Gaza – I bambini e le loro famiglie soffrono alcune delle condizioni più orribili che abbia mai visto, dice il Vice direttore esecutivo Ted Chaiban alla fine della sua missione nella Striscia
19 Gennaio, 2024Ho appena terminato una visita di tre giorni nella Striscia di Gaza, dove ho potuto coordinarmi con le organizzazioni locali e internazionali sulla risposta all’emergenza e fare il punto sulle operazioni umanitarie dall’ultima volta che sono stato nella Striscia di Gaza due mesi fa. Ma soprattutto, ho potuto incontrare i bambini e le loro famiglie che soffrono in condizioni tra le più terribili che abbia mai visto”.Dalla mia ultima visita, la situazione è passata da catastrofica a quasi al collasso”. L’UNICEF ha descritto la Striscia di Gaza come il luogo più pericoloso al mondo per un bambino. Abbiamo detto che questa è una guerra contro i bambini. Ma queste verità non sembrano passare. Delle quasi 25.000 persone che si dice siano state uccise nella Striscia di Gaza dall’escalation delle ostilità, fino al 70% sarebbero donne e bambini. L’uccisione dei bambini deve cessare immediatamente.“Martedì ho incontrato una bambina di 11 anni di nome Sama all’ospedale Al-Nasser di Khan Younis. Stava saltando con gli amici quando sono stati colpiti dalle schegge di un bombardamento. Le schegge hanno squarciato l’addome di Sama, costringendola a un intervento chirurgico per l’asportazione della milza. Si sta riprendendo in ospedale, isolata da tutti coloro che la circondano perché ora è immunocompromessa in una zona di guerra piena di malattie e infezioni.“10 minuti dopo ho incontrato Ibrahim, 13 anni.Era in un rifugio designato con la sua famiglia, in un’area che gli era stata indicata come sicura, quando tutto è crollato intorno a loro. La mano di Ibrahim era gravemente danneggiata e si è rapidamente infettata.Senza medicine, la cancrena ha preso piede e alla fine ha perso il braccio durante un’amputazione senza anestesia.La madre di Ibrahim, Amani, che lo ha accompagnato nel sud della Striscia per ricevere cure salvavita ad Al-Nasser, ha chiesto aiuto per raggiungere gli altri sei figli e il marito rimasti a nord di Gaza City.Non ha notizie di loro da due mesi.“Poche ore dopo la nostra partenza, molte famiglie sono fuggite dall’ospedale di Al-Nasser mentre i combattimenti si avvicinavano alla zona.“Oltre 1,9 milioni di persone, ovvero quasi l’85% della popolazione di Gaza, sono ora sfollate, tra cui molti che sono stati sfollati più volte. Più di un milione di loro si trova a Rafah, in un mosaico di rifugi e siti di fortuna che hanno reso la piccola città quasi irriconoscibile.“L’enorme massa di civili al confine è difficile da comprendere e le condizioni in cui vivono sono disumane. L’acqua scarseggia e le carenze igieniche sono inevitabili.Il freddo e la pioggia di questa settimana hanno creato fiumi di rifiuti. Il poco cibo disponibile non soddisfa le esigenze nutrizionali specifiche dei bambini. Di conseguenza, migliaia di bambini sono malnutriti e malati.“Due mesi fa, i casi di diarrea erano aumentati del 40% rispetto a prima dell’escalation delle ostilità. A metà dicembre, erano stati registrati 71.000 casi tra i bambini sotto i cinque anni, con un aumento di oltre il 4.000 per cento dall’inizio della guerra.“Questo non è altro che uno sconcertante declino delle condizioni dei bambini di Gaza.Se questo declino persiste, potremmo assistere a decessi dovuti a conflitti indiscriminati a cui si aggiungono quelli dovuti a malattie e fame. Abbiamo bisogno di una svolta epocale.“Questo inizia con la fine degli intensi bombardamenti, che non solo uccidono migliaia di persone, ma impediscono anche la consegna degli aiuti ai sopravvissuti. Dobbiamo far entrare più camion, attraverso più valichi e con processi di ispezione molto più efficienti. Prima del conflitto, più di 500 camion entravano nella Striscia di Gaza ogni giorno. Quando ero lì a novembre, entravano circa 60 camion di aiuti al giorno. Ora sono circa 130 camion al giorno, insieme a una media di 30 camion commerciali al giorno. Questo con l’apertura di un secondo punto di attraversamento, che però rimane del tutto inadeguato.Stiamo cercando di far gocciolare l’assistenza con una cannuccia per soddisfare un oceano di bisogni.“Devono esserci meno restrizioni sul tipo di aiuti che possiamo portare, come i generatori per le pompe dell’acqua e i tubi per riparare le strutture idriche, che sono fondamentali per ripristinare i servizi idrici e igienici essenziali per la sopravvivenza della popolazione.“Una volta che gli aiuti entrano nella Striscia di Gaza, la nostra capacità di distribuirli diventa una questione di vita o di morte.È indispensabile eliminare le restrizioni di accesso, garantire comunicazioni terrestri affidabili e agevolare la circolazione delle forniture umanitarie per garantire che coloro che sono rimasti senza aiuti per giorni ricevano l’assistenza disperatamente necessaria. Inoltre, dobbiamo far fluire il traffico commerciale a Gaza, in modo che i mercati possano riaprire e le famiglie possano dipendere meno dai soccorsi.“Infine, abbiamo bisogno di accedere al nord.Si stima che tra le 250.000 e le 300.000 persone che vivono nel nord di Gaza non abbiano accesso all’acqua potabile e a malapena al cibo. Nelle prime due settimane di gennaio, solo 7 delle 29 consegne di aiuti previste hanno raggiunto le loro destinazioni nel nord di Gaza.Non un solo convoglio dell’UNICEF ha raggiunto il nord della Striscia di Gaza nel 2024.“Dove abbiamo accesso, possiamo fare la differenza.Ho visitato uno dei due impianti di desalinizzazione di Khan Younis che l’UNICEF sta sostenendo e che fornisce acqua a circa 250.000 persone.Ho visto bambini che indossavano i vestiti invernali che abbiamo portato e famiglie che usavano sapone e prodotti sanitari dai kit per l’igiene che erano arrivati.“Non possiamo aspettare oltre per un cessate il fuoco umanitario che ponga fine alle uccisioni e ai ferimenti quotidiani di bambini e delle loro famiglie, che consenta la consegna urgente di aiuti disperatamente necessari e il rilascio sicuro e incondizionato dei due bambini israeliani ancora tenuti in ostaggio a Gaza.Non si può continuare così”.Per saperne di più clicca qui. ShareFacebookTwitterWhatsAppEmailPrint
NO ALLA GUERRE NE’ CALDE NE’ FREDDE NO ALLA DETERRENZA NUCLEARE
NO ALLE ARMI NUCLEARI NO AL
TERRORISMO
SI ALLA COESISTENZA PACIFICA TRA POPOLI E STATI : ITALIA FIRMI IL
TRATTATO PER ELIMINAZIONE ARMI
NUCLEARI
“CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO”
“RESTIAMO UMANI”
S.O.S. GAZA
Aderire
alla richiesta di aiuto venuta dal Movimento internazionale della Mezzaluna
Rossa , non dovrebbe essere motivo di sterile polemica o di discordia, semmai
dovrebbe suscitare un sentimento di concreta solidarietà e condivisione verso
chi sta soffrendo un’immane catastrofe umanitaria.
La situazione in Palestina e
particolarmente a Gaza, diventa sempre più tragica e pericolosa. Una terra
invasa, occupata e massacrata da più di 75 anni, un intero popolo vive sotto
assedio, isolato dal mondo, ora senza cibo, acqua potabile, elettricità, cure
mediche e sotto continuo bombardamento. L’esercito sionista non risparmia
scuole, ospedali, chiese, moschee, ambulanza ed equipaggi medici negando e
violando i diritti umani e le convenzioni internazionali .
Gli ospedali sono strapieni, i
medicinali scarsi e le vittime civili sono sempre di più, per tutte queste
ragioni la MEZZA LUNA ROSSA PALESTINESE IN ITALIA Lancia una campagna di
raccolta fondi a favore della Mezza Luna Rossa di Gaza e dei bambini feriti per
l’acquisto di prodotti, strumenti, medicinali e materiali necessari in questo
stato di emergenza.
CAMPAGNA – SOS GAZA LE OFFERTE POSSONO ESSERE
VERSATE IN TRE MODALITA’:
–BOLLETTINO di conto corrente postale n.62237201 intestato alla: Assoc. Amici della Mezza Luna Rossa Palestinese, con la causale SOS GAZA
–POSTAGIRO online dal proprio Bancoposta al conto Bancoposta n. 62237201
—BONIFICO bancario ,
propria banca su IBAN IT69 D076 0103 2000 0006 2237 201 con la causale SOS GAZA attenzione, dopo la D digitare lo zero.
Per informazioni Campagna SOS GAZA: Dott. Yousef Salman e Sig.ra Maria Raffaella Violano: cod fiscale : 90054650586 sed legale: V.le dei Consoli 11 – 00175 Roma sede operativa: Via Baldassarre Orero 59 – 00175 Roma
Nella psiche umana le rappresentazioni soggettive degli oggetti, foto, azioni che appartengono al nazifascismo nel loro fulgore, possono suscitare, specialmente nelle giovani menti che non hanno avuto questa esperienza tragica diretta, un sentimento di distacco di inerzia mentale, in qualche caso di ammirazione, quasi che questi oggetti , bandiere, parate, strumenti ecc. fossero appartenuti ad una età di mitici eroi. Se questo accadde è anche effetto della Comunicazione e di chi spesso se ne occupa; un sistema che non mostra, non sottolinea e non affianca a queste rappresentazioni celebrative, la totalità dei misfatti del Nazifascismo culminati nella seconda Guerra Mondiale (https://it.wikipedia.org/wiki/Crimini_di_guerra_italiani) che ha provocato il massacro di donne, uomini, popoli di tutto il mondo per vent’anni (60 milioni di morti ). Con questo atteggiamento gli Intellettuali hanno una grande responsabilità: una parte di essi relega l’Orrore nel sottofondo attraverso il silenzio e la menzogna indirizzando l’opinione pubblica verso una mefistofelica tolleranza implicandoci in un tragico futuro fino al sacrificio estremo : la guerra nucleare.
Pertanto alle “divise naziste”mostrate giorni fa in una sala cinematografica a Spilimbergo , andrebbe proiettata l’impiccagione del Medico Busonera (l’Ospedale “Busonera” di Padova porta il suo nome)avvenuta in via Santa Lucia a Padova il 17 Agosto del 1944 e fatto conoscere l’Atlante delle stragi nazifasciste in Italia. (il link sotto) Anpi Mirano
Un silos missilistico a lungo raggio in California, Stati Uniti. Foto: Reuters
Lo scorso 12 ottobre è stato reso noto il rapporto finale della Congressional Commission on the Strategic Posture of the United States (SPC), costituita in modo bipartitico dal Congresso americano “per condurre una revisione della posizione strategica degli Stati Uniti e formulare raccomandazioni su come procedere”.
La commissione, composta da 12 membri, di cui sei donne, già funzionari governativi o esperti coinvolti in vario modo nelle massime istituzioni decisionali per la strategia nucleare americana, ha lavorato dal luglio 2022 all’agosto 2023 sotto la direzione di Madelyn Creedon, già Principal Deputy Administrator della National Nuclear Security Administration e Assistant Secretary of Defense for Global Strategic Affairs. Altri membri noti nell’ambiente degli studiosi di armamenti e questioni strategiche sono Marshall Billingslea, Gloria Duffy, Rose Gottemoeller e Matthew Kroenig.
La natura bipartitica della commissione rende il suo documento finale particolarmente importante e in grado di influire notevolmente sulle scelte politiche del Congresso nei prossimi anni, qualunque sia la sua composizione, come è stato a suo tempo per il rapporto della precedente analoga commissione SPC, prodotto nel 2009 in una situazione globale estremamente differente. La commissione si è focalizzata sul periodo 2027–2035 in modo da poter proporre per tempo le misure necessarie per garantire l’adeguatezza della postura strategica degli USA alle sfide che li attende. Infatti, “la commissione ha concluso che, sebbene la posizione attuale degli Stati Uniti rimanga forte, non è preparata per le sfide potenzialmente esistenziali del 2027–2035 e oltre. La commissione ha concluso che per affrontare queste nuove minacce, gli Stati Uniti devono cambiare rotta con urgenza e determinazione.”
Il documento della SPC concentra la sua attenzione sui seguenti temi: la posta in gioco, la minaccia nel periodo 2027–2035, strategia, postura strategica, infrastrutture e organizzazione dell’impresa di sicurezza nucleare, capacità non nucleari, alleati e partner, riduzione del rischio; per ogni argomento fornisce un’analisi della situazione attuale e degli sviluppi e una serie di raccomandazioni; il documento reso pubblico è accompagnato da un rapporto riservato contenente dati classificati sensibili. Su ogni tema la SPC ha ricevuto informazioni da parte dei massimi responsabili dei sistemi di sicurezza, comandi militari, e dirigenti delle agenzie competenti e il rapporto presenta significative informazioni sulle forze e dottrine militari di Cina, Russia, Corea del Nord, Iran e degli stessi USA.
Il documento finale è stato concordato all’unanimità, anche se, per esempio, “alcuni commissari ritengono inevitabile un aumento delle dimensioni delle scorte nucleari statunitensi e del numero dei sistemi di lancio”, posizione non recepita nel rapporto.
La sfida strategica esistenziale
Rispetto alla pur recente Nuclear Posture Review del presidente Biden, il rapporto è estremamente più allarmato e propone misure molto più drastiche. Il principio ispiratore deriva dal convincimento che “la Cina e la Russia stanno cercando di rimodellare l’ordine internazionale in modo che rifletta maggiormente i loro obiettivi e interessi e tolleri i loro sistemi di governo autoritari, ricorrendo anche alla forza.”
Dal punto di vista militare, “gli Stati Uniti si troveranno presto ad affrontare un contesto globale fondamentalmente diverso da quello che hanno mai sperimentato: un mondo in cui due nazioni possiedono arsenali nucleari pari al loro. I fatti dimostrano che l’ordine internazionale guidato dagli Stati Uniti e i valori che esso sostiene sono messi a rischio dai regimi autoritari cinese e russo. Il rischio di un conflitto militare con queste grandi potenze è cresciuto e comporta il potenziale di una guerra nucleare.”
“La strategia di difesa e la postura strategica dell’America devono cambiare per difendere adeguatamente i suoi interessi vitali e migliorare la stabilità strategica con Cina e Russia. Inoltre, queste minacce sono tali che gli Stati Uniti e i loro alleati e partner devono essere pronti a dissuadere e sconfiggere entrambi gli avversaricontemporaneamente.”
Si ritengono invece superati i rischi posti dal terrorismo e, per quanto riguarda il pericolo di proliferazione nucleare, la SPC si limita a considerare i programmi dalla Corea del Nord e dall’Iran e le loro minacce soprattutto ad alleati regionali, in particolare con gli sviluppi missilistici.
Per evitare interpretazioni errate, la SPC fornisce una propria definizione dei concetti fondamentali: strategia, postura strategica e stabilità strategica. La strategia è intesa come il metodo con cui gli stati sviluppano e impiegano gli strumenti del potere nazionale per raggiungere gli obiettivi voluti; la postura strategica come il modo in cui gli Stati Uniti si posizionano per difendere se stessi e i loro alleati e per promuovere i propri interessi e comprende le forze armate e le loro infrastrutture di supporto e la base industriale. Infine, “la commissione considera la stabilità strategica in senso lato, come una condizione in cui le relazioni politiche e l’equilibrio militare tra stati che rappresentano una minaccia esistenziale l’uno per l’altro sono tali da non percepire né una necessità impellente né un’opportunità praticabile di usare la forza militare per promuovere i propri interessi a spese dell’altro stato.”
Strategia
Gli obiettivi della strategia statunitense devono includere il raggiungimento di un’efficace deterrenza e della capacità di sconfiggere un’aggressione simultanea di Russia e Cina in Europa e Asia utilizzando forze convenzionali. “Se gli Stati Uniti e i loro alleati non mettono in campo forze convenzionali sufficienti per raggiungere questo obiettivo, la strategia degli Stati Uniti dovrà essere modificata per aumentare il ricorso alle armi nucleari al fine di contrastare l’aggressione opportunistica o collaborativa nell’altro teatro.”
La commissione raccomanda di mantenere una strategia nucleare basata su sei principi fondamentali: sicurezza delle forze di rappresaglia (second strike), risposta flessibile, deterrenza su misura, deterrenza e garanzia estese agli alleati, ambiguità calcolata nella politica declaratoria, copertura contro i rischi.
Postura strategica
Nel contesto di una postura strategica che prevede l’impiego di capacità sia convenzionali che nucleari, la commissione ritiene che il ruolo tradizionale delle armi nucleari rimanga valido e di continua importanza: deterrenza degli avversari, garanzia degli alleati, raggiungimento degli obiettivi statunitensi in caso di fallimento della deterrenza e copertura contro eventi avversi.
La commissione raccomanda di dare piena e urgente esecuzione al programma di modernizzazione nucleare degli USA, che comprende la sostituzione di tutti i sistemi di lancio nucleari, la modernizzazione delle loro testate, la modernizzazione completa del sistema di comando, controllo e comunicazioni (NC3) e la ricapitalizzazione delle infrastrutture.
La postura delle forze nucleari strategiche dovrebbe essere modificata per: affrontare il maggior numero di obiettivi dovuti alla crescente minaccia nucleare cinese e la possibilità che la Cina metta in campo forze missilistiche che rappresentino una minaccia per le forze nucleari strategiche degli USA; assicurarsi che gli Stati Uniti continuino a evitare di fare affidamento sull’esecuzione di lanci di missili balistici intercontinentali (ICBM) sotto attacco per mantenere la posizione di forza degli Stati Uniti; tener conto dei progressi cinesi e russi nei sistemi integrati di difesa antiaereo-antimissile (IAMD).
La postura delle forze nucleari di teatro dovrebbe essere urgentemente modificata per: fornire una gamma di opzioni di risposta nucleare militarmente efficaci a contrastare l’uso nucleare limitato russo o cinese; affrontare la necessità di forze nucleari di teatro dispiegate o basate nel teatro dell’Asia-Pacifico; compensare eventuali carenze nelle capacità non nucleari americane e degli alleati in un conflitto sequenziale o simultaneo su due teatri contro la Russia e la Cina; affrontare i progressi nelle IAMD russe e cinesi.
Infrastruttura e organizzazione dell’impresa di sicurezza nucleare
La SPC presenta un’analisi impietosa dello stato di avanzamento del programma americano di modernizzazione nucleare, dell’adeguatezza delle infrastrutture e competenze tecniche e della consistenza e professionalità del personale impiegato.
La commissione raccomanda l’ampliamento dell’infrastruttura strategica dei dipartimenti della difesa e dell’energia in modo da raggiungere una capacità sufficiente per soddisfare i requisiti sia dell’attuale piano di modernizzazione nucleare che delle modifiche alla configurazione delle forze raccomandate dalla SPC in tempo utile per affrontare la “minaccia a due livelli”, con la necessaria flessibilità per rispondere tempestivamente a problematiche emergenti.
Per sostenere la strategia proposta, la commissione raccomanda al Congresso di finanziare una revisione e un’espansione della capacità della base industriale di difesa delle armi nucleari e dell’impresa di sicurezza nucleare, comprese le infrastrutture scientifiche e di progettazione e produzione delle armi.
Il governo federale, in collaborazione con quelli degli stati e i leader sindacali, dovrebbe istituire e incrementare i programmi di istruzione tecnica e formazione professionale necessari per creare la forza lavoro specializzata necessaria per l’impresa nucleare.
Risorse e capacità non nucleari
Anche in questo campo la SPC ritiene necessario uno sviluppo sia evolutivo che innovativo per evitare sorprese strategiche e migliorare la posizione strategica degli Stati Uniti.
Lo spazio ha un ruolo sempre più importante per la strategia americana e pertanto si raccomanda il dispiego urgente di un’architettura spaziale più resiliente e una strategia che comprenda elementi sia offensivi che difensivi per garantire l’accesso e la completa operatività degli Stati Uniti nello spazio.
I progressi delle tecnologie emergenti comportano nuovi rischi, ma anche nuove opportunità per difendersi, sopravvivere e prevalere. La SPC dà particolare rilievo ai vettori ipersonici, l’informatica quantistica, l’intelligenza artificiale generativa, i veicoli autonomi, le armi biologiche geneticamente modificate, la manifattura additiva, il rilevamento ubiquo, l’analisi di megadati e i sistemi ad energia diretta. Gli Stati Uniti e i loro alleati devono adottare misure per assicurarsi di essere all’avanguardia in tutti questi settori.
Fra le armi convenzionali va data priorità al finanziamento e sviluppo dei sistemi di attacco di precisione a lungo raggio, per soddisfare le esigenze operative e acquisirne quantità maggiori di quelle attualmente previste.
Gli Stati Uniti devono sviluppare e mettere in campo un sistema di difesa aerea e missilistica, sia d’area che puntuale, in grado di dissuadere e sconfiggere attacchi coercitivi di Russia e Cina, oltre alla minaccia nordcoreana. Il Segretario alla difesa deve dirigere la ricerca, lo sviluppo, i test e la valutazione di capacità IAMD avanzate, anche per missili da crociera e ipersonici, concentrandosi su architetture di sensori, comando e controllo integrati e intercettori, su tutti i domini, terra, mare, aria e spazio.
Alleanze e partenariati
La commissione ritiene che sia nell’interesse nazionale degli Stati Uniti mantenere, rafforzare e, quando opportuno, espandere la propria rete di alleanze e partenariati. Queste relazioni rafforzano la sicurezza americana dissuadendo le aggressioni a livello regionale, prima che possano raggiungere il territorio degliStati Uniti, consentendo al contempo la prosperità economica grazie all’accesso ai mercati internazionali.
Gli alleati si affidano alla postura strategica degli Stati Uniti quale parte integrante della loro strategia di difesa, in particolare con l’estensione della deterrenza, anche nucleare, contro gli avversari.
La commissione raccomanda al Dipartimento della difesa di continuare ad aumentare l’interoperabilità tra i sistemi statunitensi e quelli alleati per massimizzare gli effetti di deterrenza regionale, bilanciando la necessità di classificazione e di controllo delle esportazioni con l’esigenza critica di aumentare la cooperazione tecnologica e le capacità combinate.
Poiché ogni cambiamento importante alla postura strategica, alle politiche o alle capacità degli Stati Uniti avrà un grande effetto sulla percezione degli alleati e sui loro requisiti di deterrenza e garanzia, qualsiasi cambiamento dovrebbe essere preceduto da consultazioni significative.
Riduzione dei rischi
La commissione ritiene di fondamentale importanza che gli Stati Uniti si adoperino per ridurre i rischi strategici. La riduzione del rischio comprenda una serie di impegni militari e non militari che possono coprire una serie di scopi, tra cui la riduzione del rischio di percezioni errate, escalation involontaria, incidenti e fallimento della deterrenza. Inoltre, la riduzione del rischio può contribuire a stabilire o migliorare i canali di comunicazione aperti tra gli stati, a promuovere la trasparenza, a migliorare la sicurezza e la protezione delle armi e a ridurre l’inutile concorrenza tra gli armamenti.
“Gli accordi di controllo degli armamenti sono potenzialmente strumenti importanti per sostenere gli obiettivi politici degli Stati Uniti, ma data la storia di non conformità e di sospensione illegale dei trattati da parte della Russia e la continua intransigenza della Cina nel dialogo sul controllo degli armamenti, gli Stati Uniti non possono sviluppare la loro postura strategica basandosi sul presupposto che gli accordi di controllo degli armamenti siano imminenti o che saranno sempre in vigore. In breve, gli Stati Uniti devono essere preparati a un futuro con e senza accordi sul controllo degli armamenti.”
Laddove non sia possibile concludere accordi formali di controllo degli armamenti nucleari, la commissione raccomanda di perseguire misure alternative di riduzione del rischio nucleare per aumentare la prevedibilità e ridurre l’incertezza e le possibilità di percezioni errate e di errore di calcolo.
“Nel valutare le prospettive di controllo degli armamenti nucleari nel periodo 2027–2035, gli Stati Uniti devono determinare le forze di cui hanno bisogno prima di sviluppare posizioni negoziali. In altre parole, gli Stati Uniti devono innanzitutto determinare le dimensioni e la composizione delle forze nucleari di cui hanno bisogno per soddisfare i loro requisiti di deterrenza; sulla base di tali requisiti, possono valutare come una proposta di controllo degli armamenti possa rafforzare gli interessi vitali degli Stati Uniti.”
La commissione raccomanda che gli Stati Uniti continuino a esplorare le opportunità di controllo degli armamenti nucleari e a condurre ricerche sulle potenziali tecnologie di verifica, al fine di sostenere o consentire futuri negoziati che mirino a limitare tutti i tipi di armi nucleari, qualora il contesto geopolitico dovesse cambiare.
Due commenti
Il rapporto della SPC è estremamente chiaro sugli obiettivi che propone per gli USA e si rende conto del loro grave impatto sull’economia e sulla stessa vita politica americana: “gli Stati Uniti devono sviluppare e attuare efficacemente una strategia integrata e completa in tutte le articolazioni del governo, amministrazioni e agenzie pubbliche (whole-of-government) e il Congresso deve sostenere, su base bipartisan, i cambiamenti e fornire finanziamenti adeguati, coerenti e tempestivi per gli elementi fondamentali della postura strategica americana.”
La commissione non si pone il problema dell’impatto sociale che può comportare il dare priorità politica all’estremo rafforzamento della “sicurezza” rispetto a tutti gli altri problemi della vita del paese e del rischio di un vero stress democratico delle istituzioni americane, problemi che si possono ripercuotere anche per gli alleati, invitati ad un maggior impegno militare.
La SPC non esamina le possibili reazioni di Cina e Russia e gli effetti sulle loro scelte strategiche a fronte della creazione di una postura americano–occidentale in grado di combattere e vincere una guerra simultanea sul fronte europeo e dell’Asia-pacifico con armi convenzionali integrate da ordigni nucleari, con un parallelo sviluppo di difese IAMD che garantiscono il suolo americano. Siamo chiaramente di fronte a una nuova spirale della corsa agli armamenti, sia qualitativa che quantitativa, in tutti i domini terrestri, spaziali e cibernetici.
Corsa che non si suggerisce di moderare con il rilancio di iniziative di controllo degli armamenti, considerato impossibile con gli attuali regimi in Cina e Russia. Il ruolo di eventuali future forme di controllo degli armamenti è comunque subordinato alla determinazione “delle dimensioni e la composizione delle forze nucleari necessarie per proteggere gli interessi nazionali degli Stati Uniti,” una posizione che chiaramente non costituisce un adeguato viatico per qualsiasi iniziativa diplomatica distensiva.
Siete invitati alla Commemorazione del Partigiano Oreste Licori . Ci troviamo al monumento al Partigiano in Piazza Martiri di MiranoMercoledì 1 Novembre 2023 ore 11. La bandiera dell’Anpi Mirano sarà listata a lutto e con essa proseguiremo fino al cimitero per rendere omaggioe ricordare Oreste .
Pubblichiamo l’intervista del “Il fatto Quotidiano fatta a Rania Hammad… è la figlia di Nemer Hammad , Ambasciatore palestinese in Italia . Nata a Damasco il 21 agosto del 1970 , in Italia da 1974 , è laureata in ” Scienze politiche ” a Roma e ha un master in ” Relazioni internazionali ” conseguito a Londra .
I partecipanti a una riunione straordinaria della Lega Araba (AL) a livello di ministri degli Esteri presso la sede di AL al Cairo, in Egitto, l’11 ottobre 2023. Mercoledì i ministri degli Esteri arabi hanno chiesto l’immediata cessazione del conflitto in corso tra Israele e Gaza e la ripresa del processo di pace israelo-palestinese in fase di stallo. (Xinhua/Ahmed Gomaa)
IL CAIRO, 11 ottobre (Xinhua) – I ministri degli Esteri arabi hanno chiesto mercoledì l’immediata cessazione del conflitto in corso tra Israele e Gaza e la ripresa del processo di pace israelo-palestinese in fase di stallo.
Nel comunicato finale di una riunione straordinaria della Lega Araba (AL) a livello dei ministri degli Esteri tenutasi al Cairo, i massimi diplomatici arabi hanno esortato tutte le parti a esercitare autocontrollo e hanno messo in guardia dalle “catastrofiche ripercussioni umanitarie e sulla sicurezza” di un’ulteriore escalation.
Hanno sottolineato la necessità di revocare l’assedio israeliano sulla Striscia di Gaza e di fornire immediatamente aiuti umanitari, cibo e carburante agli abitanti di Gaza.
L’incontro si è tenuto il quinto giorno del conflitto mortale scoppiato tra il gruppo militante Hamas, che controlla Gaza, e Israele. Il conflitto ha causato la morte di oltre 2.000 persone e il ferimento di altre migliaia da entrambe le parti.
I ministri degli Esteri arabi hanno condannato l’uccisione di civili di entrambe le parti, siano essi palestinesi o israeliani.
Hanno inoltre sottolineato la necessità di rilasciare ostaggi civili, detenuti e prigionieri.
Hanno affermato che lavoreranno con la comunità internazionale per un’azione urgente e attiva per ottenere la riduzione della tensione, secondo il comunicato.
I partecipanti all’incontro hanno esortato gli Stati arabi e il resto della comunità interazionale a fornire un sostegno finanziario sufficiente all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) in un momento così critico.
“Il modo per garantire la sicurezza e la stabilità nella regione è raggiungere una pace giusta, permanente e globale che soddisfi tutti i diritti legittimi del popolo palestinese”, hanno sottolineato i ministri degli Esteri arabi.
Il segretario generale di AL Ahmed Aboul-Gheit ha affermato in precedenza, durante la sessione di apertura, che l’attuale crisi è stata creata dall’“orizzonte politico intasato” di lunga data e dalla continua costruzione di insediamenti israeliani, che limitano le possibilità di pace attraverso i due accordi riconosciuti a livello internazionale. soluzione statale.
Il ministro degli Esteri palestinese Riyad Al-Maliki ha sottolineato la necessità di ristabilire il quadro politico per la risoluzione del conflitto. Ha sostenuto la ripresa del processo di pace attraverso un autentico negoziato politico tra le due parti, affermando che il negoziato è il modo giusto per raggiungere sicurezza, stabilità e prosperità nella regione.
L’incontro ministeriale straordinario dell’AL è stato presieduto dal ministro degli Esteri marocchino Nasser Bourita, che ha esortato i partiti internazionali “a sponsorizzare consultazioni reali per rilanciare il processo di pace”.
Ha invitato la comunità internazionale a sviluppare “una tabella di marcia con obiettivi pratici, compreso un calendario” per negoziati seri e propositivi tra palestinesi e israeliani al fine di concordare una formula finale per risolvere la questione palestinese.
Il segretario generale della Lega Araba (AL) Ahmed Aboul-Gheit interviene a una riunione straordinaria della Lega Araba (AL) a livello dei ministri degli Esteri presso la sede dell’AL al Cairo, in Egitto, l’11 ottobre 2023. Mercoledì i ministri degli Esteri arabi hanno convocato per l’immediata cessazione del conflitto in corso tra Israele e Gaza e la ripresa del processo di pace israelo-palestinese in fase di stallo. (Xinhua/Ahmed Gomaa)
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