La Skinhouse di Bollate ha preannunciato per sabato 29 novembre a Milano l’Hammerfest 2014, un raduno a livello europeo di band neonaziste. Sono attese almeno mille persone provenienti da tutta Europa. Già tre sono gli alberghi prenotati. Il posto del concerto è ancora tenuto rigorosamente segreto. Si scoprirà all’ultimo.
L’Hammerskin Nation, o Fratellanza Hammerskin, è un’organizzazione internazionale che dichiara di perseguire <<lo stile di vita White Power>> i cui obiettivi si possono riassumere nella frase di 14 parole coniata appositamente dal razzista americano David Lane (condannato negli Usa a 190 anni di carcere per assassinio e cospirazione): <<Dobbiamo assicurare l’esistenza del nostro popolo e un futuro per i bambini bianchi>>.
L’Hammerskin Nation, che preconizza la <<supremazia bianca>>, è stata fondata verso la metà degli anni ’80 negli USA da membri fuoriusciti dal Ku Klux Klan. Nel simbolo due martelli incrociati che marciano a passo dell’oca per abbattere implacabilmente i muri dietro i quali si nascondono le minoranze. Negli Usa hanno vandalizzato sinagoghe e compiuto innumerevoli aggressioni contro persone di colore. Sono considerati alla stregua di un’organizzazione criminale. Il nazionalsocialismo, per loro, è stato il primo tentativo di costruzione di un Nuovo Ordine.
Quali siano i loro riferimenti ideologici e politici, d’altronde, è facilissimo capirlo esaminando alcune band che dovrebbero esibirsi all’Hammerfest. Prima di tutto i Lunikoff, dalla storia emblematica. In origine si chiamava Endlösung (<<Soluzione finale>>) ed era formata da elementi provenienti dal gruppo neonazista Ariogermanische Kampfgemeinschaft (Associazione di Combattimento ariogermanica). Poi hanno preso il nome di Landser, gruppo disciolto nel 2003 perché giudicato in Germania <<un’associazione criminale>>, in quanto incitava alla discriminazione razziale. Il leader, Michael “Lunikoff” Regener è stato per questi reati arrestato e condannato. Si è quindi formata la band Die Lunikoff Verschwörung (<<Il complotto Lunikoff>>) nel cui logo compare una L con una spada, ossia le insegne della divisione di cavalleria SS Lützow, formata direttamente da Himmler nel 1945, negli ultimi mesi di guerra. Il loro primo album si intitolava Das Reich kommt wieder (<<Il Reich verrà di nuovo>>). I nemici indicati nella loro musica sono i neri, i turchi, gli extracomunitari, gli ebrei, gli omosessuali.
I Vérszerzodé sono invece una band ungherese appartenente al circuito Rac (Rock against communism) e di Blood and Honour. Il nome, letteralmente <<Giuramento di sangue>>, allude al patto stipulato, secondo la mitologia nazionalsocialista, dalle prime sette tribù fondatrici dell’identità magiara. Questa band ha suonato in occasione della ricorrenza annuale della battaglia di Budapest in cui all’inizio del 1945 la Wehrmacht e i suoi alleati ungheresi avevano tentato di contrastare l’avanzata dell’Armata Rossa: uno dei meeting più importanti della scena neonazista europea. Titolo e ritornello di una loro canzone dice: <<Ein Volk, ein Reich, ein Führer>>.
In Svizzera è stato negato loro per ben due volte l’ingresso, come banda xenofoba, mentre in Slovacchia i componenti sono stati addirittura arrestati. Il cantante Geri, in un’intervista, ha dichiarato che il suo obiettivo è la <<difesa delle nazioni bianche d’Europa>> e di essere a favore di una religione chiamata Odinismo, dal nome del dio teutonico Wotan. Anche i Kommando skin, di Stoccarda, sono impegnati nella lotta contro l’immigrazione e la religione ebraico-cristiana.
Diversi in cartellone i gruppi musicali della scena nazi-rock italiana. In primis i Gesta Bellica, una band di Verona formatisi nell’ambito del Veneto fronte skinhead. In passato, tra i loro membri, ha suonato anche Andrea Miglioranzi, condannato nel 1995 e nel ’96 per due aggressioni oltre che per istigazione all’odio razziale. Aderente al Movimento sociale fiamma tricolore, era stato eletto nelle liste del leghista Flavio Tosi, che nel 2007 lo aveva provocatoriamente nominato rappresentante del Comune nel locale Istituto per la Storia della Resistenza, incarico da cui aveva dovuto dimettersi per le proteste della città. I temi e le parole delle canzoni dei Gesta Bellica sono particolarmente significative.
Una è dedicata a Il Capitano, ossia al comandante delle SS Erich Priebke, condannato all’ergastolo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine, presentato come un perseguitato (<<Un uomo solo contro il mondo e tutto il mondo è contro di lui>>), fedele agli ideali che loro stessi condividono (<<Lui non risponde alle vostre menzogne, lui non si piega e non lo farà mai. / La fedeltà è più forte del fuoco e quel fuoco brucia dentro di noi>>), fino a lanciarsi nel ritornello ossessivamente ripetuto: <<Liberate il Capitano!>>. In un’altra canzone, Giovane patriota, si esaltano le divisioni delle Waffen-SS che nel 1945 a Berlino si arroccarono disperatamente a difesa del bunker di Hitler giurando di continuare la loro battaglia: <<Giovane patriota, ormai non sei più solo! / L’enorme orda rossa ormai sta dilagando, / ma non mi arrenderò, sarò fedele al giuramento!>>. I nemici sono la società multirazziale, gli immigrati, il mondialismo, i pedofili (<<Nessuna pietà per chi non ha pietà! / Pedofilo bastardo giustizia ci sarà! / Pena di morte, pena capitale! / Pedofilo maiale tu devi morire!>>. Si cantano i <<martiri delle foibe>> e si inneggia all’irredentismo italiano: <<In Italia tornerà la Dalmazia, Fiume ed Istria!>>.
Seguono i Malnatt, di Milano, che declamano: <<Soldati di una guerra che feriti non farà / giovani rasati, sguardi affilati /scolpiti nella fede e senza pietà! / Il mondo ci appartiene, noi non avremo pietà! / Il giorno sta arrivando per noi della croce celtica! >>. In un’altra canzone Resistenza bianca: <<Con il braccio teso ti saluterò! /Sono della Resistenza bianca!>>.
Ci fermiamo qui. Non crediamo ci sia bisogno di aggiungere altro. Hammerfest 2014, organizzato dalla Skinhouse, come il meeting dello stesso tenore promosso più di un anno fa, il 15 giugno 2013 a Rogoredo, sarà un’esibizione sfacciata di neonazismo, razzismo e xenofobia. Milano sta ormai diventando la capitale europea dei raduni neonazisti. Solo il 1° Novembre scorso si è tenuto un con¬certo di Black metal di ispirazione nazionalsocialista in una discoteca di via Corelli, l’ex Factory, con oltre 400 partecipanti giunti dall’Austria, dalla Germania e dalla Finlandia.
Qui grazie alla compiacenza del Prefetto e del Questore di Milano, la benevolenza di alcune istit-uzioni locali, la Regione, in primo luogo, l’apologia di fascismo, l’incitamento al razzismo e alla xenofobia, non consentiti in altri paesi, stanno diventando di casa. Il sindaco Giuliano Pisapia questa volta ha battuto un colpo. <<Abbiamo posto la questione a tutti i livelli, anche istituzionali>>, ha pubblicamente dichiarato, <<per impedire un ulteriore sfregio ai valori della Costituzione>>. Vedremo.
Saverio Ferrari, Marinella Mandelli, 25.11.2014, Il Manifesto