deterrenza nucleare : suicidio dell’Umanità

esplosioni nuclearinel mondo

dal 1945 al  1998

Francesco avvertiva: «Se si prendono in considerazione le principali minacce alla pace e alla sicurezza con le loro molteplici dimensioni in questo mondo multipolare del XXI secolo, come, ad esempio, il terrorismo, i conflitti asimmetrici, la sicurezza informatica, le problematiche ambientali, la povertà, non pochi dubbi emergono circa l’inadeguatezza della deterrenza nucleare a rispondere efficacemente a tali sfide

 

IERI IL RESISTENTE NORVEGESE RONNEBERG CONTRO L’ARMA ATOMICA OGGI IL SINDACO DI HIROSHIMA PARTIGIANO DELLA PACE

 il primo partigiano contro l’atomica e non sarà l’ultimo

Hollywood si innamorò di lui negli anni ’60, realizzando un film per glorificare la sua impresa, con Kirk Douglas degno protagonista del kolossal Gli eroi di Telemark. Il partigiano norvegese Joachim Ronneberg, scomparso il 22 ottobre all’eta di 99 anni, è stato in effetti tra le figure più emblematiche della guerra al nazismo perché con uno sparuto gruppo di amici riuscì a fermare le ambizioni nucleari di Adolf Hitler, sabotando un impianto idroelettrico nel suo paese, essenziale per la produzione della prima bomba del Reich.

 

GLI EROI DI TELEMARK

GLI EROI DI TELEMARK

POCHI  UOMINI  RIMASTI  NELL’OMBRA DELLA  SECONDA GUERRA  MONDIALE  IMPEDIRONO  A  HITLER  IL LANCIO  DELLA  PRIMA  BOMBA  ATOMICA

per il film clicca sotto

 

 

https://www.raiplay.it/video/2014/04/Club—Gli-eroi-di-Telemark-2f34a635-5d4f-469c-8874-f78dd1844dab.html

 

 

 

 

GUERRA E PACE. “Trident juncture 2018 “: le esercitazioni militari sono guerre per finta ma che saranno sempre più difficili mantenere in uno stato di falsità e di quiete

 

 

Trident Juncture 2018: le Forze Armate italiane si schierano per la più grande esercitazione NATO

È sbarcato in Norvegia, nel porto di Andalsness, il primo nucleo di personale e di mezzi del dispositivo militare italiano, su base 132^ Brigata corazzata “Ariete”, che prenderà parte all’esercitazione “Trident Juncture 2018”. L’attività addestrativa, condotta  alle dipendenze del Comandante NATO del Joint Force Command di Napoli, si svolgerà tra ottobre e novembre 2018 nel Paese scandinavo, coinvolgendo tutti gli Alleati, nonché le Nazioni partner di Finlandia e Svezia.

Le Forze Armate italiane, con circa 1.200 uomini e donne dei reparti che costituiscono la VJTF (Very High Readness Joint Task Force), unità di elevatissima prontezza operativa dell’Alleanza la cui responsabilità è a rotazione annuale tra i Paesi membri, parteciperà all’esercitazione “Trident Juncture 2018” che si configura come la più importante attività addestrativa dell’Alleanza Atlantica degli ultimi vent’anni, con la partecipazione di oltre 40.000 militari provenienti da più di trenta Nazioni diverse.

https://www.difesa.it/SMD_/Eventi/Pagine/Trident_Juncture_2018_Forze_Armate_italiane_per_esercitazione_NATO.aspx

“…DELL’EUROPA ME NE FREGO…”

 

 

L’INGANNO DELLA PAROLA

l’uso politico della lingua di fascismo e nazismo

 

un linguaggio martellante reiterato può convincere che gli asini volano.

 

 

LINGUAGGIO PENSIERO  COMPORTAMENTO

 

[…] la lingua non si limita a creare

e pensare per me, dirige anche il mio sentire,

indirizza tutto il mio essere spirituale  quanto più naturalmente,

più inconsciamente mi abbandono a lei.

E se la lingua colta è formata

di elementi tossici o

è stata resa portatrice di tali elementi?

Le parole possono essere

come minime dosi di arsenico:

ingerite senza saperlo sembrano

non avere alcun effetto,

ma dopo qualche tempo

ecco rivelarsi l’effetto tossico.

VICTOR KLEMPERER, LTI.

La lingua del Terzo Reich, 1947

 

 

CLICCA   http://www.intrenoperlamemoria.it/inganno%20parola.pdf

 

LA COSTITUZIONE RAPPRESENTA LA BASE E LA GARANZIA DELLA NOSTRA LIBERTA’

Dichiarazione del Presidente Mattarella: “La Costituzione rappresenta la base e la garanzia della nostra libertà”, con i partecipanti all’iniziativa “Viaggio in bicicletta intorno ai 70 anni della Costituione  italiana 

 

borraccia

 

 

 

“Benvenuti al Quirinale. Questo è il Cortile d’Onore in cui si svolgono

le cerimonie più significative all’aperto, dove vengono accolti i capi di Stato.

Ed è bello accogliere qui il vostro arrivo.

Roma, tra l’altro, vi accoglie con una giornata splendida,

 

come merita la testimonianza che recate.

Voi siete realmente ambasciatori, testimoni, portatori di una tradizione importante

per il nostro Paese, seguita con affetto, costantemente nel corso dei decenni, dai nostri concittadini.

È una storia importante: da Girardengo a Guerra, a Bartali e Coppi, Magni, Baldini Gimondi, Adorni.

Mi fermo qui per arrivare a quelli di oggi, che non cito per evitare rivalità o gelosie.

Voi siete interpreti di una grande tradizione seguita con grande affetto dagli italiani.

Alcune delle vostre maglie lo manifestano in maniera chiarissima.

E quella di mettere questa tradizione in sintesi con la Costituzione

è stata una scelta di straordinaria importanza come significato.

Le tappe che avete fatto sono state certamente faticose. La Futa, e qualche altro passo,

sarà stato impegnativo; ma le tappe che avete fatto sono state molto ben scelte, ben indovinate,

con un significato importante: quello che fa capire a tutti

– e il vostro contributo è stato significativo – che la Costituzione è la nostra casa comune.

Stiamo tutti insieme, dentro la Costituzione, dentro il nostro Paese, come comunità.

 

E questo lo dobbiamo sempre più ribadire.

In fondo il ciclismo lo ha sempre dimostrato perché è uno sport di squadra

in cui il gioco di squadra è importante, lo è sempre stato.

Ci sono le grandi personalità, i grandi protagonisti, ma c’è sempre stato intorno a loro

un gioco di squadra, perché il ciclismo – ripeto – è uno sport di squadra, oltre che individuale.

E questa presenza di squadra è ciò che il nostro Paese deve costantemente

rinverdire, recuperare, applicare e ritrovare in ogni circostanza.

Aver ricordato la Costituzione, con i suoi settant’anni, è molto importante.

Vi invito a venire dentro, dove c’è una bella copia della Costituzione, per vederla insieme.

 

Avete chiamato questa vostra iniziativa “Viaggio intorno ai settanta anni della Costituzione”.

Questo è il suo testo che rappresenta la base e la garanzia della nostra libertà, della nostra democrazia.

Detta le regole della nostra convivenza e indica i criteri per i comportamenti e

le decisioni importanti, come quelle da assumere in questi giorni.

La Costituzione italiana – la nostra Costituzione – all’articolo 97 dispone che occorre assicurare

l’equilibrio di bilancio e la sostenibilità del debito pubblico.

Questo per tutelare i risparmi dei nostri concittadini, le risorse per le famiglie e per le imprese,

per difendere le pensioni, per rendere possibili interventi sociali concreti ed efficaci.

Avere conti pubblici solidi e in ordine è una condizione indispensabile di sicurezza sociale,

soprattutto per i giovani e per il loro futuro”.

 

Quirinale, 29/09/2018

Umberto Galimberti : la parola ai giovani

da PAPERBACK.IT  

                                                                                                                            Recensione libro: “La parola ai giovani” di Umberto Galimberti

25 gennaio 2018 by Giulia Santi · Commenta

Noi, che a differenza di voi sappiamo cos’è per davvero il nichilismo, non vogliamo che ci parliate in nome di niente come spesso capita di sentire quando aprite bocca, e neppure in nome di quei valori riconducibili unicamente al denaro o all’immagine che uno costruisce di sé, perché se è vero che non ci sono più valori, come sembra dai vostri discorsi disfattisti, starà a noi trovarli. E quando li troviamo e poi li difendiamo, non diteci che sono utopie o ingenuità.

A distanza di dieci anni dal suo libro dedicato ai giovani, “L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani”, Umberto Galimberti si rivolge di nuovo a loro, ascoltandone le idee e le aspirazioni, esplorandone le sofferenze e i desideri. “La parola ai giovani. Dialogo con la generazione del nichilismo attivo” raccoglie la voce di una generazione che ha un gran bisogno di essere ascoltata, per poter dire quelle cose che vengono taciute ai genitori e agli insegnanti per il timore di conoscere già le risposte, che sembrano lontane dalle inquietudini, dalle ansie e dai problemi dei giovani di oggi. La fretta che ogni ventenne ha di realizzare i propri sogni rischia di degenerare in una forma di cinismo del tutto sconosciuta alla generazione dei suoi genitori. Ragazze e ragazzi si affidano all’indifferenza e al controllo dei sentimenti e delle emozioni, per evitare che le passioni diventino un ostacolo all’autoaffermazione. E allora si affidano a un ascoltatore lontano, che dialoga con loro, non per risolverne i problemi, ma per offrire un altro punto di vista che li faccia apparire meno drammatici e insolubili. A distanza di anni, Galimberti nota che solo una piccola percentuale di giovani è passata dal nichilismo passivo della rassegnazione a quello attivo di chi non rimuove quell’atmosfera pesante di una vita senza uno scopo e senza un perché, ma non si rassegna e lotta per mantenere vivi i propri sogni. Tutti gli altri soffrono ancora, secondo lo scrittore, di quel disagio giovanile che è da imputare a una crisi “culturale”, perché il futuro che si prospetta ai giovani non è una promessa, ma qualcosa di imprevedibile, incapace di retroagire come motivazione a sostegno del loro impegno nella vita. Ben lontano, dunque, da una comune crisi adolescenziale. Galimberti, allora, con quest’opera offre a ogni genitore e insegnante uno strumento per interrogarsi sui giovani di oggi, per comprendere la profondità delle loro domande e per impedire che tutte le speranze si trasformino in delusioni. Nell’era di Facebook e di Instagram, in cui la realtà che conta è quella virtuale, il tempo è accelerato e la competizione per ritagliarsi un ruolo nella società è molto forte, spesso capire è complicato, ed essere d’aiuto nelle difficoltà lo è ancora di più. Con “La parola ai giovani”, lo scrittore cerca un dialogo con questa generazione senza sogni e speranze, che vive in una società che gli ha negato le condizioni per costruirsi un futuro. Con questo libro, Galimberti invita a smettere di sperare che il futuro possa offrire motivazioni o certezze senza uno sforzo, perché è solo mettendosi all’opera che la situazione potrà cambiare.

 

MAI PIU’ FASCISMI : EUROPA PACE SVILUPPO LAVORO

QUESTA SERA ORE 19.OO  ( 28 AGOSTO 2018) IN PIAZZA A MIRANO ORE 19.00

PRESSO IL MONUMENTO AL PARTIGIANO

ARGINIAMO LA DERIVA SALVINIANA  CHE PUO PORTARE DI NUOVO

LA GUERRA IN EUROPA !!!!!!

 

 

 

 

Il Coordinamento Antifascista del Miranese ha consegnato all’ANPI provinciale di Venezia 340 firme raccolte (feb. 2018) nella campagna ”Mai più fascismi”. Un grazie a chi è venuto a firmare e a chi ha fatto la staffetta per tenere aperto il gazebo, in piazza Martiri della Libertà, per così tanti fine settimana.

Questa è la strada da percorrere : la formazione di Coordinamenti antifascisti unitari per ogni paese comune città con l’obiettivo di costituire un                       Fronte Unitario Democratico

per arginare la deriva salviniana che vuol far ripercorrere all’Italia e all’Europa la tragica esperienza della Repubblica di Weimar che si è conlusa nel 1933 con la presa del potere di Hitler e del nazifascismo.

OGGI E ALLORA NIENTE DI NUOVO SOTTO IL SOLE

“ …sollevate la testa, siate fieri di essere tedeschi

ci sono dei demoni tra di noi

comunisti liberali ebrei zingari

quando i demoni verranno distrutti

le vostre miserie verranno distrutte…”

da “la confessione”   Judgment at Nuremberg 1948

 

 

“La Confessione”   link integrale

https://www.youtube.com/watch?v=Vs-57oCBITs

 

 

Appello nazionale di Associazioni, Sindacati, Partiti, Movimenti democratici

 

                       Anpi sezione Martiri di Mirano

 

 

programma intercomunale per il 6-9 agosto hiroshima nagasaki

 

Dal 6 al 9 agosto – Squero Monumentale Dolo – Mostra “MAI PIU’ HIROSHIMA! MAI PIU’ NAGASAKI! BAN THE BOMB!” realizzata dall’ANPI di Dolo e dalle studentesse del Liceo Scientifico G. Galiei

73 anni ci separano dall’agosto 1945 quando due ordigni di una potenza distruttiva mai prima sperimentata irradiano milioni di gradi di calore e polverizzano in un istante le città di Hiroshima e Nagasaki e le vite di decine di migliaia di uomini, donne e bambini.                         La minaccia dell’apocalisse nuclearenon appartiene però al passato: più di 15.000 armi atomiche in grado di cancellare, se impiegate, ogni forma di vita sul nostro pianeta incombono, oggi,su tutti noi.“L’Orologio dell’apocalisse”, l’orologio simbolicocreato dagli AtomicScientists dell’Università di Chicago nel 1947 segna chemancano solo due minuti alla mezzanotte, dove la mezzanotte simboleggia la fine del mondo causata da una guerra atomica. L’ANPI di Dolo, in collaborazione con 7 studentesse del Liceo Galilei nell’ambito delle attività legateall’Alternanza Scuola-Lavoro e col patrocinio del Comune, ha realizzato la mostra “Mai più Hiroshima! Mai più Nagasaki! Ban the bomb!” per tenere viva la memoria di quell’atto “inutile sul piano strategico e immorale sul piano etico” e per rivendicare il diritto ad un mondo libero dalle armi nucleari. La mostra sarà inaugurata alle ore 08:15 del 6 agosto.                                                                                              Le parrocchiehanno accolto l’invito di  scadenzare, all’unisono, con 43 rintocchi i tragici secondi intercorsi tra il lancio della bomba e la sua devastante esplosione.

  mostra manifesto atomica (1)4 agosto copia                         

APPROCCIO AL 6-9 AGOSTO 73° ANNIVERSARIO HIROSHIMA-NAGASAKI

intervento di eisenwoher all’onu  https://www.youtube.com/watch?v=_8DTSxMdTUo

 
Risultati immagini per scienza e atomica

Guenther Anders, Der Mann auf der Brueke. Tagebuch aus Hiroshima und Nagasaki, apparso col titolo Essere o non essere, presso Einaudi, Torino 1961, nella traduzione di Renato Solmi

Le Tesi sull’eta’ atomica sono un testo improvvisato dall’autore dopo un dibattito sui problemi morali dell’eta’ atomica   organizzato da un gruppo di studenti  dell’Universita’ di Berlino-Ovest, e uscito nell’ottobre 1960 nella rivista “Das Argument – Berliner Hefte fuer Politik und Kultur”( a cura di Anselmo Grotti )

Carattere totalitario della minaccia atomica. La tesi prediletta da Jaspers fino a Strauss suona: “La minaccia totalitaria puo’ essere neutralizzata solo con la minaccia della distruzione totale”. E’ un argomento che non regge. 1) La bomba atomica e’ stata impiegata, e in una situazione in cui non c’era affatto il pericolo, per chi la impiego’, di soccombere a un potere totalitario. 2) L’argomento e’ un relitto dell’epoca del monopolio atomico; oggi e’ un argomento suicida. 3) Lo slogan “totalitario” e’ desunto da una situazione politica, che non solo e’ gia’ essenzialmente mutata, ma continuera’ a cambiare; mentre la guerra atomica esclude ogni possibilita’ di trasformazione. 4) La minaccia della guerra atomica, della distruzione totale, e’ totalitaria per sua natura: poiche’ vive del ricatto e trasforma la terra in un solo Lager senza uscita. Adoperare, nel preteso interesse della liberta’, l’assoluta privazione della stessa, e’ il non plus ultra dell’ipocrisia

ammonimento di Dwight D Eisenhower sul complesso militare americano

https://www.youtube.com/watch?v=M96ymSKV7dE