Nuova aggressione fascista

Dopo l’episodio della mancata stretta di mano del giornalista candidato alle elezioni Sandro Ruotolo a un candidato di Casapound, ci aspettavamo una risposta da questa formazione, che infatti è avvenuta nell’unica maniera possibile per degli individui che hanno nel fascismo il loro modello. Questo fatto e l’aggressione avvenuta ad un convegno dell’Anpi a Montebelluna non sono solo episodi passeggeri ma sono l’ennesima dimostrazione del carattere antidemocratico di queste formazioni fasciste. Fascismo e antifascismo non sono due categorie ormai desuete (come ha detto un candidato premier). I fascisti purtroppo ci sono ancora, come dimostrato dal resoconto quasi quotidiano delle loro aggressioni e intimidazioni. Questa è la descrizione dell’aggressione a Ruotolo da “Il Fatto quotidiano”:

“Goliardica contestazione all’antidemocratico Sandro Ruotolo“. Casa Pound ha definito così, in una nota, gli insulti e le sedie volati stamattina durante un comizio del candidato di Rivoluzione Civile alla Regione Lazio. E’ successo a Civita Castellana, dove il candidato governatore ha dovuto interrompere un incontro in corso con i cittadini per l’irruzione dei giovani dal volto semi coperto venuti in contatto con i presenti, che hanno poi chiamato i carabinieri. “Mi hanno minacciato e insultato“, ha raccontato Ruotolo, “sono volate le sedie, hanno acceso un fumogeno all’ingresso dell’edificio e poi sono fuggiti”.
La “goliardica contestazione” sarebbe stata messa in atto dopo che il candidato governatotre di RC aveva deciso di non stringere la mano all’esponente di CPI, Simone Di Stefano. Questi i fatti secondo quanto riferito: nella sala Pablo Neruda di Civita Castellana sta parlando un esponente della formazione politica di Antonio Ingroia, poi tocca a Ruotolo, che ha già visitato l’ospedale cittadino e un’azienda di ceramiche del posto. Ma un gruppo di giovani di Casa Pound interrompe la manifestazione, hanno i volti semicoperti, ma alcuni vengono riconosciuti dai rappresentanti locali di Rc.
C’e’ stato un contatto, sono volate sedie e sono stati chiamati i carabinieri. Agli atti ora c’è la documentazione fotografica e in mano agli investigatori anche la testimonianza di chi ha riconosciuto gli aggressori. E’ stato ascoltato lo stesso Ruotolo, che ha verbalizzato la sua deposizione. “Non c’è dialogo con chi offende e con chi, addirittura, come è successo in un’intercettazione, minaccia di violentare una ragazza solo perché è ebrea”, ha detto Ruotolo, ribadendo l’orgoglio di essere “antifascista”.

Un commento di Fabio Marcelli: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/12/ruotolo-ha-fatto-bene-lantifascismo-e-dovere-preciso/495922/