La prima funzione del linguaggio è la funzione comunicativa: è anzitutto il mezzo di relazione sociale, il mezzo di comprensione reciproca tra gli uomini, il mezzo di trasmissione intenzionale del pensiero e delle esperienze vissute.
La parola, unità fondamentale della “lingua”, è lo strumento che ha permesso all’uomo di acquisire la capacità di impadronirsi di mezzi psichici, volontà, attenzione, memoria, fondamentali per la padronanza del comportamento. Ma non basta: la parola è anche la cellula fondamentale della coscienza che rispecchia il mondo esterno.
“L’uomo che lavora – dice “Nino” Antonio Gramsci – opera praticamente, ma non ha una chiara coscienza teorica di questo suo operare che pure è un conoscere il mondo in quanto lo trasforma. La sua coscienza teorica anzi può essere storicamente in contrasto col suo operare. Si può quasi dire che egli ha due coscienze teoriche (o una coscienza contraddittoria), una implicita nel suo operare e che realmente lo unisce a tutti i suoi colleghi operai impiegati nella trasformazione pratica della realtà e una meno corporea, superficialmente esplicita, verbale, che ha ereditato dal passato senza critica.
Tuttavia questa concezione “verbale” non è senza conseguenze: essa riannoda ad un gruppo sociale determinato (egemonia culturale della classe dominante), influisce nella condotta morale, nell’indirizzo della volontà, in modo più o meno energico, che può giungere fino al punto che la sua contraddittorietà della coscienza non permette nessuna azione, nessuna decisione, nessuna scelta e produce uno stato di passività morale e politica. La comprensione critica di se stessi avviene quindi attraverso una lotta di egemonie politiche di direzioni contrastanti, prima nel campo dell’etica, poi della politica per giungere ad una elaborazione superiore della propria concezione del reale che ha superato il senso comune ed è diventata sia pure entro certi limiti ancora ristretti, critica .”
Questa è la Coscienza Critica – costruita durante gli anni della dittatura mussoliniana e negli anni 1943-1945 – degli uomini e delle donne che hanno combattuto il nazifascismo e che hanno votato definitivamente la Costituzione Italiana al Parlamento il 27 Dicembre 1947. Leggi tutto “La Costituzione Italiana”