Il Medio oriente è in fiamme. La Siria è in ginocchio, migliaia di profughi fuggono in Libano, in Turchia, in Giordania. Tel Aviv mobilita le forze terrestri, aeree, navali. Minaccia d’intervenire in Golan e di lanciare i suoi missili e i suoi caccia contro decine di “obiettivi strategici” in Iran. Intanto cannoneggia la striscia di Gaza e schiera carri armati e blindati alla frontiera con il Libano. Scenari di guerra che non sembrano intimorire più di tanto le forze politiche e il governo italiano. Quest’ultimo, anzi, trova pure il tempo d’inviare a Gerusalemme una delegazione d’eccezione, il premier con sei ministri, per il terzo summit intergovernativo in meno di due anni. Per rafforzare la partnership politica e militare e moltiplicare affari e scambi commerciali. Leggi tutto “Patto militare Italia-Israele. Un accordo scellerato e illegale”
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L’incendio si allarga
Sono trascorsi sessantacinque anni da quel 29 novembre 1947 quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione n.181, sanciva la nascita di due stati indipendenti: Israele e Palestina. Gli avvenimenti di questi anni non hanno portato al riconoscimento del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese ma anzi hanno generato guerre e massacri colpendo soprattutto l’inerme popolazione civile.
Questa tragica sequenza di violenza non potrà concludersi se non si porrà fine all’occupazione militare dei territori palestinesi, da parte dell’esercito israeliano, con il riconoscimento dei diritti umani, oggi totalmente ignorati, sopraffatti dalla logica di una violenza che colpisce donne e bambini.
Come scrive Manlio Dinucci in un suo articolo pubblicato sul Manifesto il 21 novembre 2012, “….non si muore solo per gli attacchi militari nel ghetto di Gaza e in quello di Cisgiordania, circondato dal muro di 750 km. Si muore ogni giorno di povertà, per mancanza di acqua potabile e di medicine. L’alternativa è scomparire o resistere.”
L’A.N.P.I del miranese esprime il suo forte sdegno per questa intollerabile situazione, riaffermando il diritto del Popolo Palestinese ad avere una Patria nel pieno rispetto degli accordi internazionali.
Esprime altresì la sua grande preoccupazione per una situazione in rapida e potenzialmente tragica evoluzione che riguarda i rapporti tra Israele ed Iran, arrivati ad un punto di rottura, visto che lo Stato d’Israele sente messa in discussione la sua forza di “deterrenza militare”. Questa eventualità è stata avanzata dal prof. Renzo Guolo nel corso dell’incontro promosso dal “Centro per la Pace e la Legalità” tenutosi a Mirano il 27.11. 2012.
Pertanto si invitano l’A.N.P.I Provinciale e Nazionale, i Partiti Politici, i Sindacati, le Associazioni, gli Enti Locali a mobilitarsi per chiedere al Governo Italiano di farsi promotore di una forte azione, sul piano diplomatico, a difesa della Pace, riconsiderando il ruolo militare dell’Italia sullo scacchiere del Mediterraneo e nel quadro più generale delle alleanze e delle reali finalità delle “Missioni di Pace”, affinché si giunga al più presto:
a) al consolidamento della tregua
b) alla ripresa dei negoziati per l’avvio di un vero processo di pace mirato a ristabilire equilibri non fondati sul terrore delle armi in tutta l’area Medio Orientale
c) al riconoscimento del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese nel rispetto della risoluzione dell’ONU e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
d) alla realizzazione del principio: due Popoli due Stati.
e) a sancire pari diritti in un sistema di sicurezza garantito dalla Nazioni Unite.