Nella psiche umana le rappresentazioni soggettive degli oggetti, foto, azioni che appartengono al nazifascismo nel loro fulgore, possono suscitare, specialmente nelle giovani menti che non hanno avuto questa esperienza tragica diretta, un sentimento di distacco di inerzia mentale, in qualche caso di ammirazione, quasi che questi oggetti , bandiere, parate, strumenti ecc. fossero appartenuti ad una età di mitici eroi. Se questo accadde è anche effetto della Comunicazione e di chi spesso se ne occupa; un sistema che non mostra, non sottolinea e non affianca a queste rappresentazioni celebrative, la totalità dei misfatti del Nazifascismo culminati nella seconda Guerra Mondiale (https://it.wikipedia.org/wiki/Crimini_di_guerra_italiani) che ha provocato il massacro di donne, uomini, popoli di tutto il mondo per vent’anni (60 milioni di morti ). Con questo atteggiamento gli Intellettuali hanno una grande responsabilità: una parte di essi relega l’Orrore nel sottofondo attraverso il silenzio e la menzogna indirizzando l’opinione pubblica verso una mefistofelica tolleranza implicandoci in un tragico futuro fino al sacrificio estremo : la guerra nucleare.
Pertanto alle “divise naziste”mostrate giorni fa in una sala cinematografica a Spilimbergo , andrebbe proiettata l’impiccagione del Medico Busonera (l’Ospedale “Busonera” di Padova porta il suo nome)avvenuta in via Santa Lucia a Padova il 17 Agosto del 1944 e fatto conoscere l’Atlante delle stragi nazifasciste in Italia. (il link sotto) Anpi Mirano
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