“Era il 1944, la settimana di Natale, ero a casa mia. Mia madre non capiva gli strani giri delle visite che ricevevo: bussavano alla mia porta all’alba o quando era buio pesto, poco prima del coprifuoco, gente che lei non conosceva e non approvava, specialmente se si trattava di donne. Erano le nostre staffette che portavano in montagna gli ordini del Comitato di Liberazione, di cui io facevo parte”. Sto citando dal racconto Pirulì di Gina Lagorio, una ristampa bella e affettuosa che ogni anno le figlie Simonetta e Silvia mandano agli amici che l’hanno (l’abbiamo) ammirata e amata. Sempre, nei racconti scelti per ricordare Gina Lagorio, un punto di riferimento è la Resistenza, Leggi tutto “La memoria indelebile di Lagorio e Bocca”