rovetta – ANPI Associazione Nazionale Partigiani d'Italia – Sezione del Miranese "Martiri di Mirano" http://anpimirano.it Sat, 12 May 2012 07:37:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 13529763 Ancora raduni nazifascisti… http://anpimirano.it/2012/ancora-raduni-nazifascisti/ Sat, 12 May 2012 04:44:23 +0000 http://anpimirano.it/?p=814 Leggi tutto "Ancora raduni nazifascisti…"]]> “In testa la bandiera della Tagliamento, segue la corona, i gagliardetti”…Le immagini sono un po’ sfocate ma il senso è chiarissimo: puro revisionismo storico, raduno di stampo fascista senza neologismi a edulcorarne la forma. Il video:
  è stato inserito qualche giorno fa in tutte le cassette postali del Comune di Rovetta, in provincia di Bergamo, è stato girato nel 2009.
Il piccolo documentario, di 35 minuti, è opera di un gruppo che si chiama “Ribelli della montagna”. Il loro obiettivo è divulgare informazioni su questa vergognosa ricorrenza. L’informazione si sta effettivamente diffondendo in provincia, tant’è che sono iniziate alcune prime discussioni su eventuali e sperate mobilitazioni che impediscano il prodursi di questa parata.
Da anni nel cimitero del piccolo Comune si radunano tra il 25 e il 27 maggio nostalgici, neofascisti, ex repubblichini tutti bardati con simboli fascisti, la bandiera italiana con l’effige dell’aquila fascista, guidati dal famoso prete Tam, neofascista. Tutti quanti “onorano” la memoria dei 43 repubblichini che vennero fucilati il 28 aprile del 1945 a Rovetta. Si trattava dei giovanissimi componenti della brigata Tagliamento: quella di Rovetta viene da più parti descritta come la prima “pagina nera” della Resistenza. Anche in siti para istituzionali come quelli degli alpini di Azzano che quanto meno potrebbero sforzarsi di dare una lettura un po’ meno distorta della realtà storica di quei fatti. Andrebbe ad esempio detto che la brigata Tagliamento era conosciuta in valle per una serie di azioni ben poco pietose. (dal “Manifesto del 24/4/2012)

Raduno naziskin a Guidonia tam-tam razzista sul web:
Arriveranno da tutta Italia, ma anche dal Regno Unito, per festeggiare i primi 20 anni di vita dei naziskin riuniti nella sigla “Spqr Skins”. L’appuntamento è per sabato a “Casa d’Italia Colleverde”, vecchia occupazione creata in questa frazione di Guidonia, nel 2007, da CasaPound, ma oggi divenuta punto di ritrovo degli skinhead della capitale. Il raduno di sabato, organizzato anche per commemorare Mirko, Simone, Emanuele e Gianluca, quattro camerati scomparsi in un incidente stradale, vedrà esibirsi sul palco alcune band neonaziste, molto note negli ambienti della destra estrema per i loro inni alla violenza e alla xenofobia. A partire dagli skin bolognesi di Legittima offesa, punto di riferimento delle teste rasate grazie al repertorio che spazia dall’incitamento alla violenza alle rivendicazioni di superiorità razziale, fino alle citazioni di Mussolini. Ma non saranno i soli.
Altri gruppi sono i romani Time Bombs e The 4 Aces, i Garrota di Varese, gli Ultima Frontiera del Friuli Venezia Giulia e, soprattutto, i temibili Brutal Attack, dal Regno Unito. Band razzista, che celebra il “white power” (superiorità dei bianchi) e la cui nascita risale agli anni Ottanta: una delle più longeve nell’ambito di gruppi musicali d’area. Sul loro sito è presente una sezione di propaganda nazista. Contatto, questo con i “Brutal attack”, ottenuto grazie agli ottimi rapporti che gli  skin romani vantano con la rete di Blood and Honou. Formazione nata nel 1987, il nome è un richiamo al motto
della gioventù hitleriana “Sangue e Onore”: all’estero si è resa protagonista di numerose violenze. In Germania è stata dichiarata fuorilegge.
Razzisti, antisemiti e omofobi, predicano, tra le altre cose, la superiorità della razza bianca. Lo scorso mese di settembre, aveva già fatto discutere la notizia di un gemellaggio tra gli Spqr Skins e gli inglesi di Blood and Honour, che avevano addirittura pianificato di aprire una loro sede, all’interno di “Casa d’Italia”. Progetto parzialmente naufragato, mentre i contatti  –  e questo raduno lo dimostra  –  sono rimasti.
CasaPound, da parte sua, ha sempre cercato di distanziarsi da quell’occupazione, sempre più “esplosiva”.  “L’occupazione di Colleverde non è sede della Blood and Honour né di movimenti transnazionali di alcun genere”, si erano affrettati a dire i fascisti del terzo millennio, capitanati da Gianluca Iannone. Peccato che la presenza stabile del gruppo di skin trovi conferma, anche oggi, sulla pagina Facebook di Casa d’Italia. La trasformazione da un’occupazione a scopo abitativo (come era stata presentata nel 2007 da CasaPound) a una vera e propria SkinHouse, covo di violenti estremisti dell’area, capitale inclusa, è praticamente ultimata.
Il concerto di sabato, che viene pubblicizzato da settimane su numerosi forum e siti neonazisti esteri, inizierà alle 21.30, anche se i naziskin arriveranno molto prima. Prenotazione via Facebook. Tra i sostenitori della serata c’è anche il gruppo “Skin 4 Skin  –  set the prisoners free” (liberiamo i prigionieri), nato per organizzare serate di solidarietà nei confronti di naziskin arrestati nel corso degli anni. Anche in questo caso, una parte dei proventi sarà usata per sostenere le spese legali delle teste rasate finte in carcere. Tra le canzoni che animeranno la serata, quasi sicuramente “We are skinheads”, una delle più note dei “Timebombs”: “Devastato dal lavoro dentro covi la tua rabbia, contro un mondo di vigliacchi che ti chiude nella gabbia, violenza, terrore, questo gli regalerai. Non esistono barriere che ti fermeranno mai! Ma Gli skinheads, ma gli skinheads non si fermeranno mai! Prima o poi la pagherai”.
Gli stessi hanno anche firmato un inno agli Anni di piombo, “Per non dimenticare”: “Rossi infami occupavano le piazze, i licei, le fabbriche, le università, ma il camerata degli anni di piombo si difendeva con grande dignità! Da Primavalle a piazza Vescovio, da viale Libia a via Acca Larentia, per una notte il tempo si ferma e Roma sente la vostra presenza. La vostra morte non è stata vana, come vedete noi siamo ancora qua. Chi vi rinnega e chi vi disprezza non avrà mai la nostra pietà”.

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