se il sindaco della propria città ha dei dubbi sulla eliminazione delle armi nucleari entro il 2020 come proposto dal Sindaco di Hiroshima (majors for peace) vuol dire che possono essere accettati i 17 punti sottoelencati… cioè ad una guerra nucleare si può sopravvivere .Come rappresentanti dell’Anpi diciamo che non ci sarà un nuovo 8 Settembre non ci saranno partigiani eroi criminali traditori…sarà la fine l’inferno. quindi bisogna scegliere . Adesso-oggi-subito.Albert Camus diceva ” davanti alle prospettive terrificanti che si aprono all’umanità , ci accorgiamo ancor di più che la pace è la sola battaglia che meriti di essere combattuta. Non è più una supplica ma un ordine che deve salire dai popoli ai governi ,l’ordine di decidere definitivamente tra l’inferno e la ragione.”

11 Giugno, 2015

hiroshima        

Come Sopravvivere a un Attacco Nucleare

Modificato da WikiHow tradurre, Ciccio Veronese, Byusven88 e 1 altro

La Guerra Fredda è finita più di vent’anni fa e molte persone non hanno mai vissuto sotto lo spettro della distruzione atomica. Tuttavia, un attacco nucleare è ancora una minaccia concreta. La politica globale è tutt’altro che stabile e la natura umana non è cambiata granché negli ultimi vent’anni. “Il suono più persistente che risuona attraverso la storia dell’uomo è il battere dei tamburi da guerra”.[1] Finché esisteranno le armi nucleari, ci sarà sempre il pericolo che vengano usate.                                             guerra nucleare

 

Si può sopravvivere alla guerra nucleare? Esistono solo speculazioni in merito, alcune affermano di sì, altre di no. Per alcuni, specialmente coloro che vivono nei grandi centri abitati, può sembrare uno sforzo mentale completamente inutile. Ammesso che qualcuno sopravvivesse, sarebbe chi è mentalmente e logisticamente preparato per un evento del genere. Cosa dovresti fare? Dove potresti trovare rifugio?

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Tieni d’occhio le notizie. Difficilmente un attacco nucleare verrà lanciato a sorpresa da una potenza ostile, un simile attacco verrebbe probabilmente preceduto da un deterioramento della situazione politica e delle relazioni internazionali. Una guerra con armi convenzionali tra nazioni che sono in possesso di armi nucleari, se non conclusa rapidamente, potrebbe diventare una guerra nucleare, e perfino un attacco nucleare circoscritto in una regione limitata può portare a un conflitto nucleare completo da qualche altra parte. Molti Paesi hanno una scala di allarme per indicare l’imminenza di un attacco. Negli Stati Uniti e nel Canada, ad esempio, potrebbe essere utile conoscere il livello del DEFCON (DEFense CONdition, condizione di difesa).

 

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Valuta i tuoi rischi e considera l’evacuazione se un conflitto nucleare sembra probabile. Se l’evacuazione è impossibile, dovresti cominciare a pensare a quale tipo di rifugio puoi costruirti. Controlla quanto sei vicino a questi possibili obiettivi e preparati adeguatamente:

  • Basi aeree e navali, specialmente quelle di cui è noto che siano provviste di bombardieri nucleari, sottomarini lanciamissili balistici o silo ICBM (missili balistici intercontinentali). Questi sono obiettivi certi per un attacco anche in un conflitto limitato.
  • Porti commerciali e piste di atterraggio più lunghe di 3 km. Questi sono probabili obiettivi per un attacco anche in un conflitto limitato, e obiettivi certi per una guerra nucleare totale.
  • Grandi città industriali e principali centri abitati: questi sono probabili obiettivi nell’evento di una guerra nucleare totale
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Impara i diversi tipi di armi nucleari:

  • Le bombe a fissione nucleare incontrollata (Bombe A) sono le armi nucleari più elementari e sono incorporate in altre classi di ordigni. La potenza di questa bomba deriva dalla fissione (divisione) di nuclei pesanti (plutonio od uranio) con dei neutroni; mentre i nuclei di uranio o plutonio si dividono, ogni atomo rilascia enormi quantità di energia – e altri neutroni. Questi neutroni liberati possono urtare altri nuclei, causando un reazione nucleare a catena rapidissima. Le bombe a fissione sono l’unico tipo di bomba nucleare che sono state usate in un conflitto finora.
  • Le bombe a fusione termonucleare (Bombe H), usando l’incredibile calore generato dalla bomba a fissione di “innesco”, comprimono e riscaldano deuterio e trizio (isotopi dell’idrogeno) che si fondono insieme, rilasciando quantità immense di energia. Le armi a fusione sono anche conosciute come armi termonucleari per le alte temperature necessarie per la fusione di deuterio e trizio; tali ordigni sono solitamente molte volte più potenti delle bombe che distrussero Nagasaki e Hiroshima.
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Salvaguarda le attrezzature elettriche importanti da picchi di impulsi elettromagnetici. Un ordigno nucleare detonato a un’altitudine molto elevata genera un impulso elettromagnetico così forte da distruggere molti dispositivi elettronici ed elettrici. Come minimo stacca tutti i dispositivi e gli apparecchi dalle prese elettriche e dalle antenne. Mettere radio e torce elettriche in un contenitore di metallo sigillato (una gabbia di Faraday) potrebbe riuscire a proteggerli contro un EMP (acronimo inglese per impulso elettromagnetico), ammesso che gli apparecchi non siano in contatto con il contenitore. Lo schermo di metallo deve coprire completamente gli apparecchi tutt’intorno – e mettere a terra il contenitore può aiutare a proteggerli.Gli oggetti da proteggere dovrebbero essere isolati dallo schermo di metallo conduttivo, poichè il campo EMP che arriva sul contenitore può comunque indurre dei voltaggi in circuiti stampati solidi. Un telo mylar argentato o metallizzato (del costo di 6 € al metro) avvolto stretto attorno a un apparecchio avvolto in carta di giornale o cotone può funzionare come schermo di Faraday, utile se ci si trova lontani dall’esplosione.Un altro metodo è quello di avvolgere una scatola di cartone in un foglio di rame o alluminio. Posiziona l’apparecchio all’interno e collega il sistema a terra.

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Cerca riparo immediatamente. A parte i segnali di avvertimento della politica, i primi segni di un attacco nucleare imminente saranno probabilmente una sirena o un segnale d’allarme, o altrimenti l’esplosione in sé. La luce chiara della detonazione di un ordigno nucleare può essere scorta da decine di km di distanza dal punto zero, cioè la zona in cui esplode l’ordigno. Se ti trovi nelle vicinanze dell’esplosione o del punto zero le tue possibilità di sopravvivenza sono virtualmente nulle, a meno che non ti trovi in un rifugio che fornisca una protezione molto (molto) valida sia dall’esplosione sia dalla letale onda di radiazione termica. Se ti trovi a qualche chilometro più lontano, dovresti avere 10-15 secondi prima di venire investito dall’onda di radiazione termica e 20-30 secondi prima di venire colpito dall’onda d’urto. MAI, in alcuna circostanza, guardare direttamente il fuoco dell’esplosione. In una giornata limpida può causare cecità temporanea anche a distanze molto elevate (Ehrlich 1985, p. 167, indica una distanza di 13 miglia in una giornata limpida e 53 miglia in una notte chiara per un ordigno della potenza di un megatone). Tuttavia, il raggio effettivo dell’esplosione dipende dalla potenza dell’ordigno, dall’altitudine a cui avviene l’esplosione e perfino le condizioni atmosferiche al momento della detonazione.

  • Se non riesci a trovare riparo, cerca un’area depressa nelle vicinanze e mettiti a faccia in giù, esponendo meno pelle possibile. Se non c’è una copertura nemmeno di questo tipo, scava il più velocemente possibile e cerca di coprire almeno la faccia. Intorno a 8 km avrai ancora ustioni di terzo grado; a 32 km il calore può ancora bruciare la pelle dal corpo. Il semplice vento può raggiungere una velocità di 960 km/h e spazzerà via qualsiasi cosa o persona che si trovi allo scoperto.
  • In mancanza di alternative, cerca riparo in un edificio se, e solo se, sei certo che la struttura non verrà distrutta o danneggiata troppo gravemente dalle onde di urto e radiazione termica. Questo ti fornirà, almeno, una qualche protezione dalle radiazioni ionizzanti. Che questa sia un’opzione attuabile o meno dipende dalla struttura dell’edificio e dalla distanza a cui ti troverai probabilmente dal punto zero. Stai ben lontano dalle finestre, meglio in una stanza che ne sia priva; anche se l’edificio non subisce danni troppo gravi, un’esplosione nucleare frantumerà le finestre anche a distanze enormi (per esempio, si sa che il test nucleare della bomba Zar o RDS-220, particolarmente potente, nell’arcipelago russo del Novaja Zemlja frantumò finestre fino in Svezia e Finlandia).
  • Se vivi in Svizzera o in Finlandia, controlla se la tua casa ha un rifugio antiatomico. Se non lo possiede, scopri dove si trova il rifugio antiatomico del tuo villaggio/città/distretto e come raggiungerlo. Ricorda: ovunque, in Svizzera, potrai trovare un rifugio antiatomico. Quando partono le sirene sarebbe tuo dovere informare coloro che non sono capaci di sentirle (come le persone sorde) e poi sintonizzarti sul Servizio Radio Nazionale (RSR, DRS e/o RTSI).
  • Non avere nulla di infiammabile o del combustibile intorno. Sostanze come il nylon o qualsiasi materiale a base di petrolio prenderà fuoco per il calore.

 

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Ricorda che l’esposizione a radiazioni ionizzanti può causare numeri elevati di morti.

  • Radiazione iniziale (istantanea): questa è la radiazione emessa al momento della detonazione, ha vita breve e non viaggia molto a lungo. Vista l’emissione delle armi nucleari moderne, si pensa che questa radiazione ucciderebbe chiunque non sia stato ucciso dall’onda termica o d’urto alla stessa distanza. La quantità di questa radiazione ricevuta è inversamente proporzionale al quadrato della distanza dall’esplosione.
  • Radiazione residua, conosciuta anche come ricaduta radioattiva: se la detonazione è avvenuta vicino al terreno o se la sfera di fuoco ha colpito il terreno, ci saranno grandi quantità di ricaduta radioattiva. La polvere e ogni detrito lanciato nell’atmosfera tornerà a terra, portando con sé pericolose radiazioni. La ricaduta radioattiva può tornare a terra come fuliggine contaminata detta “pioggia nera”, che è letale e può avere temperature estremamente alte. I materiali di ricaduta contamineranno qualsiasi cosa con cui vengono in contatto.Una volta che sei sopravvissuto all’esplosione e alla radiazione (almeno per ora, i sintomi della radiazione hanno un periodo di incubazione), devi cercare riparo dalla pioggia nera incandescente.
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Impara i tipi di radiazione ionizzante. Prima di continuare, dobbiamo introdurre i tre tipi differenti:

  • Particelle alfa, α: questa è la radiazione più debole e, durante un attacco, virtualmente non costituisce un pericolo. Le particelle alfa possono spostarsi solo per qualche centimetro in aria prima di essere assorbite dall’atmosfera e non sono molto penetranti, un foglio di carta basta per schermarle completamente,di conseguenza sono una minaccia insignificante all’esterno, ma diventano letali nel caso vengano ingerite o inalate. Dei normali indumenti sono perfettamente in grado di proteggerti dalle particelle alfa.
  • Particelle beta, β: queste particelle sono più veloci e più penetranti di quelle alfa e hanno maggiore penetrazione e quindi possono penetrare nel corpo. Possono viaggiare fino a 10 metri prima di venire assorbite dall’atmosfera. L’esposizione alle particelle beta non è letale a meno che non sia protratta nel tempo, il che potrebbe causare delle “bruciature beta”, quasi come delle scottature solari dolorose. Sono, tuttavia, un serio pericolo per gli occhi se esposti per un periodo prolungato. Anche queste sono letali se ingerite o inalate, ma i vestiti aiuteranno a proteggerti dalle scottature.
  • Raggi gamma, γ: i raggi gamma sono i più mortali. Viaggiano alla velocità della luce e possono viaggiare per circa 1,5 km in aria e penetrare praticamente qualunque schermo, quindi una radiazione gamma può provocare danni gravi agli organi interni anche come fonte esterna. Sarà necessaria quindi una schermatura sufficiente (come ad esempio un muro di piombo molto spesso).
    • Il Fattore di Protezione (PF) indica il valore di quanto viene attenuata l’irradiazione all’interno del rifugio rispetto all’esterno; ad esempio, RPF 300 significa che dentro il rifugio sarai esposto ad una radiazione 300 volte inferiore a quella esterna.
    • Evita l’esposizione alla radiazione gamma. Cerca di non passare più di 5 minuti in esposizione. Se vivi in un’area rurale, cerca di trovare una caverna o una grotta, oppure un albero caduto in cui ripararti. Altrimenti, scava una trincea in cui trovare riparo, ammassando della terra intorno a essa.
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Comincia a rinforzare il tuo rifugio dall’interno spostando la terra, o qualsiasi cosa tu riesca a trovare, attorno ai muri. Se sei in una trincea costruisci una tettoia, ma solo se i materiali per costruirla si trovano nei dintorni; non esporti a radiazione se non è necessario. Il telo di un paracadute o di una tenda può essere utile per evitare che la ricaduta radioattiva ti si accumuli addosso, anche se non bloccherà i raggi gamma.
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È impossibile, a livello di fisica elementare, schermarsi da tutte le radiazioni, è solo possibile ridurre l’esposizione a livelli più tollerabili. Aiutati con il seguente elenco per determinare la quantità di materiali necessaria per ridurre la penetrazione delle radiazioni a 1/1000:

  • Acciaio: 21 cm
  • Pietra: 70-100 cm
  • Cemento: 66 cm
  • Legno: 2.6 m
  • Terra: 1 m
  • Ghiaccio: 2 m
  • Neve: 6 m
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Pianifica di rimanere nel rifugio per almeno 200 ore (8-9 giorni). Non lasciare il rifugio per alcuna ragione durante le prime 48 ore.
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Raziona le provviste. Devi razionare le scorte alimentare per sopravvivere, ovviamente, quindi prima o poi dovrai esporti alla radiazione (a meno che non ti trovi in un rifugio antiatomico con cibo ed acqua).

  • Il cibo in scatola e in sacchetti si può mangiare, ammesso che il contenitore non abbia buchi e sia relativamente intatto.
  • Gli animali possono essere mangiati, ma devono essere accuratamente spellati, vanno scartati cuore, fegato e reni, in quanto accumulano radiazioni. Cerca anche di non mangiare la carne troppo vicina all’osso, poiché il midollo osseo trattiene la radiazione. Alcuni animali che puoi cacciare sono i piccioni, i colombi e i conigli.
  • Le piante di una “zona calda” sono edibili, ma quelle che crescono sottoterra o hanno radici edibili sono le migliori. Fai delle prove di commestibilità sulle piante, distanzia di qualche ora (di solito 8) l’ingestione delle diverse parti della pianta per verificarne gli effetti.
  • Gli specchi d’acqua e le bottiglie trovate all’esterno possono aver accumulato radiazioni o residui radioattivi. L’acqua proveniente da una fonte sotterranea, come una sorgiva o un pozzo coperto, sarebbe la soluzione migliore. Puoi anche pensare di costruire un dissalatore elementare ad energia solare. Usa corsi d’acqua e laghi solo come ultima risorsa. Crea un filtro scavando una buca a circa 30 cm dalla falda o cisterna e raccogli l’acqua che gocciola dalla parete. Potrebbe essere torbida o fangosa, quindi, lascia che sedimenti e poi falla bollire per disinfettarla dai batteri. Se ti trovi in un edificio, l’acqua è di solito potabile. Se il rifornimento d’acqua è interrotto (molto probabile), usa l’acqua che già si trova nelle tubature aprendo il rubinetto nel punto più alto dell’edificio e lascia che entri l’aria, poi apri un rubinetto nel punto più basso e raccogli l’acqua.
    • Puoi anche recuperare l’acqua da uno scaldabagno o una caldaia, oppure imparare delle procedure elementari di purificazione dell’acqua.
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Indossa tutti i vestiti (berretti, guanti, occhiali, magliette con maniche lunghe), specialmente all’aperto per prevenire le bruciature beta. Decontaminati agitando continuamente i vestiti e lavandoti, con l’acqua, ogni parte di pelle esposta. Se accumuli e lasci sedimentare residui, questi finiranno col causare bruciature.
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Cura le bruciature termiche e da radiazione:

  • Bruciature minori: dette anche bruciature beta (anche se provengono da altre particelle o fonti). Immergi le bruciature minori in acqua fredda finché il dolore non svanisce (solitamente 5 minuti).
    • Se la pelle inizia a fare vesciche, cicatrici o si rompe, lava con acqua fredda per rimuovere i contaminanti, poi copri con una garza sterile per evitare infezioni. Non rompere le veschiche!
    • Se la pelle non fa le cose appena dette ma è comunque scottata, non coprirla nemmeno se costituisce una grossa area del corpo (praticamente come le scottature solari). Invece, lava l’area scottata e spalma della vaselina o una soluzione di lievito ed acqua, se disponibile. Anche la terra bagnata (se non contaminata) può andare bene, comunque.
  • Bruciature gravi: dette anche bruciature termiche visto che derivano più dalle intense onde di calore dell’esplosione che da particelle ionizzanti, anche se è possibile che provengano anche da queste ultime. Queste possono portarti alla morte; tutto diventa un fattore: disidratazione, shock, danno ai polmoni, infezione ecc. Segui questi passaggi per curare una bruciatura grave:
    • Proteggi la pelle bruciata da ulteriore contaminazione.
    • Se degli indumenti coprono l’area bruciata, taglia e rimuovi delicatamente il tessuto dalla bruciatura. NON tentare di rimuovere tessuto bloccato o che si è fuso con la pelle. NON tentare di tirare il tessuto sopra la bruciatura. NON mettere alcun unguento sulla bruciatura.
    • Sciacqua delicatamente l’area bruciata con SEMPLICE acqua. Non applicare creme od unguenti.
    • NON usare una normale garza medica sterile che non sia fatta appositamente per le bruciature serie. Visto che le garze non adesive (e tutte le altre attrezzature mediche) probabilmente scarseggeranno, un buon espediente alternativo può essere usare della plastica saran (come quella da alimenti) che è sterile, non si attacca alle bruciature ed è facilmente reperibile.
    • Previeni gli shock. Uno shock è un flusso di sangue insufficiente a tessuti vitali e organi e, se non curato, può essere fatale. Uno shock è il risultato di una perdita eccessiva di sangue, bruciature profonde o reazione a uno spavento, come la vista di una ferita o di sangue. I sintomi sono agitazione, sete, pallore e tachicardia. Ci può essere sudorazione anche se la pelle è fresca e già sufficientemente umida. Mentre peggiora, si ha respirazione ansimante e sguardo fisso nel vuoto. Per curarlo: mantenere un corretto battito cardiaco e respirazione massaggiando il petto e posizionando la persona in una posizione adeguata per respirare. Slaccia e allarga qualsiasi indumento che stringe o fa pressione e rassicura la persona. Sii deciso ma gentile nel rassicurarlo.

 

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Sentiti libero di aiutare persone con malattia da radiazioni, o più propriamente sindrome da radiazioni. Questa non è contagiosa (ma assicurati che la persona non abbia materiale radioattivo addosso) e tutto dipende dalla quantità di radiazioni che una persona ha assorbito. Qui c’è una versione condensata della tabella indicativa.
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(Gy (gray) = l’unità del Sistema Internazionale usata per misurare la dose assorbita di radiazione ionizzante. 1 Gy = 100 rad. Sv (Sievert) = l’unità di dose equivalente del Sistema Internazionale, 1 Sv = 100 REM. Per semplificare, assumiamo che, come è solitamente, 1 Gy sia equivalente a 1 Sv.

  • Meno di 0,05 Gy: nessun sintomo visibile.
  • 0,05-0,5 Gy: diminuzione temporanea del numero di globuli rossi nel sangue.
  • 0,5-1 Gy: minore produzione di cellule immunitarie, esposizione alle infezioni; nausea, mal di testa possono essere comuni. Si può generalmente sopravvivere a questa quantità di radiazioni senza alcuna cura medica.
  • 1.5-3 Gy: il 35% delle persone esposte muoiono entro 30 giorni (LD 35/30). Nausea, vomito e perdita di capelli e peli in tutto il corpo.
  • 3-4 Gy: avvelenamento da radiazioni grave, mortalità del 50% dopo 30 giorni (LD 50/30). Altri sintomi sono simili a quelli della dose da 2-3 Sv, insieme a sanguinamento incontrollabile in bocca, sotto la pelle e nei reni (50% di probabilità a 4 Sv), dopo la fase latente.
  • 4-6 Gy: avvelenamento da radiazioni acuto, mortalità del 60% dopo 30 giorni (LD 60/30). La mortalità aumenta da 60% a 4,5 Sv a 90% a 6 Sv (a meno che non siano fornite cure mediche intensive). I sintomi cominciano da mezz’ora alle due ore dopo l’irraggiamento e durano fino a 2 giorni, dopo di che c’è una fase latente di 7-14 giorni dopo la quale appaiono gli stessi sintomi della dose da 3-4 Sv con maggiore intensità. A questo punto la sterilità femminile diventa comune. La convalescenza per la guarigione impiega da qualche mese fino a un anno. Le cause di morte principali (in genere 2-12 settimane dopo l’irraggiamento) sono infezioni ed emorragie interne.
  • 6-10 Gy: avvelenamento da radiazioni acuto, mortalità quasi del 100% in 14 giorni (LD 100/14). La sopravvivenza dipende da una intensa assistenza medica. Il midollo osseo è praticamente distrutto, quindi è necessario un trapianto di midollo osseo. I tessuti gastrici e intestinali sono seriamente danneggiati. I sintomi cominciano 15-30 minuti dopo l’irraggiamento e durano fino a 2 giorni. In seguito c’è una fase latente di 5-10 giorni, dopo la quale la persona muore di infezioni o emorragie interne. La guarigione impiegherebbe diversi anni e probabilmente non si completerebbe mai. Devair Alves Ferreira ricevette una dose di circa 7,0 Sv durante l’incidente di Goiânia e riuscì a sopravvivere, in parte per il frazionamento dell’esposizione.
  • 12-20 REM: La mortalità è del 100% a questo stadio; i sintomi appaiono immediatamente. Il sistema gastrointestinale è completamente distrutto. Si verificano emorragie in bocca, sotto la pelle e nei reni. Stanchezza e malessere generale prendono il sopravvento. I sintomi sono gli stessi, con un’intensità maggiore. La guarigione non è più possibile.
  • Più di 20 REM. Gli stessi sintomi si verificano instantaneamente, con maggiore intensità, poi cessano per molti giorni nella fase “fantasma che cammina”. Improvvisamente le cellule gastrointestinali vengono distrutte, con perdita d’acqua e emorragia copiosa. La morte comincia con delirio e pazzia,quando il cervello non può più controllare le funzioni corporee come la respirazione o la circolazione, l’individuo muore. Non esiste una terapia che possa invertire questo processo e l’assistenza medica assume unicamente uno scopo di conforto.
  • Purtroppo, dovrai accettare il fatto che una persona possa morire presto. Anche se è terribile, è meglio non sprecare provviste o scorte su persone che stanno morendo di sindrome da radiazioni. Risparmia le provviste per le persone sane e in forma, se le scorte dovessero scarseggiare. La sindrome da radiazioni colpisce sopratutto i giovani, gli anziani e i malati.
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(Gy (gray) = l’unità del Sistema Internazionale usata per misurare la dose assorbita di radiazione ionizzante. 1 Gy = 100 rad. Sv (Sievert) = l’unità di dose equivalente del Sistema Internazionale, 1 Sv = 100 REM. Per semplificare, assumiamo che, come è solitamente, 1 Gy sia equivalente a 1 Sv.

  • Meno di 0,05 Gy: nessun sintomo visibile.
  • 0,05-0,5 Gy: diminuzione temporanea del numero di globuli rossi nel sangue.
  • 0,5-1 Gy: minore produzione di cellule immunitarie, esposizione alle infezioni; nausea, mal di testa possono essere comuni. Si può generalmente sopravvivere a questa quantità di radiazioni senza alcuna cura medica.
  • 1.5-3 Gy: il 35% delle persone esposte muoiono entro 30 giorni (LD 35/30). Nausea, vomito e perdita di capelli e peli in tutto il corpo.
  • 3-4 Gy: avvelenamento da radiazioni grave, mortalità del 50% dopo 30 giorni (LD 50/30). Altri sintomi sono simili a quelli della dose da 2-3 Sv, insieme a sanguinamento incontrollabile in bocca, sotto la pelle e nei reni (50% di probabilità a 4 Sv), dopo la fase latente.
  • 4-6 Gy: avvelenamento da radiazioni acuto, mortalità del 60% dopo 30 giorni (LD 60/30). La mortalità aumenta da 60% a 4,5 Sv a 90% a 6 Sv (a meno che non siano fornite cure mediche intensive). I sintomi cominciano da mezz’ora alle due ore dopo l’irraggiamento e durano fino a 2 giorni, dopo di che c’è una fase latente di 7-14 giorni dopo la quale appaiono gli stessi sintomi della dose da 3-4 Sv con maggiore intensità. A questo punto la sterilità femminile diventa comune. La convalescenza per la guarigione impiega da qualche mese fino a un anno. Le cause di morte principali (in genere 2-12 settimane dopo l’irraggiamento) sono infezioni ed emorragie interne.
  • 6-10 Gy: avvelenamento da radiazioni acuto, mortalità quasi del 100% in 14 giorni (LD 100/14). La sopravvivenza dipende da una intensa assistenza medica. Il midollo osseo è praticamente distrutto, quindi è necessario un trapianto di midollo osseo. I tessuti gastrici e intestinali sono seriamente danneggiati. I sintomi cominciano 15-30 minuti dopo l’irraggiamento e durano fino a 2 giorni. In seguito c’è una fase latente di 5-10 giorni, dopo la quale la persona muore di infezioni o emorragie interne. La guarigione impiegherebbe diversi anni e probabilmente non si completerebbe mai. Devair Alves Ferreira ricevette una dose di circa 7,0 Sv durante l’incidente di Goiânia e riuscì a sopravvivere, in parte per il frazionamento dell’esposizione.
  • 12-20 REM: La mortalità è del 100% a questo stadio; i sintomi appaiono immediatamente. Il sistema gastrointestinale è completamente distrutto. Si verificano emorragie in bocca, sotto la pelle e nei reni. Stanchezza e malessere generale prendono il sopravvento. I sintomi sono gli stessi, con un’intensità maggiore. La guarigione non è più possibile.
  • Più di 20 REM. Gli stessi sintomi si verificano instantaneamente, con maggiore intensità, poi cessano per molti giorni nella fase “fantasma che cammina”. Improvvisamente le cellule gastrointestinali vengono distrutte, con perdita d’acqua e emorragia copiosa. La morte comincia con delirio e pazzia,quando il cervello non può più controllare le funzioni corporee come la respirazione o la circolazione, l’individuo muore. Non esiste una terapia che possa invertire questo processo e l’assistenza medica assume unicamente uno scopo di conforto.
  • Purtroppo, dovrai accettare il fatto che una persona possa morire presto. Anche se è terribile, è meglio non sprecare provviste o scorte su persone che stanno morendo di sindrome da radiazioni. Risparmia le provviste per le persone sane e in forma, se le scorte dovessero scarseggiare. La sindrome da radiazioni colpisce sopratutto i giovani, gli anziani e i malati.
16
Molto probabilmente, un reale attacco nucleare non si costituirà di un singolo ordigno. Rimani preparato per un altro lancio (o altri lanci) da parte di potenze ostili, o un’invasione della fazione attaccante.

17
Resta preparato per un’altra esplosione. Mantieni intatto il tuo rifugio, a meno che i materiali utilizzati non siano assolutamente necessari per la sopravvivenza. Metti da parte tutta l’acqua non contaminata e il cibo commestibile che riesci a trovare.

  • Comunque, se la potenza ostile sferra un altro attacco, sarà probabilmente in un’altra parte del Paese. Se non ci sono alternative, vivi in una caverna.

SEGUIRANNO CONSIGLI E AVVERTENZE

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