putin ” …e adesso ci ascolterete…”
Stoltenberg segretario nato “la russia è sempre più agressiva, risponderemo”
L’avvertimento che ora invia il Science and security board è chiaro, il pericolo è ovvio e
imminente. L’opportunità di ridurre il pericolo è altrettanto chiara.
Il mondo ha visto la minaccia rappresentata dall’abuso della tecnologia
dell’informazione e ha assistito alla vulnerabilità delle democrazie alla
disinformazione. Ma c’è un rovescio della medaglia all’abuso dei social
media. I
leader reagiscono quando i cittadini insistono che lo facciano, e i cittadini
di tutto il
mondo possono utilizzare il potere di Internet per migliorare le prospettive
a lungo
termine dei loro figli e nipoti. Possono insistere sui fatti e scartare le
assurdità.
Possono chiedere azioni per ridurre la minaccia esistenziale della guerra
nucleare e
del cambiamento climatico incontrollato. Possono cogliere l’opportunità di
rendere
il
mondo più sicuro e più sano.”
1
120 secondi
2 minuti, ecco quanto manca oggi all’ora del giudizio
Alessandro Pascolini
Università di Padova
Le preoccupazioni quotidiane, i problemi
immediati e
più vicini ci fanno dimenticare o rimuovere i
pericoli
che tutta l’umanità sta correndo a causa della minaccia
legata alla stessa presenza delle armi nucleari e ai
cambiamenti climatici che stanno modificando le
condizioni di vita sul nostro
pianeta.
Per esprimere in modo efficace l’urgenza del rischio nucleare e climatico
attraverso una metafora immediatamente comprensibile a tutti (forse anche ai
politici!) la Federation of atomic scientists ha scelto di indicare con le lancette di un
orologio, il Doomsday Clock (“l’orologio del giudizio universale”), quanti minuti
rimangano prima della mezzanotte antecedente al giorno del giudizio.
Questi scienziati, che per primi, già dal 1945, si sono posti l’obiettivo di
combattere lo sviluppo delle armi nucleari, hanno trovato uno strumento per
diffondere le loro analisi e proposte nel Bulletin of the atomic scientists, creato da Leo
Szilard e Eugene Rabinowich. Ed è appunto il Bulletin che presenta in tutti i suoi
numeri l’ora corrente del rischio nucleare, fissata annualmente dal suo Science and
security board.
La prima indicazione, siamo nel 1947, fu di mezzanotte meno sette minuti: gli
USA hanno deciso di rafforzare il monopolio delle armi nucleari, si sta accendendo
la guerra fredda ed è fallito il tentativo del controllo internazionale dell’energia
nucleare nell’ambito dell’apposita commissione creata dall’ONU.
Nel 1949, con l’acquisizione delle armi nucleari da parte dell’URSS, la situazione
si aggrava e le lancette vengono portate a 3 minuti da mezzanotte. Un ulteriore
aggravamento (e siamo a meno due minuti) si ha nel 1953 con la decisione, invano
contrastata da larga parte della comunità scientifica, di procedere allo sviluppo delle
armi termonucleari.
Nel corso degli anni, a fronte dell’evoluzione del confronto nucleare fra le
superpotenze e la proliferazione ad altri paesi, l’orologio si è allontanato e avvicinato
alla mezzanotte; il momento più sicuro si è avuto nel 1991 alla fine della guerra
fredda (17 minuti da mezzanotte) per poi via via aggravarsi negli anni successivi di
fronte all’incapacità del mondo politico internazionale di superare il confronto
nucleare, risolvere i nuovi conflitti e di affrontare le problematiche legate al
cambiamento climatico globale, fino a ritornare lo scorso anno a meno due minuti e
mezzo.
Ieri, 25 gennaio, il gruppo internazionale di 20 esperti incaricato di muovere le
lancette dell’orologio si è convinto dell’ulteriore aggravamento della situazione e ha
ridotto di altri 30 secondi la distanza dalla catastrofe globale fino a due soli minuti,
come nel 1953: la peggior situazione di sempre.
”Nel corso del 2017, i leader mondiali non hanno affrontato in modo efficace le
esistenziali minacce della guerra nucleare e del cambiamento climatico, rendendo la
sicurezza globale più pericolosa di quanto fosse lo scorso anno – mai così pericolosa
dai tempi della guerra fredda.” I maggiori rischi vengono nel settore nucleare:
– I programmi nucleari della Corea del Nord sono ulteriormente progrediti nel 2017,
con rischi per i paesi vicini, gli USA e la stessa Corea del Nord. Una retorica
iperbolica e provocazioni da entrambe le parti hanno aumentato la possibilità di una
guerra nucleare per accidenti o interpretazioni e calcoli errati.
2
– Gli Stati Uniti e la Russia sono rimasti in disaccordo, continuando esercitazioni
militari lungo i confini della NATO, minando il trattato sulle forze nucleari a gittata
intermedia (INF), modernizzando i loro arsenali nucleari e evitando negoziati per il
controllo degli armamenti.
– Nella regione Asia–Pacifico, sono aumentate le tensioni sul mar cinese meridionale,
con inadeguate relazioni tra Stati Uniti e Cina per ristabilire una situazione di
sicurezza stabile.
– Nell’Asia meridionale, Pakistan e India hanno continuato a costruire arsenali di
armi nucleari sempre più grandi e diversificati.
– In Medio Oriente, l’incertezza sulla continuità del supporto degli Stati Uniti per il
lo storico accordo nucleare iraniano si aggiunge a un quadro alquanto fosco.
“Definire terribile la situazione mondiale nucleare è capire
il pericolo e la sua immediatezza.”
Sul fronte dei cambiamenti climatici, il pericolo potrebbe sembrare meno
immediato, ma per evitare aumenti catastrofici di temperatura nel lungo periodo si
richiede un’attenzione urgente ora.
Le emissioni globali di biossido di carbonio non hanno ancora mostrato l’inizio
del deciso declino verso zero necessario per evitare un ancora maggiore
riscaldamento. Le nazioni del mondo devono diminuire in modo significativo le loro
emissioni di gas serra per mantenere i rischi climatici gestibili, e finora, la risposta
globale è stata molto lontana dal soddisfare questa sfida.
Oltre ai domini nucleari e climatici, il cambiamento tecnologico sta creando
problemi alle democrazie di tutto il mondo per come gli stati cercano e sfruttano
l’opportunità di utilizzare le tecnologie informatiche come armi, tra campagne
ingannevoli basate su internet volte a minare le elezioni e la fiducia popolare nelle
istituzioni, essenziali per la libertà di pensiero e la sicurezza globale.
“ Già queste pericolose situazioni per la sicurezza mondiale giustificano da sole
lo spostamento delle lancette dell’orologio del giudizio verso mezzanotte.
Ma c’è stato anche un crollo nell’ordine internazionale che è stato
pericolosamente esacerbato dalle recenti azioni statunitensi. Nel 2017, gli Stati Uniti
si sono ritirati dal loro ruolo storico di leadership mondiale, riducendo il loro
impegno a cercare un terreno comune e minando lo sforzo complessivo per risolvere
le pressanti sfide della governance globale. Né gli alleati né gli avversari sono stati in
grado di prevedere in modo affidabile le azioni degli Stati Uniti – o capire quando le
dichiarazioni degli Stati Uniti sono reali, e quando sono pura retorica. La diplomazia
internazionale è stata ridotta a insulti, conferendole un senso surreale di irrealtà che
rende la situazione della sicurezza mondiale sempre più minacciosa.
A causa dello straordinario pericolo del momento attuale, il Science and security
board oggi sposta la lancetta dei minuti del Doomsday Clock 30 secondi più vicino alla
catastrofe. Siamo ora due minuti a mezzanotte, il valore più vicino al “giudizio”,
come nel 1953, al culmine della Guerra Fredda.
Il Science and security board spera che questa reimpostazione dell’orologio venga
interpretata esattamente come si intende come un avvertimento urgente del pericolo
globale. Il tempo per i leader mondiali di affrontare il pericolo nucleare incombente e
la continua marcia dei cambiamenti climatici è ormai passato da tempo. Il momento
per i cittadini del mondo di richiedere tali azioni è ora.”
Il documento passa a esaminare in maggior dettaglio l’aumento del rischio che le
armi nucleari possano venir usate, intenzionalmente o per errore e misinterpretazioni,
gli aspetti dell’inadeguata risposta al cambiamento climatico, i rischi
globali delle tecnologie emergenti, incluso lo sviluppo di armi autonome e abusi dei
progressi della biologia sintetica.
3
Il Science and security board osserva che “lo stato attuale estremamente pericoloso
degli affari del mondo non deve necessariamente essere permanente. Esistono i
mezzi per gestire le tecnologie pericolose e ridurre i rischi su scala globale; anzi,
molti di loro sono ben noti e alla portata della società, se i leader prestassero la
giusta attenzione a preservare le prospettive a lungo termine dell’umanità e se i
cittadini imponessero loro di farlo.
Questo è un momento pericoloso, ma il pericolo è frutto delle nostre azioni.
L’umanità ha inventato gli strumenti dell’apocalisse; così può inventare i metodi per
controllarli e infine eliminarli. Quest’anno, i leader e i cittadini del mondo possono
spostare il Doomsday Clock e il mondo lontano dalla metafora della mezzanotte della
catastrofe globale adottando alcune azioni di buon senso.”
Fra le azioni vengo indicate come urgenti:
– Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe astenersi dalla retorica
provocatoria nei confronti della Corea del Nord, riconoscendo l’impossibilità di
prevederne le reazioni.
– I governi degli Stati Uniti e della Corea del Nord dovrebbero aprire una varietà di
canali di comunicazione, militari e diplomatici.
– La comunità mondiale dovrebbe perseguire, come obiettivo a breve termine, la
cessazione dei test nucleari e dei missili balistici della Corea del Nord.
– L’amministrazione Trump dovrebbe attenersi ai termini del Piano d’azione globale
congiunto per il programma nucleare iraniano, a meno che non emergano prove
credibili che l’Iran non rispetta l’accordo.
– Gli Stati Uniti e la Russia dovrebbero discutere e adottare misure per prevenire
incidenti militari in tempo di pace lungo i confini della NATO.
– I leader statunitensi e russi dovrebbero tornare al tavolo dei negoziati per risolvere
le divergenze sul trattato INF; cercare ulteriori riduzioni nelle armi nucleari;
discutere di un abbassamento dello stato di allerta degli arsenali nucleari di
entrambi i paesi; limitare i programmi di modernizzazione nucleare che minacciano
di creare una nuova corsa agli armamenti nucleari; e per garantire che non vengano
costruite nuove armi nucleari tattiche o a bassa resa e che le armi tattiche esistenti
non vengano mai utilizzate sul campo di battaglia.
– I cittadini statunitensi, e di tutto il mondo, dovrebbero chiedere, con ogni mezzo
legale, al loro governo azioni per il problema climatico.
– I governi di tutto il mondo dovrebbero raddoppiare gli sforzi per ridurre le
emissioni di gas a effetto serra, al di là degli inadeguate condizioni dell’accordo di
Parigi.
– La comunità internazionale dovrebbe stabilire nuovi protocolli per scoraggiare e
penalizzare l’uso improprio della tecnologia informatica per minare la fiducia dei
cittadini nelle istituzioni politiche, nei media, nella scienza e nell’esistenza della
stessa realtà oggettiva.
– I paesi del mondo dovrebbero collaborare alla creazione di istituzioni
specificamente incaricate di esplorare e affrontare gli abusi potenzialmente maligni o
catastrofici delle nuove tecnologie, in particolare per quanto riguarda gli armamenti
autonomi che prendono decisioni di “uccisione” senza supervisione umana e i
progressi nella biologia sintetica che potrebbero, se mal utilizzati, rappresentare una
minaccia globale.
Il documento conclude osservando che “il fallimento dei leader mondiali
nell’affrontare le più grandi minacce per il futuro dell’umanità è deplorevole, ma il
fallimento può essere invertito. Siamo passati a due minuti da mezzanotte, ma il
Doomsday Clock ha ticchettato lontano da mezzanotte in passato, e durante il
prossimo anno, il mondo potrà nuovamente allontanarlo dall’apocalisse.
Nota
Il testo originale del rapporto, It is now two minutes to midnight, con le biografie dei
membri del Science and security board, è reperibile sul sito del Bulletin of the atomic
scientists all’indirizzo https://thebulletin.org/2018–doomsday–clock–statement
Per informazioni sulla modernizzazione delle forze nucleari mondiali vedi A.
Pascolini, All’ombra dei missili in fiore. La modernizzazione (o riarmo?) nucleare, Scienza e
pace VII(2), Research Paper n. 37, giugno 2016.
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