“legature” di ferragosto 3

da La Repubblica Giovedì 13 Agosto 2015

“…C’è chi pensa che questi focolai (ucraina ecc) mai spenti potrebbero trasformarsi a breve in una nuova guerra aperta. Di “pericolosa dinamica ” parlano infatti gli analisti dell’autorevole think tank inglese European Leadership Network, di cui fanno parte diversi ex ministri della Difesa europei, che in un rapporto appena diffuso intitolato “Prepararsi al peggio: : le esercitazioni militari di Russia e Nato rendono più probabile una guerra in Europa ?” sostengono che le parti si stanno addestrando in vista di un confronto sempre più probabile . Interpretazione respinta dalla portavoce della Nato Carmen Romero, che però riconosce : “Abbiamo moltiplicato le esercitazioni, dobbiamo pur rispondere alla crescente aggressività russa…”.

 la Romero si è dimenticata di aggiungere “nucleari” alla parola esercitazioni-questo lo dice   naturalmente l’Anpi… aspettando che anche altri comincino a fare questa precisazione ed a preoccuparsi

9 agosto 1945 ore 11.02 Nagasaki

Noi viviamo piuttosto nell’epoca della minimizzazione e dell’inettitudine all’angoscia. L’imperativo di allargare la nostra immaginazione significa quindi in concreto che dobbiamo estendere e allargare la nostra paura.(gunther anders-da “la voce di fiore”)
Va da sé che questa nostra angoscia deve essere di un tipo affatto speciale:

  1. Un’angoscia senza timore, poiché esclude la paura di quelli che potrebbero schernirci come paurosi.
  2. Un’angoscia vivificante, poiché invece di rinchiuderci nelle nostre stanze ci fa uscire sulle piazze.
  3. Un’angoscia amante, che ha paura per il mondo, e non solo di ciò che potrebbe capitarci.
  4. https://it.wikipedia.org/wiki/Ipotesi_sopravvivenza
  5. il film “Threads” (inglese) del 1984 fu proiettato dalla Rai il 7 Agosto 1985 su canale 1 ,ben trent’anni fà
  6. Gli italiani non devono angosciarsi per la minaccia nucleare:su questo possiamo dormire sonni tranquilli

-2 : 6 agosto 2015 . penultimo pensiero

HIROSHIMA COME STATO DEL MONDO. Il 6 agosto 1945, giorno di Hiroshima. Le “Tesi” e i “Comandamenti dell’era atomica”. Due brevi testi di GUENTHER ANDERS – a cura di Federico La Sala

Il nulla non concepito. Cio’ che conferisce il massimo di pericolosita’ al pericolo apocalittico in cui viviamo, e’ il fatto che non siamo attrezzati alla sua stregua, che siamo incapaci di rappresentarci la catastrofe.

Raffigurarci il non-essere (la morte, ad esempio, di una persona cara) e’gia’ di per se’ abbastanza difficile; ma e’ un gioco da bambini rispetto al compito che dobbiamo assolvere come apocalittici consapevoli. Poiche’ questo nostro compito non consiste solo nel rappresentarci l’inesistenza di qualcosa di particolare, in un contesto universale supposto stabile e permanente, ma nel supporre inesistente questo contesto, e cioe’ il mondo stesso, o almeno il nostro mondo umano. Questa “astrazione totale” (che corrisponderebbe, sul piano del pensiero e dell’immaginazione, alla nostra capacita’ di distruzione totale) trascende le forze della nostra immaginazione naturale. “Trascendenza del negativo”. Ma poiche’, come homines fabri, siamo capaci di tanto (siamo in grado di produrre il nulla totale), la capacita’ limitata della nostra immaginazione (la nostra “ottusita’”) non deve imbarazzarci. Dobbiamo (almeno) tentare di rappresentarci anche il nulla.

https://www.youtube.com/watch?v=VaRPqgvbKeI

-5 :6 agosto 2015 . ogni giorno un pensiero

da “Repubblica” del giorno sabato 1 Agosto 2015 :      nota esplicativa :per militare leggi nucleare 

“Il super computer di Obama che ci cambierà la vita  : sarà usato per scopi militari ,  ma   anche  per   nuovi  farmaci  e  per  studiare  la  mente….Obama ha firmato l’Ordine esecutivo per avviare gli investimenti.”….”Sarà usato dal Pentagono per usi militari segreti… .”

Ecco la risposta del Sindaco di Hiroshima

March 12, 2013
His Excellency Mr. Barack Obama
President
The United States of America
Letter of Protest
Your country has announced that two tests involving plutonium were conducted on the
Z-Machine sometime between October and December of last year at a research facility in
New Mexico.
The tests were the same type conducted last May and August. Moreover, last December you
implemented a subcritical nuclear test. These repeated nuclear tests compel us to believe that
the U.S. intends to cling to its nuclear stockpile indefinitely. While arousing suspicion
regarding your intentions, they have betrayed the hopes of the hibakusha and the millions of
others who seek a nuclear-weapon-free world. Such actions are completely unacceptable, and
on behalf of the A-bombed city of Hiroshima and over 5,500 member cities of Mayors for
Peace, I vehemently protest.
We have been sending similar protest letters to your country for each nuclear test. I cannot
help feeling indignation at the fact that you ignore our wish for peace and continue this
nuclear testing. I urge you to stop betraying our hopes. Please contemplate the agonizing
experience of the survivors who witnessed the bombing, understand their sincere wish for
peace, and strive for the earliest possible realization of a world free from nuclear weapons.
MATSUI Kazumi
Mayor of Hiroshima
President of Mayors for Peace
Mayors for Peace
Secretariat
C/O Hiroshima Peace Culture Foundation, 1-5 Nakajima-cho Naka-ku Hiroshima 730-0811 Japan
Phone: +81-82-242-7821 Fax: +81-82-242-7452 E-mail:[email protected]

 

– 6 : 6 agosto 2015. ogni giorno un pensiero

«L’arte della guerra»

Tre minuti a Mezzanotte                

di Manlio Dinucci

Rete Voltaire| Roma (Italia)| 27 gennaio 2015

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La lancetta dell’«Orologio dell’apocalisse», il segnatempo simbolico che sul «Bulletin of the Atomic Scientists» indica a quanti minuti siamo dalla mezzanotte della guerra nucleare, è stata spostata in avanti: da 5 a mezzanotte nel 2012 a 3 a mezzanotte nel 2015 [“Three minutes and counting”, by Lynn Eden, Robert Rosner, Rod Ewing, Sivan Kartha, Edward “Rocky” Kolb, Lawrence M. Krauss, Leon Lederman, Raymond T. Pierrehumbert, M. V. Ramana, Jennifer Sims, Richard C. J. Somerville, Sharon Squassoni, Elizabeth J. Wilson, David Titley et Ramamurti Rajaraman, Bulletin of the Atomic Scientists, January 19, 2015.]], lo stesso livello del 1984 in piena guerra fredda. Sui grandi media, la notizia è passata quasi del tutto sotto silenzio. Eppure a lanciare l’allarme sono noti scienziati dell’Università di Chicago che, consultandosi con altri (tra cui 17 Premi Nobel), valutano la possibilità di una catastrofe provocata dalle armi nucleari in concomitanza con il cambiamento climatico dovuto all’impatto umano sull’ambiente.

Il cauto ottimismo sulla possibilità di tenere sotto controllo la corsa agli armamenti nucleari è svanito di fronte a due tendenze: l’impetuoso sviluppo di programmi per la modernizzazione delle armi nucleari e il sostanziale blocco del meccanismo di disarmo. Al primo posto, tra le cause del rilancio della corsa agli armamenti nucleari, gli scienziati statunitensi mettono il programma di «modernizzazione» delle forze nucleari Usa, che comporta «un costo astronomico». Confermano così quanto già documentato [1]: il presidente Obama – insignito nel 2009 del Premio Nobel per la Pace per «la sua visione di un mondo libero dalle armi nucleari, che ha potentemente stimolato il disarmo» – ha presentato 57 progetti di upgrade di impianti nucleari militari, con un costo stimato di 355 miliardi di dollari in dieci anni. Il programma prevede anche la costruzione di 12 nuovi sottomarini da attacco nucleare (ciascuno con 24 missili in grado di lanciare fino a 200 testate nucleari), altri 100 bombardieri strategici (ciascuno armato di circa 20 missili o bombe nucleari) e 400 missili balistici intercontinentali con base a terra (ciascuno con una potente testata nucleare). Si stima che l’intero programma verrà a costare circa 1000 miliardi di dollari.

Anche la Russia, indicano gli scienziati statunitensi, sta procedendo all’«upgrade» delle sue forze nucleari. Lo conferma l’annuncio di Mosca che esse svolgeranno nel 2015 oltre 100 esercitazioni. Secondo la Federazione degli scienziati americani, gli Usa mantengono 1920 testate nucleari strategiche pronte al lancio (su un totale di 7300), in confronto alle 1600 russe (su 8000). Comprese quelle francesi e britanniche, le forze nucleari della Nato dispongono di circa 8000 testate nucleari, di cui 2370 pronte al lancio. Aggiungendo quelle cinesi, pachistane, indiane, israeliane e nordcoreane, il numero totale delle testate nucleari viene stimato in 16300, di cui 4350 pronte al lancio.

Sono stime approssimative per difetto, in quanto nessuno sa esattamente quante testate nucleari vi siano in ciascun arsenale. Quello che scientificamente si sa è che, se venissero usate, cancellerebbero la specie umana dalla faccia della Terra. A rendere la situazione sempre più pericolosa è la crescente militarizzazione dello spazio.

Una risoluzione contro il dispiegamento di armi nello spazio esterno, presentata dalla Russia alle Nazioni Unite, ha ricevuto il voto contrario di Stati uniti, Israele, Ucraina e Georgia, e l’astensione di tutti i paesi dell’Unione europea. Compresa l’Italia dove, violando il Trattato di non-proliferazione, vi sono 70-90 bombe nucleari Usa in fase di «ammodernamento», e per il secondo anno consecutivo si è svolta l’esercitazione Nato di guerra nucleare.

Dove i grandi media, che sembrano illuminarci su tutto, spengono i riflettori mentre la lancetta dell’Orologio si avvicina alla mezzanotte.

 

-8 : 6 agosto 2015 . ogni giorno un pensiero

 Sarebbe una leggerezza pensare che quelli che sono responsabili delle decisioni, grazie a posizioni di potere politico o militare comunque acquisite, sappiano immaginare l’inaudito meglio di noi. Assai più legittimo è il sospetto: che ne siano affatto inconsapevoli. Ed essi lo provano dicendo che noi siamo incompetenti nel “campo dei problemi atomici e del riarmo”, e invitandoci a non “immischiarci”. Molti di loro si appellano alla “competenza” solo per mascherare il carattere antidemocratico del loro monopolio. Se la parola “democrazia” ha un senso, è proprio quello che abbiamo il diritto e il dovere di partecipare alle decisioni che concernono la “res publica”, che vanno, cioè, al di là della nostra competenza professionale e non ci riguardano come professionisti, ma come cittadini o come uomini. E un problema più “pubblico” della decisione sulla nostra sopravvivenza non c’è mai stato e non ci sarà mai. Rinunciando a “immischiarci”, mancheremmo anche al nostro dovere democratico. Gunther Anders( dal sito la voce di fiore)

– 9 : 6 agosto 2015 .ogni giorno un pensiero

L’indicibile può essere detto solo da un testimone di Hiroshima

Hiroshima : testimonianze dal sito donboscoland.it

 

La mia esperienza. Il mio messaggio.

di Seiko Ikeda, Hiroshima City

Sono arrivata dalla città che ha subito il bombardamento nucleare, ma che è anche la città della pace, Hiroshima. La mia speranza è che si possa riparare un terribile errore del passato, eliminando dalla nostra storia le guerre e le armi nucleari che possono distruggere l’umanità intera.

60 anni fa, il 6 agosto 1945, era una giornata molto calda. Alle 8.15 di mattina la prima bomba atomica nella storia dell’umanità fu sganciata su Hiroshima. L’arma del diavolo esplose 580 metri sopra la città. Sono sopravvissuta alle radiazioni e per questo ringrazio il Signore che mi concede di essere qui a parlare con voi.

Al momento dell’esplosione mi trovavo a 1500 metri dall’epicentro. Noi, ragazzi delle scuole, eravamo stati mobilitati. Io lavoravo alla demolizione degli edifici, un lavoro necessario per ridurre i rischi in caso di disastri. Avevo 13 anni, facevo la seconda media. Ci fu un bagliore fortissimo seguito da un boato. Poi tutto buio. L’onda d’urto mi fece fare un balzo di una quindicina di metri. Quando mi ripresi, mi resi conto che i miei capelli erano tutti bruciati e i vestiti ridotti in stracci. La pelle delle braccia e delle gambe si era staccata e pendeva a brandelli. Si vedeva la carne viva, rossa. Gridai, chiesi aiuto, vagando alla ricerca di qualcuno che mi aiutasse. Ovunque vedevo corpi, singoli o ammucchiati, tutti bruciati. E tante persone coperte di sangue, senza neanche la forza di urlare o chiedere aiuto. Passai accanto a questi corpi, in alcuni casi li calpestai, mentre vagavo alla ricerca di aiuto. Poi vidi il fiume e mi ci buttai dentro, perché tutto il corpo mi bruciava. Il fiume era pieno di persone e non riuscivo a vedere la superficie dell’acqua. Molte di queste persone morivano, andavano a fondo e scomparivano. Molti corpi rimasero senza identificazione nell’acqua per giorni, in balia della corrente.

Una nostra vicina riuscì a tornare a casa dopo due giorni e la sua famiglia fu felice di vederla sana e salva. Ma dopo un mese cominciò a star male, talmente male che non riusciva più ad alzarsi da letto. Perse tutti i capelli e poi cominciò a sanguinare dal naso, dalla bocca, dalle orecchie. Pochi giorni dopo morì dei sintomi acuti delle radiazioni.

Più o meno in quel periodo mi diminuì la febbre e cominciai ad alzarmi e a fare qualche passo. Le ferite si stavano rimarginando, ma sentivo che c’era qualcosa di strano nella mia faccia. Trovai lo specchio che la mia famiglia aveva nascosto e mi ci guardai. Fu uno shock terribile, rimasi talmente sconvolta che desiderai essere morta sotto il bombardamento. Non riesco neanche a descrivere quanta sofferenza tutto ciò mi abbia causato per tutta la vita. E anche se riuscissi a trovare le parole, forse nessuno potrebbe capire ciò che ho provato. Per ridare alla mia faccia un aspetto simile a come era, ho subito quindici operazioni.

Nonostante tutto, però, sono viva. Sono in ogni caso più fortunata di quelle persone che ho visto per strada quel giorno, o di quelli che sono morti vicino a me nel fiume, senza sapere chi incolpare. Non dimenticherò mai quei volti contorti dal dolore.

Anche oggi, dopo 60 anni, le persone continuano a morire per le conseguenze del bombardamento atomico. E forse domani toccherà a me.

In quanto sopravvissuti, abbiamo parlato con molte persone, per esprimere il nostro sconforto, la nostra rabbia, la nostra speranza in un mondo di pace libero da armi nucleari. Ma perché c’è ancora chi fa le guerre?

Hiroshima è un luogo dove si può imparare a capire la dignità umana. La guerra, il terrorismo, le armi nucleari uccidono. Quando penso alla guerra non penso solo alla mia morte, ma alla morte di genitori, figli, fratelli, sorelle, amici.

In una guerra nucleare non ci saranno né vincitori né vinti. Ci sarà solo la distruzione dell’umanità e la fine del pianeta terra. Se l’umanità non eliminerà le armi nucleari, le armi nucleari elimineranno l’umanità.

L’appello di pace che lanciamo noi, vittime della bomba atomica, è un appello debole, privo di potere. Eppure credo che crescerà in tutto il mondo, grazie alla compassione e alla simpatia delle persone di tutti i paesi. Un giorno diventeremo la voce più forte. E questo è il mio sogno che mi aiuta ad affrontare la paura della morte che mi assale ogni giorno.

– 10 : 6 agosto 2015 . ogni giorno un pensiero

 da museo della Pace di Hiroshima

HIROSHIMA COME STATO DEL MONDO  di gunther Anders ( dal sito “la voce di Fiore” )

Carattere totalitario della minaccia atomica. La tesi prediletta da Jaspers fino a Strauss suona: “La minaccia totalitaria puo’ essere neutralizzata solo con la minaccia della distruzione totale”. E’ un argomento che non regge.

- 1) La bomba atomica e’ stata impiegata,  in una situazione in cui non c’era affatto il pericolo, per chi la impiego’, di soccombere a un potere totalitario.
- 2) L’argomento e’ un relitto dell’epoca del monopolio atomico; oggi e’ un argomento suicida.
- 3) Lo slogan “totalitario” e’ desunto da una situazione politica, che non solo e’ gia’ essenzialmente mutata, ma continuera’ a cambiare; mentre la guerra atomica esclude ogni possibilita’di trasformazione.
- 4) La minaccia della guerra atomica, della distruzione totale, e’ totalitaria per sua natura: poiche’ vive del ricatto e trasforma la terra in un solo Lager senza uscita. Adoperare, nel preteso interesse della liberta’, l’assoluta privazione della stessa, e’ il non plus ultra dell’i pocrisia.