Quel che resta di Gramsci

albergo-gramsci-lapide-640x254«Qui Antonio Gramsci abitò negli anni 1919-21 nelle lotte operaie contro l’incombente reazione forgiando il partito comunista, guida decisiva per la libertà e il socialismo». La lapide posta nel 1957 sul muro del palazzo torinese che ospitò le riunioni di redazione dell’Ordine Nuovo sarà presto oscurata da un’insegna ben altrimenti visibile, in cui si leggerà: Hotel Gramsci.
In un paese in cui i teatri greci vedono rombare le macchine di lusso, le librerie si convertono in supermercati di lusso, i ponti vengono affittati a club di super-ricchi, le biblioteche ospitano partite di golf e i musei si riducono a location per sfilate di moda, non stupisce che quell’edificio di Torino vada incontro a una sorte simile. Quel che pare allucinante è che la catena NH Hotels e i suoi partner italiani (tra cui Intesa San Paolo) abbiano deciso di usare il nome di Antonio Gramsci per battezzare un albergo a cinque stelle, con area fitness e piscina sul tetto. Associando così ad un potente simbolo di lusso e diseguaglianza il nome di chi ha scritto che «non può esistere eguaglianza politica completa e perfetta senza eguaglianza economica». Chi chiamerebbe «Gesù spa» una banca d’affari con sede a Betlemme, chi intitolerebbe a Gandhi un poligono di tiro a Nuova Delhi?
Eppure, il direttore dell’Istituto Piemontese Antonio Gramsci, Sergio Scamuzzi, ha dichiarato: «non ci vedo niente di male, nessun elemento fuorviante o che va a collidere con la storia di Gramsci. Credo anzi che lui sarebbe molto contento di sapere che un albergo con il suo nome produrrà occupazione». È stupefacente come sia saltata ogni idea di decoro, che vuol dire saper mettere le cose al loro posto. Qui non si tratta di decidere se Gramsci avrebbe approvato l’esistenza di un albergo di lusso, si tratta di usare il suo nome per vendere quel prodotto: contribuendo alla marmellata generale che ci opprime, e che trova l’unico valore di riferimento nel denaro. Come ha detto Nicola Tranfaglia, «il carcere duro e la terribile morte che sono toccati in sorte a Gramsci hanno poco a che fare con l’immagine di un hotel di lusso». Punto. (Di Tommaso Montanari da “Il Fatto”)

In memoria di Eric Hobsbawm, lo storico marxista

Il primo ottobre si è spento a Londra, all’età di 95 anni, Eric Hobsbawm . Autore del “Secolo breve” fu tra i principali ispiratori del New Labour, ma poi divenne un aspro critico del governo Blair. I suoi scritti sono considerati una pieta miliare della storiografia. In questo video lancia un surreale messaggio a Antonio Gramsci, nel 70esimo anniversario della sua morte.

  “Caro Nino anche se sei morto da settant’anni sei vivo per tutti coloro che vogliono un mondo dove i poveri hanno la possibilità di diventare dei veri esseri umani”

http://youtu.be/gpJUQOQ2G5s

Per una coscienza critica: Antonio Gramsci oggi

Il Circolo Culturale Scorzè, in collaborazione con l’ANPI Mirano, organizza un incontro conviviale a base di pizza, dove attraverso un confronto aperto potremo insieme discutere delle tematiche che riguardano la nostra società, provando a vederle con gli occhi e le idee di un grande intellettuale del passato: Antonio Gramsci.

L’incontro è aperto a tutti gli interessati, ritrovo a MIRANO, Piazza Martiri, fronte monumento ai partigiani,
LUNEDI’ 24 SETTEMBRE alle ore 20.00.

Per info e prenotazione: 3407880277 Bruno