NO al terrorismo IN TUTTO IL MONDO

http://sakeritalia.it/video/aleppo-15-dicembre-i-terroristi-finalmente-abbandonano-la-citta/

Sputnik Italia ha raggiunto per una riflessione in merito Padre Mtanios Haddad, siriano, archimandrita melchita, rettore della basilica di Santa Maria in Cosmedin a Roma.

Padre Haddad, come potrebbe commentare l’attentato all’Ambasciatore russo Karlov ad Ankara? — Vorrei fare le mie condoglianze alla famiglia dell’Ambasciatore, al popolo russo, al presidente Putin, perché l’Ambasciatore rappresentava il suo Paese. Per me questo non è stato solo un attentato terroristico, ma anche un tradimento della pace. Visto che la Russia è in prima fila per la lotta al terrorismo e si è presa la responsabilità di dare un po’ di pace e tranquillità al Medio Oriente, l’attentato all’Ambasciatore è un tradimento, una pugnalata alle spalle. Il terrorismo non può toccare i simboli dei Paesi. © REUTERS/ Orient TV/Handout via ReutersTerroristi di Fateh al-Sham rivendicano l’omicidio dell’ambasciatore russoI terroristi sono delle persone concrete e la loro filosofia di vita è il terrorismo che uccide l’altro, perché loro non vogliono dialogare con l’altro. I terroristi non accettano né la religione né le ragioni dell’altro, loro cancellano l’atro. Questa non è una forza, ma la debolezza dell’uomo che non vuole vedere l’altro vicino a sé. Quello che è successo ad Ankara è un tradimento della pace, della giustizia e dell’uomo stesso.

Former UK ambassador to Syria accuses Foreign Office of lying about the country’s civil war

Peter Ford said the department led by Boris Johnson has judged Syria wrong ‘every step of the way’  da “independent” news

 Tornando alla Siria, lei come ha reagito, da siriano, alla liberazione di Aleppo dai terroristi da parte dell’esercito di Assad, appoggiato dalle forze russe? — Quel giorno nella nostra Chiesa ha avuto luogo un concerto per la pace dei cori orientali a Roma e io ho detto in quell’occasione che per noi è una gioia vedere la seconda città della Siria liberata. Ribadisco, è una vergogna dire che Aleppo sia caduta. Aleppo non è mai caduta, è tornata allo Stato siriano con tanti sacrifici del nostro esercito, che ha pagato con il sangue e i martiri. Anche i russi hanno pagato come noi con il sangue e con molti sforzi. Vorrei ringraziare i russi per questo e per il centro di Hmeimim, che non è solamente una base militare, ma una base anche di pacificazione, di riconciliazione. Io come siriano sono orgoglioso perché abbiamo creato un Ministero per la riconciliazione del popolo. Anche la base russa di Hmeimim ha avuto un ruolo importante per la liberazione di Aleppo e la riconciliazione dei siriani. La Siria è libera e sarà libera sempre per convivere pacificamente fra religioni. I terroristi, pagati da destra e da sinistra, sono arrivati in Siria proprio per rompere questa convivenza. © REUTERS/ Omar Sanadiki La popolazione di Aleppo scende in strada a festeggiare la liberazione della città— L’Occidente ha reagito in modo negativo alla liberazione di Aleppo. Perché secondo lei l’Occidente piange i cosiddetti ribelli moderati e terroristi vari? — L’Europa e l’America hanno recitato una commedia dicendo che fra tre mesi non ci sarebbe più stato Assad, che il presidente siriano avrebbe perso la sua legittimità. Loro volevano arrivare fino alla fine della loro corsa, invece con la Russia e la Siria abbiamo cambiato questa corsa, stiamo lottando con il terrorismo. Gli occidentali non vogliono accettare la loro sconfitta, non vogliono dire ai propri popoli che le loro mani sono sporche del sangue dell’esercito siriano. L’Occidente voleva andare fino in fondo con questa commedia, che mi fa piangere. Fin dall’inizio l’Europa ha fatto questo brutto gioco. Non si può dire che c’è un’opposizione moderata. Vediamo l’esercito del governo legittimo e vediamo una persona che viene per uccidere un mio fratello o un mio nipote nell’esercito… questa sarebbe un’opposizione moderata? A mio avviso se questa persona viene dall’interno allora è un traditore, se viene dall’esterno è un comprato. © REUTERS/ Ammar Abdullah Gli abitanti di Aleppo dicono che l’opposizione moderata commette torture ed esecuzioni— Fin dove si voleva arrivare con questa “commedia”? — L’Europa voleva imporre alla Siria una situazione che avrebbe diviso il Medio Oriente in Stati etnici. Noi rifiutiamo questa divisione su base etnica. Noi crediamo alla nazione, allo Stato. Io sono siriano e sono cristiano, in Libano ci sono altri cristiani, noi non facciamo una nazione. Noi viviamo in diversi Stati e siamo fedeli allo Stato. L’America e l’Europa hanno aiutato i “ribelli moderati” con le armi, i Paesi del Golfo hanno fatto lo stesso. È stato creato un corridoio che ha fatto entrare i terroristi. Stanno giocando con il sangue siriano. Noi abbiamo pagato con il sangue del nostro popolo, del nostro esercito per difendere la libertà della Siria. Finalmente abbiamo liberato Aleppo. —                                                                                                                                                               https://www.youtube.com/watch?    cliccv=muGLrhmjDGY   dalla Commissione esteri del Senato                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    

Di fronte alla commissione esteri del senato l’Arcivescovo maronita di Aleppo, Joseph Tobji, ha sconfessato completamente la narrazione dei media mainstream: “In Siria non c’è alcuna guerra civile” ha detto ” in Sira è in atto una terza guerra mondiale per procura”.

Come si immagina il futuro della Siria, qual è il suo auspicio? — La Siria va liberata da Aleppo fino a Palmira, dove sono tornati i terroristi. Va liberata Idlib. Tutto il Medio Oriente deve essere ripulito da questo terrorismo, basato sull’estremismo dove si uccide in nome di Dio. Questo è un peccato mortale come si dice nel nostro linguaggio. In Siria hanno distrutto l’uomo, le infrastrutture, le scuole, gli ospedali, chiese e moschee di chi non ha la stessa fede. Hanno distrutto la convivenza. — La Siria era proprio un esempio perfetto di convivenza fra religioni e etnie prima della guerra, no? — Sì, vorrei che la Siria tornasse proprio a questo. Dobbiamo imparare la lezione del terrorismo. Noi tutti, di diverse religioni, etnie, colori dobbiamo tornare insieme più forti di prima. La pace costa molto meno della guerra. Anche in Europa la coscienza si deve risvegliare. Devono farci vivere nel nostro Paese con dignità, cristiani e musulmani. Non vogliamo essere rifugiati, sfollati, vivere con l’elemosina degli europei. — Nella lotta al terrorismo in Siria qual è il ruolo della Russia a suo avviso? — Faccio gli auguri al popolo russo, perché anche in Russia ci sono tante culture, etnie, lingue, come in Siria. La Russia ha capito il pericolo del terrorismo ed è venuta ad aiutare un governo legittimo e un popolo che ha avuto questo virus del terrorismo. Come ho detto prima, io non vedo Hmeimim come una base militare, bensì come un centro della riconciliazione. Vedo nella Russia un modello di persone credenti, cristiani, musulmani e di altre confessioni, che possono convivere insieme. Questo modello sia in Russia sia in Siria deve vincere. La pace è la speranza, siamo nel periodo del Natale. La nascita di Gesù Cristo è la nascita del Re della pace e speriamo che arrivi la pace per la Siria, per la Russia, per l’Europa, dove c’è stato solo qualche giorno fa un altro attentato terroristico. Dobbiamo mettere fine al terrorismo, in Siria deve tornare la convivenza, la giustizia e la speranza. Così potremo dire a tutti noi: Buon Natale. Grazie alla Russia adesso noi abbiamo questa speranza, mi auguro che il 2017 sia un anno pieno della grazia di Gesù Cristo, un anno pacifico di carità e misericordia. L’opinione dell’autore può non coincidere con la posizione della redazione.

 

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Commemorazione GIORNATA DELLA MEMORIA MARTIRI DI MIRANO 13 DICEMBRE 2016

 studenti di mirano dal 1975 al 2016  http://vimeo.com/14071693 ” il vento e la pioggia ” video 1975

gli studenti del Liceo Majorana Corner alle 8.30 si sono trovati in Piazza Martiri a Mirano e si sono dislocati in sei diversi luoghi della piazza  che hanno visto deposti i corpi dei Martiri di Mirano. In questi diversi luoghi della piazza, assieme ai volontari dell’ANPI o dell’AUSER e accanto ai testimoni dell’eccidio, hanno accolto gli studenti delle classi terze della S.M.S. “G. Gabrieli” (“L. Da Vinci e Scaltenigo) e “G. Mazzini ” di Mirano, accompagnati dai propri insegnanti,  lungo i luoghi della memoria. (foto di Matteo)

11 Dicembre 1944…13 dicembre 2016 Giornata della Memoria dei Martiri di Mirano

foto di Roberto Doisneau                     http://vimeo.com/14071693 ” il vento e la pioggia ” video 1975

In occasione della commemorazione della Giornata della Memoria, gli studenti del Liceo “Majorana Corner”, in collaborazione con le classi terze dell’I.C. Mirano 1 (Scuole Medie) e I.C. Mirano 2 (“S.M.S. G. Mazzini”), parteciperanno all’attività programmata per la mattina del 13 dicembre 2016, secondo le seguenti modalità:

gli studenti del Liceo Majorana Corner alle 8.30 si troveranno in Piazza Martiri a Mirano e si dislocheranno in sei diversi luoghi della piazza che hanno visto deposti i corpi dei Martiri di Mirano. In questi diversi luoghi della piazza, assieme ai volontari dell’ANPI o dell’AUSER e accanto ai testimoni dell’eccidio, accoglieranno gli studenti delle classi terze della S.M.S. “G. Gabrieli” (“L. Da Vinci e Scaltenigo), che, accompagnati dai propri insegnanti, inizieranno un percorso lungo i luoghi della memoria;

ogni classe delle scuole medie si fermerà per circa 10 minuti in ciascun punto, dove potrà ascoltare i racconti dei testimoni e gli interventi degli studenti del Liceo; dopo di che passerà al punto successivo;

alle 10.15 gli studenti di liceo e tutte le classi delle scuole medie convergeranno al centro della piazza, dove saranno giunte anche le classi terze dell’ I.C. (S.M.S.”G. Mazzini”) , per un saluto da parte delle autorità comunali;

dalle 10.30 circa, le classi della S.M.S. “G. Gabrieli” torneranno nella loro sede, mentre gli alunni dell’ I.C. (S.M.S.”G. Mazzini”) inizieranno a loro volta il percorso;

entro 12.30 termineranno tutte le attività.

Si allega copia dello schema, con i punti di sosta e la corrispondente presenza di testimoni e studenti del Liceo Majorana Corner.Prospetto Commemorazione  “Martiri di Mirano”

(13 dicembre 2016  h.8,30-12,30)

Corrispondenza Testimoni –  studenti – argomenti.

LUOGHI/ POSTAZIONI PARTIGIANI/ TESTIMONI Classi / STUDENTI
1)   Casa del Fascio

Pal. Guardia di Finanza

Tema: avvento e affermazione del Fascismo: quadro generale

Presenza: Paolo Pietrobon/Bruno Tonolo

3 B  6  studenti: (Venier)

 

2)   Via Barche Bruno e Giovanni  Garbin – vittime eccidio ( foto)

Testimoni: Marcuglia Francesco

Tema: eccidio 11 dicembre 1944: fatti e protagonisti.

Presenza:  Marcuglia Francesco

I B 7  studenti: (Calzavara-Tempesta)

 

3)   Farmacia Sansoni Giulio Vescovo –  vittima eccidio ( foto)

Testimone: Ferrucci Livio

Tema: persecuzione degli  Ebrei, coniugi Errera, collegamento progetto Auschwitz. Resistenza

Presenza: Ferrucci Livio

4B  4 studenti  + 3 B 2 studenti:  ( Fici-Venier)

.

4)   Via Castel Antico Cesare Chinellato- vittima eccidio ( foto)

Testimone:  Anna Maria Spolador

Tema: la II G .M.: cause, sviluppo  e  conseguenze.

Presenza:  Anna Maria Spolador

IIA studenti: (Scaggiante)

 

 

5)   Piazza /monumento Severino Spolaor –  vittima eccidio ( foto)

Tema: quadro generale della Resistenza nel Miranese e altri eccidi.

Presenza:  STORICO MARTINO LAZZARI

II B  5 studenti: (Calzavara-Tempest
6)   Municipio Cesare Spolaor – vittima eccidio ( foto)

Testimone:  RENZO TONOLO

Tema: le prospettive dopo la guerra e la rinascita democratica;  i sindaci del dopoguerra.

 

Gruppo Costituzione

III B 4 studenti:

Calzavara-Tempesta

 

 

 

 


A quelli del no e a quelli del sì : Pikadom Costituzione Referendum 2

L’arte della guerra                https://www.youtube.com/watch?v=y6Jzl11wlss

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Niscemi sicilia tratto da Ass. clulturale La torre

No alla  «riforma»  bellicista  Manlio Dinucci

La maggioranza degli italiani, sfidando i poteri forti schierati con Renzi, ha sventato il suo piano di riforma anticostituzionale. Ma perché ciò possa aprire una nuova via al paese, occorre un altro fondamentale No: quello alla «riforma»  bellicista che ha scardinato l’Articolo 11, uno dei pilastri basilari della nostra Costituzione.
Le scelte economiche e politiche interne, tipo quelle del governo Renzi bocciate dalla maggioranza degli italiani, sono infatti indissolubilmente legate a quelle di politica estera e militare. Le une sono funzionali alle altre. Quando giustamente ci si propone di aumentare la spesa sociale, non si può ignorare che l’Italia brucia nella spesa militare 55 milioni di euro al giorno (cifra fornita dalla Nato, in realtà più alta). Quando giustamente si chiede che i cittadini abbiano voce nella politica interna, non si può ignorare che essi non hanno alcuna voce nella politica estera, che continua ad essere orientata verso la guerra.
Mentre era in corso la campagna referendaria, è passato sotto quasi totale silenzio l’annuncio fatto agli inizi di novembre dall’ammiraglio Backer della U.S. Navy: «La stazione terrestre del Muos a Niscemi, che copre gran parte dell’Europa e dell’Africa, è operativa».
Realizzata dalla General Dymanics – gigante Usa dell’industria bellica, con fatturato annuo di 30 miliardi di dollari – quella di Niscemi è una delle quattro stazioni terrestri Muos (le altre sono in Virginia, nelle Hawaii e in Australia). Tramite i satelliti della Lockheed Martin – altro gigante Usa dell’industria bellica con 45 miliardi di fatturato – il Muos collega alla rete di comando del Pentagono sottomarini e navi da guerra, cacciabombardieri e droni, veicoli militari e reparti terrestri in movimento, in qualsiasi parte del mondo si trovino.
L’entrata in operatività della stazione Muos di Niscemi potenzia la funzione dell’Italia quale trampolino di lancio delle operazioni militari Usa/Nato verso Sud e verso Est, nel momento in cui gli Usa si preparano a installare sul nostro territorio le nuove bombe nucleari B61-12.
Passato sotto quasi totale silenzio, durante la campagna referendaria, anche il «piano per la difesa europea» presentato da Federica Mogherini: esso prevede l’impiego di gruppi di battaglia, dispiegabili entro dieci giorni fino a 6 mila km dall’Europa.
Il maggiore, di cui l’Italia è «nazione guida», ha effettuato, nella seconda metà di novembre, l’esercitazione «European Wind 2016» in provincia di Udine. Vi hanno partecipato 1500 soldati di Italia, Austria, Croazia, Slovenia e Ungheria, con un centinaio di mezzi blindati e molti elicotteri. Il gruppo di battaglia a guida italiana, di cui è stata certificata la piena capacità operativa, è pronto ad essere dispiegato già da gennaio in «aree di crisi» soprattutto nell’Europa orientale.
A scanso di equivoci con Washington, la Mogherini ha precisato che ciò «non significa creare un esercito europeo, ma avere più cooperazione per una difesa più efficace in piena complementarietà con la Nato», in altre parole che la Ue vuole accrescere la sua forza militare restando sotto comando Usa nella Nato (di cui sono membri 22 dei 28 paesi dell’Unione).
Intanto, il segretario generale della Nato Stoltenberg  ringrazia il neo-eletto presidente Trump per «aver sollevato la questione della spesa per la difesa», precisando che «nonostante i progressi compiuti nella ripartizione del carico, c’è ancora molto da fare». In altre parole, i paesi europei della Nato dovranno addossarsi una spesa militare molto maggiore.
I 55 milioni di euro, che paghiamo ogni giorno per il militare, presto aumenteranno. Ma su questo non c’è referendum.   (il manifesto, 6 dicembre 2016)

pikadom referendum costituzione : ultimo messaggio di Fidel all’Umanità

https://www.youtube.com/watch?v=WCFAoo

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                                                                                                                                            Sopravvissuti di Hiroshima

pikadom referendum costituzione

minatori
da che parte sta la ragione ? dalla parte della classe operaia

Curzio Maltese: ‘Riforma fa parte di un disegno che attacca le Costituzioni antifasciste’

L’eurodeputato Curzio Maltese spiega le ragioni del No al referendum del 4 dicembre ed esprime un parere sulle elezioni USA e sulla sinistra in Italia    tratto dahttp://it.blastingnews.com/politica/2016/11/curzio-maltese-riforma-fa-parte-di-un-disegno-che-attacca-le-costituzioni-antifasciste-001256103.html

Curzio Maltese, eurodeputato

 

In occasione dell’iniziativa La decostituzionalizzazione in atto nei paesi d’Europa promossa a Roma questa domenica 13 novembre da MicroMega e dal gruppo europarlamentare GUE-NGL, Blasting News ha intervistato in esclusiva Curzio Maltese, noto giornalista ed eurodeputato de L’Altra Europa con Tsipras. Ecco che cosa ci ha detto.

‘La Riforma costituzionale fa parte di un disegno generale europeo di attacco alle Costituzioni antifasciste’

Quali sono a suo avviso i rischi più grandi in caso di vittoria del Sì al #referendum?

“Ci sarà una grande concentrazione di potere nelle mani dell’Esecutivo e viene stravolta una grande Costituzione, ma d’altronde questo è l’obiettivo. Bisogna allargare lo sguardo dall’Italia perché c’è un attacco alle Costituzioni antifasciste in tutto il sud Europa, ci cui qualcuno vuol fare una specie di colonia con meno diritti democratici rispetto al nord Europa. Questa Riforma fa parte di un disegno più generale che si inserisce in questo quadro. Nel mirino di JP Morgan e di altre agenzie di rating intervenute pesantemente nella questione referendaria, come dimostrano anche vari documenti, c’è l’obiettivo di stravolgere le Costituzioni nate dopo il fascismo in Italia, Grecia, Portogallo… Su questo bisogna riflettere perché rischiamo di consegnare la democrazia a piccoli gruppi di potere.”

Quali ricadute può avere il recente voto presidenziale americano sul referendum italiano?

“Io ero uno dei pochi che si aspettava la vittoria di Trump da mesi. Non capisco come i miei colleghi giornalisti si stupiscano del fatto che la gente sta male, negli ultimi venti anni abbiamo assistito alla più poderosa distribuzione di ricchezza verso l’altro nella storia del capitalismo e quindi non c’è sorpresa nel fatto che la gente si ribelli all’establishment. La Clinton incarnava Wall Street di fatto. Trump ovviamente non è una soluzione, anzi è peggio. Ma che ci sia una rivolta è normale. Anche in Europa socialisti e conservatori fanno le stesse politiche di austerità e come vedo personalmente al Parlamento europeo essi votano ogni giorno assieme. E’ questa mancanza di alternativa e di qualcuno che difenda i più deboli che crea l’alternativa. E’ loro la responsabilità. Sono convinto che Sanders avrebbe vinto perché rappresenta l’alternativa, mentre Clinton rappresentava la continuità. Anche #Renzi è la continuità, ha rottamato un gruppo dirigente per prendere il loro posto, non ha rottamato le politiche: toglie diritti ai lavoratori, rilancia opere inutili, riforma la #Costituzione italiana come aveva provato a fare la destra. In cosa rappresenta una rottura rispetto al passato? Nel fatto che comanda lui anziché Prodi, D’Alema o Berlusconi, beh non è un grande vantaggio per gli italiani.”

Quali possibilità vede per la sinistra in Italia nel prossimo futuro?

“La sinistra in Italia è in mano a ceti di potere, tutta la sinistra: quella più radicale e quella moderata. Bisognerebbe capire un po’ meglio il fenomeno del Movimento 5 Stelle, che ha riportato tanti cittadini normali non professionisti a occuparsi di politica, rispetto invece a ceti politici. Su quella strada lì, la sinistra potrebbe andare. E poi la sinistra deve tornare a fare il proprio mestiere: aiutare e difendere i più deboli, non si possono fare politiche applaudite da Confindustria e sperare di avere grandi consensi popolari. Difendere i deboli è il ruolo storico della sinistra e oggi invece lo sta facendo il Papa.”

Infine parlando dal palco durante l’assemblea plenaria Curzio Maltese si è lasciato andare a una previsione sull’esito referendum costituzionale del 4 dicembre, affermando: “Sono piuttosto fiducioso sulla possibile vittoria del No, perché credo che i cittadini voteranno contro l’arroganza e contro i gruppi di potere che governano questo paese”.

Sabato  12 Novembre mirano  2016  volantino-12-novembre

PIKADON verso la distruzione delle armi nucleari…siamo sulla strada giusta…tuttavia il nostro Governo vota contro la messa al bando delle armi nuleari…e i nostri Sindaci iscritti a Majors for Peace protesteranno? e l’Anpi nazionale protesterà ? Sì. Protesteranno .

28.10.2016 Alfonso NavarraPressenza

Perché l’Italia ha votato contro la messa al  bando delle armi nucleari?

28.10.2016 – Italia Olivier Turquet
Perché l’Italia ha votato contro il bando delle armi nucleari?

Nella notte di ieri un’importante risoluzione della Prima Commissione dell’Assemblea Generale dell’ONU ha istituito a larghissima maggioranza una Conferenza Internazionale che discuta un Trattato di Proibizione delle armi nucleari. I dettagli di tale notizia sono documentati in vari articoli che la nostra Agenzia sta ripubblicando o traducendo dalle sue edizioni internazionali.

Curiosamente il tema non sembra entusiasmare la stampa italiana (nemmeno un’accenno sull’ANSA, nessuna notizia sui principali quotidiani, almeno nelle loro edizioni on-line); nessuna nuova dal Ministero degli Esteri nella cui sala stampa non è possibile trovare la notizia né la motivazione per la quale l’Italia è stata tra i paesi (38) che hanno votato contro la risoluzione (che per essere valida doveva raggiungere i 2/3 dei votanti). Sottolineamo che, nonostante alcune dichiarazioni dei rappresentanti delle principali nazioni “nucleari”, perfino la Cina, l’India e il Pakistan, membri del club nucleare, si sono astenuti (ricordiamo anche che l’astensione, nel meccanismo elettorale della commissione, non viene considerata un voto contrario e facilita dunque il raggiugimento del quorum).

Abbiamo chiesto un commento all’Ufficio Stampa del Ministro e lo pubblicheremo volentieri, appena arriverà.

Le domande che ameremmo fare al Ministro ed al Governo sono:

  • siamo diventati un paese filonucleare?
  • quale motivazione contraria si può dare alla creazione di un ambito di discussione di un trattato per la messa al bando delle armi nucleari?
  • dobbiamo dedurre che il Governo Italiano ritiene fattibile in qualche situazione l’uso delle armi nucleari?

Credo che siano domande preoccupanti, forse inquietanti. Personalmente, finito di pubblicare quresto articolo, ne manderò un link alla mail del nostro Presidente del Consiglio chiedendogli spiegazioni, come cittadino di questa Repubblica che ripudia la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti internazionali. Già ma le atomiche le teniamo per gli alieni

SI’ al bando delle armi nucleari nel 2017: un giorno storico all’ONU per il disarmo “atomico”

SI’ al bando delle armi nucleari nel 2017: un giorno storico all’ONU per il disarmo “atomico”

28.10.2016 Alfonso Navarra

Ieri, alle 18.00 circa dell’ora di New York (le 24.00 per l’Italia), il 27 ottobre 2016, al Palazzo di Vetro è passata la risoluzione presentata dal Messico (co-sponsor per la redazione l’Austria, Brasile, Irlanda, la Nigeria e il Sud Africa) e da altri 57 Paesi per il bando delle armi nucleari con una Conferenza ONU da tenere nel 2017.

E’ un giorno storico per tutta l’Umanità che desta sincero stupore, oltre che gioia, negli attivisti per la pace (e per il diritto di tutti alla sopravvivenza della nostra specie e dell’ecosistema): fino a qualche anno fa, prima che prendesse il via, con Oslo nel 2013, il “percorso umanitario”, poi proseguito con Nayarit (marzo 2014) e Vienna (dicembre 2014), un risultato del genere sarebbe stato inimmaginabile, nel contesto dei negoziati internazionali prigionieri del quadro bloccato del TNP.

Ma questo sogno si è realmente realizzato alla Prima Commissione, riunita nell’Aula 4: hanno votato per il SI 123 Stati, per il NO 38, e si sono astenuti in 16. Va precisato il non peso dei voti di astensione ai fini del quorum necessario dei 2/3 per la validità giuridica della decisione.

La risoluzione approvata (per il testo andare alla URL: http://reachingcriticalwill.org/images/documents/Disarmament-fora/1com/1com16/resolutions/L41.pdf) istituisce una conferenza delle Nazioni Unite a partire dal marzo del prossimo anno, aperta a tutti gli Stati membri, con il compito preciso di negoziare uno “strumento giuridicamente vincolante per vietare le armi nucleari, che porti verso la loro eliminazione totale”. I negoziati, da tenersi a New York, continueranno nel mese di giugno e luglio.

Il voto delle Nazioni Unite è arrivato poche ore dopo che il Parlamento europedata:text/mce-internal,content,il%20o ha adottato la propria risoluzione su questo medesimo tema – 415 a favore e 124 contro, con 74 astensioni – invitando gli Stati membri dell’Unione europea a “partecipare in modo costruttivo” nei negoziati del prossimo anno.

Gli arsenali nucleari nel mondo contengono ancora circa 16.000 testate, in possesso soprattutto di due nazioni: gli Stati Uniti e la Russia. Sette altre nazioni possiedono armi nucleari: Gran Bretagna, Francia, Cina, Israele, India, Pakistan e Corea del Nord. E’ notevole stavolta che le nove nazioni con armi nucleari si sono divise nel voto: sei hanno votato contro ma Cina, India e Pakistan si sono astenute. Molti dei loro alleati, compresi quelli in Europa che ospitano armi nucleari sul loro territorio come parte di un accordo NATO, si sono accodati come è ormai loro costume.

Per quanto riguarda l’Italia, essa non ha fatto eccezione tra i Paesi cosiddetti “ombrello”: non si è astenuta, come l’Olanda (come pure la Svizzera e la Finlandia), ha votato proprio contro!

Ma le nazioni dell’Africa, America Latina, Caraibi, Sud-Est asiatico e del Pacifico hanno votato a grande maggioranza a favore della risoluzione, e si apprestano ad essere protagoniste in occasione della conferenza di negoziazione a New York il prossimo anno.

Per quanto riguarda i voti, la lista completa si trova al link :

http://www.ican.org/campaign-news/live-updates-from-the-first-committee-of-the-un-general-assembly/

PIKADON …VERITA’ E MENZOGNA…REALTA’ E MASS-MEDIA COMMEMORAZIONE ORESTE LICORI 1 NOVEMBRE ore 11 ritrovo in piazza al partigiano

Venerdì 28 ottobre 2016
Mirano sala conferenze Villa Errera  ore 20.45
          “Il mondo è fuor dei cardini:
           destino infame, che proprio io dovessi nascere per rimetterlo in sesto!  Orsù, andiamo.”       Shakespeare, Amleto – atto primo
“COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE DEI MASS MEDIA”
Saranno presenti componenti del direttivo Anpi Mirano e, via skype, esponenti della comunicazione.
Verranno affrontati due importanti argomenti sui quali è necessario conoscere e riflettere…
  ne va del nostro avvenire:         SIRIA E RUSSIA
Non mancate
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Martedì 1 novembre 2016  Mirano, ore 11, piazza Martiri presso il Monumento al Partigiano,
corteo per recarsi al cippo di Oreste Licori rendendo omaggio alla sua breve vita conclusasi eroicamente
 ORESTE LICORI fucilato al cimitero di Mirano il primo novembre 1944
TRUMAN SHOW FILM DI PETER WEIR
  

 

Pubblicata il 22 luglio 2006 alle 22:08

in Frasi di Film » Commedia…..dialogo tra christof  il “Creatore” e “Truman” la vittima

Christof:  Truman, parla ti ascolto.

Truman: Chi sei tu? Christof

Christof: Sono il creatore di uno show televisivo che da speranza, gioia ed esalta

Truman: E io chi sono? Christof: Tu sei la star! Truman: Non c’era niente di vero… Christof: Tu… eri vero! Per questo era così bello guardarti! Ascoltami Truman: là fuori non troverai più verità di quanta non ne esista nel mondo che ho creato per te… le stesse ipocrisie, gli stessi inganni… ma nel mio mondo tu non hai niente da temere… io ti conosco meglio di te stesso! Truman: Non ho una telecamera nella testa! Christof: Tu hai paura… per questo non puoi andare via. Stai tranquillo… ti capisco. Ho seguito ogni istante della tua vita. Ti ho seguito quando sei nato. Ti ho seguito quando hai mosso i tuoi primi passi. Ti ho seguito nel tuo primo giorno di scuola. Il momento in cui hai perso il tuo primo dentino… come fai ad andartene? Il tuo posto è qui, con me! Dai… dì qualcosa… accidenti Truman, vuoi parlare?, siamo in televisione! Sei in diretta mondiale! Truman: Casomai non vi rivedessi… buon pomeriggio, buona sera e buona notte!

dal film “The Truman Show” di Peter Weir

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/frasi-film/t/the-truman-show-(1998)/citazione-27918?f=w:1149>