Comunicato del Presidente dell’Anpi sulla manifestazione del 12 ottobre

La Segreteria nazionale, com’è noto, ha decisodi non aderire alla manifestazione, a Roma, del 12 ottobre, con un’ampia e diffusa motivazione, che diversi (che hanno subito dissentito) mostrano di non avere neppure letto fino in fondo.
Il dissenso è, ovviamente, legittimo, ma deve essere esposto in modo corretto e rispettoso.
In alcuni casi, non è stato così e me ne rammarico. Con tutti quelli che hanno dissentito in modo corretto, si è aperto un confronto molto libero; ho cercato, benché a casa, indisposto, di rispondere a tutti o quasi tuttiquelli che hanno scritto o manifestato riserve. Non mi pare il caso di dare preciso atto, come potrei, di tuttele manifestazioni di consenso che ci sono state e di cui ringrazio gli autori. Una discussione è sempre proficua, in un’Associazione pluralista come la nostra. Tant’è che essa avrà modo di svolgersi anche nell’organismo nazionale che, peraltro, si potrà tenere solo a manifestazione avvenuta. Ma servirà,
comunque, per il futuro e per chiarirci, tutti, le idee. Non aggiungo altro. Tengo solo a ribadire che la Segreteria nazionale ha deciso a seguito di due sedute, in cui c’è stato un ampio e libero confronto; e soprattutto che essasi è ispirata, nel decidere, esclusivamente all’interesse dell’ANPIed alla salvaguardia della sua natura e della sua identità.
Tutto questo, in piena autonomia di pensiero, perché non siamo condizionati da nessuno e tanto meno dalle idee personali di ciascuno di noi; quando agiamo per l’ANPI ogni altra considerazione, ogni altra personale convinzione, vengono meno o passano in seconda linea. Siamo qui perché l’ANPI, continuiad essere quella che è semprestata, con le sue tradizioni, il suo orgoglio, la sua libertà ed autonomia. Quello che è certo, è che l’ANPI è pluralista, e dunque si discute; ma non con chi dissente insultando e formulando accuse incredibili. Per
costoro, in questa Associazione, non c’è, e non ci può essere spazio. Per concludere, desidero ribadire due punti essenziali, già per altro deducibili con chiarezza dal Comunicato della Segreteria , che non tutti mostrano di aver letto fino in fondo. Il primo è che non solo non abbiamo rotto con nessuno, anzi abbiamo proposto formalmente che l’Associazione “ Salviamo la Costituzione” promuova, al più presto, un incontro fra tutte le Associazioni interessate, per decidere insieme come continuare il cammino avviato con la
manifestazione del 2 giugno, a Bologna, e proseguito in varie forme, nei mesi successivi.
Confido che l’invito sarà accolto; in ogni caso, assumeremo le iniziative necessarie, anche nella nuova situazione che si sta verificando in Parlamento. Il secondo è che, in molti dicoloro che manifestano dissenso, ricorre un’affermazione singolare: che avremmo così deciso, per appoggiare o sorreggere il PD. Ho detto singolare, oltreché offensiva per l’immagine di autonomia e indipendenza che conserviamo gelosamente, nei confronti di chiunque, perché tutto ciò che abbiamo detto col documento del 18 maggio, affermato a Bologna il 2 giugno, sostenuto con le nostre iniziative, e su questa stessa news, va in una direzione assolutamente contraria a quellache i gruppi del PD hanno assunto in Parlamento, a riguardo delleriforme costituzionali,approvando nozioni e progetti di legge, come quello costituzionale che modifica l’art. 138.
Tant’è: quando non si hanno argomenti, si ricorre alle offese ed alleaccuse più volgari, anche se ne è evidente l’assoluta inconsistenza.

Carlo Smuraglia

1 ottobre 2013