19 luglio 1992: Strage di Via D’Amelio

Palermo, via D'Amelio - 19 luglio 1992: il capitano dei Carabinieri Giovanni Arcangioli con la borsa di Paolo Borsellino (foto di Paolo Francesco Lannino)

 Il 19 luglio 1992 un’autobomba fatta brillare in via Mariano D’Amelio a Palermo alle ore 16.58 e venti secondi causò la morte del Magistrato Paolo Borsellino e dei cinque Agenti della Polizia di Stato Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina ed Agostino Catalano. Nonostante la magistratura abbia ottenuto fondamentali risultati nell’accertamento della matrice mafiosa della strage e nell’individuazione dei responsabili interni all’associazione criminale Cosa Nostra, pesanti zone d’ombra permangono sulle entità esterne all’organizzazione mafiosa che con questa hanno interagito nella deliberazione ed esecuzione del piano stragista. L’accelerazione imposta alla fase esecutiva della strage matura infatti dall’incontro delle esigenze di Cosa Nostra e di quei soggetti esterni all’organizzazione “in qualche modo interessati a condizionare i moventi e i ragionamenti dei malavitosi e\o in certe circostanze a svolgere una vera e propria opera di induzione al delitto” (sentenza d’appello Borsellino bis, cap. V). Leggi tutto “19 luglio 1992: Strage di Via D’Amelio”

23 maggio 1992: strage di Capaci

Sono passati 20 anni da quando la mafia uccise il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Gli esecutori sono stati presi ma i mandanti sono ancora liberi. Così come sono liberi i mandanti della strage di via D’Amelio in cui morirono il giudice Borsellino e gli agenti della sua scorta, Emanuela Loi (prima agente donna a far parte di una scorta e a morire in servizio), Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Questi sono i nomi che non dovremo dimenticare. Sono i nomi che conosciamo. E gli altri? Chi sono i mandanti delle stragi che hanno avvelenato il nostro Paese? Di chi la colpa per gli armadi nascosti, le agende rosse sparite, la giustizia negata? Di certo, come dice Wu Ming, “una società civile ansiosa e impaurita, nonché mobilitata sulla base della paura, è una società che tira la carretta a capo chino, più disposta a delegare scelte cruciali, più disposta ad accettare ogni politica che si annunci ansiolitica, senz’altro meno disposta a recepire le istanze dei movimenti. Movimenti che il potere addita all’opinione pubblica come piantagrane contrari al blocco d’ordine, pardon, alla concordia nazionale”. E allora? Le risposte forse le sappiamo ma vorremo averle davanti agli occhi, in un articolo di giornale che annunci a caratteri cubitali “Ecco i nomi dei mandanti delle stragi!”, con tanto di foto in prima pagina…chissà magari un giorno si riuscirà a sapere quello che tutti sappiamo e che Pier Paolo Pasolini ci aveva già indicato nel lontano 14 novembre del 1974:

Cos’è questo golpe? Io so

di Pier Paolo Pasolini

Io so.
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato “golpe” (e che in realtà è una serie di “golpe” istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di “golpe”, sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli “ignoti” autori materiali delle stragi più recenti. Leggi tutto “23 maggio 1992: strage di Capaci”