Il Forum Antifascista a Spalato

anpiQuesto è l’ordine del giorno approvato dal Forum Antifascista  all’unanimità a Spalato il 15 novembre dalle delegazioni, greca, albanese, croata, slovena, serba montenegrina e dalle rappresentanze dell’Anpi di Gorizia, Venezia, Macerata, Ancona.

 

Il Forum Permanente delle Associazioni Antifasciste e Partigiane e degli Istituti di storia delle città adriatiche e ioniche, riunito a Spalato il 15 novembre 2014, esprime la sua riconoscenza all’Associazione Croata per l’accoglienza in questa splendida città, che ha celebrato un mese fa il 70mo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.

Il Forum non dimentica gli effetti devastanti dell’invasione nazifascista della Jugoslavia, della Grecia e dell’Albania; il Forum non dimentica che Germania ed Italia, scatenando la seconda guerra mondiale, si sono assunti la responsabilità di causare all’umanità quasi 60 milioni di morti.

La II Guerra mondiale fu una tragedia immane, i cui numeri sono terrificanti:

  • 6 milioni di ebrei sterminati nei campi di concentramento

  • 7 milioni di internati

  • migliaia di vittime di orrende stragi, ai quali vanno aggiunte le distruzioni materiali, Paesi e città ridotti alla più completa rovina, cumuli di macerie, popolazioni ridotte alla fame.

Il Forum è profondamente grato ai Liberatori, ai Partigiani, alle Forze alleate che – assieme – contribuirono ad estirpare il fascismo, ed è in particolare profondamente riconoscente al valore della Resistenza slava, che nessuno – ed in nessun modo – può oscurare; non dimenticando il valore della Resistenza Greca, Albanese ed Italiana.

Il Forum respinge fermamente quanti, ancora oggi, gettano fango sulla Resistenza, tentando di riscrivere la storia, inventandosi un «lato buono» del fascismo o cercando responsabilità anche tra i Liberatori.

Il Forum esprime la sua ferma preoccupazione per il «fascismo di ritorno», che si manifesta in Europa con forze che cercano di nascondersi dietro il populismo, macchiandosi di colpe inaccettabili: razzismo e persino antisemitismo. La crisi economica sembra alimentare questi fenomeni; il nemico è quello di sempre: l’ebreo, il nero, il cosiddetto «diverso», l’immigrato.

Forze populiste e di destra fanno proprio l’uso politico della paura, divenendo paladini della legittima richiesta di sicurezza che proviene da tutti i ceti sociali.

È un estremismo che ha crescente popolarità, si organizza – anche a livello internazionale – e fa suo il mito della forza, rifacendosi a Hitler e Mussolini.

Il Forum ricorda che il nazifascisti furono particolarmente violenti con i bambini, i vecchi, le donne, gli omosessuali, i rom; ma ricorda anche quanto furono pavidi e vigliacchi davanti alle vittorie dei Resistenti armati e delle Forze alleate.

Per questo il Forum intende sottolineare il «valore della differenza», l’indiscutibile opposizione tra democrazia e dittatura, che fa della memoria storica la nostra forza.

È da questa consapevolezza che nasce l’Europa, che affonda le sue radici negli ideali antifascisti ed è un’idea della Resistenza. E grande è il ruolo che oggi può e deve svolgere l’Europa, per una politica di pace e di cooperazione, verso una reale stabilità economica, per il rispetto dell’articolo 1 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo: «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti».

Nel mondo perdurano guerre, conflitti regionali, terrorismo e fanatismi vari. Il ruolo dell’Europa dovrebbe essere più forte, quello di un’organizzazione che, per la prima volta nella storia del nostro continente, ha garantito 70 anni di pace tra i Paesi che ne fanno parte; potrebbe essere un esempio di coesione sociale e culturale, non solo di mercato.

Il Forum ritiene che l’Europa debba ricominciare ad impegnarsi per una politica di Pace, per il riconoscimento ed il mantenimento dei diritti umani e delle conquiste sociali e del lavoro, non solo all’interno dei propri confini e nei Paesi vicini, ma in ogni parte del Pianeta.

Pianeta che soffre delle contraddizioni della globalizzazione, incapace di gestire e di guidare una mondializzazione che approfondisce i divari invece di colmarli.

L’Europa ha dunque un compito importante, un ruolo nell’applicazione della «Memoria attiva», che blocchi ogni tentativo di negazionismo, per garantire il rispetto della Storia.

Il rispetto che si esprime anche nel non cambiare i nomi delle strade dedicate ai martiri, o nel rifiutare l’intitolazione di strade a criminali di guerra, come succede a Jesolo, dove si onora il Prefetto di Zara nell’epoca fascista. Il rispetto che non può accettare richieste come quella degli esuli istriano– dalmati e italiani, tendente a revocare l’onorificenza conferita al Maresciallo Tito dall’allora Presidente della Repubblica Italiana; il rispetto che non può tollerare sedicenti spettacoli teatrali che diffamano la Resistenza slava.

Il Forum, riunito a Spalato, rilancia l’appello all’unità della cultura e della storia antifascista, nella profonda convinzione che l’Antifascismo, sentinella della Democrazia, potrà nuovamente vincere su ogni tentativo di far riemergere il nazifascismo con la sua forza, le sue radici, l’attenzione alla memoria viva ed attiva.