GIORNATA DELLA MEMORIA MIRANO 11 dicembre

Luigi Bassi
Luigi Bassi                    V                                          2

VENERDI ORE 2045  VILLA ERRERA MIRANO LA STORIA DI OSCAR ZANNINI

MEDICO MORTO A DORA MITTELBAU RICOSTRUZIONE DI ROBERTO DE PIERI

 

Michele Cosmai
Michele Cosmai
Primo Garbin
Primo Garbin

 

Giovanni Garbin, Severino Spolaor, Bruno Garbin, Cesare Spolaor, Giulio Vescovo, Cesare Chinellato
Giovanni Garbin, Severino Spolaor, Bruno Garbin, Cesare Spolaor, Giulio Vescovo, Cesare Chinellato
Oreste Licori
Oreste Licori

costituzione_italiana

Giornata della memoria DI MIRANO           

con alunni delle medie e delle superiori

Venerdì 11 dicembre in piazza Martiri

Si ripeterà quest’anno il percorso commemorativo che le classi terze delle scuole medie “L. Da Vinci” e “G. Mazzini” seguiranno in piazza Martiri a Mirano nella mattina di venerdì 11 dicembre 2015 per la “Giornata della memoria e dei martiri della città di Mirano”.

Ai trecento alunni di 11 classi delle medie si uniranno anche quest’anno gli studenti del liceo “MajoranaCorner” per ricordare i tragici eventi accaduti nella notte tra il 10 e l’11 dicembre 1944, quando sei giovani partigiani del gruppo di Luneo vennero catturati in conseguenza della delazione di una spia e, dopo un sommario interrogatorio, furono seviziati e trucidati dai nazifascisti. Si chiamavano Cesare Chinellato, Bruno e Giovanni Garbin, Cesare e Severino Spolaor, Giulio Vescovo.

Gli alunni delle medie percorreranno i sei luoghi della tortura e della fucilazione in piazza Martiri (casa del Fascio, via Barche, farmacia Sansoni, via Castellantico, Municipio, ovale), sosteranno nei diversi punti e in ognuno ascolteranno una testimonianza portata da testimoni diretti, che hanno vissuto quell’eccidio o da persone che hanno approfondito questo episodio. I testimoni saranno affiancati dagli studenti dei licei.

Si riuniranno poi al centro della piazza, vicino al monumento al Partigiano, per la commemorazione ufficiale cui interverranno la Sindaca Maria Rosa Pavanello e la Presidente del Consiglio comunale Renata Cibin.

L’iniziativa è promossa dagli istituti comprensivi di Mirano e dal liceo “Majorana – Corner”, in collaborazione con il Comune, le ANPI del Miranese e dei comuni limitrofi, l’AUSER, quale momento di approfondimento della storia miranese e dell’episodio preciso dal quale deriva il nome della piazza. Una piazza vissuta di solito diversamente, come luogo di svago, che diviene luogo di riflessione per conoscere le vicende di giovani concittadini che un tempo hanno dato la loro vita per ideali di libertà.

La Giornata della memoria è stata istituita dal Consiglio Comunale nel 2003 e celebrata l’11 dicembre di ogni anno perché la più violenta rappresaglia che ha coinvolto il paese si era svolta in piazza Martiri l’11 dicembre 1944. Questa giornata è dedicata comunque a tutte le vittime del nazifascismo che caddero a Mirano nell’inverno 1944/45, a partire da Oreste Licori che fu fucilato l’1 novembre 1944 fino alla fucilazione il 17 gennaio 1945 di Luigi Bassi, Ivone Boschin, Dario Camilot, Michele Cosmai, Primo Garbin, Aldo Vescovo, Gianmatteo Zamatteo e alla morte in combattimento il 27 aprile 1945 di Luigi Tomaello e Mario Marcato e alla deportazione in Germania, da cui non fecero più ritorno, nel febbraio 1944 di Nella Grassini Errera e Paolo Errera.

A conclusione della Giornata, nella sala conferenze di corte Errera alle ore 20.45, l’ANPI Mirano, in collaborazione con l’ANED MILANO – Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, commemorerà un cittadino miranese, il medico Oscar Zannini, che fu deportato e morì nel 1945 nel campo di lavoro e sterminio di Dora Mittelbau in Germania. Nei tunnel del campo si fabbricavano i missili V2 usati contro la Gran Bretagna. La ricostruzione della vita di questo medico sarà curata da Roberto De Pieri.

Partecipiamo in massa per ricordare i nostri giovani concittadini che hanno dato la loro vita per ideali di Libertà.

In allegato il prospetto dettagliato della commemorazione al mattino

Prospetto Commemorazione 11 Dicembre 2015

Corrispondenza Testimoni – studenti – argomenti.

LUOGHI/ POSTAZIONI PARTIGIANI/ TESTIMONI Classi / STUDENTI
1)      Casa del Fascio

Pal. Guardia di Finanza

No partigiani

Tema: avvento e affermazione del Fascismo: quadro generale

Presenza: Paolo Pietrobon

5G 4 studenti ( Fici)

Canaj Romeo;

Ferrigato Federico;

Marchiori Filippo;

Radu Ionut Alexandru.

2)      Via Barche Bruno e Giovanni Garbin – vittime eccidio ( foto)

Testimoni: SORELLE GARBIN

Tema: eccidio 11 dicembre 1944: fatti e protagonisti.

Presenza: Marcuglia Francesco

III B C     3 studenti (Calzavara-Tempesta)

M. Balan

G. Berto

E. Zane

3)      Farmacia Sansoni Giulio Vescovo – vittima eccidio ( foto)

Testimone: Bruno Tonolo, ANPI

Tema: Repressione a Mirano; persecuzione degli Ebrei, coniugi Errera, collegamento progetto Auschwitz.

Presenza: Bruno Tonolo

4B     5   studenti ( Fici)

Carraro Giovanni;

Nardo Francesco;

Pellizzon Cesare;

Trevisanato Paolo;

Zainotto Marica.

4)      Via Castel Antico Cesare Chinellato- vittima eccidio ( foto)

Testimone:   Ferrucci Livio

Tema: la II G .M.: cause, sviluppo e conseguenze sulla vita quotidiana.

Presenza:   Ferrucci Livio

3-4 E – I A C     studenti: (Venier – Scaggiante)

IAC

Penazzato S.

Danieli F.

5)      Piazza /monumento Severino Spolaor – vittima eccidio ( foto)

Testimone:

Tema: quadro generale della Resistenza nel Miranese e altri eccidi.

Presenza: STORICO MARTINO LAZZARI

III B C studenti: (Calzavara-Tempesta)

Bolzonella Elisa

Caputo Marta

Scarpa Arianna

6)      Municipio Cesare Spolaor – vittima eccidio ( foto)

Testimone: RENZO TONOLO

Tema: le prospettive dopo la guerra e la rinascita democratica; i sindaci del dopoguerra.

 

Gruppo Costituzione

Calzavara-Tempesta

Compagno Nicole;

Corvaglia Elia;

De Gobbi Denis;

Pollon Nicola.

 

soka123073

 

 

visitate il nostro sito: www.anpimirano.it

 

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no al terrorismo no alla guerra

bambina    mondo 1  Oggi mercoledì 18 novembre, alle ore 19.00, in piazza Martiri, si terrà una veglia di solidarietà per le vittime degli attentati di Parigi, di condanna per ogni atto di terrorismo, in ricordo di Valeria Solesin, la giovane ricercatrice veneziana uccisa nel corso dell’attacco al teatro Bataclan, e per esprimere ai suoi famigliari la vicinanza di tutta la Città di Mirano.

La cittadinanza è invitata a partecipare.

P.S. portiamo tutti una candela

no al terrorismo no alla guerra

Oggi: Attentati Parigi

L’Anpi Provinciale di Venezia condivide ed inoltra il comunicato dell’Anpi di Portogruaro.

LA NOTTE NERA DI MORTE IN CUI E ‘ STATA COINVOLTA PARIGI CON 127 MORTI E 192 FERITI DI CUI DUE ITALIANI, SONO UNA FERITA PER TUTTI. I GOVERNANTI DEVONO PORRE RIMEDIO ASSUMENDOSI LE RESPONSABILITA’ CHE GLI COMPETONO, NEL CONTRASTARE ATTI TERRORISTICI (DI GUERRA.) CHE METTONO IN SERIO PERICOLO LA PACE MONDIALE . L’ITALIA DEVE RIPRENDERE IL RUOLO DI GRANDE MEDIATORE CHE LE COMPETE PERCHE’ ,CRIMINI ORRENDI COSI’ GRAVI , SI POSSONO CONTRASTARE SOLO CON LA MEDIAZIONE ,NEL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI .

  1. PS. OGGI ALLE ORE 17 L’ANPI ,CGIL, I PARTITI DEMOCRATICI SI TROVANO IN CAMPO DANIELE MANIN( A DUE PASSI DA RIALTO) A VENEZIA PER ESPRIMERE LA SOLIDARIETA’ DEGLI ITALIANI AL POPOLO FRANCESE . VI INVITO TUTTI, SENZA SE E SENZA MA, A PARTECIPARE CON LE VOSTRE BANDIERE. INIZIATIVE ANALOGHE SI SVOLGERANNO IN MOLTE ALTRE CITTA’ D’ ITALIA.

Tullio Cacco segretario prov.le Anpi Venezia

 

NELL’AMBITO DELLE CELEBRAZIONI    OLYMPUS DIGITAL CAMERA anpi mirano

IN RICORDO DELLA FUCILAZIONE DI

ORESTE LICORI

VENERDI’ 6 NOVEMBRE 2015 ore 20.30

Sala conferenze di Villa Errera, via Bastia Fuori, Mirano

PRESENTAZIONE DEL LIBRO

TRA GUERRA E RESISTENZA. IL TERRITORIO

MESTRINO DAL 1940 AL 1945

SANDRA SAVOGIN

INTERVERRA’

MARIO BONIFACIO

(A.N.P.I di Mestre)

Introduce

BRUNO TONOLO

 

Resistenza miranese

Oreste Licori
Oreste Licori

ANPI Mirano     Patrocinio Comune

di Mirano

 

       Venerdì 30 Ottobre Villa Errera

       Via bastia fuori   Sala Conferenze

                        

       Commemorazione di Oreste Licori

fucilato dai nazifascisti il 1 Novembre 1944

           ore 20.45 testimonianza video :

     11 minuti con Luigi fratello di Oreste

           ore 21.00 proiezione del film

                     “Atomic Caffè””

nel contesto della riflessione

Resistenza Costituzione Disarmo nucleare”

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                 Domenica 1 Novembre

Partenza del corteo da Piazza Martiri monumento al

partigiano ore 11 fino al cimitero per rendere omaggio

                                     ad   Oreste

27 ott. 2015

RICORDO DI FRANCESCO DE GASPARI con foto del 25 Aprile 1996 con uff. scozzese Sind. Marchiori e B.Ballan

 

anpimirano_francesco_de_Gasperi_25_aprile_1996

Francesco Giuseppe De Gaspari (detto “Bepi Santone”) è nato a Santa Maria di Sala il 19 agosto 1923. Dalla primavera del 1944 partecipa alle attività della compagnia “bis”, VI battaglione “Sparviero” della Divisione Garibaldina “F. Sabatucci ” di Padova, in qualità  di commissario politico. Opera nella zona di Camposampiero e Santa Maria di Sala.

CI HA LASCIATI FRANCESCO DE GASPARI

A N P I

sez. MARTIRI di MIRANO

MERCOLEDI’ 21 OTTOBRE 2015

CI HA LASCIATI IL PARTIGIANO GARIBALDINO

FRANCESCO DE GASPARI

COMBATTENTE PER LA LIBERTA’,PRESIDENTE DAL 1970

DELLA SEZ. A.N.P.I “MARTIRI DI MIRANO”

IL VICEPRESIDENTE RENZO TONOLO, IL SEGRETARIO BRUNO TONOLO LO PIANGONO UNITI ALLA FAMIGLIA NEL DOLORE

I PARTIGIANI, GLI ANTIFASCISTI DEL MIRANESE, L’A.N.P.I TUTTO, LO RICORDANO PER LE SUE QUALITA’ UMANE, PER IL VALORE DELL’ IMPEGNO PROFUSO NEGLI ANNI DELLA LOTTA DI LIBERAZIONE, PER LA COERENZA DELLA SUA TESTIMONIANZA DI SINCERO DEMOCRATICO

LE ONORANZE FUNEBRI SI TERRANNO, SABATO 24 OTTOBRE, ALLE ORE 11.00 PRESSO LA CHIESA DI S.EUFEMIA, S. ARCANGELO DI S. MARIA DI SALA

“L’inverno nucleare” di alberto moravia edito da Bompiani Feltrinelli

« […] la protezione dell’ambiente […] è dopo tutto, qualche cosa che sfiora il pericolo atomico, perché subito dopo la minaccia nucleare, viene quella ecologica. Anzi la minaccia ecologica è già in atto; la fine della Terra è già cominciata…».

Non si tratta di un estratto di qualche comunicato ambientalista diffuso nel corso della recente campagna informativa sulle questioni referendarie – in specifico quelle riguardati l’energia nucleare – cui gli elettori italiani sono chiamati ad esprimersi. Le parole sono quelle dello scrittore e intellettuale Alberto Moravia e i giorni erano i primi del settembre 1984, all’indomani della sua elezione al Parlamento Europeo con circa 260.000 voti di preferenza, come indipendente nelle file del Partito comunista.

In quella sede istituzionale Moravia portò avanti, fino al 1989, una battaglia che era già iniziata prima e altrove, in luoghi certamente a lui più consoni e famigliari, più appropriati per la sua penna di giornalista, saggista e narratore. Tra il 1982 e il 1985, l’autore romano si era espresso più volte in articoli, saggi e interviste, sul problema del nucleare e nel 1986 questi interventi sparsi furono raccolti in un volume curato da Renzo Paris ed edito da Bompiani, L’inverno nucleare.

«Le notizie, anche le più terribili, come quelle delle catastrofi ecologiche, vengono messe d’istinto dal pubblico al livello dei film di orrore, cioè dei film che divertono con la paura. E’ uno strano divertimento sentirsi dire che può accadere, da un momento all’altro, che moriremo tutti bruciati vivi». Moravia si confronta con l’ossessione del disastro nucleare perchè come intellettuale calato nel suo tempo non può sottrarsi a tale responsabilità, e il suo approccio parte da una considerazione inquietante che il passo sopra citato sintetizza efficacemente: l’energia atomica pone l’umanità davanti alla concreta prospettiva di un’autodistruzione, di un suicidio collettivo coscientemente autoinflitto, e per poterci convivere ognuno è chiamato ad affrontare un profondo cambiamento interiore, una rivoluzione spirituale che tocchi le radici più profonde dell’Io.

Senza dubbio per l’autore degli Indifferenti è stato così, non si spiegherebbe altrimenti il dirompere del tema anche all’interno della sua produzione narrativa. Nel 1985 usciva infatti L’uomo che guarda, in cui lo stato d’animo del protagonista, Dodo, risulta legato a doppio filo all’incubo della catastrofe nucleare: «Ore sei e trenta. Dormo poco, non più di sei ore per notte e, appena mi sveglio, dedico cinque, dieci minuti a quella rara occupazione che va sotto il nome di pensiero. A che cosa penso? A dirlo così può persino parere ridicolo: alla fine del mondo. Non so quando e in che modo è cominciata quest’abitudine; forse non tanto tempo fa, in seguito alla lettura di un libro che per caso ho trovato sulla scrivania di mio padre che è professore di fisica all’università, un libro tra i tanti sulla guerra nucleare».

 

Ma la sua intima e personale riflessione sui pericoli dell’atomica Moravia la affidò a quei dialoghi-intervista raccolti soprattutto in Germania e in Giappone, paesi che con un uso del nucleare a scopi bellici si erano drammaticamente confrontati: la svolta fu per lui la visita ad Hiroshima, da cui scaturirà la Lettera da Hiroshima e la consapevolezza che davanti all’orrore della devastazione nucleare non si può non vedere, né tantomeno ignorare. Raccolse tra gli altri la testimonianza del filosofo e scrittore tedesco Ernst Jünger (1895-1998), uno dei più lucidi e razionali analisti della modernità, in un’intervista già su «L’Espresso» del 28 agosto 1983. All’epoca il nucleo del dibattito era al guerra atomica e Jünger ne tracciava i caratteri ponendo l’accento su pochi ed efficaci termini chiave: minaccia, evento catastrofico, capacità distruttiva, annientamento.
Lo scrittore non risparmiò le critiche nei confronti di una follia nucleare che conduce al lungo ed omonimo inverno, trattandola al pari di una malattia che appesta la società del progresso tecnologico, di un virus diffuso da quello che chiama il «club atomico», per questo motivo titolò uno dei suoi interventi Il morbo atomico è come l’Aids, accostando quelle che vedeva destinate a diventare, con profetica lucidità, le più terribili armi di distruzione di massa del XX secolo.
Il tema tornò in seguito nella produzione moraviana, in Passeggiate africane (1987) dove si interrogava sull’avvenire dei paesi sottosviluppati «se una guerra nucleare non si frapporrà fra la rivoluzione paleo-industriale e quella elettronica», e ancora in Diario europeo, comparso come volume singolo nel 1993, ma costituito da editoriali prima pubblicati sul «Corriere della Sera» a partire dal 1984 e relativi all’esperienza come europarlamentare. Le ultime impressioni le raccolse nell’autobiografia scritta insieme ad Alain Elkann nel 1990, Vita di Moravia, a chiudere il capitolo della sua intera esistenza e di una battaglia per la salvezza del genere umano condotta attraverso gli strumenti che gli erano propri, la scrittura e l’uso della parola, un uso consapevolmente strumentale «per combattere una guerra di liberazione dalla guerra».
A combattere quale guerra siamo chiamati domenica e lunedì? Contro un futuro di energia nucleare a favore di fonti rinnovabili? O contro i limiti di sviluppo imposti dalla mancata presenza di centrali sul territorio italiano? Per qualunque fronte si desideri parteggiare, l’importante è non essere disertori e andare alle urne. Moravia, come cittadino e intellettuale l’avrebbe fatto.
Laura Dabbene
Foto via http://www.ibs.it; www.amazon.com; http://italiano.sismondi.ch
http://www.wakeupnews.eu/nucleare-si-o-no-la-testimonianza-di-alberto-moravia/