UNA NUOVA MORALE quella di questo medico o infermiere


COLLOQUI DOMICILIARI DI GIOVEDì 2 APRILE 202O

Caro Bruno,ti mando questa nota di oggi perché questa sera sono impegnato a seguire ,via Wattsapp,i nipoti nei compiti per casa. Buona conversazione.                 Quella che ci aspetta è una fine lenta e con molti strascichi dalla pandemia da coronavirus. Per un periodo si dovrà andare in giro con le mascherine per timore dei positivi asintomatici. Non saranno possibili assembramenti numerosi  come per gli eventi sportivi o culturali, cinema,teatro o funzioni religiose. Ma una rinascita o ripartenza presuppone uno stato precedente che ha cessato di esistere. È possibile che con l’esaurirsi della pandemia cessi, del tutto o in gran parte si modifichi,l’equilibrio sociale ed economico come si era precariamente definito con la globalizzazione economica e della comunicazione di questi ultimi decenni?È una domanda tra le tante che ci accompagneranno nei prossimi mesi. Ma,forse,sta venendo un tempo delle domande senza risposta perché chi proverà a rispondere o non sarà creduto o passerà per traditore. Purtroppo,dopo l’apertura delle abitazioni, dei bar,delle fabbriche,ecc,incombe la chiusura dell’individuo in sé stesso anche quando ” fingerà ” di parlare con gli altri. ” Ognuno sta solo sul cuor della terra…” diceva Quasimodo.  A presto Piero


Remo Bodei presenta l’ETICA’ di Baruch Spinoza





dda “La Biblioteca di MicroMega


Dio, ossia la Natura, è per Spinoza ovunque, in noi e nell’universo che ci circonda. Il mondo non è creato da un Dio personale e non esiste nessuna Provvidenza. Il suo dio non è un surrogato più sofisticato delle divinità adorate dalle religioni positive: a causa della sua essenza impersonale, risulta privo di qualsiasi progetto di governo intelligente del mondo. Ma questa assenza non si traduce affatto in disperazione: la solidarietà con la natura che vive in ogni cosa, il sapersi inseriti in una fitta rete di legami causali necessari, la presa di congedo dal finalismo provvidenzialistico offrono al contrario serenità e gioia. Per questo l’Etica di Spinoza è oggi più che mai testo di riferimento di ogni pensiero materialista, scientifico e laico…..

Remo Bodei presenta l”Etica’ di Baruch Spinoza – micromega …
temi.repubblica.it › micromega-online › remo-bodei-presenta-l’‘etica’-d…





-4 FEBBRAIO 2020 IL GIORNO DEL RICORDO -3 FEBBRAIO 1943 LA BATTAGLIA DI STALINGRADO

QUESTI DUE TRAGICI AVVENIMENTI HANNO UNA UNICA MATRICE: LA GUERRA SCATENATA DAL NAZIFASCISMO CONTRO TUTTI I POPOLI DEL MONDO AL BANDO IL NAZIFASCISMO Anpi Mirano per approfondimenti clicca https://www.internazionale.it/notizie/nicoletta-bourbaki/2017/02/10/foibe

“IL FASCISMO DI CONFINE E IL DRAMMA DELLE FOIBE”

28 Gennaio 2020

Il 4 febbraio, a Roma, seminario promosso dall’ANPI nazionale e dal Coordinamento regionale ANPI Friuli Venezia Giulia in vista del Giorno del ricordo (10 febbraio)

IL FASCISMO DI CONFINE E IL DRAMMA DELLE FOIBE

Seminario

Martedì 4 febbraio 2020 – ore 15

Biblioteca del Senato – Sala degli Atti parlamentari

Piazza della Minerva, 38 – Roma

L’accesso alla Sala è esclusivamente su invito. Per info scrivere a [email protected]

SALUTO

FABRIZIO DE SANCTIS – Presidente ANPI provinciale di Roma

INTRODUZIONE

DINO SPANGHERO – Coordinatore regionale ANPI FVG

RELAZIONI

1919-1922: NASCITA DEL FASCISMO

GIOVANNI DE LUNA – Professore emerito di storia contemporanea all’Università di Torino

IL FASCISMO DI CONFINE: LABORATORIO E STATO D’ECCEZIONE

ANNA MARIA VINCI – Storica, Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel FVG

IL DRAMMA DELLE FOIBE

FRANCO CECOTTI – Storico, già Presidente dell’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel FVG

I CRIMINI DEI FASCISTI (1919-1945)

MARTA VERGINELLA – Storica, Università di Lubiana

CONCLUSIONI

GIANFRANCO PAGLIARULO – Vice Presidente nazionale ANPI

Le opinioni e i contenuti espressi nell’ambito dell’iniziativa sono nell’esclusiva responsabilità dei proponenti e dei relatori e non sono riconducibili in alcun modo al Senato della Repubblica o ad organi del Senato medesimo

https://www.youtube.com/watch?v=RPf_Wp1naJA

27 GENNAIO 2020 GIORNATA DELLA MEMORIA

ORE 10 26 GENNAIO MIRANO PIAZZA MARTIRI DELLA LIBERTA

“Ogni essere umano che ami la libertà deve più ringraziamenti all’Armata Rossa di quanti ne possa pronunciare in tutta la sua vita!”

dal libro “Addio alle armi” di Ernest Hemingway

Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche della 60ª Armata del “1º Fronte ucraino” del maresciallo Ivan Konev arrivarono per prime presso la città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz), scoprendo il vicino campo di concentramento di Auschwitz e liberandone i superstiti[4]. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazifascista.Ogni essere umano che ami la libertà deve più ringraziamenti all’Armata Rossa di quanti ne possa pronunciare in tutta la sua vita.Frasi di Ernest HemingwaySCRITTORE STATUNITENSE, PREMIO

Ad Auschwitz, circa 10 giorni prima, i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con loro, in una marcia della morte, tutti i prigionieri sani, molti dei quali morirono durante la marcia stessa.

L’apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati in quel lager nazista.

Nonostante i sovietici avessero liberato circa sei mesi prima di Auschwitz, il campo di concentramento di Majdanek[5] e «conquistato [nell’estate del 1944] anche le zone in cui si trovavano i campi di sterminio di Belzec, Sobibor e Treblinka [precedentemente smantellati dai nazisti nel 1943]»[6] fu stabilito che la celebrazione del giorno della Memoria coincidesse con la data in cui venne liberato Auschwitz”[7].

La data del 27 gennaio in ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico è indicata quale data ufficiale agli stati membri dell’ONU, in seguito alla risoluzione 60/7[8] del 1º novembre 2005.

Risoluzione adottata dall’Assemblea generale sulla memoria dell’Olocausto (A / RES / 60/7, 1 novembre 2005)

L’Assemblea Generale,

ribadendo la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani , che proclama che tutti hanno diritto a tutti i diritti e le libertà ivi enunciati, senza distinzioni di alcun tipo, come razza, religione o altro status,

Ricordando l’ articolo 3 della Dichiarazione Universale dei diritti umani, in cui si afferma che tutti hanno il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona,

ricordando anche l’ articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti umani e l’articolo 18 del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici , in cui si afferma che tutti hanno diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione,

tenendo presente che il principio fondante delLa Carta delle Nazioni Unite , “per salvare le generazioni successive dal flagello della guerra”, è la testimonianza del legame indelebile tra le Nazioni Unite e la tragedia unica della Seconda Guerra Mondiale,

ricordando la Convenzione sulla prevenzione e la punizione del crimine di Il genocidio , che è stato adottato al fine di evitare la ripetizione di genocidi come quelli commessi dal regime nazista,

ricordando anche il preambolo della Dichiarazione universale dei diritti umani, che afferma che il disprezzo e il disprezzo per i diritti umani hanno provocato atti barbari che hanno oltraggiato la coscienza dell’umanità,

prendendo attodel fatto che la sessantesima sessione dell’Assemblea Generale si svolga durante il sessantesimo anno della sconfitta del regime nazista,

ricordando la ventottesima sessione speciale dell’Assemblea Generale, un evento unico, che si tiene in commemorazione del sessantesimo anniversario di la liberazione dei campi di concentramento nazisti,

onorando il coraggio e la dedizione dimostrati dai soldati che hanno liberato i campi di concentramento,

ribadendo che l’Olocausto, che ha provocato l’omicidio di un terzo del popolo ebraico, insieme a innumerevoli membri di altre minoranze, essere per sempre un avvertimento per tutti i pericoli dell’odio, del bigottismo, del razzismo e del pregiudizio,

1. Risolveche le Nazioni Unite designeranno il 27 gennaio una giornata internazionale annuale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto;

2. esorta gli Stati membri a sviluppare programmi educativi che inculcano le generazioni future con le lezioni dell’Olocausto al fine di contribuire a prevenire futuri atti di genocidio e in tale contesto elogia la Task Force per la cooperazione internazionale sull’educazione, la memoria e la ricerca sull’olocausto;

3. respinge qualsiasi smentita dell’Olocausto come evento storico, in tutto o in parte;

4. Lodiquegli Stati che si sono impegnati attivamente a preservare quei siti che fungevano da campi di sterminio nazisti, campi di concentramento, campi di lavoro forzato e prigioni durante l’Olocausto;

5. condanna senza riserve tutte le manifestazioni di intolleranza, istigazione, molestia o violenza religiosa contro persone o comunità basate sull’origine etnica o sul credo religioso, ovunque si verifichino;

6. Richiesteil segretario generale istituisce un programma di sensibilizzazione in materia di “Olocausto e Nazioni Unite”, nonché misure per mobilitare la società civile per la memoria e l’educazione dell’Olocausto, al fine di aiutare a prevenire futuri atti di genocidio; riferire all’Assemblea Generale sull’istituzione di questo programma entro sei mesi dalla data di adozione della presente risoluzione; e riferire in seguito sull’attuazione del programma nella sua sessantatreesima sessione.

http://anpimirano.it/resistenza-miranese

Martedì 10 dicembre 2019 – ore 8.30 / 12.30
Piazza Martiri e centro storico
ANPI sez. “Martiri di Mirano”, scuole medie e liceo “Majorana – Corner”
Giornata della memoria dei martiri di Mirano
Percorso commemorativo nei luoghi della memoria con testimoni e studenti

Prospetto Commemorazione “Martiri di Mirano”

(10 dicembre 2019  h.8,20-12,30)

Corrispondenza studenti – argomenti.

LUOGHI PARTIGIANI Classi / STUDENTI
Casa del Fascio Pal. Guardia di Finanza Tema: educazione durante il fascismo – Mezzi di comunicazione   3 LA  5 studenti -3LB   3 studenti: (Fiasconaro)
Via Barche Bruno e Giovanni Garbin – vittime eccidio (foto) Tema: eccidio 11 dicembre 1944: fatti e protagonisti. 4 LA 2 studenti – 4 LB 2 studenti: (Fiasconaro)
Farmacia Sansoni Giulio Vescovo – vittima eccidio (foto) Tema: avvento e affermazione del Fascismo: quadro generale Tema: persecuzione degli Ebrei, coniugi Errera, collegamento progetto Auschwitz. 5C 2 studenti – 4B 2 studenti (Fici)  
Via Castel Antico Cesare Chinellato – vittima eccidio (foto) Tema: la II Guerra Mondiale: cause, sviluppo e conseguenze. IIA 3 studenti: (Scaggiante)  
Piazza /monumento Severino Spolaor – vittima eccidio (foto) Tema: quadro generale della Resistenza nel Miranese e altri eccidi. Presenza: STORICO MARTINO LAZZARI II B 6 studenti: (Calzavara)  
Municipio Cesare Spolador – vittima eccidio (foto) Tema: dalla Resistenza alla Costituzione; i sindaci del dopoguerra.   Gruppo Costituzione III A 4 studenti I B 1 studente (Calzavara)

INCONTRO PER LA PACE

DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Memoriale della Pace (Hiroshima)
Domenica, 24 novembre 2019

[Multimedia]


 

«Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: “Su te sia pace!”» (Sal 122,8).

Dio di misericordia e Signore della storia, a te leviamo i nostri occhi da questo luogo, crocevia di morte e vita, di sconfitta e rinascita, di sofferenza e pietà.

Qui, di tanti uomini e donne, dei loro sogni e speranze, in mezzo a un bagliore di folgore e fuoco, non è rimasto altro che ombra e silenzio. Appena un istante, tutto venne divorato da un buco nero di distruzione e morte. Da quell’abisso di silenzio, ancora oggi si continua ad ascoltare il forte grido di coloro che non sono più. Provenivano da luoghi diversi, avevano nomi diversi, alcuni di loro parlavano diverse lingue. Sono rimasti tutti uniti da uno stesso destino, in un’ora tremenda che segnò per sempre non solo la storia di questo Paese, ma il volto dell’umanità.

Faccio memoria qui di tutte le vittime e mi inchino davanti alla forza e alla dignità di coloro che, essendo sopravvissuti a quei primi momenti, hanno sopportato nei propri corpi per molti anni le sofferenze più acute e, nelle loro menti, i germi della morte che hanno continuato a consumare la loro energia vitale.

Ho sentito il dovere di venire in questo luogo come pellegrino di pace, per rimanere in preghiera, ricordando le vittime innocenti di tanta violenza, portando nel cuore anche le suppliche e le aspirazioni degli uomini e delle donne del nostro tempo, specialmente dei giovani, che desiderano la pace, lavorano per la pace, si sacrificano per la pace. Sono venuto in questo luogo pieno di memoria e di futuro portando con me il grido dei poveri, che sono sempre le vittime più indifese dell’odio e dei conflitti.

Desidererei umilmente essere la voce di coloro la cui voce non viene ascoltata e che guardano con inquietudine e con angoscia  le crescenti tensioni che attraversano il nostro tempo, le inaccettabili disuguaglianze e ingiustizie che minacciano la convivenza umana, la grave incapacità di aver cura della nostra casa comune, il ricorso continuo e spasmodico alle armi, come se queste potessero garantire un futuro di pace.

Con convinzione desidero ribadire che l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche, come ho già detto due anni fa. Saremo giudicati per questo. Le nuove generazioni si alzeranno come giudici della nostra disfatta se abbiamo parlato di pace ma non l’abbiamo realizzata con le nostre azioni tra i popoli della terra. Come possiamo parlare di pace mentre costruiamo nuove e formidabili armi di guerra? Come possiamo parlare di pace mentre giustifichiamo determinate azioni illegittime con discorsi di discriminazione e di odio?

Sono convinto che la pace non è più di un “suono di parole” se non si fonda sulla verità, se non si costruisce secondo la giustizia, se non è vivificata e completata dalla carità e se non si realizza nella libertà (cfr S. Giovanni XXIII, Enc. Pacem in terris, 18).

La costruzione della pace nella verità e nella giustizia significa riconoscere che «molto spesso sussistono differenze, anche spiccate, nel sapere, nella virtù, nelle capacità inventive, nel possesso di beni materiali» (ibid., 49), però ciò non potrà mai giustificare l’intento di imporre agli altri i propri interessi particolari. Al contrario, tutto questo può costituire un motivo di maggiore responsabilità e rispetto. Parimenti, le comunità politiche, che legittimamente possono differire tra loro nel grado di cultura o di sviluppo economico, sono chiamate a impegnarsi a lavorare «per la comune ascesa», per il bene di tutti (cfr ibid., 49-50).

Di fatto, se realmente vogliamo costruire una società più giusta e sicura, dobbiamo lasciare che le armi cadano dalle nostre mani: «non si può amare con armi offensive in pugno» (S. Paolo VI, Discorso alle Nazioni Unite, 4 ottobre 1965, 5). Quando ci consegniamo alla logica delle armi e ci allontaniamo dall’esercizio del dialogo, ci dimentichiamo tragicamente che le armi, ancor prima di causare vittime e distruzione, hanno la capacità di generare cattivi sogni, «esigono enormi spese, arrestano progetti di solidarietà e di utile lavoro, falsano la psicologia dei popoli» (ibid., 5). Come possiamo proporre la pace se usiamo continuamente l’intimidazione bellica nucleare come ricorso legittimo per la risoluzione dei conflitti? Che questo abisso di dolore richiami i limiti che non si dovrebbero mai oltrepassare. La vera pace può essere solo una pace disarmata. Inoltre, «la pace non è la semplice assenza di guerra […]; ma è un edificio da costruirsi continuamente» (Conc. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes, 78). È frutto della giustizia, dello sviluppo, della solidarietà, dell’attenzione per la nostra casa comune e della promozione del bene comune, imparando dagli insegnamenti della storia.

Ricordare, camminare insieme, proteggere. Questi sono tre imperativi morali che, proprio qui a Hiroshima, acquistano un significato ancora più forte e universale e hanno la capacità di aprire un cammino di pace. Di conseguenza, non possiamo permettere che le attuali e le nuove generazioni perdano la memoria di quanto accaduto, quella memoria che è garanzia e stimolo per costruire un futuro più giusto e fraterno; un ricordo che si diffonde, per risvegliare le coscienze di tutti gli uomini e le donne, specialmente di coloro che oggi svolgono un ruolo speciale per il destino delle nazioni; una memoria viva che aiuti a dire di generazione in generazione: mai più!

Proprio per questo siamo chiamati a camminare uniti, con uno sguardo di comprensione e di perdono, aprendo l’orizzonte alla speranza e portando un raggio di luce in mezzo alle numerose nubi che oggi oscurano il cielo. Apriamoci alla speranza, diventando strumenti di riconciliazione e di pace. Questo sarà sempre possibile se saremo capaci di proteggerci e riconoscerci come fratelli in un destino comune. Il nostro mondo, interconnesso non solo a causa della globalizzazione ma, da sempre, a motivo della terra comune, reclama più che in altre epoche che siano posposti gli interessi esclusivi di determinati gruppi o settori, per raggiungere la grandezza di coloro che lottano corresponsabilmente per garantire un futuro comune.

In un’unica supplica, aperta a Dio e a tutti gli uomini e donne di buona volontà, a nome di tutte le vittime dei bombardamenti, degli esperimenti atomici e di tutti i conflitti, dal cuore eleviamo insieme un grido: Mai più la guerra, ma più il boato delle armi, mai più tanta sofferenza! Venga la pace nei nostri giorni, in questo nostro mondo. O Dio, tu ce l’hai promesso: «Amore e verità s’incontreranno. Giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo» (Sal 84,11-12).

Vieni, Signore, che si fa sera, e dove abbondò la distruzione possa oggi sovrabbondare la speranza che è possibile scrivere e realizzare una storia diversa. Vieni Signore, Principe della pace, rendici strumenti e riflessi della tua pace!

«Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: “Su te sia pace!”» (Sal 122,8).

 

 

OGGETTO: COMUNE DI MIRANO Città Metropolitana di Venezia VERBALE DI DELIBERAZIONE N. 59 DELLA GIUNTA COMUNALE ADOZIONE DI DISPOSIZIONI CHE PREVEDANO IL RILASCIO DI CONCESSIONI E AUTORIZZAZIONI ALL’UTILIZZO DI BENI PUBBLICI ED ALL’OCCUPAZIONE DEL SUOLO PUBBLICO PREVIA SOTTOSCRIZIONE DI UNA DICHIARAZIONE DI RISPETTO DEI PRINCIPI COSTITUZIONALI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA XII DISPOSIZIONE TRANSITORIA E FINALE.

COMUNE DI MIRANO Città Metropolitana di Venezia

VERBALE DI DELIBERAZIONE N. 59 DELLA GIUNTA COMUNALE

_____________________________________________________________________________

L’anno duemiladiciannove il giorno sedici del mese di Aprile alle ore 18:15, nella Residenza Comunale, si è riunita la Giunta Comunale.

Alla trattazione dell’argomento in oggetto, risultano presenti:

NOMINATIVO
PRESENTI

PAVANELLO MARIA ROSA

ZARA CRISTIAN

 

SALVIATO GIUSEPPE
PETROLITO GABRIELE
GNATA ANNA

 

 

Partecipa alla seduta Il Segretario Generale Silvano Longo.
Assume la presidenza La Sindaca Maria Rosa Pavanello, e riconosciuta legale l’adunanza,

dichiara aperta la seduta ed invita la GIUNTA a deliberare sull’oggetto sopra indicato.

1

Sede Piazza Martiri, 1 – 30035 MIRANO (Ve) C.F. 82002010278 – P.I. 00649390275 Tel. 041-5798311 / fax. 041-5798329 / indirizzo internet http//www.comune.mirano.ve.it Posta elettronica certificata: [email protected]

COMUNE DI MIRANO Città Metropolitana di Venezia

PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

Proponente: SINDACO

Richiamato l’articolo 2 della Dichiarazione universale dei diritti umani (adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948) il quale dispone che ad ogni individuo spettino tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore della pelle, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione;

Richiamati i principi fondamentali sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana, e in particolare quelli richiamati dagli artt. 2 e 3 i quali sanciscono che «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo» e che «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali»;

Considerato che la Costituzione Italiana, al punto XII delle Disposizioni transitorie e finali, testualmente recita «È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista»;

Vista la legge n. 645/1952 (c.d. Legge Scelba) di attuazione della XII Disposizione transitoria e finale della Costituzione, che punisce la riorganizzazione del disciolto partito fascista, dettando una disciplina definitoria e sanzionatoria dei reati di apologia e manifestazioni fasciste;

Visto l’articolo 3 della legge 654/175 intitolata Ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, che stabilisce che è vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi;

Vista infine la legge 205/1993 (c.d. Legge Mancino) che:
– punisce chiunque propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti discriminatori per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi;
– punisce chiunque istiga, con qualunque modalità, a commettere o commette atti di violenza o di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi;
– vieta ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o

2

 

Richiamato il comma 1 dell’art. 2 dello Statuto del Comune di Mirano: «Il Comune di Mirano si è definito, con deliberazione consiliare in data 27.07.1995, n. 107, “Città di Pace”».

Richiamato l’articolo 5 dello Statuto del Comune di Mirano, nelle specifico i commi:

  1. Il Comune, in conformità ai principi della Costituzione, promuove il rispetto e la crescita della persona umana e della famiglia, rappresenta gli interessi della propria comunità, ne promuove lo sviluppo ed il progresso sociale ed economico e garantisce la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, alle scelte politiche della comunità. Contribuisce alla educazione alla pace, alla solidarietà fondata sulla conoscenza della storia, della cultura edei diritti dei popoli. In questa opera dedica particolare attenzione alle giovani generazioni.
  2. La crescita ed il progresso del Comune di Mirano si sviluppano mediante la gestione democratica della cosa pubblica, senza discriminazioni di ordine ideale, religioso, politico,sociale, razziale e di sesso.

Considerato che la storia della Città di Mirano è inscindibile da forti impegno e sentimento antifascista, in particolare modo dimostrati durante il periodo della Resistenza con la partecipazione alla lotta partigiana; che la Città e i suoi abitanti hanno sofferto profondamente sotto il regime fascista e nazifascista; che la Città e i suoi luoghi pubblici sono stati teatro di stragi e barbarie nazifasciste, perpetrate contro i membri della Resistenza e contro i normali cittadini; che «per i sacrifici delle sue popolazioni e per l’attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale» Mirano è tra le città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione;

Considerato che a Mirano è attivo il Centro per la pace e la legalità “Sonja Slavik” che, riunendo molteplici associazioni del territorio, si adopera per la promozione di una cultura di pace e dei diritti umani e per la diffusione di una cultura della legalità;

Ritenuto pertanto di adottare misure contro ogni neofascismo e contro ogni manifestazione di discriminazione.

Ritenuto in particolare di adottare apposita modulistica, da allegare a ogni istanza di concessione o autorizzazione di spazi o impianti pubblici, occupazione suolo pubblico, contributi pubblici o ausili finanziari non rientranti fra quelli di cui all’articolo 26, comma 4, del D.lgs. 33/2004 e non rientranti fra gli ausili alle imprese, sia individuali che societarie, anche in forma di associazioni e/o consorzi, con riferimento all’attività esercitata nel territorio comunale nel settore del commercio, dell’artigianato, dell’industria e dei servizi, la quale preveda che sia rilasciata tale concessione/autorizzazione o contributo pubblico solo previa sottoscrizione di una dichiarazione di rispetto dei principi della Costituzione, con

3

 

particolare riferimento alla XII disposizione transitoria e finale, secondo cui «è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista».

Visto il parere espresso ai sensi dell’art. 49 del D. Lgs. n. 267/2000 in merito alla regolarità tecnica del presente provvedimento

PROPONE

  1. di dare atto che le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  2. di adottare apposita modulistica, su carta intestata in formato cartaceo o in formato PDF/A editabile, da allegare ogni istanza di concessione o autorizzazione di spazi o impianti pubblici, occupazione suolo pubblico, contributi pubblici o ausili finanziari non rientranti fra quelli di cui all’articolo 26, comma 4, del D.lgs. 33/2004 e non rientranti fra gli ausili alle imprese, sia individuali che societarie, anche in forma di associazioni e/o consorzi, con riferimento all’attività esercitata nel territorio comunale nel settore del commercio, dell’artigianato, dell’industria e dei servizi, che si allega al presente provvedimento (all. sub A) e di cui costituisce parte integrante ed essenziale.
            *****************************************************************
    

    LA GIUNTA COMUNALE

    VISTA la proposta di deliberazione sopra riportata;
    VISTI i pareri espressi sulla stessa ai sensi dell’art. 49 comma 1 del D.Lgs. 267/2000; Con voti favorevoli, unanimi e palesi;

    DELIBERA

– di approvare integralmente la proposta di deliberazione sopra riportata.

4

 

Il presente verbale viene letto, approvato e sottoscritto

IL PRESIDENTE

Maria Rosa Pavanello Documento firmato digitalmente

(artt. 20-21-24 D. Lgs. 7/03/2005 n. 82 e s.m.i.)

IL SEGRETARIO GENERALE

Silvano Longo Documento firmato digitalmente

(artt. 20-21-24 D. Lgs. 7/03/2005 n. 82 e s.m.i.)

 

 https://www.youtube.com/watch?v=o7bQ6hUeOoU

    Giornata della Memoria Miranese con il patrocinio       

                          COMUNE DI MIRANO

          1Novembre 1944 1Novembre 2019

         75° anniversario della morte del

          partigiano Oreste Licori fucilato

        dai nazifascisti       presso il Cimitero

                           di Mirano

Venerdì 1 Nov. ore 10.30  sala “conferenze”

              di Villa Errera Mirano

                          Presentazione

     Storia della Resistenza del Miranese

    con testimonianze dei partigiani, dei cittadini

    miranesi e di illustri storici in un tempo passato

    presente e futuro (44 dvd archivio biblioteca)

              Presentazione fascicoli ESDE

“La vita civile in stato di guerra 1916-1918 a Mirano”        

     La Fiera di San Matteo durante il Fascismo”

                   a cura di Cosimo Moretti

 

           Chiusura tesseramento anpi 2019

 

        ore 11.30 formazione corteo per omaggio

        floreale sul cippo di O. Licori in via Cimitero

Anticomunismo Europeo, revisionismo storico del ‘900, il secolo “maledetto”

“Esprimiamo preoccupazione per la risoluzione del Parlamento Europeo che equipara nazifascismo e comunismo”

22 Settembre 2019

 

 liberazione del campo         

27 gennaio 1945                         di  Auschwitz

 

E’ morto a San Pietroburgo l’ultimo militare russo – allora soldato dell’Armata Rossa sovietica – finora rimasto in vita tra coloro che parteciparono alla presa del Reichstag, il parlamento tedesco, a Berlino agli inizi di maggio del 1945.

Si chiamava Nikolaj Mikhajlovič Beljaev e aveva 93 anni.

                                    anpi mirano porta integralmente

                                   la deliberazione del Parlamento Europeo

                                  “…per il futuro Dell’ Europa” del 19 sett. 2019 e le

                                   votazioni dei gruppi parlamentari italiani

 

                        Il parlamento europeo ha  approvato la risoluzione «… per il futuro dell’Europa». 535   favorevoli, 66   contrari e 52 gli astenuti. A favore  il gruppo PPE (Forza Italia), il gruppo Identità e Democrazia (Lega), Conservatori e Riformisti (Fratelli d’Italia) , Socialisti e Democratici (PD) ,il M5S si è astenuto.

 

I PARTITI ITALIANI NEI MAXI-PARTITI EUROPEI (tratto first on line)

Come si collocano i partiti italiani all’interno di questi maxi gruppi? In quest’ultima legislatura Forza Italia ha aderito al Partito Popolare europeo (PPE), gruppo europeista e di centrodestra, insieme ad altri grandi partiti dello stesso orientamento come l’Unione Cristiano Democratica tedesca (il partito di Angela Merkel, per intenderci), I Repubblicani francesi, il Partito Popolare spagnolo.

Il PD rientra invece nel gruppo Socialista Europeo (S&D): progressista, europeista, rappresenta il centrosinistra comunitario. Al suo interno figurano anche i socialdemocratici tedeschi, i socialisti spagnoli, i laburisti inglesi.

Passiamo ai due partiti al Governo, che nello scacchiere europeo si manterranno su posizioni differenti. La Lega di Matteo Salvini, insieme a Rassemblement National di Marine Le Pen (Francia), Alternative für Deutschland (AFD, Germania), FPÖ (Austria), Partij voor de vrijheid (Olanda) ha lanciato poco più di un mese fa il “Manifesto del buonsenso” del gruppo parlamentare “Alleanza europea delle Nazioni e delle Libertà” (EAPN). È un gruppo che racchiude partiti sovranisti, euroscettici che chiedono l’uscita dall’Euro e la modifica dei trattati riguardanti l’immigrazione. Attenzione però, perché nonostante la volontà espressa da Salvini e Le Pen, il gruppo non riuscirà a compattare tutti i partiti sovranisti europei. Al suo interno non ci saranno infatti i rappresentati dei Paesi di Visegrad, che si divideranno tra i gli altri eurogruppi: Fidesz di Orban dovrebbe rimanere nel Ppe, sebbene Merkel abbia dichiarato di volerlo “cacciare”, mentre PiS (diritto e giustizia), il partito che governa la Polonia dal 2015, guidato dal leader ombra Jarosław Kaczyński, dovrebbe optare per i conservatori dell’ERC.

Europa della Libertà e della Democrazia Diretta (EFDD) è il gruppo europeo cui appartengono ufficialmente gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle. È formato da partiti che si oppongono al centralismo burocratico dell’Unione europea ed è guidato da Nigel Farage, euroscettico e considerato uno dei principali artefici della Brexit. I pentastellati hanno apertamente dichiarato che cercheranno nuovi alleati in Europa per riuscire a creare un nuovo gruppo indipendente. Ad oggi però, la ricerca di nuovi alleati non avrebbe dato ottimi frutti, anche si si parla di una possibile alleanza con l’estremadestra antiabortista e omofoba polacca di Kukiz’15, guidati da Pawel Kukiz, i croati anti-euro e anti-Nato di Zivi Zid, guidati da Ivan Sinčić, il partito greco Akkel.

Parlando dei partiti intorno alla soglia di sbarramento (fissata al 4%) Fratelli d’Italia, che ad oggi non ha membri nel Parlamento europeo, ha annunciato la sua adesione al gruppo euroscettico e antifederalista dei Conservatori e riformisti europei (ECR), che comprende anche i Tories britannici, i sovranisti polacchi di Pis e il partito dell’ultradestra olandese Fvp, mentre ad ALDE, gruppo europeista, liberista e a favore di una maggiore integrazione economica, si unirà +Europa, insieme a En Marche di Emmanuel Macron. Da sottolineare che ALDE ha indicato Emma Bonino tra i nomi per la futura Commissione europea.

La Sinistra, se supererà lo sbarramento, andrà nel gruppo Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica (GUE/NGL), mentre i Verdi aderiranno al Green Party.

Risoluzione del Parlamento europeo sull’importanza del ricordo europeo per il futuro dell’Europa

2019/2819 (RSP) )

Il Parlamento europeo ,

– visti i principi universali dei diritti umani e i principi fondamentali dell’Unione europea come comunità fondata su valori comuni,

– vista la dichiarazione rilasciata il 22 agosto 2019 dal primo vicepresidente Timmermans e dal commissario Jourová in vista della Giornata europea della memoria per le vittime di tutti i regimi totalitari e autoritari,

– vista la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite, adottata il 10 dicembre 1948,

– vista la sua risoluzione del 12 maggio 2005 sul sessantesimo anniversario della fine della seconda guerra mondiale in Europa l’8 maggio 1945 [1] ,

– vista la risoluzione 1481 dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, del 26 gennaio 2006, sulla necessità di una condanna internazionale dei crimini dei regimi comunisti totalitari,

– vista la decisione quadro 2008/913 / GAI del Consiglio, del 28 novembre 2008, relativa alla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale [2] ,

– vista la Dichiarazione di Praga sulla coscienza e il comunismo europei adottata il 3 giugno 2008,

– vista la sua dichiarazione sull’annuncio del 23 agosto come Giornata europea della memoria per le vittime dello stalinismo e del nazismo, adottata il 23 settembre 2008 [3] ,

– vista la sua risoluzione del 2 aprile 2009 su coscienza europea e totalitarismo [4] – vista la relazione della Commissione del 22 dicembre 20

   sulla memoria dei crimini commessi da regimi totalitari in Europa ( COM (2010) 0783 ),

– viste le conclusioni del Consiglio del 9-10 giugno 2011 sulla memoria dei crimini commessi dai regimi totalitari in Europa,

– vista la dichiarazione di Varsavia del 23 agosto 2011 sulla Giornata europea della memoria per le vittime dei regimi totalitari,

– vista la dichiarazione congiunta del 23 agosto 2018 dei rappresentanti del governo degli Stati membri dell’UE per commemorare le vittime del comunismo,

– vista la sua risoluzione storica sulla situazione in Estonia, Lettonia e Lituania, adottata il 13 gennaio 1983 in risposta al “ricorso baltico” di 45 cittadini di questi paesi,

– viste le risoluzioni e le dichiarazioni sui crimini dei regimi comunisti totalitari adottate da una serie di parlamenti nazionali,

– visto l’articolo 132, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A. considerando che quest’anno ricorre l’80 ° anniversario dello scoppio della seconda guerra mondiale, che ha portato a livelli senza precedenti di sofferenza umana e all’occupazione dei paesi in Europa per molti decenni a venire;

B. considerando che 80 anni fa, il 23 agosto 1939, l’Unione Sovietica comunista e la Germania nazista firmarono un Trattato di non aggressione, noto come il Patto Molotov-Ribbentrop, e i suoi protocolli segreti, che dividevano l’Europa e i territori degli stati indipendenti tra i due regimi totalitari e raggruppandoli in sfere di interesse, che hanno spianato la strada allo scoppio della seconda guerra mondiale

///LINK VERIFICA/// :              da Mlitary Legal Resources  Library of Congress

https://www.loc.gov/rr/frd/Military_Law/Nuremberg_trials.html#top

da  La grande cospirazione, pubblicata da Einaudi nel 1948(completa) di  Michael Sayers e                            Albert E. Kahn

http://www.spazioamico.it/La_grande_congiura_contro_l%E2%80%99Urss.htm

C. considerando che, come diretta conseguenza del Patto Molotov-Ribbentrop, seguito dal Trattato di confine e di amicizia nazista-sovietico del 28 settembre 1939, la Repubblica polacca fu invasa da Hitler e due settimane dopo da Stalin – che spogliò il paese di la sua indipendenza ed è stata una tragedia senza precedenti per il popolo polacco – l’Unione Sovietica comunista iniziò una guerra aggressiva contro la Finlandia il 30 novembre 1939, e nel giugno 1940 occupò e annesse parti della Romania – territori che non furono mai restituiti – e annesse le repubbliche indipendenti di Lituania, Lettonia ed Estonia;

D. considerando che dopo la sconfitta del regime nazista e la fine della seconda guerra mondiale, alcuni paesi europei furono in grado di ricostruire e intraprendere un processo di riconciliazione, mentre altri paesi europei rimasero sotto la dittatura – alcuni sotto l’occupazione o l’influenza sovietica diretta – per mezzo secolo e ha continuato a essere privato di libertà, sovranità, dignità, diritti umani e sviluppo socioeconomico;

E. considerando che sebbene i crimini del regime nazista siano stati valutati e puniti mediante i processi di Norimberga, è ancora urgentemente necessario sensibilizzare, svolgere valutazioni morali e condurre indagini legali sui crimini dello stalinismo e di altre dittature;

F. considerando che in alcuni Stati membri le ideologie comuniste e naziste sono vietate dalla legge;

G. considerando che l’integrazione europea è stata, sin dall’inizio, una risposta alla sofferenza inflitta da due guerre mondiali e dalla tirannia nazista che ha portato all’Olocausto e all’espansione dei regimi comunisti totalitari e non democratici nell’Europa centrale e orientale, e un modo per superare profonde divisioni e ostilità in Europa mediante la cooperazione e l’integrazione e porre fine alla guerra e garantire la democrazia in Europa; che per i paesi europei che hanno sofferto sotto l’occupazione sovietica e le dittature comuniste, l’allargamento dell’UE, a partire dal 2004, significa il loro ritorno alla famiglia europea alla quale appartengono;

H. considerando che i ricordi del tragico passato dell’Europa devono essere mantenuti vivi, al fine di onorare le vittime, condannare gli autori e gettare le basi per una riconciliazione basata sulla verità e sul ricordo;

I. considerando che ricordare le vittime dei regimi totalitari e riconoscere e sensibilizzare all’eredità europea condivisa dei crimini commessi da comunisti, nazisti e altre dittature è di vitale importanza per l’unità dell’Europa e dei suoi cittadini e per costruire la resilienza europea alle moderne minacce esterne ;

J. considerando che 30 anni fa, il 23 agosto 1989, fu celebrato il 50 ° anniversario del Patto Molotov-Ribbentrop e le vittime dei regimi totalitari ricordate durante la Via Baltica, una dimostrazione senza precedenti di due milioni di lituani, lettoni ed estoni che si sono uniti per formare una catena vivente che si estende da Vilnius a Tallinn attraverso Riga;

K. considerando che, nonostante il 24 dicembre 1989 il Congresso dei deputati popolari dell’URSS abbia condannato la firma del patto Molotov-Ribbentrop, oltre ad altri accordi conclusi con la Germania nazista, le autorità russe hanno negato la responsabilità di questo accordo e delle sue conseguenze nell’agosto 2019 e stanno attualmente promuovendo l’opinione secondo cui la Polonia, i Paesi baltici e l’Occidente sono i veri istigatori della seconda guerra mondiale;

L. considerando che ricordare le vittime dei regimi totalitari e autoritari e riconoscere e sensibilizzare all’eredità europea condivisa dei crimini commessi da stalinisti, nazisti e altre dittature è di vitale importanza per l’unità dell’Europa e dei suoi cittadini e per costruire la resilienza europea ai moderni minacce esterne;

M. considerando che gruppi e partiti politici apertamente radicali, razzisti e xenofobi hanno incitato all’odio e alla violenza nella società, ad esempio attraverso la diffusione online del discorso d’odio, che spesso porta a un aumento della violenza, della xenofobia e dell’intolleranza;

1. ricorda che, come sancito dall’articolo 2 del TUE, l’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a le minoranze; ricorda che questi valori sono comuni a tutti gli Stati membri;

2. sottolinea che la seconda guerra mondiale, la guerra più devastante nella storia dell’Europa, è stata avviata come risultato immediato del famigerato trattato nazista-sovietico sulla non aggressione del 23 agosto 1939, noto anche come il patto Molotov-Ribbentrop, e il suo protocolli segreti, in base ai quali due regimi totalitari che condividevano l’obiettivo della conquista mondiale dividevano l’Europa in due zone d’influenza 

3. ricorda che i regimi nazisti e comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni e nel 20 ° secolo hanno causato una perdita di vite umane e libertà su una scala mai vista nella storia umana, e ricorda l’orrendo crimine dell’Olocausto perpetrato dal regime nazista ; condanna nei termini più forti gli atti di aggressione, i crimini contro l’umanità e le violazioni dei diritti umani di massa perpetrate dai nazisti, dai comunisti e da altri regimi totalitari;

4. esprime profondo rispetto per ogni vittima di questi regimi totalitari e invita tutte le istituzioni e gli attori dell’UE a fare tutto il possibile per garantire che gli orribili crimini totalitari contro l’umanità e le sistematiche violazioni dei diritti umani siano ricordati e portati davanti ai tribunali e garantire che tali crimini non si ripeteranno mai; sottolinea l’importanza di mantenere vivi i ricordi del passato, perché non può esserci riconciliazione senza ricordo, e ribadisce la sua posizione unita contro ogni dominio totalitario da qualunque contesto ideologico;

5. invita tutti gli Stati membri dell’UE a effettuare una valutazione chiara e di principio dei crimini e degli atti di aggressione perpetrati dai regimi totalitari comunisti e dal regime nazista;

6. condanna tutte le manifestazioni e la propagazione di ideologie totalitarie, come il nazismo e lo stalinismo, nell’UE;

7. condanna il revisionismo storico e la glorificazione dei collaboratori nazisti in alcuni Stati membri dell’UE; è profondamente preoccupato per la crescente accettazione di ideologie radicali e il ritorno al fascismo, al razzismo, alla xenofobia e ad altre forme di intolleranza nell’Unione europea ed è preoccupato per le notizie in alcuni Stati membri di collusione tra leader politici, partiti politici e organi di contrasto e i movimenti radicali, razzisti e xenofobi di diverse confessioni politiche; invita gli Stati membri a condannare tali atti nel modo più forte possibile in quanto minano i valori dell’UE, di pace, libertà e democrazia;

8. invita tutti gli Stati membri a commemorare il 23 agosto come la Giornata europea della memoria per le vittime dei regimi totalitari a livello sia dell’UE che nazionale, nonché a sensibilizzare le generazioni più giovani su questi temi includendo la storia e l’analisi delle conseguenze di regimi totalitari nei curricula e nei libri di testo di tutte le scuole dell’UE; invita gli Stati membri a sostenere la documentazione del passato travagliato dell’Europa, ad esempio attraverso la traduzione degli atti del processo di Norimberga in tutte le lingue dell’UE;

9. invita gli Stati membri a condannare e contrastare tutte le forme di negazione dell’Olocausto, compresa la banalizzazione e minimizzazione dei crimini commessi dai nazisti e dai loro collaboratori, e per prevenire la banalizzazione nel discorso politico e mediatico;

10. chiede una cultura comune della memoria che respinga i crimini del fascismo, dello stalinismo e di altri regimi totalitari e autoritari del passato come mezzo per promuovere la resilienza contro le moderne minacce alla democrazia, in particolare tra le giovani generazioni; incoraggia gli Stati membri a promuovere l’educazione attraverso la cultura tradizionale sulla diversità della nostra società e sulla nostra storia comune, compresa l’educazione alle atrocità della seconda guerra mondiale, come l’Olocausto, e la disumanizzazione sistematica delle sue vittime nel corso di diversi anni;

11. chiede inoltre che il 25 maggio (anniversario dell’esecuzione dell’eroe di Auschwitz Rotamaster Witold Pilecki) venga istituito come Giornata internazionale degli eroi della lotta contro il totalitarismo, che sarà espressione di rispetto e tributo a tutti coloro che, combattendo la tirannia, hanno dimostrato il loro eroismo e il loro vero amore per l’umanità e forniranno anche alle generazioni future un chiaro esempio dell’atteggiamento corretto da prendere di fronte alla minaccia della schiavitù totalitaria;

12. invita la Commissione a fornire un sostegno efficace ai progetti di memoria e ricordo storici negli Stati membri e alle attività della piattaforma per la memoria e la coscienza europea e a stanziare risorse finanziarie adeguate nell’ambito del programma “L’Europa per i cittadini” a sostegno commemorazione e ricordo delle vittime del totalitarismo, come indicato nella posizione del Parlamento sul programma per i diritti e i valori 2021-2027;

13. Dichiara che l’integrazione europea come modello di pace e riconciliazione è stata una libera scelta da parte dei popoli d’Europa di impegnarsi in un futuro condiviso e che l’Unione europea ha una responsabilità particolare nel promuovere e salvaguardare la democrazia, il rispetto dei diritti umani e lo stato di diritto, non solo all’interno ma anche al di fuori dell’Unione Europea;

14. sottolinea che, alla luce della loro adesione all’UE e alla NATO, i paesi dell’Europa orientale e centrale non solo sono tornati alla famiglia europea dei paesi democratici liberi, ma hanno anche dimostrato successo, con l’assistenza dell’UE, nelle riforme e sviluppo socioeconomico; sottolinea, tuttavia, che questa opzione dovrebbe rimanere aperta ad altri paesi europei come previsto dall’articolo 49 TUE;

15. sostiene che la Russia rimane la più grande vittima del totalitarismo comunista e che il suo sviluppo in uno stato democratico sarà impedito finché il governo, l’élite politica e la propaganda politica continueranno a imbiancare i crimini comunisti e glorificare il regime totalitario sovietico; invita pertanto la società russa a fare i conti con il suo tragico passato;

16. è profondamente preoccupato per gli sforzi dell’attuale leadership russa di distorcere fatti storici e crimini imbiancati commessi dal regime totalitario sovietico e li considera una componente pericolosa della guerra dell’informazione condotta contro l’Europa democratica che mira a dividere l’Europa, e pertanto invita la Commissione a contrastare in modo deciso tali sforzi;

17. esprime preoccupazione per l’uso continuato dei simboli dei regimi totalitari nella sfera pubblica e per scopi commerciali e ricorda che un certo numero di paesi europei ha vietato l’uso di simboli sia nazisti che comunisti;

18. osserva che la persistente esistenza in alcuni Stati membri di monumenti e monumenti (parchi, piazze, strade ecc.) Che glorifica i regimi totalitari, che spiana la strada alla distorsione dei fatti storici sulle conseguenze della seconda guerra mondiale e per la propagazione del sistema politico totalitario;

19. condanna il fatto che le forze politiche estremiste e xenofobe in Europa facciano sempre più ricorso alla distorsione dei fatti storici e impiegano simbolismo e retorica che fanno eco ad aspetti della propaganda totalitaria, inclusi razzismo, antisemitismo e odio nei confronti delle minoranze sessuali e di altra natura;

20. esorta gli Stati membri a garantire il rispetto delle disposizioni della decisione quadro del Consiglio, per contrastare le organizzazioni che diffondono discorsi di odio e violenza negli spazi pubblici e online;

21. sottolinea che il tragico passato dell’Europa dovrebbe continuare a servire come ispirazione morale e politica per affrontare le sfide del mondo di oggi, compresa la lotta per un mondo più equo, creando società e comunità aperte e tolleranti che abbracciano minoranze etniche, religiose e sessuali e creando I valori europei funzionano per tutti;

22. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, alla Duma russa e ai parlamenti dei paesi del partenariato orientale.