Oggi 9 agosto si chiude la mostra Majors for peace su Hiroshima e Nagasaki con la proiezione del film “Hiroshima mon amour” di Alain Resnais versione integrale alle ore 21 in Sala consiliare in Villa Errera a Mirano.
Ringraziamo l’Amministrazione Comunale e in special modo la sindaca Maria Rosa Pavanello, Renata Cibin, Erica Brandolino, il centro Pace e l’Anpi di Mirano, ma soprattutto ringraziamo i Sindaci di Hiroshima e Nagasaki che già nel 1982 hanno creato l’Associazione “Sindaci per la Pace” che si prefigge l’obbiettivo nel 2020 di una Convenzione che vada alla distruzione di tutte le armi nucleari presenti nel mondo. Questo progetto prevede una corsa non solo contro il tempo, cinque anni non sono molto distanti, ma anche contro un’ inerzia mentale imposta a noi tutti dall’Informazione con la I maiuscola che tende a mantenere l’uso dell’arma nucleare relegato in uno spazio e in un tempo non ben definito e lontano che tuttavia è reale, esiste nelle sue coordinate, coordinate che non sono certo sotto il controllo del governo italiano -vedi Aviano, Ghedi, Vicenza ecc.- Se le cose stanno in questi termini è possibile che in determinate situazioni possa accaderne l’uso allora la liberazione da questa minaccia passa attraverso la prevenzione totale.
Con l’arma nucleare non è possibile la cura così come i nostri progenitori hanno fatto nel 1945 contro il Nazifascismo. La Bomba atomica mette in discussione la sopravvivenza stessa dell’umanità. Lo Statuto di Sindaci per la Pace parla chiaro: ogni Sindaco ha l’obbligo morale di sensibilizzare e di indurre i cittadini del proprio Comune a firmare la petizione e i sindaci di altri Comuni ad iscriversi a Majors for peace e sostenere così una grande rete a livello mondiale che realizzi questo progetto con determinazione. Il nostro appello è rivolto alle nuove generazioni ed è dettato dalla piega che stanno prendendo i rapporti nelle varie dispute internazionali. Facciamo come il Nicaragua: tutti i comuni di questo Paese sono iscritti a Majors for peace.
Sosteniamoli e sosteniamoci loro con noi e noi con loro.
Anpi Mirano