PROGRAMMA 25 APRILE 2023 ANPI MIRANO

Programma Anpi sezione Martiri di Mirano 25 Aprile

In partecipazione diretta e indiretta con le varie Ass.

Adotta un cippo Partigiano!

 18 aprile 2023  



All’ombra dei cipressi del viale alberato che conduce al cimitero di Mirano, un cippo, posto sul marciapiede, ricorda Oreste Licori nel posto in cui venne ammazzato “eroico esempio per le coscienze smarrite”
Secondo la relazione del CLN Miranese, datata 6 luglio 1945, il primo nucleo di una ventina di partigiani si formò nell’ottobre del 1943 a Zianigo, sotto il comando di Michele Cosmai e Oreste Licori.

Nell’ottobre del 1944, i nuclei diventarono Compagnia di 50-60 persone, suddivisi in squadre. La compagnia guidata da Oreste Licori era la “Volga” che operava tra le zone di Zianigo e Salzano.
Oreste Licori, a 23 anni, venne fucilato presso il cimitero di Mirano il 1º novembre 1944.
ANPI “Martiri di Mirano”

La Lega SPI CGIL del Miranese ha “adottato” il cippo dedicato ad Oreste Licori–

-venerdì 21 aprile – ore 18.00

Villa Giustinian Morosini “XXV Aprile”

Comune

Martina Longhin presenta il suo romanzo “Classe 1911. I sogni devono attendere” in dialogo con Martino Lazzari

-Ripercorrendo la Storia in bicicletta

INSIEME, IN BICI, PER RENDERE OMAGGIO AI CADUTI PER LA LIBERTÀ!

Sabato 22 APRILE 2023

Ritrovo:

P.tta S. Pertini Spinea: ore 8,30

Referenti:  Stefano     

S. 3887940967 

-martedì 25 aprile – ore 9.30    

Piazza Martiri

ripristinare lo Spirito del ’45

Comune e ANPI sezione “Martiri di Mirano”

78° Anniversario della Liberazione

Cerimonia di commemorazione

-Martedi25aprile Sala Conferenze Villa Errera Mirano

POSTCERIMONIA ore 12 Tesseramento anpi 2023

Ore 12.15 vernissage : “Pikadon: Whole world on fire”

                                    Immagini cartacee di brunotonolo

Ore 13    finissage :   “TPNW”

martedì 25 aprile – ore 20.45 

Teatro Belvedere

Gli Amici della rosa bianca, NOI Oratorio San Francesco e Comune

Piazza Martiri. Elegia per i ragazzi di Mirano uccisi dai fascisti nel dicembre ’44

Lettura scenica, testo di Giuseppe Bovo

Mercoledi 26 Aprile 2023

Villa Errera Sala sottoportico Piano terra ore 18.15   

ANPI SEZIONE MARTIRI DI MIRANO

 Titolo: Antifascismo e Resistenza nel 75° anniversario della Costituzione repubblicana 

breve descrizione:
A 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione i valori fondativi della Resistenza e dell’antifascismo rappresentano oggi un patrimonio ed un punto di riferimento indispensabile in una società contemporanea dove la guerra, la crisi della democrazia, l’aumento delle disuguaglianze sociali ed il revisionismo storico minano alla base il nostro patto collettivo.

Relatore:
Davide Conti, storico  

Posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi ucraina

Il ruolo della fede nelle Nazioni Unite

Testo completo

Fonte: Xinhua. Editor: huaxia.

24.02.2023, ore 10:00:30

PECHINO, 24 febbraio (Xinhua) – La Cina ha pubblicato venerdì un documento in cui esprime la propria posizione a proposito della soluzione politica della crisi ucraina. Qui di seguito il testo integrale.

La posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi ucraina

1.Rispettare la sovranità di tutti i Paesi. Il diritto internazionale universalmente riconosciuto, compresi gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite, deve essere rigorosamente osservato. La sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale di tutti i Paesi devono essere effettivamente sostenute. Tutti i Paesi, grandi o piccoli, forti o deboli, ricchi o poveri, sono membri uguali della comunità internazionale. Tutte le parti dovrebbero sostenere congiuntamente le norme fondamentali che regolano le relazioni internazionali e difendere l’equità e la giustizia internazionali. Occorre promuovere un’applicazione equa e uniforme del diritto internazionale, mentre doppi standard devono essere respinti.

2. Abbandonare la mentalità della guerra fredda. La sicurezza di un Paese non dovrebbe essere perseguita a spese degli altri. La sicurezza di una regione non dovrebbe essere raggiunta rafforzando o espandendo blocchi militari. I legittimi interessi e preoccupazioni in materia di sicurezza di tutti i Paesi devono essere presi sul serio e affrontati adeguatamente. Non esiste una soluzione semplice a un problema complesso. Tutte le parti dovrebbero, seguendo la visione di una sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile e tenendo presente la pace e la stabilità a lungo termine del mondo, contribuire a forgiare un’architettura europea della sicurezza equilibrata, efficace e sostenibile. Tutte le parti dovrebbero opporsi al perseguimento della propria sicurezza a spese della sicurezza degli altri, prevenire lo scontro di blocco e lavorare insieme per la pace e la stabilità nel Continente eurasiatico.

3. Cessazione delle ostilità. Il conflitto e la guerra non giovano a nessuno. Tutte le parti devono rimanere razionali ed esercitare moderazione, evitare di soffiare sul fuoco e aggravare le tensioni e impedire che la crisi si deteriori ulteriormente, o addirittura vada fuori controllo. Tutte le parti dovrebbero sostenere la Russia e l’Ucraina nel lavorare nella stessa direzione e riprendere il dialogo diretto il più rapidamente possibile, in modo da allentare gradualmente la situazione e, infine, raggiungere un cessate il fuoco globale.

4. Ripresa dei colloqui di pace. Il dialogo e il negoziato sono l’unica soluzione praticabile alla crisi ucraina. Tutti gli sforzi che contribuiscono alla soluzione pacifica della crisi devono essere incoraggiati e sostenuti. La comunità internazionale dovrebbe mantenere il suo impegno con un giusto approccio, al fine di promuovere colloqui di pace, aiutare le parti in conflitto ad aprire la porta a una soluzione politica il più presto possibile e creare condizioni e piattaforme per la ripresa dei negoziati. La Cina continuerà a svolgere un ruolo costruttivo in questo senso.

5. Risolvere la crisi umanitaria. Tutte le misure che contribuiscono ad alleviare la crisi umanitaria devono essere incoraggiate e sostenute. Le operazioni umanitarie dovrebbero seguire i principi di neutralità e imparzialità e le questioni umanitarie non dovrebbero essere politicizzate. La sicurezza dei civili deve essere efficacemente protetta e devono essere istituiti corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili dalle zone di conflitto. Sono necessari sforzi per aumentare l’assistenza umanitaria nelle aree pertinenti, migliorare le condizioni umanitarie e fornire un accesso umanitario rapido, sicuro e senza ostacoli, al fine di prevenire una crisi umanitaria su scala più ampia. L’ONU dovrebbe essere sostenuta nello svolgere un ruolo di coordinamento nel convogliare gli aiuti umanitari verso le zone di conflitto.

6. Proteggere i civili e i prigionieri di guerra (POW). Le parti in conflitto dovrebbero rispettare rigorosamente il diritto internazionale umanitario, evitare di attaccare civili o strutture civili, proteggere donne, bambini e altre vittime del conflitto e rispettare i diritti fondamentali dei prigionieri di guerra. La Cina sostiene lo scambio di prigionieri di guerra tra Russia e Ucraina e invita tutte le parti a creare condizioni più favorevoli a questo scopo.

7. Mantenere sicure le centrali nucleari. La Cina si oppone agli attacchi armati contro centrali nucleari o altri impianti nucleari pacifici e invita tutte le parti a rispettare il diritto internazionale, compresa la Convenzione sulla sicurezza nucleare (CNS) ed evitare risolutamente incidenti nucleari provocati dall’uomo. La Cina sostiene l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) nello svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere la sicurezza degli impianti nucleari pacifici.

8. Ridurre i rischi strategici. Le armi nucleari non devono essere usate e le guerre nucleari non devono essere combattute. La minaccia o l’uso di armi nucleari dovrebbe essere contrastato. La proliferazione nucleare deve essere prevenuta e la crisi nucleare evitata. La Cina si oppone alla ricerca, allo sviluppo e all’uso di armi chimiche e biologiche da parte di qualsiasi Paese in qualsiasi circostanza.

9. Facilitare le esportazioni di cereali. Tutte le parti devono attuare pienamente, efficacemente e in modo equilibrato l’iniziativa sul grano del Mar Nero firmata da Russia, Turchia, Ucraina e Nazioni Unite, e sostenere le Nazioni Unite nello svolgere un ruolo importante al riguardo. L’iniziativa di cooperazione sulla sicurezza alimentare globale proposta dalla Cina fornisce una soluzione fattibile alla crisi alimentare globale.

10. Cessazione delle sanzioni unilaterali. Le sanzioni unilaterali e la massima pressione non possono risolvere il problema; creano solo nuovi problemi. La Cina si oppone alle sanzioni unilaterali non autorizzate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. I Paesi interessati dovrebbero smettere di abusare di sanzioni unilaterali e di una “giurisdizione a braccio lungo” contro altri Paesi, in modo da fare la loro parte nel ridurre la crisi ucraina e nel creare le condizioni di crescita delle economie dei Paesi in via di sviluppo, migliorando la vita della loro gente.

11. Mantenere stabili le catene industriali e di approvvigionamento. Tutte le parti dovrebbero mantenere seriamente l’attuale sistema economico mondiale e opporsi all’uso dell’economia mondiale come strumento o arma per scopi politici. Sono necessari sforzi congiunti per mitigare le ricadute della crisi e impedire che interrompa la cooperazione internazionale nei settori dell’energia, della finanza, del commercio alimentare e dei trasporti e che comprometta la ripresa economica globale.

12. Promuovere la ricostruzione postbellica. La comunità internazionale deve adottare misure per sostenere la ricostruzione postbellica nelle zone di conflitto. La Cina è pronta a fornire assistenza e svolgere un ruolo costruttivo in questo sforzo.

IL GIORNO DEL RICORDO La Segreteria nazionale ANPI alle Istituzioni: “Nel Giorno del Ricordo sia rispettata la verità storica e contrastata la faziosità dell’estrema destra” Appello della Segreteria nazionale ANPI per il 10 febbraio, Giorno del Ricordo 2023

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Mirano (VE) 20/10-4/11/2012: "IL LUNGO SILENZIO" SUI ...

Sabato 20 ottobre 2012 alle ore 17.00 presso la barchessa di Villa Giustinian Morosini “XXV aprile” verrà inaugurata la mostra promossa dall’Anpi provinciale di Venezia, dall’Anpi di Mirano e dal Comune di Mirano dal titolo “Il lungo silenzio” documenti e testimonianze sui crimini di guerra fascisti.
La mostra resterà aperta fino al 4 novembre.
Orari: sabato e domenica 10-12.30/14.30-17.30. Dal lunedì al venerdì 14.30-17.30.

La mostra è composta di 36 pannelli, 18 fanno parte della sezione curata da Davide Conti e sono il frutto delle ricerche d’archivio che ha effettuato per la pubblicazione del volume “Criminali di guerra italiani. Accuse, processi, impunitàgli altri 18 sono curati da Paolo Consolaro (con la collaborazione di Alessandra Kersevan, Claudia Cernigoi e Sandi Volk) e fanno parte della esposizione intitolata “Testa per dente – crimini fascisti in Jugoslavia. Vengono presentati foto e documenti d’archivio che ripercorrono le fasi dell’occupazione italiana dei Balcani (Jugoslavia, Grecia e Albania) durante la seconda guerra mondiale e dei crimini di guerra commessi dalle truppe del regio esercito nei confronti delle popolazioni civili locali e dei membri delle formazioni partigiane.
Attraverso documenti in gran parte provenienti dall’archivio del Ministero degli Esteri, viene presentata la ricostruzione delle relazioni internazionali e degli equilibri geopolitici che permisero al governo italiano post-fascista di Badoglio e poi a quelli della Repubblica democratica di evitare la consegna a tribunali internazionali o l’estradizione nei paesi ex-occupati di migliaia di militari italiani iscritti nelle liste dei presunti criminali di guerra consegnate alle Nazioni Unite dalla Jugoslavia, dalla Grecia, dall’Albania, dall’Urss, dalla Francia e dagli anglo-americani.
Il lavoro si concentra sulle trattative, gli accordi, le tensioni nazionali e internazionali relative alla questione dei presunti criminali di guerra, cercando di evidenziare come e perché fu possibile assicurare l’impunità a centinaia di militari del regio esercito e di camicie nere dando luogo alla cosiddetta “mancata Norimberga” ed al mito autoassolutorio degli “italiani brava gente”. È bene precisare che nella mostra non c’è nulla che possa essere paragonato a una “fiction”: l’impatto emotivo di alcuni contenuti è legato esclusivamente alla loro funzione documentaria. Le immagini e alcuni testi («in corsivo») sono tratti da pubblicazioni e documenti originali dell’epoca. Senza pretendere una completezza e una profondità di analisi impossibili da ottenere con un tale mezzo divulgativo, la cura nella ricerca e nella scelta del materiale è tale da non temere critiche fondate sul piano storico e metodologico.
Per verifiche, consultazioni e approfondimenti sono disponibili l’elenco puntuale delle fonti e un’ampia bibliografia.

2 FEBBRAIO 1943 80° Anniversario della firma -resa di Von Paulus e della 6°armata nazifascista a Stalingrado

TESTIMONIANZA DI Von Paulus al Processo di Norimberga
non abbiamo la traduzione in italiano, se qualcuno la invia ne saremo grati

http://www.civg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1888%3Afriedrich-paulus-il-feldmaresciallo-tedesco-sconfitto-a-stalingrado-che-fini-per-aderire-al-s

Correspondence between the Chairman of the Council of Ministers of the USSR
and the Presidents of the USA and the Prime Ministers of Great Britain
during the Great Patriotic War of 1941 – 1945

1943

“” A nome del popolo degli Stati uniti D’America consegno questo diploma alla città di Stalingrado per testimoniare la nostra ammirazione ai suoi eroici difensori, di cui il coraggio, il valore e l’abnegazione durante l’assedio dal 13 settembre al 31 gennaio 1943 saranno per sempre motivo di ispirazione per i cuori di tutti gli uomini liberi. La loro gloriosa vittoria arrestò l’ondata dell’invasione e fu il punto di svolta nella guerra delle Nazioni alleate contro le forze della agressione.””

27 Gennaio 2023 giornata della Memoria

IL 27 GENNAIO 2022 RICORRE LA GIORNATA MONDIALE IN MEMORIA DELLE VITTIME DELL’OLOCAUSTO

Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche della 60ª Armata del “1º Fronte ucraino” del maresciallo Ivan Konev arrivarono per prime presso la città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz), scoprendo il vicino campo di concentramento e liberandone i superstiti[4]. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista.

Ad Auschwitz, circa dieci giorni prima, i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con loro, in una marcia della morte, tutti i prigionieri sani, molti dei quali morirono durante la marcia stessa.

L’apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati in quel lager nazista.

Nonostante i sovietici avessero liberato, circa sei mesi prima di Auschwitz, il campo di concentramento di Majdanek[5] e «conquistato [nell’estate del 1944] anche le zone in cui si trovavano i campi di sterminio di Belzec, Sobibor e Treblinka [precedentemente smantellati dai nazisti nel 1943]»[6] fu stabilito che la celebrazione del giorno della Memoria coincidesse con la data in cui venne liberato Auschwitz”[7].

La data del 27 gennaio in ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, è indicata quale data ufficiale agli Stati membri dell’ONU, in seguito alla risoluzione 60/7[8] del 1º novembre 2005. vikipedia

A Mirano giovedì 26 gennaio – ore 18.00

Sala Conferenze, corte Errera

Conferenza “Unicità della Shoah” a cura del prof. Vincenzo Guanci

Mirano per la memoria

venerdì 27 gennaio – ore 9.00

I.I.S. “Levi – Ponti”

“Auschwitz tra Storia e Memoria” a cura di docenti e studenti

Mirano per la memoria

 venerdì 27 gennaio – ore 17.30

Sala Conferenze, corte Errera   Comune di Mirano

“La storia delle sorelle Levis e Jesurum a Zianigo”, immagini e letture alla presenza dei familiari, a cura della Prof.ssa Maria Teresa Sega

Mirano per la memoria

venerdì 27 gennaio – ore 20.30

Teatro Belvedere

Lettura scenica “La madre di Dietrich”, testi di Giuseppe Bovo

Mirano per la memoria

IN ITALIA legge della Giornata della Memoria   

 Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31 luglio 2000

Art. 1.

1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

Art. 2.

1. In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinchè simili eventi non possano mai più accadere.

MICHELE SARFATTI

gennaio 2022 • Dal luglio 2000 la legge sul Giorno della memoria invita gli italiani a ricordare, ogni 27 gennaio, la Shoah e le «leggi razziali», i deportati politici, i militari internati, coloro che si opposero allo sterminio a rischio della vita.La legge del 27 gennaio ha una singolare lacuna: il suo titolo e il suo testo menzionano i «campi nazisti», ma non contengono i vocaboli fascismo, fascisti.Concerne l’insieme della Shoah, la persecuzione antiebraica avvenuta in Italia, tutti i perseguitati italiani, i soccorritori. Né essa, né altre leggi della nostra Repubblica hanno per oggetto la violenza omicida italiana fascista nelle terre colonizzate o occupate e le sue vittime. “NELLA LEGGE SUL GIORNO DELLA MEMORIA MANCA LA RESPONSABILITA’ FASCISTA”. Questo è il titolo dell’articolo del Prof. Michele Sarfatti, storico della persecuzione degli ebrei nel XX secolo, apparso il 15 Gennaio 2022 nel quotidiano Domani . per approfondimenti                                https://www.michelesarfatti.it/

RICORDO DI SHLOMO VENEZIA

Notizia del 02.10.2012

L’Amministrazione comunale di Mirano esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Shlomo Venezia, uno dei più importanti testimoni della Shoah, sopravvissuto all’inferno dei campi di sterminio e autore del libro “Sonderkommando Auschwitz. La verità sulle camere a gas, una testimonianza unica” (Rizzoli).

Si è spento a 89 anni nel sonno dopo aver dedicato gli ultimi decenni della sua vita a trasmettere la memoria della Shoah alle giovani generazioni. Ha parlato a migliaia di studenti, emozionati dalla forza e dal coinvolgimento del suo racconto, che hanno saputo dalle sue parole cosa fu la tragedia ebraica.

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“Inviterò le scuole –prosegue Pavanello – ad organizzare iniziative formative dedicate a Shlomo Venezia in occasione del ‘Giorno della memoria’ e in altri momenti affinché sia portata avanti la sua opera di trasmissione della memoria, un inestimabile insegnamento per i più giovani, perché capiscano a che punto può arrivare la follia umana quando prevale l’odio, etnico e religioso”.


Shlomo Venezia
, ebreo italiano residente a Salonicco (Grecia),  fu arrestato con i familiari nel marzo 1944 e deportato a 19 anni nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, dove venne scelto insieme al fratello Moises per lavorare nel Sonderkommando. I Sonderkommando, “kommando speciale”, erano squadre per lo più composte da ebrei deportati da ogni parte d’Europa che operavano all’interno dei campi di sterminio. Il loro lavoro si svolgeva all’interno delle camere a gas e dei crematori e consisteva nel trascinare le migliaia di salme esanimi fuori dalle camere a gas e privarle di ogni cosa “umana” che sarebbe potuta essere riutilizzata dal Reich, come i denti d’oro o d’argento o i capelli usati per fare tessuti. Il loro compito era anche quello di portare le salme nei forni crematori o nelle grandi fosse, scavate a lato degli edifici progettati per lo sterminio, utilizzate come forno a cielo aperto. Periodicamente venivano uccisi perché non restassero testimoni.
Sette mesi a Birkenau a tagliare i capelli alle donne destinate alle camere a gas e al recupero dei cadaveri destinati ai forni, poi altri cinque a Mauthausen, infine l’insperata salvezza dopo «il gas, le torture, la scomparsa dei parenti, degli amici, freddo e, ovunque intorno, la fame». Riuscì a salvarsi ma dopo la Liberazione si ritrovò incapace di testimoniare la sua esperienza. Solo dal 1992 ha deciso di intraprendere il doloroso cammino rivolto alle nuove generazioni perché non dimentichino e ha pubblicato le sue memorie nel 2007. Accolta con vivo interesse in tutto il mondo per la sua straordinaria unicità, questa testimonianza è l’antidoto a ogni follia negazionista. Il lucido e onesto racconto di quest’uomo è la forma più nobile di omaggio alle vittime di ieri: la memoria.

GIORNATA DELLA MEMORIA MIRANESE

I.I.S. Statale “ETTORE MAJORANA” Indirizzi Classico – Linguistico – Scientifico MIRANO – VENEZIA


CIRCOLARE N. 145 22 novembre 2022 AI DOCENTI AGLI STUDENTI PARTECIPANTI AL PROGETTO MARTIRI DELLE CLASSI 4^E; 5^C; 5^D; 5^E; 5^G;; LICEO SCIENTIFICO 5^ LB LINGUISTICO III A LICEO CLASSICO AL PERSONALE ATA ALLE FAMIGLIEOggetto: Progetto Martiri. Appuntamenti in preparazione alla Giornata del 13 dicembre 2022 In vista della manifestazione del 13 dicembre p.v. si comunicano le date degli incontri preparatori:  –28 novembre, 15,00 alle 16,30, a distanza: “Breve excursus dalla nascita del Fascismo alla Seconda Guerra Mondiale” percorso guidato dal professor Emiliano Manzato;  –02 dicembre, 15,00 alle 16,30, a distanza: “La Resistenza” riflessione guidata dalla professoressa Claudia Salmaso;  –6 dicembre, dalle ore 14,30 alle 16,30, in presenza, aula 8: “La Resistenza nel Miranese”, con la partecipazione di storici, testimoni e familiari delle vittime dell’eccidio. Gli studenti saranno convocati ai primi due meet nella piattaforma della scuola tramite link.Il Dirigente Scolastico Monica Guaraldo 


ISTITUTO COMPRENSIVO “Mirano 2” SCUOLA DELL’INFANZIA – PRIMARIA – SECONDARIA I GRADO Via Giudecca, 24
 – 30035 Mirano (VE) – Tel. 041/57.01.386 e-mail: [email protected] – C.F. 90159330274 – C.Min. VEIC85700G – C.U.F.: UFYQH7 www.icmiranodue.edu.it Circ. 196 Mirano, 01/12/2022.  Ai Docenti dell’IC. Mirano 2 Agli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado Al Dirigente Scolastico del Liceo “E. Majorana – E. Corner” Al Presidente dell’ANPI (sez. di Mirano) Al Presidente dell’AUSER All’amministrazione comunale di Mirano Sindaco Baggio Tiziano Assessora all’istruzione M. Francesca Di Raimondo E p.c. Al Personale ATA Oggetto: Giornata della Memoria dei Martiri di Mirano – 11 dicembre 2022.
In occasione della commemorazione della Giornata, le classi terze della scuola secondaria dell’I.C. Mirano 2 “S.M.S. G. Mazzini”, insieme a quelle dell’I.C. “Gabrieli” e in collaborazione con alcuni studenti del liceo “Majorana-Corner”, parteciperanno ad un’attività, programmata per la mattina del 13 dicembre 2022, secondo le seguenti modalità:• gli alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Mazzini”, accompagnati dai propri insegnanti, giungeranno in Piazza Martiri della Libertà alle ore 8.30, dove inizieranno un percorso lungo i luoghi che hanno visto deposti i corpi dei martiri di Mirano. Ogni classe si posizionerà in un punto diverso, dove l’accoglierà un volontario dell’ANPI o dell’AUSER, accanto a testimoni dell’eccidio e ad alcuni studenti del liceo “Majorana-Corner” che porteranno le loro esperienze e conoscenze in merito; • ogni classe si fermerà in ciascun punto per circa 10 minuti, dopo di che passerà al punto successivo; • alle 10.00 incontreranno le altre classi terze di Mirano, per un saluto da parte delle autorità comunali; alle 10.30 circa, completata l’attività, le classi torneranno al proprio Istituto.• lo stesso percorso sarà poi svolto dalle classi dell’I.C. “Gabrieli”; • alle 12.00 circa la commemorazione potrà dirsi conclusa. Si allega alla presente copia dello schema, con i punti di sosta e la corrispondente presenza di testimoni e studenti del Liceo Majorana Corner.  IL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Francesco SIMIONATO
visitate il nostro sito:   www.anpimirano.it

NUOVA TERAPIA INTENSIVA PER LE “FESTE”

DA TRIESTENEWS

B61-12, le nuove nucleari di Aviano. Poche novità, poca difesa e molto attacco

ATTUALITÀIN PRIMO PIANO27 Ottobre 2022Aggiornato: 27 Ottobre 2022

Roberto Srelz

diRoberto Srelz

27.10.2022 – 11.25 – Bombe nucleari B61-12 cosa sono, e perché gli Stati Uniti le portano in Italia in sostituzione di generazioni precedenti di ordigni che hanno lo stesso nome? Le B61-12 non sono che l’ultima evoluzione di una famiglia di bombe nucleari a caduta esistente già da fine anni Sessanta, progettate per essere utilizzate da aerei, statunitensi o alleati, operanti da basi localizzate come quella di Aviano. La decisione di portarle nel nostro paese non è di oggi ma del 2015, presa nell’ambito di quelle “giornate storiche” ricche di “grande onore per l’accordo sulla soluzione nucleare iraniana per rendere il nostro mondo più sicuro” come aveva detto, a Vienna, l’allora alto rappresentante UE per gli affari esteri, Federica Mogherini. Contestualmente, gli USA avevano firmato accordi per le tecnologie nucleari con Arabia SauditaEmirati Arabi e Bahrein; allora nel mirino degli USA c’era l’Iran, da qui la decisione di mandare le nuove B61 verso la portaerei stesa sul Mediterraneo (l’Italia) in un momento in cui l’interesse europeo era ancora per un recupero del rapporto con la Russia nella stabilizzazione della situazione del Donbass; oggi c’è di nuovo la Russia stessa come al tempo della Guerra Fredda. Non è un piano in risposta alle dichiarazioni di Vladimir Putin o alla “bomba sporca” dell’Ucraina (che effettivamente, da un punto di vista tecnico, Kiev avrebbe le capacità di realizzare seppur nei fumi della propaganda aggressiva di Mosca), ma qualcosa di deciso sullo scenario strategico da molto tempo; tutto si è fatto però in queste ultime settimane molto più pericoloso.

La B61-12 aggiunge alla famiglia di cui fa parte una sviluppata capacità di essere guidata verso il bersaglio e un’elettronica più sofisticata, e non c’è solo questo. Come molti altri ordigni nucleari contemporanei presenti nell’arsenale USA (in pratica tutti quelli pronti per l’uso operativo), si tratta di una bomba termonucleare che utilizza una detonazione in più fasi, rapidissime: prima lo scoppio di una bomba nucleare tradizionale come quella di Hiroshima, e subito dopo quello di una bomba come ‘Ivy Mike’, estremamente più letale. La nuova B61-12 può essere quindi “regolata” più facilmente, come si fa con il volume della radio: la sua potenza massima è almeno di 27 volte quella di Hiroshima, però può essere fatta “scendere” fino a meno di mezzo chilotone, un potere distruttivo tattico di circa 20 volte inferiore alla prima bomba atomica (da un punto di vista assoluto – in quanto nell’uso pratico sarebbe anche molto meno di così, a seconda delle condizioni d’impiego) e perfettamente adatto all’attacco, ad esempio, di un’unità corazzata in movimento o di un insediamento fisso come una base, o un aeroporto, o una diga.

La versione che va adesso ad Aviano è la più recente di un’arma longeva, provata con successo – naturalmente senza carico bellico – già diverse volte, fra le quali i test del 2015 in Nevada e quello con i bombardieri statunitensi B2 di luglio 2022 in Florida. B61-12 non è quindi una bomba-Armageddon, ma un ordigno flessibile perfettamente adatto all’impiego su caccia multiruolo come i nostri nuovi F35, e proprio in ciò sta la sua maggior pericolosità nello scenario geopolitico attuale. È un po’ un “portare la guerra a casa vostra”: lancio la bomba, limito i danni che restano da voi perché con il potenziale scelto non ci sarà alcuna possibilità che l’inquinamento arrivi oltre i mari; le conseguenze della contaminazione radioattiva da uso tattico sarebbero comunque terribili, però coinvolgerebbero solo i paesi europei e la Russia, nella speranza che l’attaccato non risponda con i missili intercontinentali – una scommessa psicologica. La differenza della guerra fra Russia e Ucraina nel campionato delle guerre per procura fra Stati Uniti e mondo comunista (dalla Corea alla Siria) succedutesi dal 1945 a oggi, però, è che questo non è uno scontro fra due squadre con spettatori che guardano da casa scommettendo denaro e speculando sulla ricostruzione. Stavolta si gioca in casa, in Russia, della quale l’Ucraina faceva parte e con la quale per una buona metà ha ancora legami culturali indissolubili, a prescindere dai titoli in tivù. Una scommessa molto pericolosa, quindi, quella di potenziare l’arsenale nucleare tattico presente in Europa: Vladimir Putin potrebbe ritenere per davvero l’uso di una bomba B61 tattica come una minaccia all’esistenza della Russia, autorizzando l’impiego dell’arsenale strategico di difesa. Lo sviluppo del nucleare statunitense verso testate tattiche specializzate, ovvero mini bombe atomiche che per loro stessa natura diventano uno strumento spiccatamente d’attacco più che di difesa, non è una novità di oggi che risponde a minacce di Putin, ma una precisa scelta politica dell’era Trump derivante da analisi militari precedenti e sviluppi tecnologici oggi possibili: dal tempo del bazooka Davy Crockett, che finiva per coinvolgere nell’esplosione anche chi l’aveva usato, di decenni ne sono trascorsi diversi, e proprio la Russia, pur perseguendo in risposta la stessa strada e posizionando lanciamissili in luoghi strategici, aveva denunciato violazioni da parte USA delle regolamentazioni concordate in materia di arsenali. Joe Biden non fa dunque altro che proseguire sulla strada di Trump e la Russia non potrà che rispondere alzando l’asticella atomica; all’Europa resta ancora una certa libertà di scelta su cosa fare, in mezzo a decisioni non facili da prendere e nella consapevolezza che l’Italia, proprio perché ospita le bombe B61 e basi statunitensi, era e resta uno degli obiettivi primari di un attacco nucleare russo se il conflitto dovesse allargarsi.

[r.s.]

105 anni dalla Rivoluzione d’OTTOBRE:

1. L’IMPERO RUSSO A FINE ‘800

https://www.storiauniversale.it/1-L-IMPERO-RUSSO-A-FINE-800.htm

«Abbiamo fatto marcire in prigione milioni di persone senza scopo, senza alcuna considerazione e in modo barbaro, abbiamo cacciato questa gente in catene nel gelo per decine di migliaia di verste, l’abbiamo fatta contagiare di sifilide e corrotta, abbiamo corrotto e aumentato i criminali, ma siamo noi tutti che invece prendiamo da questa faccenda le debite distanze, quasi che non ci riguardasse». (Anton Čechov, 1890)1

EQUAZIONE DEL XXI SECOLO:

+ARMI+GUERRE+FAME = ARGUFA = $$$ > 1% Pop. Mond. (clas. dom.) !!!

GLI ARGUFAMISTI DEL MONDO

the National Defense Strategy, the Nuclear Posture Review and the Missile Defense Review 

Two large ships traverse an ocean.

L’amministrazione ha dovuto decidere la linea più alta per l’entità del suo budget per la difesa per l’esercizio 2023, che include solo le spese correnti del Pentagono ed esclude il budget del Dipartimento per gli affari dei veterani degli Stati Uniti e l’ammortamento delle passività non finanziate per la pensione militare e l’assistenza sanitaria. L’amministrazione ha dovuto scegliere un punto di partenza di base: i 753 miliardi di dollari originariamente richiesti per l’esercizio 2022 o i 770 miliardi di dollari che prevedeva di richiedere nell’esercizio 2023. In alternativa, l’amministrazione potrebbe utilizzare i 780 miliardi di dollari che il Congresso ha autorizzato per l’esercizio 2022, che era 37 miliardi di dollari, il 5 per cento, in più rispetto alla proposta del presidente Biden per l’anno fiscale 2022 e 10 miliardi di dollari in più rispetto a quanto intendeva richiedere per l’anno fiscale 2023.

Invece di scegliere uno di questi importi di base nella sua proposta di bilancio per l’esercizio 2023, l’amministrazione Biden ha richiesto 813 miliardi di dollari, 4 che sono andati ben oltre quanto proposto nell’esercizio 2022. Ciò è stato il risultato delle pressioni del Congresso, inclusi molti democratici, che si sono opposti a molte delle riduzioni proposte dal presidente Biden, in particolare alla Marina, e all’impatto dell’inflazione sulla retribuzione del personale militare in servizio attivo, di riserva e in pensione. 5 Si tratta di 33 miliardi di dollari, circa il 4 per cento, in più rispetto a quanto approvato dal Congresso nell’esercizio 2022 e di circa 45 miliardi di dollari, il 10 per cento, in più rispetto a quanto previsto dall’amministrazione nell’esercizio 2023. 6

Supponendo un tasso di inflazione di circa il 7% e un aumento reale dal 3% al 5% in più, si tradurrebbe in un budget per la difesa per l’anno fiscale 2023 di oltre $ 900 miliardi. Si tratta di circa 150 miliardi di dollari – o del 20 percento – in più rispetto a quanto richiesto dall’amministrazione Biden nell’esercizio 2022 e di circa 100 miliardi di dollari13 in più rispetto a quanto l’amministrazione ha proposto per il prossimo anno fiscale. Includere il costo degli aiuti per l’Ucraina a seguito dell’invasione russa potrebbe comportare un budget per la difesa per l’esercizio 2023 che si avvicina a $ 1 trilione.

https://www.affaritaliani.it/esteri/guerra-mondiale-guerra-russia-nato-un-miliardo-di-morti.html?refresh_ce

Rapporto ONU: salite a 828 milioni nel 2021 le persone che soffrono la fame nel mondoRoma/New York 

Il numero delle persone che soffrono la fame a livello mondiale è salito a ben 828 milioni nel 2021, ossia circa 46 milioni in più dal 2020 e 150 milioni in più dallo scoppio della pandemia di COVID-19 (1): è quanto emerge da un rapporto delle Nazioni Unite che fornisce nuove prove secondo cui il mondo si sta allontanando ulteriormente dall’obiettivo di sconfiggere, entro il 2030, fame, insicurezza alimentare e malnutrizione in tutte le sue forme.

I numeri delineano un quadro sconfortante:

• Ben 828 milioni di persone hanno sofferto la fame nel 2021 – 46 milioni di persone in più rispetto al 2020 e 150 milioni in più del 2019.

• Dopo essere rimasta relativamente invariata dal 2015, nel 2020, la percentuale di persone colpite dalla fame è salita  e ha continuato a salire nel 2021, fino al 9,8% della popolazione mondiale, contro l’8% del 2019 e il 9,3% del 2020.

• Nel 2021, circa 2,3 miliardi di persone (29,3%) in tutto il mondo erano in una situazione di insicurezza alimentare moderata o grave – 350 milioni in più rispetto a prima dello scoppio della pandemia da COVID-19. Quasi 924 milioni di persone (11,7% della popolazione mondiale) hanno sofferto di insicurezza alimentare grave, con un aumento di 207 milioni in due anni.

• Il divario di genere nell’insicurezza alimentare è cresciuto ancora nel 2021. In tutto il mondo, il 31,9% delle donne ha sofferto di insicurezza alimentare moderata o grave, rispetto al 27,6 % degli uomini: un divario di oltre 4 punti percentuali, rispetto ai 3 del 2020.

• Quasi 3,1 miliardi di persone non potevano permettersi una dieta sana nel 2020, 112 milioni in più rispetto al 2019, come conseguenza dell’inflazione sui prezzi dei prodotti alimentari al consumo, a seguito delle ripercussioni economiche della pandemia da COVID-19 e delle misure attuate per contenerla.

• Si stima che 45 milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni abbiano sofferto di deperimento, la forma più letale di malnutrizione, che, in età infantile, aumenta fino a 12 volte il rischio di morte. Inoltre, 149 milioni di bambini sotto i cinque anni hanno subito un ritardo di crescita e di sviluppo, a causa di una carenza cronica di  nutrienti essenziali nella loro alimentazione, contro 39 milioni di bambini in sovrappeso.