L’arte della guerra https://www.youtube.com/watch?v=y6Jzl11wlss
No alla «riforma» bellicista Manlio Dinucci
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No alla «riforma» bellicista Manlio Dinucci
http://www.anpi.it/ chiusura campagna referendaria del Pres. Carlo Smuraglia Anpi nazionale
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Curzio Maltese, eurodeputato
In occasione dell’iniziativa “La decostituzionalizzazione in atto nei paesi d’Europa“ promossa a Roma questa domenica 13 novembre da MicroMega e dal gruppo europarlamentare GUE-NGL, Blasting News ha intervistato in esclusiva Curzio Maltese, noto giornalista ed eurodeputato de L’Altra Europa con Tsipras. Ecco che cosa ci ha detto.
Quali sono a suo avviso i rischi più grandi in caso di vittoria del Sì al #referendum?
“Ci sarà una grande concentrazione di potere nelle mani dell’Esecutivo e viene stravolta una grande Costituzione, ma d’altronde questo è l’obiettivo. Bisogna allargare lo sguardo dall’Italia perché c’è un attacco alle Costituzioni antifasciste in tutto il sud Europa, ci cui qualcuno vuol fare una specie di colonia con meno diritti democratici rispetto al nord Europa. Questa Riforma fa parte di un disegno più generale che si inserisce in questo quadro. Nel mirino di JP Morgan e di altre agenzie di rating intervenute pesantemente nella questione referendaria, come dimostrano anche vari documenti, c’è l’obiettivo di stravolgere le Costituzioni nate dopo il fascismo in Italia, Grecia, Portogallo… Su questo bisogna riflettere perché rischiamo di consegnare la democrazia a piccoli gruppi di potere.”
Quali ricadute può avere il recente voto presidenziale americano sul referendum italiano?
“Io ero uno dei pochi che si aspettava la vittoria di Trump da mesi. Non capisco come i miei colleghi giornalisti si stupiscano del fatto che la gente sta male, negli ultimi venti anni abbiamo assistito alla più poderosa distribuzione di ricchezza verso l’altro nella storia del capitalismo e quindi non c’è sorpresa nel fatto che la gente si ribelli all’establishment. La Clinton incarnava Wall Street di fatto. Trump ovviamente non è una soluzione, anzi è peggio. Ma che ci sia una rivolta è normale. Anche in Europa socialisti e conservatori fanno le stesse politiche di austerità e come vedo personalmente al Parlamento europeo essi votano ogni giorno assieme. E’ questa mancanza di alternativa e di qualcuno che difenda i più deboli che crea l’alternativa. E’ loro la responsabilità. Sono convinto che Sanders avrebbe vinto perché rappresenta l’alternativa, mentre Clinton rappresentava la continuità. Anche #Renzi è la continuità, ha rottamato un gruppo dirigente per prendere il loro posto, non ha rottamato le politiche: toglie diritti ai lavoratori, rilancia opere inutili, riforma la #Costituzione italiana come aveva provato a fare la destra. In cosa rappresenta una rottura rispetto al passato? Nel fatto che comanda lui anziché Prodi, D’Alema o Berlusconi, beh non è un grande vantaggio per gli italiani.”
Quali possibilità vede per la sinistra in Italia nel prossimo futuro?
“La sinistra in Italia è in mano a ceti di potere, tutta la sinistra: quella più radicale e quella moderata. Bisognerebbe capire un po’ meglio il fenomeno del Movimento 5 Stelle, che ha riportato tanti cittadini normali non professionisti a occuparsi di politica, rispetto invece a ceti politici. Su quella strada lì, la sinistra potrebbe andare. E poi la sinistra deve tornare a fare il proprio mestiere: aiutare e difendere i più deboli, non si possono fare politiche applaudite da Confindustria e sperare di avere grandi consensi popolari. Difendere i deboli è il ruolo storico della sinistra e oggi invece lo sta facendo il Papa.”
Infine parlando dal palco durante l’assemblea plenaria Curzio Maltese si è lasciato andare a una previsione sull’esito referendum costituzionale del 4 dicembre, affermando: “Sono piuttosto fiducioso sulla possibile vittoria del No, perché credo che i cittadini voteranno contro l’arroganza e contro i gruppi di potere che governano questo paese”.
28.10.2016 – Alfonso Navarra
Nella notte di ieri un’importante risoluzione della Prima Commissione dell’Assemblea Generale dell’ONU ha istituito a larghissima maggioranza una Conferenza Internazionale che discuta un Trattato di Proibizione delle armi nucleari. I dettagli di tale notizia sono documentati in vari articoli che la nostra Agenzia sta ripubblicando o traducendo dalle sue edizioni internazionali.
Curiosamente il tema non sembra entusiasmare la stampa italiana (nemmeno un’accenno sull’ANSA, nessuna notizia sui principali quotidiani, almeno nelle loro edizioni on-line); nessuna nuova dal Ministero degli Esteri nella cui sala stampa non è possibile trovare la notizia né la motivazione per la quale l’Italia è stata tra i paesi (38) che hanno votato contro la risoluzione (che per essere valida doveva raggiungere i 2/3 dei votanti). Sottolineamo che, nonostante alcune dichiarazioni dei rappresentanti delle principali nazioni “nucleari”, perfino la Cina, l’India e il Pakistan, membri del club nucleare, si sono astenuti (ricordiamo anche che l’astensione, nel meccanismo elettorale della commissione, non viene considerata un voto contrario e facilita dunque il raggiugimento del quorum).
Abbiamo chiesto un commento all’Ufficio Stampa del Ministro e lo pubblicheremo volentieri, appena arriverà.
Le domande che ameremmo fare al Ministro ed al Governo sono:
Credo che siano domande preoccupanti, forse inquietanti. Personalmente, finito di pubblicare quresto articolo, ne manderò un link alla mail del nostro Presidente del Consiglio chiedendogli spiegazioni, come cittadino di questa Repubblica che ripudia la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti internazionali. Già ma le atomiche le teniamo per gli alieni
28.10.2016 – Alfonso Navarra
Ieri, alle 18.00 circa dell’ora di New York (le 24.00 per l’Italia), il 27 ottobre 2016, al Palazzo di Vetro è passata la risoluzione presentata dal Messico (co-sponsor per la redazione l’Austria, Brasile, Irlanda, la Nigeria e il Sud Africa) e da altri 57 Paesi per il bando delle armi nucleari con una Conferenza ONU da tenere nel 2017.
E’ un giorno storico per tutta l’Umanità che desta sincero stupore, oltre che gioia, negli attivisti per la pace (e per il diritto di tutti alla sopravvivenza della nostra specie e dell’ecosistema): fino a qualche anno fa, prima che prendesse il via, con Oslo nel 2013, il “percorso umanitario”, poi proseguito con Nayarit (marzo 2014) e Vienna (dicembre 2014), un risultato del genere sarebbe stato inimmaginabile, nel contesto dei negoziati internazionali prigionieri del quadro bloccato del TNP.
Ma questo sogno si è realmente realizzato alla Prima Commissione, riunita nell’Aula 4: hanno votato per il SI 123 Stati, per il NO 38, e si sono astenuti in 16. Va precisato il non peso dei voti di astensione ai fini del quorum necessario dei 2/3 per la validità giuridica della decisione.
La risoluzione approvata (per il testo andare alla URL: http://reachingcriticalwill.org/images/documents/Disarmament-fora/1com/1com16/resolutions/L41.pdf) istituisce una conferenza delle Nazioni Unite a partire dal marzo del prossimo anno, aperta a tutti gli Stati membri, con il compito preciso di negoziare uno “strumento giuridicamente vincolante per vietare le armi nucleari, che porti verso la loro eliminazione totale”. I negoziati, da tenersi a New York, continueranno nel mese di giugno e luglio.
Il voto delle Nazioni Unite è arrivato poche ore dopo che il Parlamento europedata:text/mce-internal,content,il%20o ha adottato la propria risoluzione su questo medesimo tema – 415 a favore e 124 contro, con 74 astensioni – invitando gli Stati membri dell’Unione europea a “partecipare in modo costruttivo” nei negoziati del prossimo anno.
Gli arsenali nucleari nel mondo contengono ancora circa 16.000 testate, in possesso soprattutto di due nazioni: gli Stati Uniti e la Russia. Sette altre nazioni possiedono armi nucleari: Gran Bretagna, Francia, Cina, Israele, India, Pakistan e Corea del Nord. E’ notevole stavolta che le nove nazioni con armi nucleari si sono divise nel voto: sei hanno votato contro ma Cina, India e Pakistan si sono astenute. Molti dei loro alleati, compresi quelli in Europa che ospitano armi nucleari sul loro territorio come parte di un accordo NATO, si sono accodati come è ormai loro costume.
Per quanto riguarda l’Italia, essa non ha fatto eccezione tra i Paesi cosiddetti “ombrello”: non si è astenuta, come l’Olanda (come pure la Svizzera e la Finlandia), ha votato proprio contro!
Ma le nazioni dell’Africa, America Latina, Caraibi, Sud-Est asiatico e del Pacifico hanno votato a grande maggioranza a favore della risoluzione, e si apprestano ad essere protagoniste in occasione della conferenza di negoziazione a New York il prossimo anno.
Per quanto riguarda i voti, la lista completa si trova al link :
http://www.ican.org/campaign-news/live-updates-from-the-first-committee-of-the-un-general-assembly/
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Pubblicata il 22 luglio 2006 alle 22:08
in Frasi di Film » Commedia…..dialogo tra christof il “Creatore” e “Truman” la vittima
Christof: Truman, parla ti ascolto.
Truman: Chi sei tu? Christof
Christof: Sono il creatore di uno show televisivo che da speranza, gioia ed esalta
Truman: E io chi sono? Christof: Tu sei la star! Truman: Non c’era niente di vero… Christof: Tu… eri vero! Per questo era così bello guardarti! Ascoltami Truman: là fuori non troverai più verità di quanta non ne esista nel mondo che ho creato per te… le stesse ipocrisie, gli stessi inganni… ma nel mio mondo tu non hai niente da temere… io ti conosco meglio di te stesso! Truman: Non ho una telecamera nella testa! Christof: Tu hai paura… per questo non puoi andare via. Stai tranquillo… ti capisco. Ho seguito ogni istante della tua vita. Ti ho seguito quando sei nato. Ti ho seguito quando hai mosso i tuoi primi passi. Ti ho seguito nel tuo primo giorno di scuola. Il momento in cui hai perso il tuo primo dentino… come fai ad andartene? Il tuo posto è qui, con me! Dai… dì qualcosa… accidenti Truman, vuoi parlare?, siamo in televisione! Sei in diretta mondiale! Truman: Casomai non vi rivedessi… buon pomeriggio, buona sera e buona notte!
dal film “The Truman Show” di Peter Weir
AL GOVERNO DEGLI STATI UNITI D’AMERICA
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Il Congresso degli Stati Uniti, prima il Senato e poi la Camera, ha respinto il veto del presidente Obama sul Justice Against Sponsors of Terrorism Act, o Jasta, che prevede la possibilità per le famiglie delle vittime degli attentati dell’11 settembre 2001 di fare causa all’Arabia Saudita, accusata di aver dato supporto finanziario ai 19 dirottatori, di cui 15 proprio di nazionalità saudita. Sia Camera che Senato si sono espressi superando la maggioranza dei due terzi, necessaria per approvare il provvedimento e respingere il veto: la Camera con 338 contro, 74 a favore; il Senato con 97 contro, 1 a favore.
E’ la prima volta in otto anni che un veto di Obama viene respinto dal Congresso.
Immediata la reazione della Casa Bianca. “Mi permetto di dire che questa è la cosa più imbarazzante che il Senato degli Stati Uniti ha fatto forse dal 1983,” ha commentato il portavoce Josh Earnest ai giornalisti a bordo dell’Air Force One.
L’override era ampiamente previsto in entrambe le camere, con i legislatori che hanno inteso il voto come un atto di giustizia per le vittime degli attacchi dell’11 settembre.
In caso di adozione del provvedimento, Riyad aveva minacciato di ritirare i circa 750 miliardi di dollari di asset negli Usa oltre a vendere centianaia di miliardi di dollari di titoli del debito sovrano Usa. L’alleanza USA-Arabia Saudita è già stata messa a dura prova durante la presidenza Obama, soprattutto a causa dell’accordo nucleare dello scorso anno con l’Iran. Il governo saudita aveva finanziato una vasta campagna di lobbyng contro la legge. Anche le grandi corporation americane, come General Electric e Dow Chemical, si erano schierate contro il provvedimento.
Venerdì il presidente Obama aveva posto il veto al provvedimento, schierandosi così con una piccola minoranza di emiri sauditi e non con il popolo americano, e spiegando: “Comprendo il desiderio di giustizia delle famiglie delle vittime degli attacchi dell’11 settembre 2001 ma la legge non rafforza la sicurezza degli americani e ne mette a rischio gli interessi, ecco perché non do la mia approvazione”.
https://www.youtube.com/watch?v=FHL7kC14DOs
LUNEDI 26 SETTEMBRE 2016
ORE 20.45 SALA-STUDIO L.LOTTO
VILLA ERRERA MIRANO
GIORNATA INTERNAZIONALE
PER
LA DISTRUZIONE
DELLE ARMI NUCLEARI INDETTA
DALL’ONU
ORE 20.45 intervista con stanislav petrov
L’uomo che salvò il mondo
ORE 21———–via skype— intervista con
MANLIO DINUCCI
il trattato di non proliferazione
ANPI MIRANO in collaborazione con
Centro Pace Mirano
NON MANCATE