CI HA LASCIATO RENZO TONOLO. L’ULTIMO SALUTO SARA’ VENERDI’ 6 OTTOBRE ORE 15 IN BARCHESSA DI VILLA 25 APRILE A MIRANO

 

A Renzo.

 

La maggior parte degli uomini politici di oggi denotano un’ irrequietezza politica che sta portando nel nostro paese,  con  situazioni fortemente in contrasto, all’immobilità e alla estraneazione delle nuove generazioni. Non ho certo provato questa sensazione quando mi sono avvicinato al Comitato Permanente Antifascista del Miranese nei primi anni ’70, di cui tu eri fautore.

L’ irrequietezza non ti apparteneva, Renzo. Una calma determinata dalla conoscenza e dall’esperienza della lotta d’inferno contro il nazifascismo, traspirava dalle tue parole intercalate da pause che inducevano alla riflessione e al dialogo.  Ti rendevi conto di far parte di quella schiera di uomini che avevano allargato le loro braccia all’umanità, al grande Amore come lo definivi tu. Volevi farne parte e ne eri fiero.

Nell’ultima Giornata della Memoria Miranese si è rinnovato, come ogni anno, questo abbraccio con i giovani studenti delle scuole medie inferiori e superiori. Hai sempre partecipato e donato la tua presenza come fondamentale testimonianza, lasciando a loro come a noi, questo tuo prezioso Bene.

Bruno Tonolo     Pres.  Anpi  Mirano

 

RICORDO DI RENZO TONOLO (testo letto al funerale di Renzo)

(Mirano, 4 giugno 1928- 2 ottobre 2017)

 

L’ANPI sezione “Martiri di Mirano” ricorda con profonda riconoscenza e affetto l’alta figura morale – e paterna – di Renzo Tonolo.

L’Antifascismo, unito a una viva passione politica e all’Amore intenso per la Democrazia, hanno percorso e contraddistintola sua vita, fin da quando, giovanissimo studente, nel lontano 1940, l’Italia fascista dichiarava guerra alla Francia e all’Inghilterra.

Fu allora illuminante la lezione appassionata sulla Democrazia nell’antica Grecia e sulla Rivoluzione Francese di una giovane e coraggiosa professoressa, in reazione agli ottusi tentativi della Dittatura di omologare le menti in formazione, di creare forzatamente, a suon di parole d’ordine, il consenso politico.

Moltissimi anni dopo, Renzo Tonolo teneva a raccontarequella sua diretta e vivida esperienza giovanileagli studenti miranesi, con il profondo convincimento del ruolo fondamentale della Scuola nella formazione ai valori della Libertà, della Democrazia e della Responsabilità individuale.

Aveva appena 14 anni – raccontava – quando -organizzatosi con un gruppo di compagni di scuola sotto la sigla LEF (Liberté, Egalité, Fraternité) – stampava artigianalmente, a Mirano, insieme all’amico fraterno Paolo Tonolo, i primi volantini antifascisti, poi distribuiti a Mestre dai compagni di ginnasio.

Aveva un anno di più, quando, nel 1943, poco dopo la costituzione della Repubblica Sociale Italiana, con i giovani antifascisti miranesi riusciva a ricoprire di rosso, con il lancio di bottigliette di acqua e anilina, parte della grande scritta“Fascio Repubblicano”, sulla parete da poco ridipinta della Casa del Fascio.

Aveva da poco compiuto16 anni, infine, quando, il 20 settembre 1944, veniva prelevato dalla casa paterna di Mirano e condotto nella Casa del Fascio,dove, nel corso della notte, subiva l’interrogatorio delle Brigate Nere, colpitoripetutamente, in volto, a sangue.Poco prima una retata progettata nelle case dei contadini del miranese era stata sventata grazie al padre, Giovanni Tonolo. Dall’interrogatorio violento di quel mite ma irremovibile giovane con gli occhiali,le Brigate Nere speravano – invano – di ricavare notizie su Giancarlo Tonolo, studente universitario di Filosofia attivo in Giustizia e Libertà, fratello dell’amico Paolo, che nel frattempo era riuscito fortunosamente a fuggire.

Dopo l’esperienza indelebile di quell’interrogatorio, Renzo fu testimone della repressione fascista più terribile: vide Oreste Licori affrontare la morte eroicamente, vide i cinque ragazzi martoriatie agonizzanti lasciati morire in Piazza, vide, con gli altri miranesi, le fucilazioni di altri amici contro il muro del Cimitero.

Ma, il 27 aprile 1945, a lui, e ad altri ragazzi miranesi, toccò l’onere e l’onore di disarmare un’intera colonna di Tedeschi e di consegnarla agli Alleati.

 

Fu nel Dopoguerra, all’epoca della sua esperienza politica attiva, come Socialista, nell’Amministrazione Comunale guidata dalle forze progressiste finalmente riunite, che Renzo Tonolo contribuì a fondare, con altre personalità antifasciste, il Comitato Permanente Antifascista di Mirano. Erano i primi anni Settanta, gli anni degli attentati e delle stragi nel nostro Paese: Piazza della Loggia a Brescia, Piazza Fontana a Milano. E poi la strage della Stazione di Bologna. I fascismi tentavano di riemergere, ancora una volta.

Fu in quel periodo che – come un buon padre di famiglia, al cui operare ogni amministratore è tenuto a ispirarsi – volle fortemente il Monumento al Partigiano, come tributo ai Martiri della Libertà, memoria e monito per le generazioni future, nonché opera d’arte di qualità al centro della Piazza.E, in tempi recenti, quando se ne minacciò la rimozione, tutti possono ricordare come fosse tra quelli che lo difesero più strenuamente.

Come Presidente dell’ANPI sezione “Martiri di Mirano”ha offerto all’associazione il fondamentale contributo della sua vivida intelligenza, del suo invito alla riflessione, all’adesione a valori “alti”. Ha portato il contributo della sua calma e della sua saggezza, di una profonda moralità laica, di una acuta e lucida attenzione per ogni fenomeno e manifestazione della società contemporanea. Ha trasmesso a tutti noi la sua convinzione nella necessità dell’unione delle forze progressiste e antifasciste, pur nel rispetto delle diversità e peculiarità di ciascuno, come in quegli anni Settanta che videro Mirano trasformarsi in un centro urbano di qualità, ricco di scuole, servizi, parchi e opportunità di crescita culturale e politica.

Renzo è stato per tutta la vita testimone dei valori della Resistenza presso le giovani generazioni.Nell’ultima Giornata della Memoria Miranese si è rinnovato, come ogni anno, l’abbraccio con gli studenti delle scuole medie e inferiori. Renzo ha sempre partecipato e donato la sua presenza come fondamentale testimonianza, lasciando, a loro come a noi, il suo prezioso Bene, il grande Amore per l’Umanità.

 

Mirano, 6 ottobre 2017