“Era il 1944, la settimana di Natale, ero a casa mia. Mia madre non capiva gli strani giri delle visite che ricevevo: bussavano alla mia porta all’alba o quando era buio pesto, poco prima del coprifuoco, gente che lei non conosceva e non approvava, specialmente se si trattava di donne. Erano le nostre staffette che portavano in montagna gli ordini del Comitato di Liberazione, di cui io facevo parte”. Sto citando dal racconto Pirulì di Gina Lagorio, una ristampa bella e affettuosa che ogni anno le figlie Simonetta e Silvia mandano agli amici che l’hanno (l’abbiamo) ammirata e amata. Sempre, nei racconti scelti per ricordare Gina Lagorio, un punto di riferimento è la Resistenza, Leggi tutto “La memoria indelebile di Lagorio e Bocca”
Categoria: Memoria
Tina Merlin

“Non so come, fra altri trent’anni, si racconterà la storia dell’olocausto del Vajont, ma so che se qualcuno lo farà, sarà anche grazie a Tina Merlin. Le storie non esistono se non c’è qualcuno che le racconta”. (Marco Paolini)
Il 22 dicembre 1991 moriva a Belluno Tina Merlin. Era nata a Trichiana (BL) il 19 agosto del 1926. Era sorella del partigiano Toni Merlin, organizzatore e comandante del battaglione “Manara”, successivamente assorbito dalla brigata partigiana “7° Alpini”. Partecipò alla resistenza come staffetta partigiana nella stessa brigata e, dopo la guerra diventò giornalista collaborando con l’ “Unità”, diventandone la corrispondente da Belluno. Nel 1951 pubblicò “Menica“, una raccolta di storie sulla guerra partigiana. In quel periodo iniziò a interessarsi alla diga del Vaiont Leggi tutto “Tina Merlin”
18-20 dicembre 1922: strage di Torino
Il 18 Dicembre del 1922 inizia quella che viene ricordata come “La strage di Torino”: nelle giornate tra il 18 ed il 20, le squadre fasciste aggrediscono diversi militanti delle organizzazioni popolari, uccidendo 11 antifascisti e causando decine di feriti.
A partire dalla marcia su Roma di un paio di mesi prima, a Torino la violenza squadrista si era già manifestata più volte con particolare ferocia. Ad essere colpiti nelle tre giornate di Dicembre sono operai, sindacalisti, militanti comunisti.
Tutto ha inizio la sera del 17, quando l’operaio e militante comunista Francesco Prato subisce un agguato da parte di un gruppo di tre fascisti che gli sparano ad una gamba; Prato si difende prontamente e uccide due degli squadristi, mentre il terzo riesce a mettersi in fuga.
La rappresaglia fascista non tarda a farsi sentire: la mattina del 18 Dicembre una cinquantina di camicie nere, capitanate dal federale Pietro Brandimarte, fa irruzione all’interno della Camera di Lavoro di Torino, dove il deputato socialista Vincenzo Pagella, il ferroviere Arturo Cozza e il segretario della Federazione dei metalmeccanici, Pietro Ferrero, vengono picchiati dagli squadristi e poi lasciati andare. Leggi tutto “18-20 dicembre 1922: strage di Torino”
12 dicembre 1969: strage di Piazza Fontana
È il 15 dicembre 1969. La strage di Piazza Fontana (16 morti e 88 feriti) è di tre giorni prima. Alle 9.30 un tassista milanese, Cornelio Rolandi si presenta ai carabinieri: dice di aver accompagnato l’attentatore. Alle 11 la polizia ferma un anarchico di 37 anni, Pietro Valpreda. Il giorno seguente i due sono a Roma per il riconoscimento. “L’è lù” dice il tassista indicando Valpreda. Sono le ore 20 del 16 dicembre e in quel momento viene scattata la foto qui sopra: “Avevo la barba lunga ed ero in uno stato di semicoscienza quando fui allineato a quattro poliziotti…avevano tutti un aspetto lindo e ordinato, la camicia bianca con la cravatta ben annodata, le guance rasate di fresco, i capelli pettinati come si deve” ricorda Valpreda: innocente, trascorrerà tre anni in carcere. Leggi tutto “12 dicembre 1969: strage di Piazza Fontana”
11 dicembre 2012: Commemorazione dei Martiri di Mirano

In questa Giornata della Memoria martedì 11 Dicembre 2012 l’Anpi invita i cittadini di Mirano a commemorare i nostri Martiri e tutti coloro che, sopravissuti alla barbarie nazifascsta, hanno contribuito alla costruzione della Repubblica democratica Italiana nel rispetto della Costituzione. Uniamoci ai ragazzi delle Scuole Medie Secondarie che accompagnati dai loro insegnanti, dai partigiani ancora viventi e dai testimoni dell’eccidio stazioneranno nei punti salienti della Piazza Martiri dove si è compiuto il barbaro assassinio ad opera degli scherani fascisti nel lontano 11 Dicembre 1944. Saranno presenti le Autorità dell’Amministrazione Comunale e rappresentanti dell’Anpi Provinciale.
Affinché le tragedie del passato siano di monito per il futuro e non si ripetano gli errori del passato nel sottovalutare i pericoli incombenti per la democrazia nel Nostro Paese e per la Pace in Medio Oriente facciamo proprie le parole di Primo Levi.
“Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di sprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi , non necessariamente col timore della intimidazione poliziesca ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine, ed in cui a sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.” Primo Levi
Comunicato stampa del Comune di Mirano
Programma della Commemorazione con le scuole di Mirano
Locandina del programma per la serata nella sala conferenze di Villa Errera
Mestre, Centro Candiani: “Carnia 1944, un’estate di libertà”

Giovedì 6 dicembre alle ore 21.00 al Centro Candiani di Mestre verà proiettato il film – documentario “Carnia 1944, un’estate di libertà” di Marco Rossitti.
Il film è dedicato alla straordinaria, misconosciuta storia della Repubblica della Carnia e dell’Alto Friuli. Nel 1944, per alcuni mesi, una quarantina di Comuni friulani e veneti vennero liberati dall’occupazione nazi-fascista. Vi si costituì una Repubblica partigiana comprendente tutte le forze politiche democratiche, nella quale si sperimentò un eccezionale spazio di libertà e partecipazione popolare che anticipò alcune delle conquiste dell’Italia repubblicana.
Mirano: Cerimonia di intitolazione della piazza Etty Hillesum
Sabato 1 dicembre 2012 alle ore 12.00 l’Amministrazione Comunale di Mirano dedicherà alla scrittrice olandese di origine ebraica Etty (Esther) Hillesum (1914 – 1943), morta ad Auschwitz, la piazzetta realizzata nel centro storico con il piano di recupero “O” – Granza Pesara sito tra via Vittoria, via Mascagni, via Rossini e via Vivaldi a Mirano capoluogo.
Sarà scoperta una targa in ricordo della giovane intellettuale e seguiranno letture tratte dai suoi testi.
La cittadinanza è invitata.
http://www.comune.mirano.ve.it/infocitta/MostraNotizia.php?tab=news&pag=3&ID=3254
Se n’è andato a cento anni il partigiano Ferdinando
Aveva da poco festeggiato il secolo di vita. Ferdinando Angelini è morto all’Ospedale Civile dove era stato ricoverato in seguito a una caduta in casa. Conosciuto e stimato a Cannaregio, dove viveva, Angelini era uno dei veterani della lotta partigiana. Leggi tutto “Se n’è andato a cento anni il partigiano Ferdinando”
Commemorazione dei Martiri di Blessaglia
Domenica 25 novembre alle ore 10.00 inizierà in Piazza Marconi la commemorazione dei Martiri di Blessaglia, con la partecipazione dei ragazzi della scuola secondaria di primo grado “Marco Polo” di Pramaggiore e l’intervento delle autorità.
Le pagine che descrivono il martirio tratte dal libro “La Resistenza nel mondo contadino” di Aldo Mori.
Le foto della commemorazione del 27 novembre 2011.
Un ricordo di Ester Zille: “Toglietevi subito quel distintivo”
Non ricordo se fosse l’anno 1940 o 1941, frequentavo il Ginnasio (era l’ultima classe prima dell’entrata in vigore della Riforma Gentile) “R. Franchetti” di Mestre, la mia insegnante di italiano e latino era la prof. Ester Zille.
Un mattino, davanti all’ingresso degli studenti, si presentarono dei militi fascisti in camicia nera che distribuivano dei distintivi portanti la scritta “Dio stramaledica gli inglesi”; era lo slogan con cui Il commentatore politico dell’ E.I.A.R. (ora RAI) Mario Appelius terminava la sua concione.
Mi misi all’occhiello della giacca quel distintivo ed entrai in aula assieme ai miei compagni.
Appena la Professoressa vide quella parata di distintivi si arrabbiò e ci intimò “toglietevi subito quei distintivi”, tutti ubbidirono meno il figlio di un gerarca fascista. Iniziò così un’affascinante lezione di storia con velati motivi critici al fascismo. All’epoca fu un atto di grande coraggio.
Nacque così la mia avventura di ragazzo antifascista.
Renzo Tonolo ora Vice presidente ANPI di Mirano.
Ester la battagliera se ne è andata a 98 anni. Ieri a ricordarla con una cerimonia funebre laica al cimitero di Mestre una cinquantina di persone, i nipoti, tanti amici come lo storico Sergio Barizza, la delegata della municipalità di Mestre Chiara Puppini che la intervistò più volte per il volumo “Memoria resistente”. Assente, purtroppo, un rappresentante del Comune.
Con la Zille, che avrebbe compiuto 99 anni il prossimo 10 dicembre, se ne va un pezzo della storia della città, della Resistenza e della crescita di Mestre. Nata nel 1914 abitava con la famiglia in una villetta in Riviera XX Settembre. Era vicina di casa di Etereldo Agusson, il capo del Cln che organizzava la resistenza da galleria Matteotti. Dopo la seconda laurea in lettere, allieva del professor Cessi, partecipa con lui alla lotta di liberazione.
Diventa staffetta: il suo compito, recapitare ai contadini a Chirignago, Spinea, Mirano e Zelarino la stampa antifascista e i fogli del Partito d’Azione, Psi e Pci. Una attività rischiosa. Ma lei, nel dopoguerra, rifiuta il riconoscimento ufficiale di partigiana, perché il lavoro svolto le sembra modesto e non vuole usufruire di privilegi.
Una modestia, la sua che la accompagna per tutta la vita, unita ad una passione politica e per la cultura che sono un esempio per tanti.
Ricorda Sergio Barizza che la Zille entrò, tra le prime donne del dopoguerra dopo la conquista del diritto di voto, assieme ad Anita Mezzalira in consiglio comunale a Venezia durante l’amministrazione di Gianquinto. In consiglio comunale siede dal 1944 al 1951. Nel 1947, quando il consiglio comunale discuteva di un nuovo aeroporto per la città e si pensava di realizzare l’ampliamento del Nicelli, al Lido, fu lei, Ester a lanciare l’idea di realizzarlo in terraferma. «Lei poi disse che l’idea non era mica sua», racconta lo storico, «ma del cugino Piero Ferraro».
Mestre era nel cuore di Ester Zille. Il sindaco Gianquinto la volle in un gruppo di lavoro del consiglio comunale interamente dedicato allo sviluppo di Mestre. La Zille si battè per l’ospedale a Mestre, e la nascita di quell’Umberto I, oggi regno del degrado nel centro di Mestre. E contribuì alla nascita dell’Università popolare.
Insegnante alla scuola Giulio Cesare, dopo l’esperienza politica con il Psi, che lasciò all’arrivo di Craxi per il Pci, non abbandonò mai la passione politica. Per i suoi novant’anni, nel 2004, venne organizzato un incontro per celebrarla al centro Candiani. «Dall’alto della sua vita spesa con grande entusiasmo ed energia nella politica, nella professione, nella ricerca, poteva affermare: “si deve insegnare quello che dice Cicerone in uno dei suoi libri, non domi sed in foro de re vestra agitur, non è a casa, ma in piazza che voi potete spendere le vostre cose», ricorda la Puppini: «fare politica è fare lo Stato, fare politica è il divenire dell’uomo e della donna». (Mitia Chiarin dalla “Nuova Venezia” del 9/11/12)
Questa è l’intervista di Chiara Puppini a Ester.