“Esprimiamo preoccupazione per la risoluzione del Parlamento Europeo che equipara nazifascismo e comunismo”
22 Settembre 2019
Comunicato della Presidenza e della Segreteria nazionali ANPI
L’ANPI esprime profonda preoccupazione per la recente risoluzione del Parlamento Europeo in cui si equiparano nazifascismo e comunismo, per altro in palese contrasto con la risoluzione antifascista, antinazista e antirazzista del 25 ottobre 2018. In un’unica riprovazione si accomunano oppressi ed oppressori, vittime e carnefici, invasori e liberatori, per di più ignorando lo spaventoso tributo di sangue pagato dai popoli dell’Unione Sovietica – più di 22 milioni di morti – e persino il simbolico evento della liberazione di Auschwitz da parte dell’Armata rossa. Davanti al crescente pericolo di nazifascismi, razzismi, nazionalismi, si sceglie una strada di lacerante divisione invece che di responsabile e rigorosa unità. L’ANPI si augura che al più presto giunga dal Parlamento Europeo, al fine della sua stessa autorevolezza e credibilità, il chiaro segnale di un radicale ripensamento, nel solco dei principi che ispirarono la creazione di un’Europa Unita, figlia dell’antifascismo e delle donne e uomini che si opposero ai regimi nazifascisti e frutto del pensiero dei confinati a Ventotene proprio dal regime fascista.
PRESIDENZA E SEGRETERIA NAZIONALI ANPI
22 settembre 2019
E’ morto a San Pietroburgo l’ultimo militare russo – allora soldato dell’Armata Rossa sovietica – finora rimasto in vita tra coloro che parteciparono alla presa del Reichstag, il parlamento tedesco, a Berlino agli inizi di maggio del 1945.
Si chiamava Nikolaj Mikhajlovič Beljaev e aveva 93 anni.
anpi mirano porta integralmente
la deliberazione del Parlamento Europeo
“…per il futuro Dell’ Europa” del 19 sett. 2019 e le
votazioni dei gruppi parlamentari italiani
Il parlamento europeo ha approvato la risoluzione «… per il futuro dell’Europa». 535 favorevoli, 66 contrari e 52 gli astenuti. A favore il gruppo PPE (Forza Italia), il gruppo Identità e Democrazia (Lega), Conservatori e Riformisti (Fratelli d’Italia) , Socialisti e Democratici (PD) ,il M5S si è astenuto.
I PARTITI ITALIANI NEI MAXI-PARTITI EUROPEI (tratto first on line)
Come si collocano i partiti italiani all’interno di questi maxi gruppi? In quest’ultima legislatura Forza Italia ha aderito al Partito Popolare europeo (PPE), gruppo europeista e di centrodestra, insieme ad altri grandi partiti dello stesso orientamento come l’Unione Cristiano Democratica tedesca (il partito di Angela Merkel, per intenderci), I Repubblicani francesi, il Partito Popolare spagnolo.
Il PD rientra invece nel gruppo Socialista Europeo (S&D): progressista, europeista, rappresenta il centrosinistra comunitario. Al suo interno figurano anche i socialdemocratici tedeschi, i socialisti spagnoli, i laburisti inglesi.
Passiamo ai due partiti al Governo, che nello scacchiere europeo si manterranno su posizioni differenti. La Lega di Matteo Salvini, insieme a Rassemblement National di Marine Le Pen (Francia), Alternative für Deutschland (AFD, Germania), FPÖ (Austria), Partij voor de vrijheid (Olanda) ha lanciato poco più di un mese fa il “Manifesto del buonsenso” del gruppo parlamentare “Alleanza europea delle Nazioni e delle Libertà” (EAPN). È un gruppo che racchiude partiti sovranisti, euroscettici che chiedono l’uscita dall’Euro e la modifica dei trattati riguardanti l’immigrazione. Attenzione però, perché nonostante la volontà espressa da Salvini e Le Pen, il gruppo non riuscirà a compattare tutti i partiti sovranisti europei. Al suo interno non ci saranno infatti i rappresentati dei Paesi di Visegrad, che si divideranno tra i gli altri eurogruppi: Fidesz di Orban dovrebbe rimanere nel Ppe, sebbene Merkel abbia dichiarato di volerlo “cacciare”, mentre PiS (diritto e giustizia), il partito che governa la Polonia dal 2015, guidato dal leader ombra Jarosław Kaczyński, dovrebbe optare per i conservatori dell’ERC.
Europa della Libertà e della Democrazia Diretta (EFDD) è il gruppo europeo cui appartengono ufficialmente gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle. È formato da partiti che si oppongono al centralismo burocratico dell’Unione europea ed è guidato da Nigel Farage, euroscettico e considerato uno dei principali artefici della Brexit. I pentastellati hanno apertamente dichiarato che cercheranno nuovi alleati in Europa per riuscire a creare un nuovo gruppo indipendente. Ad oggi però, la ricerca di nuovi alleati non avrebbe dato ottimi frutti, anche si si parla di una possibile alleanza con l’estremadestra antiabortista e omofoba polacca di Kukiz’15, guidati da Pawel Kukiz, i croati anti-euro e anti-Nato di Zivi Zid, guidati da Ivan Sinčić, il partito greco Akkel.
Parlando dei partiti intorno alla soglia di sbarramento (fissata al 4%) Fratelli d’Italia, che ad oggi non ha membri nel Parlamento europeo, ha annunciato la sua adesione al gruppo euroscettico e antifederalista dei Conservatori e riformisti europei (ECR), che comprende anche i Tories britannici, i sovranisti polacchi di Pis e il partito dell’ultradestra olandese Fvp, mentre ad ALDE, gruppo europeista, liberista e a favore di una maggiore integrazione economica, si unirà +Europa, insieme a En Marche di Emmanuel Macron. Da sottolineare che ALDE ha indicato Emma Bonino tra i nomi per la futura Commissione europea.
La Sinistra, se supererà lo sbarramento, andrà nel gruppo Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica (GUE/NGL), mentre i Verdi aderiranno al Green Party.
Risoluzione del Parlamento europeo sull’importanza del ricordo europeo per il futuro dell’Europa
( 2019/2819 (RSP) )
Il Parlamento europeo ,
– visti i principi universali dei diritti umani e i principi fondamentali dell’Unione europea come comunità fondata su valori comuni,
– vista la dichiarazione rilasciata il 22 agosto 2019 dal primo vicepresidente Timmermans e dal commissario Jourová in vista della Giornata europea della memoria per le vittime di tutti i regimi totalitari e autoritari,
– vista la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite, adottata il 10 dicembre 1948,
– vista la sua risoluzione del 12 maggio 2005 sul sessantesimo anniversario della fine della seconda guerra mondiale in Europa l’8 maggio 1945 [1] ,
– vista la risoluzione 1481 dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, del 26 gennaio 2006, sulla necessità di una condanna internazionale dei crimini dei regimi comunisti totalitari,
– vista la decisione quadro 2008/913 / GAI del Consiglio, del 28 novembre 2008, relativa alla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale [2] ,
– vista la Dichiarazione di Praga sulla coscienza e il comunismo europei adottata il 3 giugno 2008,
– vista la sua dichiarazione sull’annuncio del 23 agosto come Giornata europea della memoria per le vittime dello stalinismo e del nazismo, adottata il 23 settembre 2008 [3] ,
– vista la sua risoluzione del 2 aprile 2009 su coscienza europea e totalitarismo [4] – vista la relazione della Commissione del 22 dicembre 20
sulla memoria dei crimini commessi da regimi totalitari in Europa ( COM (2010) 0783 ),
– viste le conclusioni del Consiglio del 9-10 giugno 2011 sulla memoria dei crimini commessi dai regimi totalitari in Europa,
– vista la dichiarazione di Varsavia del 23 agosto 2011 sulla Giornata europea della memoria per le vittime dei regimi totalitari,
– vista la dichiarazione congiunta del 23 agosto 2018 dei rappresentanti del governo degli Stati membri dell’UE per commemorare le vittime del comunismo,
– vista la sua risoluzione storica sulla situazione in Estonia, Lettonia e Lituania, adottata il 13 gennaio 1983 in risposta al “ricorso baltico” di 45 cittadini di questi paesi,
– viste le risoluzioni e le dichiarazioni sui crimini dei regimi comunisti totalitari adottate da una serie di parlamenti nazionali,
– visto l’articolo 132, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,
A. considerando che quest’anno ricorre l’80 ° anniversario dello scoppio della seconda guerra mondiale, che ha portato a livelli senza precedenti di sofferenza umana e all’occupazione dei paesi in Europa per molti decenni a venire;
B. considerando che 80 anni fa, il 23 agosto 1939, l’Unione Sovietica comunista e la Germania nazista firmarono un Trattato di non aggressione, noto come il Patto Molotov-Ribbentrop, e i suoi protocolli segreti, che dividevano l’Europa e i territori degli stati indipendenti tra i due regimi totalitari e raggruppandoli in sfere di interesse, che hanno spianato la strada allo scoppio della seconda guerra mondiale
///LINK VERIFICA/// : da Mlitary Legal Resources Library of Congress
https://www.loc.gov/rr/frd/Military_Law/Nuremberg_trials.html#top
da La grande cospirazione, pubblicata da Einaudi nel 1948(completa) di Michael Sayers e Albert E. Kahn
http://www.spazioamico.it/La_grande_congiura_contro_l%E2%80%99Urss.htm
C. considerando che, come diretta conseguenza del Patto Molotov-Ribbentrop, seguito dal Trattato di confine e di amicizia nazista-sovietico del 28 settembre 1939, la Repubblica polacca fu invasa da Hitler e due settimane dopo da Stalin – che spogliò il paese di la sua indipendenza ed è stata una tragedia senza precedenti per il popolo polacco – l’Unione Sovietica comunista iniziò una guerra aggressiva contro la Finlandia il 30 novembre 1939, e nel giugno 1940 occupò e annesse parti della Romania – territori che non furono mai restituiti – e annesse le repubbliche indipendenti di Lituania, Lettonia ed Estonia;
D. considerando che dopo la sconfitta del regime nazista e la fine della seconda guerra mondiale, alcuni paesi europei furono in grado di ricostruire e intraprendere un processo di riconciliazione, mentre altri paesi europei rimasero sotto la dittatura – alcuni sotto l’occupazione o l’influenza sovietica diretta – per mezzo secolo e ha continuato a essere privato di libertà, sovranità, dignità, diritti umani e sviluppo socioeconomico;
E. considerando che sebbene i crimini del regime nazista siano stati valutati e puniti mediante i processi di Norimberga, è ancora urgentemente necessario sensibilizzare, svolgere valutazioni morali e condurre indagini legali sui crimini dello stalinismo e di altre dittature;
F. considerando che in alcuni Stati membri le ideologie comuniste e naziste sono vietate dalla legge;
G. considerando che l’integrazione europea è stata, sin dall’inizio, una risposta alla sofferenza inflitta da due guerre mondiali e dalla tirannia nazista che ha portato all’Olocausto e all’espansione dei regimi comunisti totalitari e non democratici nell’Europa centrale e orientale, e un modo per superare profonde divisioni e ostilità in Europa mediante la cooperazione e l’integrazione e porre fine alla guerra e garantire la democrazia in Europa; che per i paesi europei che hanno sofferto sotto l’occupazione sovietica e le dittature comuniste, l’allargamento dell’UE, a partire dal 2004, significa il loro ritorno alla famiglia europea alla quale appartengono;
H. considerando che i ricordi del tragico passato dell’Europa devono essere mantenuti vivi, al fine di onorare le vittime, condannare gli autori e gettare le basi per una riconciliazione basata sulla verità e sul ricordo;
I. considerando che ricordare le vittime dei regimi totalitari e riconoscere e sensibilizzare all’eredità europea condivisa dei crimini commessi da comunisti, nazisti e altre dittature è di vitale importanza per l’unità dell’Europa e dei suoi cittadini e per costruire la resilienza europea alle moderne minacce esterne ;
J. considerando che 30 anni fa, il 23 agosto 1989, fu celebrato il 50 ° anniversario del Patto Molotov-Ribbentrop e le vittime dei regimi totalitari ricordate durante la Via Baltica, una dimostrazione senza precedenti di due milioni di lituani, lettoni ed estoni che si sono uniti per formare una catena vivente che si estende da Vilnius a Tallinn attraverso Riga;
K. considerando che, nonostante il 24 dicembre 1989 il Congresso dei deputati popolari dell’URSS abbia condannato la firma del patto Molotov-Ribbentrop, oltre ad altri accordi conclusi con la Germania nazista, le autorità russe hanno negato la responsabilità di questo accordo e delle sue conseguenze nell’agosto 2019 e stanno attualmente promuovendo l’opinione secondo cui la Polonia, i Paesi baltici e l’Occidente sono i veri istigatori della seconda guerra mondiale;
L. considerando che ricordare le vittime dei regimi totalitari e autoritari e riconoscere e sensibilizzare all’eredità europea condivisa dei crimini commessi da stalinisti, nazisti e altre dittature è di vitale importanza per l’unità dell’Europa e dei suoi cittadini e per costruire la resilienza europea ai moderni minacce esterne;
M. considerando che gruppi e partiti politici apertamente radicali, razzisti e xenofobi hanno incitato all’odio e alla violenza nella società, ad esempio attraverso la diffusione online del discorso d’odio, che spesso porta a un aumento della violenza, della xenofobia e dell’intolleranza;
1. ricorda che, come sancito dall’articolo 2 del TUE, l’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a le minoranze; ricorda che questi valori sono comuni a tutti gli Stati membri;
2. sottolinea che la seconda guerra mondiale, la guerra più devastante nella storia dell’Europa, è stata avviata come risultato immediato del famigerato trattato nazista-sovietico sulla non aggressione del 23 agosto 1939, noto anche come il patto Molotov-Ribbentrop, e il suo protocolli segreti, in base ai quali due regimi totalitari che condividevano l’obiettivo della conquista mondiale dividevano l’Europa in due zone d’influenza
3. ricorda che i regimi nazisti e comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni e nel 20 ° secolo hanno causato una perdita di vite umane e libertà su una scala mai vista nella storia umana, e ricorda l’orrendo crimine dell’Olocausto perpetrato dal regime nazista ; condanna nei termini più forti gli atti di aggressione, i crimini contro l’umanità e le violazioni dei diritti umani di massa perpetrate dai nazisti, dai comunisti e da altri regimi totalitari;
4. esprime profondo rispetto per ogni vittima di questi regimi totalitari e invita tutte le istituzioni e gli attori dell’UE a fare tutto il possibile per garantire che gli orribili crimini totalitari contro l’umanità e le sistematiche violazioni dei diritti umani siano ricordati e portati davanti ai tribunali e garantire che tali crimini non si ripeteranno mai; sottolinea l’importanza di mantenere vivi i ricordi del passato, perché non può esserci riconciliazione senza ricordo, e ribadisce la sua posizione unita contro ogni dominio totalitario da qualunque contesto ideologico;
5. invita tutti gli Stati membri dell’UE a effettuare una valutazione chiara e di principio dei crimini e degli atti di aggressione perpetrati dai regimi totalitari comunisti e dal regime nazista;
6. condanna tutte le manifestazioni e la propagazione di ideologie totalitarie, come il nazismo e lo stalinismo, nell’UE;
7. condanna il revisionismo storico e la glorificazione dei collaboratori nazisti in alcuni Stati membri dell’UE; è profondamente preoccupato per la crescente accettazione di ideologie radicali e il ritorno al fascismo, al razzismo, alla xenofobia e ad altre forme di intolleranza nell’Unione europea ed è preoccupato per le notizie in alcuni Stati membri di collusione tra leader politici, partiti politici e organi di contrasto e i movimenti radicali, razzisti e xenofobi di diverse confessioni politiche; invita gli Stati membri a condannare tali atti nel modo più forte possibile in quanto minano i valori dell’UE, di pace, libertà e democrazia;
8. invita tutti gli Stati membri a commemorare il 23 agosto come la Giornata europea della memoria per le vittime dei regimi totalitari a livello sia dell’UE che nazionale, nonché a sensibilizzare le generazioni più giovani su questi temi includendo la storia e l’analisi delle conseguenze di regimi totalitari nei curricula e nei libri di testo di tutte le scuole dell’UE; invita gli Stati membri a sostenere la documentazione del passato travagliato dell’Europa, ad esempio attraverso la traduzione degli atti del processo di Norimberga in tutte le lingue dell’UE;
9. invita gli Stati membri a condannare e contrastare tutte le forme di negazione dell’Olocausto, compresa la banalizzazione e minimizzazione dei crimini commessi dai nazisti e dai loro collaboratori, e per prevenire la banalizzazione nel discorso politico e mediatico;
10. chiede una cultura comune della memoria che respinga i crimini del fascismo, dello stalinismo e di altri regimi totalitari e autoritari del passato come mezzo per promuovere la resilienza contro le moderne minacce alla democrazia, in particolare tra le giovani generazioni; incoraggia gli Stati membri a promuovere l’educazione attraverso la cultura tradizionale sulla diversità della nostra società e sulla nostra storia comune, compresa l’educazione alle atrocità della seconda guerra mondiale, come l’Olocausto, e la disumanizzazione sistematica delle sue vittime nel corso di diversi anni;
11. chiede inoltre che il 25 maggio (anniversario dell’esecuzione dell’eroe di Auschwitz Rotamaster Witold Pilecki) venga istituito come Giornata internazionale degli eroi della lotta contro il totalitarismo, che sarà espressione di rispetto e tributo a tutti coloro che, combattendo la tirannia, hanno dimostrato il loro eroismo e il loro vero amore per l’umanità e forniranno anche alle generazioni future un chiaro esempio dell’atteggiamento corretto da prendere di fronte alla minaccia della schiavitù totalitaria;
12. invita la Commissione a fornire un sostegno efficace ai progetti di memoria e ricordo storici negli Stati membri e alle attività della piattaforma per la memoria e la coscienza europea e a stanziare risorse finanziarie adeguate nell’ambito del programma “L’Europa per i cittadini” a sostegno commemorazione e ricordo delle vittime del totalitarismo, come indicato nella posizione del Parlamento sul programma per i diritti e i valori 2021-2027;
13. Dichiara che l’integrazione europea come modello di pace e riconciliazione è stata una libera scelta da parte dei popoli d’Europa di impegnarsi in un futuro condiviso e che l’Unione europea ha una responsabilità particolare nel promuovere e salvaguardare la democrazia, il rispetto dei diritti umani e lo stato di diritto, non solo all’interno ma anche al di fuori dell’Unione Europea;
14. sottolinea che, alla luce della loro adesione all’UE e alla NATO, i paesi dell’Europa orientale e centrale non solo sono tornati alla famiglia europea dei paesi democratici liberi, ma hanno anche dimostrato successo, con l’assistenza dell’UE, nelle riforme e sviluppo socioeconomico; sottolinea, tuttavia, che questa opzione dovrebbe rimanere aperta ad altri paesi europei come previsto dall’articolo 49 TUE;
15. sostiene che la Russia rimane la più grande vittima del totalitarismo comunista e che il suo sviluppo in uno stato democratico sarà impedito finché il governo, l’élite politica e la propaganda politica continueranno a imbiancare i crimini comunisti e glorificare il regime totalitario sovietico; invita pertanto la società russa a fare i conti con il suo tragico passato;
16. è profondamente preoccupato per gli sforzi dell’attuale leadership russa di distorcere fatti storici e crimini imbiancati commessi dal regime totalitario sovietico e li considera una componente pericolosa della guerra dell’informazione condotta contro l’Europa democratica che mira a dividere l’Europa, e pertanto invita la Commissione a contrastare in modo deciso tali sforzi;
17. esprime preoccupazione per l’uso continuato dei simboli dei regimi totalitari nella sfera pubblica e per scopi commerciali e ricorda che un certo numero di paesi europei ha vietato l’uso di simboli sia nazisti che comunisti;
18. osserva che la persistente esistenza in alcuni Stati membri di monumenti e monumenti (parchi, piazze, strade ecc.) Che glorifica i regimi totalitari, che spiana la strada alla distorsione dei fatti storici sulle conseguenze della seconda guerra mondiale e per la propagazione del sistema politico totalitario;
19. condanna il fatto che le forze politiche estremiste e xenofobe in Europa facciano sempre più ricorso alla distorsione dei fatti storici e impiegano simbolismo e retorica che fanno eco ad aspetti della propaganda totalitaria, inclusi razzismo, antisemitismo e odio nei confronti delle minoranze sessuali e di altra natura;
20. esorta gli Stati membri a garantire il rispetto delle disposizioni della decisione quadro del Consiglio, per contrastare le organizzazioni che diffondono discorsi di odio e violenza negli spazi pubblici e online;
21. sottolinea che il tragico passato dell’Europa dovrebbe continuare a servire come ispirazione morale e politica per affrontare le sfide del mondo di oggi, compresa la lotta per un mondo più equo, creando società e comunità aperte e tolleranti che abbracciano minoranze etniche, religiose e sessuali e creando I valori europei funzionano per tutti;
22. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, alla Duma russa e ai parlamenti dei paesi del partenariato orientale.