Quello che è avvenuto nei giorni scorsi in Parlamento non è uno spettacolo edificante, ma soprattutto non giova a nessuno, né alle istituzioni, né alla politica, né al Paese. C’è, ovviamente, chi pensa di trarne vantaggio, quanto meno ai fini della visibilità; ma anche questo è un “vantaggio” illusorio, perché non è affatto detto che tutti coloro che hanno votato “5 stelle” siano d’accordo con certi metodi; e poi il gioco allo sfascio è sempre pericoloso per tutti, compresi quelli che lo praticano. In effetti, si è vista una cosa diversa dell’ostruzionismo, che pure appartiene alla tradizione parlamentare.
Quello classico, dicono i testi, è il disegno dilatorio posto in atto da gruppi di minoranza per ritardare o impedire l’applicazione di una legge. E questo è noto all’esperienza parlamentare, che ne ricorda esempi clamorosi (il Patto Atlantico, la legge “truffa”, e molti altri, non sempre “pacifici”); in qualche modo fa parte anch’esso della tradizione parlamentare, così come ne fanno parte gli strumenti che, in mille occasioni, sono stati posti in essere per vanificarlo: ci sono state modifiche ai regolamenti parlamentari, sono stati sperimentati “rimedi” sul campo, come l’allungamento delle sedute, le votazioni cosiddette “a scalare”, e così via; e sempre ai Presidenti delle Camere è toccato il compito e il dovere di garantire e assicurare comunque la funzionalità del Parlamento. Leggi tutto “Linguaggio e politica. Smuraglia: superato il limite”