Negoziare, negoziare, negoziare. Su tutto. Anche nelle condizioni più difficili e sui temi più intrattabili posti dalla Russia.

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il link per collegarsi zoom con Centro Pace Mirano dalle 19 in poi
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In queste ore di angoscia e preoccupazione, facciamo nostro l’appello di Papa Francesco a partecipare tutti, credenti e non credenti, alla Giornata di digiuno per la pace del prossimo 2 marzo. Per i credenti sarà “una giornata intensa di preghiera e di digiuno”. Per tutti sia un giorno di intensa riflessione e impegno di pace.



Negoziare, negoziare, negoziare. Su tutto. Anche nelle condizioni più difficili e sui temi più intrattabili posti dalla Russia. L’alternativa è una catastrofica guerra globale che devasterà l’Europa e non avrà vincitori. Questa è la supplica che rivolgiamo all’Italia, all’Unione Europea, all’Onu e a tutti responsabili della politica internazionale.

Siate realisti! Queste sono le ore in cui dobbiamo spezzare le leggi della guerra e la logica dello scontro. Non possiamo aspettare che sia il governo russo a fare il primo passo.

Negoziare non vuol dire cedere alla guerra e alla legge della forza ma fermare la sua pericolosa escalation militare.

Dobbiamo uscire dalla politica delle sanzioni, dalla logica del colpo su colpo, per ricostruire lo spazio per il dialogo e il negoziato politico con la Russia. Lo si è fatto durante la guerra fredda con la Conferenza e gli Accordi di Helsinki. E lo si deve fare ora che rischiamo la catastrofe più grande.

Negoziare vuol dire essere disponibili a modificare le proprie posizioni per costruirne una comune. Fare un passo indietro per fare un passo avanti sulla via della pace. Ripetiamo: con la guerra tutto è perduto. Con la pace tutto è possibile!

“Bisogna assicurare il dominio incontrastato del diritto e l’infaticabile ricorso al negoziato, ai buoni uffici e all’arbitrato, come proposto dalla Carta delle Nazioni Unite, vera norma giuridica fondamentale” (Papa Francesco, Fratelli Tutti). Il Diritto nato dalla consapevolezza acquisita con gli anni e i danni colossali della II guerra mondiale vieta la minaccia e l’uso della forza per la risoluzione delle controversie internazionali e pone la dignità umana a fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo. E’ proprio in questi momenti di alta tensione che questo diritto deve essere applicato con saggezza, intelligenza e lungimiranza.Tutti saremo giudicati dai risultati delle nostre azioni.

Attenzione! C’è una responsabilità per tutti! Se davvero vogliamo la pace smettiamo tutte le guerre e incominciamo a prenderci cura di ciascun essere umano e della natura che ci nutre e ci accoglie.

Tavola della pace
Centro Diritti Umani “Antonio Papisca” – Università di Padova

Commento del Sindaco di Hiroshima sul Primo Anniversario del TPNW-Proibizione delle Armi Nucleari

Il 22 gennaio ricorre il primo anniversario del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari

(TPNW). Tuttavia, la situazione internazionale resta tesa: abbiamo assistito a una diffidenza reciproca che

si approfondire sempre più tra Stati Uniti, Russia e Nazioni europee per quanto riguarda l’Ucraina,

e una lotta per la supremazia tra Stati Uniti e Cina su argomenti come Taiwan.

Inoltre, gli stati con armi nucleari, utilizzando queste  situazioni internazionali di contrapposizione, Trattato di non proliferazione nucleare (NPT), hanno rilasciato una dichiarazione congiunta

in cui affermavano, per la prima volta, l’”aforisma”di Reagan-Gorbachev del 1985, secondo cui

“la guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta”. Proprio come allora i leader degli Stati Uniti e

La Russia una volta hanno costruito un rapporto di fiducia e hanno tenuto discussioni che hanno portato a sostanziali

 riduzioni dei loro arsenali nucleari, così oggi ci si incammini passo dopo passo verso l’abolizione del nucleare.  Questo sentimento deve essere dominante  affinchè i leader mondiali di queste cinque Nazioni

circostanze usate come scusa, hanno versato enormi somme di denaro per migliorare la loro

capacità nucleari e modernizzare le loro armi nucleari in concorrenza l’ una con l’altra.

È profondamente allarmante che la situazione attuale non rifletta la fervente volontà degli

l’hibakusha, i superstiti di Hiroshima e Nagasaki. La loro presenza e determinazione  fungevano da forza trainante per il TPNW.

In queste circostanze, il 3 gennaio di quest’anno, i leader degli cinque Stati nucleari riconosciuti dal

intraprendino azioni concrete in linea con la loro dichiarazione. Questo forte sentimento di tutti i cittadini e di tutti gli hibakusha che condividono la Volontà di

Hiroshima,  spinge verso la realizzazione di un mondo senza armi nucleari, come l’adozione

di politiche di non primo utilizzo (First Strike) e la discussione di politiche a scopo unico pet Riunione di Stati parti del TPNW.

Ricordiamo che è stato l’ardente desiderio dell’hibakusha che ha facilitato l’entrata in vigore del

il TPNW, dellla città di Hiroshima, insieme alle città membri di Mayors for Peace.     Lavorare e

creare consenso nella società civile sul fatto che un mondo libero dalle armi nucleari è l’unico mondo

per cui l’umanità dovrebbe lottare e creare così un ambiente che incoraggi i responsabili politici ad assumere cambiamenti radicali nella politica per l’abolizione nucleare, e liberarsi così dalla teoria

della deterrenza nucleare

21 gennaio 2022

MATSUI Kazumi

Sindaco della città di Hiroshi

La Segreteria nazionale ANPI: “CONDANNIAMO FERMAMENTE L’INVASIONE DELL’UCRAINA”

24 Febbraio 2022

Comunicato della Segreteria nazionale ANPI. “Un atto di guerra che nega il principio dell’autodeterminazione dei popoli e fa precipitare l’Europa sull’orlo di un conflitto globale“. Gli eventi ANPI in tutta Italia, in continuo aggiornamento, su https://www.anpi.it/eventi/ Manifestazione nazionale a Roma il 26 febbraio

La Segreteria Nazionale dell’ANPI condanna fermamente l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa. È un atto di guerra che nega il principio dell’autodeterminazione dei popoli, fa precipitare l’Europa sull’orlo di un conflitto globale, impone una logica imperiale che contrasta col nuovo mondo multipolare, porta lutti e devastazioni.

La Segreteria Nazionale dell’ANPI auspica che non si avvii una ulteriore escalation militare come reazione all’invasione, che si lavori per l’immediato cessate il fuoco riaprendo un canale diplomatico, che l’Italia rimanga fuori da ogni operazione bellica nel pieno rispetto dell’art. 11 della Costituzione, che l’Unione Europea, la Russia, gli Stati Uniti d’America e la Nato ripensino criticamente ad una politica che negli ultimi 15 anni ha determinato crescenti tensioni e incomprensioni.

La Segreteria Nazionale dell’ANPI fa appello alle forze sociali e politiche e a tutti i cittadini per una immediata e grande mobilitazione unitaria per il ritiro delle forze armate russe dall’Ucraina e per la pace, a cominciare dalla manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma sabato 26 febbraio.

Roma, 24 febbraio 2022

24 Febbraio 20

“Ucraina: TORNI UN GRANDE MOVIMENTO PER LA PACE”

22 Febbraio 2022

Appello della Segreteria nazionale ANPI. Gli eventi in tutta Italia, in continuo aggiornamento, su www.anpi.it/eventi/

L’UMANITÀ AL POTERE

Siamo a un passo dal baratro. A chi governa la Russia, gli Stati Uniti, l’Ucraina, i Paesi dell’Unione Europea, il nostro stesso Paese, chiediamo un atto di responsabilità e di saggezza. Prima che sia troppo tardi. Il delirio bellicista va sconfitto dalla forza tranquilla di Paesi e popoli che sanno che la guerra, oltre a lacrime, sangue e devastazioni, oggi porta solo alla sconfitta di tutti; basti pensare all’Iraq, alla Libia, all’Afghanistan.

LANCIAMO UN APPELLO PERCHE’ IN TUTTA ITALIA AL PIU’ PRESTO SI DIA VITA A INIZIATIVE, PRESIDI, MANIFESTAZIONI UNITARIE PER LA PACE. TORNI UN GRANDE E DIFFUSO MOVIMENTO PER LA PACE, OGGI TIMIDO, E CONTRO L’IRRESPONSABILE CORSA AL RIARMO.

Il riconoscimento dell’indipendenza del Donbass da parte della Russia può portare il mondo a un passo dalla guerra ed è l’ultimo, drammatico atto di una sequenza di eventi innescata dal continuo allargamento della NATO ad est vissuto legittimamente da Mosca come una crescente minaccia.

Auspichiamo che si avvii perciò una trattativa generale sotto l’egida dell’ONU per ottenere questi obiettivi:

• Contestualmente, l’Ucraina riconosca l’autonomia del Donbass prevista dagli accordi di Minsk, ma mai attuata dal governo di Kiev, rispetti la sua popolazione russofona, cessi i bombardamenti in Donbass confermati dalla fuga di decine di migliaia di civili di quella regione in Russia, sciolga le milizie naziste, oggi in prima fila nell’attacco al Donbass, e Putin revochi il riconoscimento dell’indipendenza del Donbass, perché viola l’integrità territoriale di un Paese sovrano e scatena una serie di reazioni e controreazioni che possono portare in brevissimo tempo alla guerra.

• L’Unione Europea, nel condannare il riconoscimento dell’indipendenza del Donbass da parte della Russia, avanzi una proposta di composizione pacifica del conflitto al fine dell’attuazione integrale degli accordi di Minsk e avvii finalmente una politica di cooperazione e non di continua ostilità nei confronti della Russia. La vera forza dell’Europa unita è nella sua capacità di proporsi come messaggero di amicizia fra i popoli.

• Biden cessi immediatamente sia le clamorose ingerenze nella vita interna dell’Ucraina iniziate fin dai tempi di Maidan, quando nel governo ucraino entrò la statunitense Natalia Jaresco, sia le sue dichiarazioni belliciste e le sue ininterrotte minacce nei confronti della Russia.

• La NATO non può e non deve intervenire in caso di precipitazione bellica, perché ciò avverrebbe in violazione dei suoi compiti, che sono limitati alla difesa dei soli Paesi membri dell’Alleanza. In sostanza va profondamente ridiscusso il ruolo della NATO, che non può essere al servizio di una politica di potenza, e vanno avviate trattative per un sistema di reciproca sicurezza che garantisca sia l’UE che la Federazione russa.

Auspichiamo in particolare che il governo italiano rispetti un inviolabile obbligo costituzionale: l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

L’Italia può svolgere un ruolo di raffreddamento delle tensioni e di pacificazione attraverso gli strumenti della diplomazia e del negoziato. Così rafforza il suo prestigio internazionale e il suo ruolo di ambasciatrice di pace nel mondo.

CONTRO IL POTERE DELLA GUERRA E CONTRO OGNI LOGICA IMPERIALE, DIAMO VOCE ALLA PACE PER L’UMANITÀ AL POTERE!

LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI

22 febbraio 2022