LA DISCUSSIONE SCIENTIFICA
Nell’impostazione dei problemi storici-critici, non bisogna concepire la discussione scientifica come un processo giudiziario, in cui c’è un imputato e c’è un procuratore che, per obbligo d’ufficio, deve dimostrare che l’imputato è colpevole e degno di essere tolto dalla circolazione.
Nella discussione scientifica, poiché si suppone che l’interesse sia la ricerca della verità e il progresso della scienza, si dimostra più “”avanzato”” chi si pone dal punto di vista che l’avversario può esprimere un’esigenza che deve essere incorporata, sia pure come momento subordinato, nella propria costruzione. Comprendere e valutare realisticamente la posizione e le ragioni dell’avversario ( e talvolta l’avversario è tutto il pensiero passato) significa appunto essere liberato dalla prigione delle ideologie (nel senso deteriore, di cieco fanatismo ideologico) cioè porsi da un punto di vista “critico”, l’unico fecondo nella ricerca scientifica.
Da Quaderni del carcere (Q.10, II) 1929-1935
ANPI MIRANO
la pandemia è universale
la discussione deve essere universale
I provvedimenti per il superamento della crisi sono frutto dell’ unità di pace scienza lavoro politica su una morale universale diversa da quella occidentale imposta dal ’45 ad oggi basata sulla deterrenza nucleare.