua vita trascorsa all’insegna della lotta in tutte le sue forme. La sua è un’altra storia di Resistenza, a partire dal suo ruolo di partigiana fino all’elezione come primo sindaco donna della Sicilia.
Tutte queste storie si legano tra di loro, forti di una costante comune, in tempi di pace come in quelli di guerra. Rimangono certo solo parole, solo storie e ricordi che un giorno potrebbero svanire. Ma agli studenti, ai giovani di oggi, serve ora più che mai il ricordo di queste figure. Serve sentirne le parole, serve capirle e ricordare che sono esistite, che certe cose sono accadute e ancora continuano ad accadere. Serve per combattere l’indifferenza che aleggia sopra la nostra generazione e che potrebbe diventare la peggiore rovina per la nostra società.

Alice Solari, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Mirano (da “Il Mancino” )

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Omaggio a Oreste Licori http://anpimirano.it/2013/omaggio-a-oreste-licori/ Wed, 30 Oct 2013 17:46:04 +0000 http://anpimirano.it/?p=5075 Leggi tutto "Omaggio a Oreste Licori"]]>
Oreste Licori

Un ricordo di Oreste Licori  di Renzo Tonolo, vice presidente Anpi  sez. “Martiri di Mirano”:

Oreste Licori

Un giovane partigiano di 23 anni che ha affrontato la morte con grande coraggio e dignità, senza mai subire esitazione alcuna nei confronti della propria utopia.

Oreste Licori era un partigiano comunista,  venne fucilato dalle famigerate brigate nere il primo novembre del 1944

Lo ho ammirato!

Lo ammirai quando l’ho visto passare avanti a me, a testa alta e con passo deciso, in mezzo agli scherani, per andare verso l’esito violento della propria breve esistenza, con grande dignità.

Lo ammirai quando seppi che non ha voluto subire passivo la programmata cerimonia fascista della sua fucilazione: ha scelto lui il posto dove dovevano ucciderlo:  non avanti il muro ma qui, sulla strada.

Fu questo il suo ultimo atto di rifiuto alla sottomissione!

Lo ammirarono i suoi carnefici che espressero profondo rispetto per il coraggio con cui affrontò il plotone, urlando prima della fine la propria fede.

Renzo Tonolo

Le foto della commemorazione del 1 novembre 2013

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