“Sospendere immediatamente la partecipazione italiana al programma sugli F-35 e procedere, in prospettiva europea, ad una visione strategica della politica di difesa destinando le somme risparmiate ad investimenti pubblici riguardanti la tutela del territorio nazionale dal rischio idrogeologico, la tutela dei posti di lavoro, la sicurezza dei lavoratori”. È quanto chiede Felice Casson, vicepresidente della commissione Giustizia del Senato, con una mozione firmata da altri 17 senatori Pd.
“Non esiste a tutt’oggi alcun impegno all’acquisto di questi velivoli – spiega – e non c’è alcun contratto firmato e tantomeno alcuna penale. Peraltro i Governi francese e tedesco negli ultimi mesi hanno piu’ volte cercato di coinvolgere i piu’ importanti Paesi europei al fine di sviluppare insieme attivita’ industriali in questo settore considerando il fatto che nel settore aeronautico il consorzio Eurofighter è in grado di produrre un velivolo assolutamente competitivo”.
“Rivedere queste scelte – aggiunge Casson – appare quantomeno sensato e congruo rispetto all’attuale situazione economica e finanziaria del Paese e va inoltre rilevato che al momento si sono ritirati o hanno sospeso la loro partecipazione al programma i seguenti Paesi: Norvegia, Olanda, Australia, Turchia, Danimarca e Canada. La Gran Bretagna ha falcidiato le previsioni di spesa (ne doveva comprare circa 130, oggi ne conferma solo 20); persino gli Usa stanno valutando l’annullamento della versione B, a decollo corto e atterraggio verticale, che interessava la nostra Marina”. “La nuova normativa e le nuove procedure adottate – conclude Casson – consentono di ripensare qualunque programma e attribuiscono al Parlamento un ruolo decisivo, di cui il Parlamento stesso deve fare oculato e motivato uso, soprattutto in presenza di tagli ai vari settori della vita pubblica, che sono continui e pesanti, mentre i costi per il programma F-35, circa 12 miliardi, appaiono francamente esorbitanti e fuori luogo”.