No alla marcia neofascista su Venezia!

DSCN4840_1La marcia indetta da forze dell’estrema destra a Venezia il 29 Marzo, alla quale parteciperanno movimenti aggressivi come i cosiddetti forconi e il gruppo neo-fascita forza nuova, ha natura provocatoria e rischia fortemente di causare disordini.
Negli ultimi mesi infatti, ben due sono state le manifestazioni indette in laguna e in entrambi i casi ci sono stati scontri, tafferugli e risse con gli appartenenti ai movimenti antagonisti e con la polizia.
Venezia è città fragile, fatta di case antiche e calli anguste, già provata dal turismo di massa e mal sopporta eventi che rischiano di diventare violenti.
Inoltre, Venezia è una città con una forte e sensibile vocazione democratica, che ospita una storica comunità ebraica, duramente decimata dai lager nazisti. Oltre ad essere città martire del fascismo. Una marcia di estremisti neofascisti, sarebbe quindi uno sfregio alla memoria.
Chiediamo quindi al sindaco e al prefetto della città di non permettere quella marcia.

Sezione ANPI 7 Martiri Venezia

Per firmare: http://firmiamo.it/no-alla-marcia-neo-fascista-su-venezia

Hannah Arendt

arendt

“La mia opinione è che il male non è mai ‘radicale’, ma soltanto estremo, e che non possegga né la profondità né una dimensione demoniaca. Esso può invadere e devastare tutto il mondo perché cresce in superficie come un fungo. Esso sfida il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, andare a radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua “banalità”

Per comprendere meglio la personalità e le idee di Hannah Arendt vi proponiamo la visione di questa conferenza tenuta da Olivia Guaraldo,  ricercatrice in Filosofia Politica all’Università di Verona:

Auspici per 2014-15-16-17-18

Simbolo-ANPIPer il passato e per il presente un predicato verbale più di altri è indicato a dare il senso della Esistenza che ci è imposta:      obliterare,       lo dice un certo Marcello Nonio (280 d.c.) che certamente non aveva obblighi di questo tipo negli  spostamenti di allora :  “oblitterare est obscure facere et in oblivionem ducere” . definizione che a nostro avviso è propria, nel suo vero significato, quello di Marcello, della maggior parte dei nostri intellettuali, rappresentativi della classe dominante, e dei facitori di politica che questi concetti li sostengono e li applicano.   Allora,

agli obliteratori dello Stato Italiano,
agli obliteratori dell’ “Europa”,
agli obliteratori della Costituzione Italiana,
agli obliteratori dell’art. 11 della Costituzione Italiana,
agli obliteratori dell’Unità del Nostro Paese,
agli obliteratori dello Stato sociale e civile,
agli obliteratori della classe operaia,
agli obliteratori del mondo femminile,
agli obliteratori del mondo del lavoro,
agli obliteratori dei nostri giovani e del loro futuro,
agli obliteratori degli emigranti,
agli obliteratori dei disoccupati  ….

E, non ultimo,

ai   Coniatori di guerre, terrorismo, violenza…

diciamo:

                                   ADONTATEVI !

Per il futuro sollecitiamo la formazione di un grande

Fronte unitario Democratico Antifascista Europeo !

Viva la RESISTENZA ! VIVA LA COSTITUZIONE !

Iscrivetevi all’Anpi  Sez.  “Martiri di Mirano”…..  comunque……  Auguri  a tutti  !!!

ANPI  SEZ. “MARTIRI DI  MIRANO

Appello dell’ANPI in difesa della Costituzione

“La Camera a breve voterà sulle modifiche all’art. 138. Facciamoci sentire e difendiamola, questa Costituzione, da questo nuovo attacco. Il 24 novembre l’ANPI sarà in oltre 160 piazze d’Italia per informare i cittadini e in seguito organizzerà un presidio davanti a Montecitorio. Non esiste battaglia impossibile!”
Si avvicina la scadenza del “periodo di riflessione” previsto dalla Costituzione per la sequenza delle votazioni in materia costituzionale. Il 10-11 dicembre scadranno i tre mesi dalla precedente votazione e la Camera dovrà procedere all’ultimo atto, il voto sulle modifiche all’art. 138, di cui più volte ho cercato di spiegare il contenuto. Bisogna impiegare questo lasso di tempo per cercare di far capire a tutti che l’art. 138 non è una norma qualsiasi, ma è quella che detta le regole del gioco ed è, per questo, inserita tra le “garanzie costituzionali”. Insomma, bisogna chiedere a gran voce che la Camera non voti questo disegno di legge costituzionale, così dannoso e pericoloso. In questo senso si è pronunciato anche il Comitato direttivo di “Salviamo la Costituzione”, in una recente riunione che, su questo punto, è stata assolutamente unanime. Per quanto ci riguarda direttamente, come ANPI, abbiamo tante iniziative già in campo, sulla Costituzione, in tutto il Paese. Abbiamo l’occasione del 24 novembre, la “giornata del tesseramento” – in oltre 160 piazze d’Italia – che abbiamo deciso di dedicare alla Costituzione e nella quale avremo modo di avvicinare molti cittadini e cittadine. Abbiamo manifestato l’intento di tenere un presidio davanti alla Camera; e lo faremo, spero, con una larga partecipazione e con l’adesione di tutte le Associazioni impegnate nella difesa della Costituzione. Insomma, facciamoci sentire e difendiamola, questa Costituzione, da questo nuovo attacco. Sappiamo che è una battaglia difficile, perché il Governo ha legato la sua stessa sopravvivenza alla questione delle riforme costituzionali; anche se non abbiamo mancato di notare alcune crepe che si vanno formando anche nella maggioranza. Ma non esiste battaglia impossibile; e l’ANPI è erede e successore a titolo universale, come ha scritto in una bella sentenza il Tribunale militare di Verona, di coloro che combatterono per la libertà, sapendo che si trattava di una impresa al limite dell’impossibile, se non altro per la sproporzione tra le forze in campo. Rifacciamoci a quegli esempi e impegniamoci, davvero tutti, per impedire un’operazione che riteniamo negativa per l’interesse della collettività. Il che non ci impedirà, poi, di insistere perché si facciano, con le procedure ordinarie previste dalla Costituzione, quelle poche riforme che sono ormai mature e che non intaccano né i princìpi generali della Costituzione, né la coerenza interna del sistema strutturale definito dal legislatore costituente, vale a dire dell’ossatura dello Stato (Parlamento, Governo, Organi di garanzia). (Carlo Smuraglia, presidente Anpi)

Pace e disarmo negli anni della globalizzazione

Questo è il documento approvato all’unanimità dal Comitato direttivo Provinciale di Venezia il giorno 9 Novembre 2013:

Prologo: Noi, popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all’umanità, a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella uguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole, a creare le condizioni in cui la giustizia ed il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati e dalle altre fonti del diritto internazionale possano essere mantenuti, a promuovere il progresso sociale ed un più elevato tenore di vita in una più ampia libertà, e per tali fini a praticare la tolleranza ed a vivere in pace l’uno con l’altro in rapporti di buon vicinato, ad unire le nostre forze per mantenere la pace e la sicurezza internazionale, ad assicurare, mediante l’accettazione di princìpi e l’istituzione di sistemi, che la forza delle armi non sarà usata, salvo che nell’interesse comune, ad impiegare strumenti internazionali per promuovere il progresso economico e sociale di tutti i popoli, abbiamo risoluto di unire i nostri sforzi per il raggiungimento di tali fini, (dalla Carta delle Nazioni Unite)

Pace e Disarmo negli anni della globalizzazione

La sezione ANPI “MARTIRI di MIRANO” chiede al “Direttivo Provinciale ANPI di Venezia”,
convocato sabato 9 novembre 2013 alle ore 15.00, di approvare la seguente proposta per l’organizzazione di un Congresso Mondiale per la Pace (CMP) sul tema pace e disarmo negli anni della globalizzazione da tenersi nel 2014 a Venezia, città della pace e dell’accoglienza.
A questo scopo si propone la costituzione di un comitato, tecnico scientifico, allargato ai rappresentanti delle Istituzioni, che valuterà i contenuti tematici, la scelta dei relatori e le questioni pratiche inerenti la produzione dell’evento.
E’ importante che vengano accolte idee e proposte provenienti da diverse aree politico-culturali, indicative della complessità delle questioni che saranno affrontate e che daranno spunto per la formulazione di una relazione introduttiva.
Le recenti guerre in Medio Oriente, Iraq e Siria, in particolare, con la loro tragica ricaduta sulle popolazioni civili, hanno messo in luce un disegno di “normalizzazione”, che incurante dei diritti fondamentali dell’uomo sanciti dalla Dichiarazione Universale di Parigi del 1948, si pone al servizio di strategie d’intervento gestite al di fuori dagli Organismi Internazionali di controllo. Tutto questo giustificato e reso accettabili all’opinione pubblica con la complicità di un’informazione ufficiale completamente asservita ai grandi poteri dominanti.
L’ANPI su questi temi deve riflettere e far riflettere, riaffermando con forza i principi inviolabili di “giustizia e libertà” da garantire a tutti i popoli.
Possibili percorsi per i lavori del comitato tecnico/scientifico che si andrà a costituire :

  • Pace nel disarmo generale e controllato.
  • Rifiuto della guerra come soluzione dei conflitti tra gli Stati. (art.11 della Costituzione: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali)
  • Accoglienza e protezione per i migranti, rispetto e valorizzazione delle diversità, dialogo interetnico e religioso.
  • Valorizzazione degli Organismi Internazionali preposti alla soluzione dei conflitti.
  • Lotta alla fame, alla povertà, al sottosviluppo.
  • Diritto allo studio e a una cultura senza censure.
  • Pace nell’uguaglianza sociale, nel giusto lavoro, nella difesa dei minori.
  • Pace nella democrazia contro ogni forma di fascismo.
  • Pace con  i principi della Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza.

Direttivo ANPI “Martiri di Mirano”

Comunicato del Presidente dell’Anpi sulla manifestazione del 12 ottobre

La Segreteria nazionale, com’è noto, ha decisodi non aderire alla manifestazione, a Roma, del 12 ottobre, con un’ampia e diffusa motivazione, che diversi (che hanno subito dissentito) mostrano di non avere neppure letto fino in fondo.
Il dissenso è, ovviamente, legittimo, ma deve essere esposto in modo corretto e rispettoso.
In alcuni casi, non è stato così e me ne rammarico. Con tutti quelli che hanno dissentito in modo corretto, si è aperto un confronto molto libero; ho cercato, benché a casa, indisposto, di rispondere a tutti o quasi tuttiquelli che hanno scritto o manifestato riserve. Non mi pare il caso di dare preciso atto, come potrei, di tuttele manifestazioni di consenso che ci sono state e di cui ringrazio gli autori. Una discussione è sempre proficua, in un’Associazione pluralista come la nostra. Tant’è che essa avrà modo di svolgersi anche nell’organismo nazionale che, peraltro, si potrà tenere solo a manifestazione avvenuta. Ma servirà,
comunque, per il futuro e per chiarirci, tutti, le idee. Non aggiungo altro. Tengo solo a ribadire che la Segreteria nazionale ha deciso a seguito di due sedute, in cui c’è stato un ampio e libero confronto; e soprattutto che essasi è ispirata, nel decidere, esclusivamente all’interesse dell’ANPIed alla salvaguardia della sua natura e della sua identità.
Tutto questo, in piena autonomia di pensiero, perché non siamo condizionati da nessuno e tanto meno dalle idee personali di ciascuno di noi; quando agiamo per l’ANPI ogni altra considerazione, ogni altra personale convinzione, vengono meno o passano in seconda linea. Siamo qui perché l’ANPI, continuiad essere quella che è semprestata, con le sue tradizioni, il suo orgoglio, la sua libertà ed autonomia. Quello che è certo, è che l’ANPI è pluralista, e dunque si discute; ma non con chi dissente insultando e formulando accuse incredibili. Per
costoro, in questa Associazione, non c’è, e non ci può essere spazio. Per concludere, desidero ribadire due punti essenziali, già per altro deducibili con chiarezza dal Comunicato della Segreteria , che non tutti mostrano di aver letto fino in fondo. Il primo è che non solo non abbiamo rotto con nessuno, anzi abbiamo proposto formalmente che l’Associazione “ Salviamo la Costituzione” promuova, al più presto, un incontro fra tutte le Associazioni interessate, per decidere insieme come continuare il cammino avviato con la
manifestazione del 2 giugno, a Bologna, e proseguito in varie forme, nei mesi successivi.
Confido che l’invito sarà accolto; in ogni caso, assumeremo le iniziative necessarie, anche nella nuova situazione che si sta verificando in Parlamento. Il secondo è che, in molti dicoloro che manifestano dissenso, ricorre un’affermazione singolare: che avremmo così deciso, per appoggiare o sorreggere il PD. Ho detto singolare, oltreché offensiva per l’immagine di autonomia e indipendenza che conserviamo gelosamente, nei confronti di chiunque, perché tutto ciò che abbiamo detto col documento del 18 maggio, affermato a Bologna il 2 giugno, sostenuto con le nostre iniziative, e su questa stessa news, va in una direzione assolutamente contraria a quellache i gruppi del PD hanno assunto in Parlamento, a riguardo delleriforme costituzionali,approvando nozioni e progetti di legge, come quello costituzionale che modifica l’art. 138.
Tant’è: quando non si hanno argomenti, si ricorre alle offese ed alleaccuse più volgari, anche se ne è evidente l’assoluta inconsistenza.

Carlo Smuraglia

1 ottobre 2013