fascisti – ANPI Associazione Nazionale Partigiani d'Italia – Sezione del Miranese "Martiri di Mirano" http://anpimirano.it Fri, 24 Aug 2012 13:25:22 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 13529763 Targa in onore dei “martiri fascisti” a Catanzaro http://anpimirano.it/2012/targa-in-onore-dei-martiri-fascisti-a-catanzaro/ Fri, 24 Aug 2012 13:25:22 +0000 http://anpimirano.it/?p=1423 Leggi tutto "Targa in onore dei “martiri fascisti” a Catanzaro"]]>
Reggio Calabria: la piazza e l'arena annessa intitolata al fascista dei boia chi molla Ciccio Franco

Calabria, a quasi 70 anni dalla Liberazione e a 40 dalla stagione dei “Boia chi molla” di Ciccio Franco, c’è chi osanna ancora il fascismo cercando di fare leva anche sui luoghi sacri come un ceppo in provincia di Catanzaro dove, nel 1939, era stata eretta la statua della madonna di Monte Covello. Ai piedi di quella statua, qualcuno ha affisso una targa votiva in onore dei “martiri fascisti” e ha programmato per domani un raduno di “camerati” che si incontreranno per deporre un fascio di fiori prima di un “momento conviviale”.
Episodi che hanno provocato lo sdegno della Cgil locale e del suo segretario Giuseppe Valentino che nei giorni scorsi ha avvertito il prefetto e ha presentato un esposto ai carabinieri. Per il sindacalista, infatti, “il fascismo deve essere ricordato per la barbarie con la quale in Italia ed in Europa ha agito distruggendo la vita umana e sopprimendo la libertà, non certo per i suoi martiri”.
L’affissione della targa e la manifestazione, promossa anche su facebook, sono un “fatto osceno – aggiunge Valentino – che va contrastato con ogni mezzo. Un gesto vile, perpretrato all’insaputa dei parroci locali. Sappiamo che la storia della Madonnina di Monte Covello è strettamente legata agli anni del regime fascista. La statua, infatti, fu eretta nel 1939 per osannare le gesta del regime dopo la costruzione della strada che da Girifalco porta alla montagna. Ma la storia, grazie alla lotta partigiana ed alla Resistenza, ha scacciato e sconfitto il fascismo dall’Italia. Non è accettabile che esista un monumento in onore dei fascisti. Non è sopportabile perché così facendo si oltraggia la Costituzione fondata sui valori dell’antifascismo e della Resistenza. Per questo ci rivolgiamo alla Curia ed alle istituzioni affinché si ponga rimedio allo scempio. Si levi dalla storia la vergogna che i partigiani hanno contribuito a levare con la lotta e con il sangue”.
E proprio al movimento partigiano fa riferimento un post pubblicato nella pagina facebook della manifestazione di sabato dall’account della Federazione Fiamma Tricolore di Catanzaro secondo cui “le nuove generazioni – si legge – possono notare solo i ruderi del monumento eretto sul Monte Covello grazie all’intervento dinamitardo di tre eroici antifascisti, ma pare che la sorte o la Madonnina abbia serbato loro la giusta punizione!”.
Una frase sicuramente irrispettosa nei confronti di tutti i partigiani che sono morti per liberare il nostro Paese dal regime fascista. “La libertà, la vita, la pace sono valori universali che lo Stato laico e democratico e la Chiesa devono difendere senza ambiguità. – conclude il sindacalista della Cgil – Ci aspettiamo dalla Curia una presa di posizione forte che condanni l’accaduto ed esprima chiaramente, attraverso l’intitolazione della Madonnina, il contrasto al fascismo ed alle sue idee”.
Appresa la notizia il sindaco Mario Deonofrio, un socialista vecchio stampo, si è recato dai carabinieri che hanno eseguito un sopralluogo a Monte Covello. “Non ho autorizzato nessuna manifestazione né mai ci è pervenuta una richiesta” sostiene il primo cittadino di Girifalco, eletto l’anno scorso con una lista civica opposta a quella del centrodestra dove era confluita anche la sezione locale della Fiamma Tricolore intitolata a Junio Valerio Borghese, il “principe nero” che negli anni Settanta si era fatto promotore di un tentativo di golpe (fallito) in cui sarebbero state coinvolte anche le cosche della ‘ndrangheta reggina.
“Quella targa – aggiunge il sindaco Deonofrio – è un’offesa alla libertà di pensiero, soprattutto in questo frangente in cui registriamo un qualunquismo imperante. Mi dispiace se qualcuno l’ha vista prima che se accorgesse la Cgil e non ha informato chi di competenza. Non bisogna dare spazio a reminiscenze e ideologie che sono morte perché l’umanità e la storia le hanno già condannate. Ci coordineremo con il prefetto e i carabinieri e sicuramente presto faremo rimuovere la targa”. E, infine, una battuta contro quei politici e quelle istituzioni che fanno finta di non conoscere cosa sia l’apologia del fascismo e volutamente non hanno espresso alcun commento sulla vicenda della Madonnina di Monte Covello: “I fascisti in giacca e cravatta sono i più pericolosi”. (dal “Fatto quotidiano” – 24 agosto 2012)

 

 

 

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Premi fascisti http://anpimirano.it/2012/premi-fascisti/ Wed, 20 Jun 2012 16:45:21 +0000 http://anpimirano.it/?p=1051 Leggi tutto "Premi fascisti"]]>
Da Wikipedia: “La Xª Flottiglia MAS, anche nota come Decima MAS, fu un’unità speciale della Regia Marina italiana, il cui nome è legato a numerose imprese belliche di assalto, incursione o guerra insidiosa. Junio Valerio Borghese fu comandante della X MAS durante la seconda guerra mondiale e aderì alla Repubblica Sociale Italiana combattendo a fianco dei tedeschi contro il Regno d’Italia, contro l’esercito anglo-americano e contro la Resistenza. Il 17 febbraio 1949, una sentenza dichiarò Borghese colpevole del reato di collaborazione militare con i tedeschi per aver fatto eseguire ai suoi uomini “continue e feroci azioni di rastrellamento” ai danni dei partigiani che, di solito, si concludevano con “la cattura, le sevizie particolarmente efferate, la deportazione e l’uccisione degli arrestati”.
La notizia è di ieri: al comune di Roma il sindaco e camerata Alemanno ha ospitato per la terza volta un premio intitolato a Bartolo Gallitto (“la RSI significa onore e libertà”), ex marò della decima mas, e a Raffaella Duelli, un ausiliaria della stessa flottiglia. Qualcuno che non vale la pena citare ha detto che non è una “manifestazione nostalgica, solo un premio che ricorda due grandi cittadini romani”: bisognerebbe ricordare al sindaco e ai suoi camerati che lui ha giurato sulla Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza. Intitolare un premio a due esponenti di una formazione repubblichina riconosciuta come una  banda di assassini e di torturatori rappresenta l’ennesima offesa alla memoria di quei giovani che fecero un’altra scelta e combatterono e morirono per far nascere quella stessa Costituzione oggi dimenticata e insultata dai nostalgici del fascismo vecchi e nuovi. C’è ancora da RESISTERE!
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Ancora raduni nazifascisti… http://anpimirano.it/2012/ancora-raduni-nazifascisti/ Sat, 12 May 2012 04:44:23 +0000 http://anpimirano.it/?p=814 Leggi tutto "Ancora raduni nazifascisti…"]]> “In testa la bandiera della Tagliamento, segue la corona, i gagliardetti”…Le immagini sono un po’ sfocate ma il senso è chiarissimo: puro revisionismo storico, raduno di stampo fascista senza neologismi a edulcorarne la forma. Il video:
  è stato inserito qualche giorno fa in tutte le cassette postali del Comune di Rovetta, in provincia di Bergamo, è stato girato nel 2009.
Il piccolo documentario, di 35 minuti, è opera di un gruppo che si chiama “Ribelli della montagna”. Il loro obiettivo è divulgare informazioni su questa vergognosa ricorrenza. L’informazione si sta effettivamente diffondendo in provincia, tant’è che sono iniziate alcune prime discussioni su eventuali e sperate mobilitazioni che impediscano il prodursi di questa parata.
Da anni nel cimitero del piccolo Comune si radunano tra il 25 e il 27 maggio nostalgici, neofascisti, ex repubblichini tutti bardati con simboli fascisti, la bandiera italiana con l’effige dell’aquila fascista, guidati dal famoso prete Tam, neofascista. Tutti quanti “onorano” la memoria dei 43 repubblichini che vennero fucilati il 28 aprile del 1945 a Rovetta. Si trattava dei giovanissimi componenti della brigata Tagliamento: quella di Rovetta viene da più parti descritta come la prima “pagina nera” della Resistenza. Anche in siti para istituzionali come quelli degli alpini di Azzano che quanto meno potrebbero sforzarsi di dare una lettura un po’ meno distorta della realtà storica di quei fatti. Andrebbe ad esempio detto che la brigata Tagliamento era conosciuta in valle per una serie di azioni ben poco pietose. (dal “Manifesto del 24/4/2012)

Raduno naziskin a Guidonia tam-tam razzista sul web:
Arriveranno da tutta Italia, ma anche dal Regno Unito, per festeggiare i primi 20 anni di vita dei naziskin riuniti nella sigla “Spqr Skins”. L’appuntamento è per sabato a “Casa d’Italia Colleverde”, vecchia occupazione creata in questa frazione di Guidonia, nel 2007, da CasaPound, ma oggi divenuta punto di ritrovo degli skinhead della capitale. Il raduno di sabato, organizzato anche per commemorare Mirko, Simone, Emanuele e Gianluca, quattro camerati scomparsi in un incidente stradale, vedrà esibirsi sul palco alcune band neonaziste, molto note negli ambienti della destra estrema per i loro inni alla violenza e alla xenofobia. A partire dagli skin bolognesi di Legittima offesa, punto di riferimento delle teste rasate grazie al repertorio che spazia dall’incitamento alla violenza alle rivendicazioni di superiorità razziale, fino alle citazioni di Mussolini. Ma non saranno i soli.
Altri gruppi sono i romani Time Bombs e The 4 Aces, i Garrota di Varese, gli Ultima Frontiera del Friuli Venezia Giulia e, soprattutto, i temibili Brutal Attack, dal Regno Unito. Band razzista, che celebra il “white power” (superiorità dei bianchi) e la cui nascita risale agli anni Ottanta: una delle più longeve nell’ambito di gruppi musicali d’area. Sul loro sito è presente una sezione di propaganda nazista. Contatto, questo con i “Brutal attack”, ottenuto grazie agli ottimi rapporti che gli  skin romani vantano con la rete di Blood and Honou. Formazione nata nel 1987, il nome è un richiamo al motto
della gioventù hitleriana “Sangue e Onore”: all’estero si è resa protagonista di numerose violenze. In Germania è stata dichiarata fuorilegge.
Razzisti, antisemiti e omofobi, predicano, tra le altre cose, la superiorità della razza bianca. Lo scorso mese di settembre, aveva già fatto discutere la notizia di un gemellaggio tra gli Spqr Skins e gli inglesi di Blood and Honour, che avevano addirittura pianificato di aprire una loro sede, all’interno di “Casa d’Italia”. Progetto parzialmente naufragato, mentre i contatti  –  e questo raduno lo dimostra  –  sono rimasti.
CasaPound, da parte sua, ha sempre cercato di distanziarsi da quell’occupazione, sempre più “esplosiva”.  “L’occupazione di Colleverde non è sede della Blood and Honour né di movimenti transnazionali di alcun genere”, si erano affrettati a dire i fascisti del terzo millennio, capitanati da Gianluca Iannone. Peccato che la presenza stabile del gruppo di skin trovi conferma, anche oggi, sulla pagina Facebook di Casa d’Italia. La trasformazione da un’occupazione a scopo abitativo (come era stata presentata nel 2007 da CasaPound) a una vera e propria SkinHouse, covo di violenti estremisti dell’area, capitale inclusa, è praticamente ultimata.
Il concerto di sabato, che viene pubblicizzato da settimane su numerosi forum e siti neonazisti esteri, inizierà alle 21.30, anche se i naziskin arriveranno molto prima. Prenotazione via Facebook. Tra i sostenitori della serata c’è anche il gruppo “Skin 4 Skin  –  set the prisoners free” (liberiamo i prigionieri), nato per organizzare serate di solidarietà nei confronti di naziskin arrestati nel corso degli anni. Anche in questo caso, una parte dei proventi sarà usata per sostenere le spese legali delle teste rasate finte in carcere. Tra le canzoni che animeranno la serata, quasi sicuramente “We are skinheads”, una delle più note dei “Timebombs”: “Devastato dal lavoro dentro covi la tua rabbia, contro un mondo di vigliacchi che ti chiude nella gabbia, violenza, terrore, questo gli regalerai. Non esistono barriere che ti fermeranno mai! Ma Gli skinheads, ma gli skinheads non si fermeranno mai! Prima o poi la pagherai”.
Gli stessi hanno anche firmato un inno agli Anni di piombo, “Per non dimenticare”: “Rossi infami occupavano le piazze, i licei, le fabbriche, le università, ma il camerata degli anni di piombo si difendeva con grande dignità! Da Primavalle a piazza Vescovio, da viale Libia a via Acca Larentia, per una notte il tempo si ferma e Roma sente la vostra presenza. La vostra morte non è stata vana, come vedete noi siamo ancora qua. Chi vi rinnega e chi vi disprezza non avrà mai la nostra pietà”.

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