Con tutte le critiche mosse, dalla parzialità alla mancata auto-accusa dei poteri dell’alleanza, all’assenza della voce delle vittime in aula, alla sensazione di una ‘giustizia dei vincitori’, il Processo di Norimberga rimane uno degli eventi non solo legali, ma culturali, storici e umanitari, più significativi dell’ultimo secolo e probabilmente dell’intero trascorso umano. I principi di Norimberga hanno informato il diritto internazionale e i diritti umani, così come li conosciamo e sosteniamo oggi in tutto il mondo.
….”Non ci avevo pensato mentre lo riportavo in vita ma il caso ha fatto sì che questo fosse un momento davvero tempestivo perché questo film venisse alla luce”, conclude Sandra Schulberg…”
La Schulberg pensa già ad una possibile distribuzione nei licei e nelle università italiane interessate e forse, chissà, anche nelle grandi sale. “Oggi, la coscienza collettiva sta nuovamente crescendo. L’effetto di Norimberga sul sistema si vede nei successi della Corte penale internazionale, che molto deve ai quegli 11 mesi, e nei numerosi processi internazionali…
Alla proiezione che avverrà sotto il patrocinato dell’Università e dell’Assessorato alla cultura del comune di Milano, si sono già registrate 460 persone che dopo la proiezione potranno partecipare alla discussione con la figlia del regista. “Ora, sta ai giovani fare il prossimo passo, nel solco di quella tradizione”.
Per usare le parole del Giudice Jackson, a conclusione di Norimberga : “Il fatto che quattro grandi nazioni, ricoperte di vittoria e colpite dall’ingiustizia rifutino (stay the hand) la vendetta e volontariamente sottomettono i nemici al giudizio della legge è uno dei più significativi tributi che il Potere abbia mai pagato alla Ragione”.