Amare considerazioni

Negli anni della Giunta Cappelletto, attorno alle iniziative promosse dall’ANPI di Mirano, spesso organizzate in collaborazione con l’ANPI Provinciale, con quello Nazionale, i partiti, i sindacati le associazioni che si richiamano ai valori dell’antifascismo, si era consolidato un clima di coesione ideale e di mobilitazione tra i cittadini, da far sperare in una stagione nuova della politica, all’insegna del superamento delle vecchie pregiudiziali ideologiche, in grado di favorire la costituzione, a Mirano, di un fronte unitario democratico antifascista, contro ogni forma di razzismo e di discriminazione.

 Purtroppo nel corso di quest’ultimo anno si sta constatando che questo spirito unitario sembra essersi smarrito, forse perché è stata superata la fase di “emergenza democratica” che aveva segnato la vita sociale e politica della nostra città per le performance inqualificabili dei suoi amministratori di centro destra.

Oggi, fortunatamente, siamo rientrati in una fase di “normalità democratica” dove a ciascuno è chiesto di lavorare per il consolidamento di valori ispirati alla Resistenza.

 Dalle più recenti iniziative, come la mostra sui crimini di guerra dell’esercito italiano nella ex Iugoslavia, sino alla due manifestazioni di martedì 11 dicembre 2012, organizzate con l’Amministrazione Comunale in ricordo dei Martiri trucidati in piazza, abbiamo avuto la conferma di questa sensazione, in modo più evidente per l’incontro svolto in serata quando ci siamo trovati in dieci compreso il Presidente Provinciale, Diego Collovini.

 Non vorremmo che questi, ormai frequenti segnali di disaffezione e disattenzione nei confronti dell’ANPI e dei suoi interventi, rientrassero in quella tendenza, oggi molto diffusa, di allontanamento dei cittadini dai partiti e dalla vita politica grazie ad una sapiente regia che si esprime alimentando uno scetticismo qualunquista e populista, mediante una denigrazione generalizzata nei confronti di tutto ciò che sa di “vecchio”.

 Che gli stili di “vita” dei partiti, e più in generale di chi è chiamato a gestire la cosa pubblica, debbano essere profondamente criticati e rivisti, questo è fuori dubbio, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca, ma non dimentichiamoci che la Democrazia e la Libertà sono beni da conquistare e difendere ogni giorno, in particolare in questi tempi quando i punti di riferimento ideali e morali, che dopo la Liberazione sono stati posti a fondamento della vita dello Stato, sembrano dissolversi nella banalità e nella indifferenza dell’informazione quotidiana.

E’ sufficiente ricordare come sia praticamente passato sotto silenzio l’anniversario della strage di Piazza Fontana, tappa fondamentale della strategia della tensione golpista in Italia.

Quindi sembra superfluo e un po’ retorico ricordare che la tessera in tasca serve a poco, è necessario partecipare, come diceva G.Gaber, per discutere tutti assieme, chiarirci le idee, anche dissentire animatamente ma alla fine giungere a definire le linee programmatiche di un lavoro condiviso e fatto proprio da ciascun iscritto sulle molte questioni che interessano la nostra storia presente.

 Direttivo ANPI di Mirano e del miranese