Commenti a: La giornata del ricordo http://anpimirano.it/2013/la-giornata-del-ricordo/ Sun, 09 Feb 2014 10:42:55 +0000 hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 Di: Roberto http://anpimirano.it/2013/la-giornata-del-ricordo/comment-page-1/#comment-736 Thu, 02 May 2013 09:21:52 +0000 http://anpimirano.it/?p=2962#comment-736 In risposta a Rolando di Pinguente.

Per cominciare non so perchè si rivolge nel suo commento alla Sig.ra Kersevan: questo è il sito dell’Anpi di Mirano e, anche se stimiamo e ammiriamo il lavoro di documentazione storica (basato sulla ricerca e consultazione di documenti negli archivi) svolto da questa studiosa non capisco perchè rivolge a noi le sue farneticanti accuse. Le dirò anche che il nostro sito ha pubblicato una lettera di solidarietà alla Sig.ra Kersevan dopo le ultime aggressioni fasciste da lei subite nel corso delle ultime conferenze a cui l’avevano invitata; personalmente ho espresso la mia solidarietà alla Sig.ra Cernigoi vittima anche lei di innumerevoli aggressioni verbali e fisiche da parte dei soliti noti squadristi fascisti i quali, è noto, non sopportano che la gente pensi diversamente da loro. Cosa ancora più grave, nel caso dell’aggressione subita dalla Sig.ra Kersevan all’Università di Verona è il fatto che il rettore ha evidentemente sposato le tesi degli aggressori, cercando in primo luogo di ostacolare in tutti i modi lo svolgimento della conferenza e, alla fine, non condannando la violenza fascista, avvenuta in un luogo deputato allo scambio delle idee e non alla negazione di un diritto sancito dalla Costituzione nata dalla Resistenza (lo sa questo?). Per quanto riguarda le sue affermazioni non posso altro che dirle questo: si documenti, legga, si informi (non solo sui libri di Pansa, di Papo o di padre Rocchi) perchè quello che dice è davvero disarmante e assurdo. E si tranquillizzi, Vincenzo Serrentino era, e come lui tanti altri militari italiani ricercati e mai estradati, un criminale di guerra giudicato da un regolare tribunale di uno stato di diritto riconosciuto dagli Alleati (così come era riconosciuto come facente parte della coalizione Alleata l’esercito jugoslavo che quelli come voi si ostinano a chiamare in modo dispregiativo “titino”).

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Di: Rolando di Pinguente http://anpimirano.it/2013/la-giornata-del-ricordo/comment-page-1/#comment-735 Wed, 01 May 2013 21:37:33 +0000 http://anpimirano.it/?p=2962#comment-735 Signora Kersevan,

il lupo perde il pelo ma non il vizio, come attestano le Vostre indagini storiche all’insegna delle tesi precostituite, che sarebbe eufemistico definire di parte. In effetti, Voi non fate errori, ma diffondete scientificamente il falso.

Quando noi parliamo dei crimini comunisti, sia italiani che slavi, lo facciamo citando nomi e cognomi
delle Vittime. Al contrario, Voi fate riferimenti generali a crimini nazifascisti perpetrati su milioni di Caduti, ma senza documentazioni analitiche. Ciò, senza dire che accomunare nazisti e fascisti è quasi sempre arbitrario.

Perchè non suffragate le Vostre affermazioni con nomi e cognomi delle Vittime? Come giustificate la pulizia etnica e politica che avete pianificato a guerra finita? Come spiegate la feroce violenza tradottasi in sevizie e torture tali da far apparire persino la morte come una liberazione? Come valutate il fatto che siano stati “liquidati” persino i comunisti che avrebbero voluto la rivoluzione proletaria, ma non la cessione delle nostre terre a Tito?

Nel periodo bellico, la cosiddetta Armata Popolare si è macchiata di delitti atroci, a fronte dei quali non sarebbe stato logico, anche alla luce del diritto di guerra, limitarsi a prendere atto e ringraziare!

Il fatto più grave, peraltro, è che la maggior parte degli infoibamenti, delle altre uccisioni e delle deportazioni anticamera di morte abbia avuto luogo in tempo di pace, e salvo rarissime eccezioni, senza alcuna parvenza di giudizio. Consenta di dire che è stato un metodo davvero singolare di perseguire una politica democratica.

Joze Pirjevec, che è accreditato di referenze storiografiche insigni (!), è arrivato a sostenere che i fascisti avrebbero incendiato almeno mille case a Pinguente (Buzet); un autentico falso, se non altro perchè il paese, all’epoca, non aveva siffatto patrimonio edilizio nè struttura demografica proporzionale.

E’ vero, invece, che i partigiani incendiarono la casa dove abitavamo prima dell’Esodo. Noi riuscimmo fortunosamente a salvarci ma restammo sul lastrico: un buon motivo in più per lasciare la nostra “terra bruciata”. Non certo per libera scelta, ma perchè oggetto di violenza e dell’impossibilità di qualsiasi autotutela.

Vergognatevi di dire tante bugie ed abbiate il coraggio di inginocchiarvi e di chiedere perdono, seguendo l’esempio del Cancelliere tedesco Willy Brandt davanti alle Vittime dell’Olocausto.

Un dettaglio importante: conoscevamo il Prefetto di Zara Vincenzo Serrentino, che non era affatto un criminale di guerra, ma una persona di alta sensibilità civile e patriottica, come attesta, diversamente dal Pirjevec, un’ampia e documentata storiografia. La sua condanna alla pena capitale dopo lunga detenzione, cara Signora, fu un atto di grande ingiustizia.

Una sana iniezione di serietà e di obiettività sarebbe auspicabile anche da parte Vostra. Quindi, cercate di assumere una documentazione a tutto campo, e non solo quella che riviene dai testi comunisti. Del resto, esistono tuttora superstiti attendibili, in grado di dire come andarono veramente le cose.

Dopo 65 anni, abbiate il coraggio di ammettere la verità, seguendo l’esempio di tanti Paesi dell’Est. E di scrivere la storia in modo onesto e bipartisan.

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