Don’t Intervene in Syria -“Non intervenite in Siria” The New York Times

Don’t Intervene in Syria -APPELLO  The New York Times

                                                                         AL GOVERNO DEGLI STATI UNITI D’AMERICA 

 

“”NON INTERVENITE IN  SIRIA!!!””

vorremmo sentire questo appello anche dai referendari sia del NO sia del SI

a

 

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 INIZIATIVA A  MIRANO VENERDI SERA  28  OTTOBRE SALA CONFERENZE VILLA ERRERA ORE 20.30 : “LO SONTRO TRA STATI UNITI E RUSSIA HA RAGGIUNTO E SUPERATO LA PERICOLOSITA’
DELLO SCONTRO TRA USA E URSS DURANTE LA CRISI DI CUBA” collegamenti via Skype
NON MANCATE

conoscere per sconfiggere il terrorismo . dal sito www.Lantidiplomatico.it

Obama umiliato. Il Congresso respinge il veto del Presidente sulle cause contro l’Arabia Saudita

Obama umiliato.  Il Congresso respinge il veto del Presidente sulle cause contro l'Arabia Saudita

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Il punto più basso per il peggior presidente della storia degli Stati Uniti d’America?

Notizia presa dal sito www.Lantidiplomatico.it visita www.Lantidiplomatico.it

Il Congresso degli Stati Uniti, prima il Senato e poi la Camera, ha respinto il veto del presidente Obama sul Justice Against Sponsors of Terrorism Act, o Jasta, che prevede la possibilità per le famiglie delle vittime degli attentati dell’11 settembre 2001  di fare causa all’Arabia Saudita, accusata di aver dato supporto finanziario ai 19 dirottatori, di cui 15 proprio di nazionalità saudita. Sia Camera che Senato si sono espressi superando la maggioranza dei due terzi, necessaria per approvare il provvedimento e respingere il veto: la Camera con 338 contro, 74 a favore; il Senato con 97 contro, 1 a favore.

 E’ la prima volta in otto anni che un veto di Obama viene respinto dal Congresso.

Immediata la reazione della Casa Bianca. “Mi permetto di dire che questa è la cosa più imbarazzante che il Senato degli Stati Uniti ha fatto forse dal 1983,” ha commentato il portavoce Josh Earnest ai giornalisti a bordo dell’Air Force One.

L’override era ampiamente previsto in entrambe le camere, con i legislatori  che hanno inteso il voto come un atto di giustizia per le vittime degli attacchi dell’11 settembre.

In caso di adozione del provvedimento, Riyad aveva minacciato di ritirare i circa 750 miliardi di dollari di asset negli Usa oltre a vendere centianaia di miliardi di dollari di titoli del debito sovrano Usa.  L’alleanza USA-Arabia Saudita è già stata messa a dura prova durante la presidenza Obama, soprattutto  a causa dell’accordo nucleare dello scorso anno con l’Iran.  Il governo saudita aveva finanziato una vasta campagna di lobbyng contro la legge. Anche le grandi corporation americane, come General Electric e Dow Chemical, si erano schierate contro il provvedimento.

Venerdì il presidente Obama aveva posto il veto al provvedimento, schierandosi così con una piccola minoranza di emiri sauditi e non con il popolo americano, e spiegando: “Comprendo il desiderio di giustizia delle famiglie delle vittime degli attacchi dell’11 settembre 2001 ma la legge non rafforza la sicurezza degli americani e ne mette a rischio gli interessi, ecco perché non do la mia approvazione”.

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PIKADON COSTITUZIONE 26 SETTEMBRE MIRANO GIORNATA PER LA DISTRUZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

settis_candiani_03_10                                         costituzione_italianahttps://www.youtube.com/watch?v=FHL7kC14DOs

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l’uomo che salvò il mondo

LUNEDI 26 SETTEMBRE 2016

ORE 20.45 SALA-STUDIO L.LOTTO

VILLA ERRERA MIRANO

 

GIORNATA   INTERNAZIONALE

PER

LA DISTRUZIONE

DELLE ARMI NUCLEARI INDETTA

                       DALL’ONU

 

ORE 20.45   intervista con stanislav petrov

                     L’uomo che salvò il mondo

ORE 21———–via skype— intervista con                                                

                   MANLIO DINUCCI

Risultati immagini per hiroshima prima e dopo
HIROSHIMA PRIMA DEL PIKADON

         il trattato di non proliferazione

 

Risultati immagini per hiroshima prima e dopo
HIROSHIMA PRIMA DEL PIKADON

ANPI MIRANO   in collaborazione con

                   Centro Pace Mirano

 

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il fiume Ota di Hiroshima PRIMA DEL PIKADON

         NON   MANCATE                                                                                                                                                                              

pikadon costituzione distruzione arminucleari entro il 2020

AI CITTADINI DEL MONDO            

Res nostra agitur . “Allora lei non sente nulla ? Non sente la voce terribile che grida

Per tutto l’orizzonte e che di solito vien detto silenzio ?” (Buchner)

Firmate e sostenete la proposta del Sindaco di Hiroshima

di distruggere le armi nucleari entro il  2020 .

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Gli Stati Uniti, che hanno introdotto nella scena mondiale i “Pikadon “, i mostri atomici e continuano a svilupparli anche dopo il monito giapponese (Hiroshima),  sono stati anche i primi a essere colpiti dalla ripercussione spirituale delle  bombe: il vero dramma,  non sono le note  traversie del pilota texano Eatherly dell’equipaggio dell’ “Enola Gay”che non rimosse da sé colpevolizzandosi e mettendosi a gridare mentre tutti gli altri tacevano, l’evento orrendo che aveva contribuito a scatenare, ma il fatale irretimento del suo Paese e dei suoi concittadini.   Per realizzare “la libertà dalla paura” il suo paese ha introdotto nel mondo la paura atomica per assicurare la libertà e la felicità del singolo, crede di dover minacciare la morte a milioni di uomini.

 Ma già da tempo  c’è anche il caso Russia, il caso Inghilterra, il caso Francia, il caso Cina… ieri il caso Pakistan, il caso India il caso Israele … oggi il caso Arabia Saudita, ultimo il caso  della   Corea del  Nord.

Non un paese che si disponga ad usare, per la difesa dei suoi valori e dei suoi diritti, le “Nuove armi”, distruttive di ogni valore e diritto,   può reggere senza gravi danni al carico psichico rappresentato da questa sola intenzione.

Senza mai esplodere, le armi atomiche reagiscono sui possibili agenti:

 -svuotano dall’interno la democrazia

 – lasciano a mani straniere le decisioni più importanti

 -producono un abbruttimento generale

 – distruggono nei popoli l’intima fede nella propria umanità e moralità

 -distruggono i rapporti internazionali basati sulla reciproca fiducia.

(tratto da “il pilota di Hiroshima ovvero la Coscienza  al bando “

                   di Gunther Anders prefazione R. Jungk e B. Russel

                                     Edizioni  Linea d’ombra ( aperture)

 

                        LA DIFESA  DELLA COSTITUZIONE

LA DISTRUZIONE DELLE ARMI NUCLEARI ENTRO IL 2020

                             

                    NON SONO  SEPARATI 

 

 

         GLI UOMINI  INTELLETTUALMENTE E MORALMENTE RESPONSABILI È IMPORTANTE CHE ASSOLVANO A QUESTO COMPITO, OGGI PIU’ CHE MAI,  “ FUNGERE DA PORTAVOCE DELLE VITTIME DI HIROSHIMA”

               

 

                                                         ANPI MIRANO

La lettera che Mayors for Peace   Sindaci per la Pace       ha inviato alla Corea del Nord per protestare dopo l’effettuazione del test nucleare.

Sindaci per la Pace

Segreteria

9 settembre 2016

 

Sua Eccellenza Signor Kim Joung-un

Presidente della Commissione Affari di Stato

Repubblica Democratica Popolare di Corea

 

Lettera di protesta

 

Oggi abbiamo appreso che il suo Paese, per la quinta volta, nonostante forti proteste della comunità internazionale, ha condotto un test nucleare. Questo è il secondo test in meno di un anno e, durante questo periodo, più volte avete lanciato missili balistici.

Queste provocazioni del vostro paese calpestano il nostro desiderio di pace che si incarna nel messaggio: “Nessun altro dovrà mai soffrire come abbiamo sofferto noi”. Sono indignato per le vostre azioni inaccettabili di violenza.

Alla 71° Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si aprirà il 13 della prossima settimana è prevista l’apertura dell’organizzazione dei negoziati previsti nel 2017 su uno strumento giuridicamente vincolante per vietare l’uso di armi nucleari. Il suo test, condotto in un momento in cui sono aumentate le richieste per un mondo senza armi nucleari, è una sfida palese alla comunità internazionale che punta al disarmo nucleare e alla sua non proliferazione. Tutto questo non deve essere tollerato.

A nome della città di Hiroshima e più di 7.100 Sindaci per la Pace aderenti in tutto il mondo ancora con veemenza protesto.

Esigo di nuovo, nei termini più forti possibili, che il vostro Paese immediatamente abbandoni tutte le armi nucleari,  i loro programmi di sviluppo e si impegni in uno sforzo diplomatico attraverso il dialogo e la collaborazione con la comunità internazionale.

 

 

MATSUI Kazumi

Sindaco di Hiroshima

Presidente dei Sindaci per la Pace

 

       

      

 

lettere di protesta  dei Sindaci di Hiroshima dal 1995 al 2016 ai capi di stato responsabili della corsa al riarmo nucleare

              

Date Item Remarks
Sep. 9, 2016 Protest against nuclear test by DPRK DPRK 6
Jan. 6, 2016 Protest against nuclear test by DPRK DPRK 5
Nov. 4, 2014 Protest against nuclear test by the US US 34
Oct. 30, 2013 Protest against nuclear test by the US US 33
Aug. 20, 2013 Protest against nuclear test by the US US 32
Mar. 12, 2013 Protest against nuclear test by the US US 31
Feb. 12, 2013 Protest against nuclear test by DPRK DPRK 4
Dec. 7, 2012 Protest against subcritical nuclear test by the US US 30
Sep. 24, 2012 Protest against nuclear test by the US US 29
Sep. 19, 2012 Protest against nuclear test by the US US 28
Jan. 10, 2012 Protest against nuclear test by the US US 27
Jan. 6, 2012 Protest against nuclear test by the US US 26
Jul. 20, 2011 Protest against subcritical nuclear test by the US US 25
May. 23, 2011 Protest against nuclear test by the US US 24
Oct. 13, 2010 Protest against subcritical nuclear test by the US US 23
May. 26, 2009 Protest against nuclear test by DPRK DPRK 3
Oct. 10, 2006 Protest against nuclear test by DPRK DPRK 2
Oct. 5, 2006 Protest against DPRK’s Statement of its plan to conduct a nuclearnuclear weapon test DPRK 1
Aug. 31, 2006 Protest against subcritical nuclear test by the US US 22
Feb. 24, 2006 Protest against subcritical nuclear test by the UK UK 2
Feb. 24, 2006 Protest against subcritical nuclear test by the US US 21
Aug. 11, 2004 Protest against subcritical nuclear test by Russia Russia 6+α
May. 26, 2004 Protest against subcritical nuclear test by the US US 20
Sep. 20, 2003 Protest against subcritical nuclear test by the US US 19
Sep. 27, 2002 Protest against subcritical nuclear test by the US US 18
Aug. 30, 2002 Protest against subcritical nuclear test by the US US 17
Jun. 8, 2002 Protest against subcritical nuclear test by the US US 16
Feb. 15, 2002 Protest against subcritical nuclear test by the UK UK 1
Feb. 15, 2002 Protest against subcritical nuclear test by the US US 15
Dec. 14, 2001 Protest against subcritical nuclear test by the US US 14
Sep. 27, 2001 Protest against subcritical nuclear test by the US US 13
Dec. 15, 2000 Protest against subcritical nuclear test by the US US 12
Nov. 3, 2000 Protest against subcritical nuclear test by Russia Russia 5
Sep. 5, 2000 Protest against subcritical nuclear test by Russia Russia 4
Aug. 18, 2000 Protest against subcritical nuclear test by the US US 11
Apr. 7, 2000 Protest against subcritical nuclear test by the US US 10
Mar. 23, 2000 Protest against subcritical nuclear test by the US US 9
Feb. 5, 2000 Protest against subcritical nuclear test by Russia Russia 3
Feb. 4, 2000 Protest against subcritical nuclear test by the US US 8
Nov. 10, 1999 Protest against subcritical nuclear test by the US US 7
Oct. 1, 1999 Protest against subcritical nuclear test by the US US 6
Feb. 10, 1999 Protest against subcritical nuclear test by the US US 5
Dec. 25, 1998 Protest against subcritical nuclear test by Russia Russia 2
Dec. 12, 1998 Protest against subcritical nuclear test by the US US 4
Dec. 10, 1998 Protest against subcritical nuclear test by Russia Russia 1
Sep. 27, 1998 Protest against subcritical nuclear test by the US US 3
May. 30, 1998 Protest against nuclear test by Pakistan Pakistan 2
May. 29, 1998 Protest against nuclear test by Pakistan Pakistan 1
May. 14, 1998 Protest against nuclear test by India India 2
May. 13, 1998 Protest against nuclear test by India India 1
Mar. 26, 1998 Protest against subcritical nuclear test by the US US 2
Sep. 19, 1997 Protest against subcritical nuclear test by the US US 1
Jul. 29, 1996 Protest against nuclear test by China China 3
Jun. 8, 1996 Protest against nuclear test by China China 2
Jan. 28, 1996 Protest against nuclear test by France France 6
Dec. 28, 1995 Protest against nuclear test by France France 5
Nov. 22, 1995 Protest against nuclear test by France France 4
Oct. 30, 1995 Protest against nuclear test by France France 3
Oct. 9, 1995 Protest against nuclear test by France France 2
Sep. 9, 1995 Protest against nuclear test by France France 1
Aug. 24, 1995 Protest against nuclear test by China China 1
Jul. 28, 1995 Protest against resumption of nuclear testing by France

Leggi tutto “pikadon costituzione distruzione arminucleari entro il 2020”

Pikadon e costituzione

L’arte della guerra                                                                

Botti di fine anno Manlio Dinucci

Per la sicurezza delle persone e degli animali, si proibiscono in vari casi i fuochi d’artificio per l’ultimo dell’anno, soprattutto i potenti botti. La notizia viene riportata in evidenza dai media. Gli stessi nascondono però altre notizie che, se si diffondessero, farebbero scoppiare la bolla della realtà virtuale in cui siamo imprigionati. Un esempio: la National Archives and Records Administration (Nara), l’archivio del governo Usa, ha pubblicato il 22 dicembre un dossier di 800 pagine, finora top secret, con una lista di migliaia di obiettivi in Urss, Europa Orientale e Cina che gli Usa si preparavano a distruggere con armi nucleari durante la guerra fredda. Nel 1959, l’anno a cui si riferisce la «target list» redatta nel 1956, gli Usa avevano oltre 12mila testate nucleari con una potenza di 20mila megaton, equivalente a un milione e mezzo di bombe di Hiroshima, mentre l’Urss ne possedeva circa mille e la Cina non aveva ancora armi nucleari. Essendo superiore anche come vettori (bombardieri e missili), il Pentagono riteneva attuabile un attacco nucleare. Il piano prevedeva la «distruzione sistematica» di 1100 campi d’aviazione e 1200 città. Mosca sarebbe stata distrutta da 180 bombe termonucleari; Leningrado, da 145; Pechino, da 23. Molte «aree popolate» sarebbero state distrutte da «esplosioni nucleari al livello del suolo per accrescere la ricaduta radioattiva». Leggi tutto “Pikadon e costituzione”

La Storia di ” Gen di Hiroshima”di Keiji Nakazawa

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FIUME OTA DI HIROSHIMA ore 8,15  6 agosto 1945

WP_20160804_20_45_43_Pro  MULINI DI SOPRA FIUME MUSON DI MIRANO  6 agosto 2016 0re 21,30

6-9    Agosto 2016

Commemorazione Hiroshima Nagasaki

Accogliamo nel nostro intimo con chiarezza, l’animo delle vittime. E’ il primo passo sulla

via di un’autentica solidarietà con loro. Mettiamolo subito in chiaro: la bomba atomica non è

caduta soltanto su Hiroshima e Nagasaki. E’ caduta sulla testa di tutti i giapponesi, è stata

lanciata su tutti gli esseri umani di questo mondo. Noi dobbiamo placare completamente le

sofferenze fisiche e psichiche delle vittime, facendo appello a tutte le nostre forze. E’ in

questo che i movimenti per l’abolizione delle armi atomiche devono avere la loro ragion

d’essere. E’ una lotta, questa, affinché il pensiero che contempla la bomba atomica non sia

più accettabile a nessun costo, e non può che prendere da lì il suo avvio

INVITO AI SINDACI E AI CITTADINI DEL MONDO

 Lavorando in cooperazione con città, cittadini e ONG su scala mondiale, Sindaci per la Pace cerca di realizzare la “Visione 2020”. A partire dal 2010, il fulcro principale della campagna “Visione 2020” è la Convenzione sulle armi nucleari, una convenzione con la quale viene definita la proibizione di progetti, produzioni, esperimenti, scorte ed uso delle armi nucleari e la loro totale abolizione. Sindaci per la Pace sta attualmente operando nei modi sottoindicati al fine di generare un movimento globale impegnato a far sì che il trattato sia concluso senza ritardo.

1.Chiedere alle città del mondo di aderire a Sindaci per la Pace. Leggi tutto “La Storia di ” Gen di Hiroshima”di Keiji Nakazawa”

Akihiro Takahashi (1931-2011) sopravvissuto all’olocausto di Hiroshima, così racconta quel giorno:

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Akihiro Takahashi (1931-2011)

Avevo 14 anni ed ero uno studente del secondo anno della scuola superiore. Mi trovavo nel campo da gioco della scuola a circa 1,4 chilometri dall’ipocentro, il punto dell’esplosione della bomba. […] osservammo il B-29 mentre volava sopra le nostre teste lasciando una bella scia bianca. A un certo punto il nostro insegnante corse fuori dalla stanza dei docenti gridando “Attenzione!”. Fu in quel momento che avvenne la tragedia. Sentii un incredibile rumore e un’oscurità totale coprì i miei occhi. Impossibilitato a vedere alcunché, non avevo idea di cosa fosse successo. Alcuni dicono che ci fu un lampo, ma non lo ricordo. Ho sentito dire che ci fu una intensa luce blu in tutte le direzioni, seguita da una potente esplosione. Fummo scaraventati via senza poter opporre alcuna resistenza. Dopo un poco ripresi conoscenza. L’effetto complessivo provocato dal calore, dall’esplosione e dalle radiazioni della bomba atomica sono qualcosa che va oltre ogni immaginazione. […] il fumo che aveva coperto tutto cominciò a diradarsi e un poco di luce riapparve. Ero stato scaraventato a circa 10 metri rispetto a dove mi trovavo prima dell’esplosione ed ero caduto sul selciato. Era stata l’onda d’urto a gettarmi così lontano. Mi resi conto che anche gli altri 150 studenti erano stati scagliati in tutte le direzioni e giacevano a terra intorno al campo da gioco. La scuola, costruita in legno, era rasa al suolo. Ogni casa e ogni palazzo che circondava la scuola era crollato a causa dell’esplosione. Guardai in lontananza e non vidi nessuna casa, tutto era crollato a parte alcuni palazzi in cemento. “Oh no, Hiroshima è sparita”, pensai. Poi mi resi conto delle condizioni del mio corpo. La mia divisa scolastica era tutta bruciacchiata e lacerata. Al momento dell’esplosione della bomba atomica nel cielo, la mia uniforme aveva preso fuoco, bruciando fino a ridursi in brandelli. La pelle si era staccato dalla mia testa e lungo la mia schiena, fino alle braccia, alle mani e alla gambe. Potevo vedere la mia carne viva, rossa, esposta, con solo alcuni brandelli di pelle rimasti, bruciati dai raggi di calore. Rendendomi conto che le mie condizioni erano simili a quelle di moltri altri studenti intorno a me, fui colto dal panico. […] Durante la guerra portavamo un cappellino che chiamavamo “berretta da combattimento.” Là dove copriva le nostre teste ci era rimasto ancora qualche capello, ma il resto era stato tutto bruciato dal calore. Il cappellino, naturalmente, era volato via. Un gran numero di sopravvissuti stava scappando in tutte le direzioni. Tenevano le braccia dritte davanti a loro, mentre la pelle bruciata penzolava dalle loro dita. Le loro vesti erano tutte stracciate. Alcuni erano praticamente nudi, con la pelle assente e la carne viva a vista. Tutti scappavano, trascinandosi a piedi nudi, ciondolando. Sembrava una processione di fantasmi. Molti nella processione erano gravemente feritiimages. Un ragazzo era ricoperto di frammenti di vetro dalla cintola in su, probabilmente si trattava di frammenti di una finestra frantumata dall’esplosione. Potevo vedere alcuni di questi frammenti anche nel mio corpo, in diversi punti, dal torace alle braccia. Una donna era coperta di sangue con un occhio che penzolava. Anche questo a causa dell’esplosione. Un uomo sulla sinistra era ustionato così gravemente che la pelle della sua schiena era completamente lacerata e mostrava la carne viva bruciata. C’erano molti corpi morti. Tra di loro vidi una donna ridotta in condizioni indescrivibili. I suoi organi interni era sparsi per terra. Anche questo era dovuto all’esplosione. Vidi anche un bimbo che giaceva a fianco di una donna, probabilmente sua madre. Ambedue avevano delle ustioni molto gravi e la maggior parte della pelle mancava. Il bimbo emetteva un lamento acuto, era ancora vivo. […] . L’acquMentre arrancavamo verso la riva del fiume, vedemmo un piccolo ponte che era miracolosamente rimasto intatto dopo l’esplosione. Quel ponte salvò le nostre vite. Attraversai il ponte […] mi accorsi che il mio corpo stava diventando caldo – terribilmente caldo – e quindi entrai nel fiume e mi immersi nell’acquaa diede un grande sollievo al mio corpo ustionato. Ero circondato da cadaveri galleggianti nel fiume. Sembrava l’inferno. Migliaia di persone stavano immergendo i loro corpi come me, ma molti morivano ed erano trasportati via dalla corrente del fiume. Subito dopo uscii dall’acqua e andai a una postazione di soccorso […] All’improvviso, delle grosse gocce scure di pioggia cominciarono a cadere. Era la cosiddetta “pioggia nera”. La pioggia nera si era formata per via delle polveri alzatasi in cielo a causa dell’esplosione. Questa pioggia nera era radioattiva. Alcuni che furono esposti a questa pioggia svilupparono in seguito malattie tipiche di esposizione a radiazioni. Fortunatamente, mi trovavo al coperto in una tenda e non fui contaminato dalla pioggia. […]  notai mio zio e mia zia che si avvicinavano in lontananza. Fui felicissimo di vederli e li chiamai a gran voce. Anche hiroshima1loro erano sorpresi, non si aspettavano per niente di trovarmi in quel luogo. Erano sulla via del ritorno dalla campagna dopo aver visitato il funerale di un parente. Fummo estremamente fortunati a incontrarli. Mio zio mi trasportò sulle spalle […] con la città completamente distrutta mancava tutto, dottori, infermieri, medicine e cibo. In questo contesto riuscii comunque a sopravvivere e mi devo ritenere estremamente fortunato. La medicazione però era estremamente dolorosa. Le ustioni venivano coperte con bendaggi imbevuti di medicine. Ogni giorno il dottore veniva a rimuovere le bende. Siccome il calore dell’estate asciugava completamente le garze, restavano incollate alla ferita. Il dolore della rimozione delle bende era insopportabile: sangue e pus sgorgavano dalla ferita, e mi ricordo distintamente che urlavo “No! No! Fa male! Basta!”. Mio nonno lavava le garze, rimuovendo il sangue coagulato e il pus, e le sterilizzava nell’acqua bollente per il giorno dopo. Non c’erano altri trattamenti disponibili in Giappone dopo la guerra. Sebbene sia sopravvissuto […] Le cicatrici delle ustioni sono rimaste in molte parti del mio corpo. Fra queste, le ustioni sulla mia mano e sul braccio destro erano così gravi che dal gomito destro alle dita la pelle era caduta ed era visibile la carne viva. Il mio gomito è stato quindi bloccato a un angolo di 120 gradi e da allora non posso più muoverlo. Le dita della mano destra, a parte il pollice, sono rimaste piegate e non posso muoverle. […] Quando le mie ustioni guarirono, grosse quantità di pelle si accumularono sulla cicatrice e ho dovuto rimuoverle chirurgicamente. Ho anche una atipica unghia nera che cresce dal mio indice destro. Un frammento di vetro tagliò la radice di quest’unghia e, secondo un dermatologo, distrusse le cellule che la producono. Correttamente mi predisse che quest’unghia non sarebbe mai guarita. Cresce così spessa che non può essere tagliata con delle normali forbici. Di solito la lascio crescere 2 o 3 anni, dopodichè una crepa appare spontaneamente alla radice dell’unghia e cade da sola. Ho donato queste unghie al Peace Memorial Musem di Hiroshima, dove sono esposte nella sezione dedicata ai danni della bomba [11].tratto dal sito “l’angolo della bottega” (Hiroshima)