Bologna 30 agosto 1944: 12 partigiani fucilati al poligono di tiro

Monumento a tutti i 270 fucilati al poligono di tiro di Bologna

Al Poligono di Tiro di Bologna vengono fucilati 12 partigiani come rappresaglia per l’uccisione del colonnello Zambonelli della Guardia Nazionale Repubblicana. L’annuncio della avvenuta fucilazione appare il giorno 31 sul Resto del Carlino
Antefatto
… qualche settimana dopo, una nostra squadra in perlustrazione sulla Persicetana, in pieno giorno, avvistò la macchina del colonnello Zambonelli, uno dei più pericolosi comandanti fascisti. I nostri riuscirono a bloccarla e fecero prigioniero lo stesso colonnello, con il proposito di scambiarlo con dieci compagni detenuti nelle carceri fasciste. II comando della brigata nera, anziché aderire alla nostra richiesta, due giorni dopo a Bologna fucilò i partigiani di cui si chiedeva il rilascio. Tale rappresaglia, che rappresentava anche un’aperta sfida, esigeva una nostra immediata risposta e fu così che poco tempo dopo, sullo stesso luogo, venne ad opera nostra giustiziato il colonnello Zambonelli.
Testimonianza di Vito Giatti

Le vittime della rappresaglia al Poligono di tiro:

Atti Floriano, «Nome di battaglia Gianni», nato il 16/9/1922 a Bentivoglio. Prestò servizio militare negli autieri dal febbraio 1942 all’ʼ8/9/43. Militò nel Veneto nella div Belluno e successivamente nella 7a brg GAP Gianni Garibaldi e nella 1a brg Irma Bandiera Garibaldi a Bologna. Già incarcerato, venne prelevato dal carcere per essere fucilato al Poligono di tiro.

Bentivogli Renato, «Nome di battaglia Renè», nato il 14/6/1912 a Malalbergo. Militò nella la brg Irma Bandiera Garibaldi ed operò a Bologna. Già incarcerato, venne prelevato dal carcere per essere fucilato al Poligono di tiro. Al suo nome a Bologna è stato intestato un giardino.

Bracci Luciano, «Nome di battaglia Toro», nato l’11/2/1926 a Bologna. Militò nella 62a brg Camicie rosse Garibaldi. Cadde prigioniero dei tedeschi mentre tentava di portare in salvo un compagno ferito. Fu rinchiuso nel carcere di San Giovanni in Monte e sottoposto a torture e sevizie. Venne fucilato al Poligono di tiro di Bologna

Bussolari Gaetano, «Nome di battaglia Maronino», nato il 19/9/1883 a S. Giovanni in Persiceto. Discendente da antica famiglia persicetana, partecipò vivamente fin dalla giovinezza alla vita politica della sua città, della quale studiò per tutta la vita la storia passata in tutti i suoi aspetti (aveva in animo di elaborare unʼamplissima «enciclopedia persicetana»). Fu uno spirito ribelle, originale, polemico, libero: ciò spiega anche il passaggio da posizioni socialistiche ed anarchiche ad una temporanea, breve militanza fascista. Ben presto passò allʼantifascismo che manifestò senza cautela tanto da attirarsi l’odio dei gerarchi locali, dei quali denunciò il malgoverno e le sopraffazioni, specialmente nell’amministrazione del consorzio dei partecipanti. Fu confinato e carcerato. Durante la lotta di liberazione venne arrestato e prelevato dal carcere per essere fucilato al poligono di tiro di Bologna

Garagnani Arturo, nato il 3/5/1907 a Castello di Serravalle. Già incarcerato, venne prelevato dal carcere per essere fucilato al Poligono di tiro

Garagnani Celestino, nato il 18/10/1913 a Castello di Serravalle. Già incarcerato, venne prelevato dal carcere per essere fucilato al Poligono di tiro

Musi Giocondo, nato il 16/10/1914 a Bologna. Prestò servizio militare in fanteria a Bologna. A seguito di una vasta azione di propaganda svolta dal PCI e dalla gioventù comunista a Bologna e nei comuni della provincia, venne arrestato alla fine del 1930. Deferito al Tribunale speciale, con sentenza del 28/9/31, venne condannato (assieme ad altri dodici compagni) a 1 anno di carcere, per costituzione del PCI, appartenenza allo stesso e propaganda. Durante la lotta di liberazione militò nella la brg Irma Bandiera Garibaldi con funzione di comandante di btg. Il 19/8/44, mentre si accingeva a far saltare il ponte ferroviario in località Due Torrette, fu arrestato ed incarcerato nel carcere di S. Giovanni in Monte (Bologna). venne prelevato dal carcere per essere fucilato al Poligono di tiro. E’ stata dedicata una strada di Bologna a lui e a suo fratello.

Nanni Luciano, nato l’8/2/1923 a Bologna. Militò nel 1° btg Busi della 1ª brg Irma Bandiera Garibaldi con funzione di ispettore organizzativo di compagnia e operò a Bologna. Già rinchiuso in carcere dal 20/8/44, venne prelevato dal carcere per essere fucilato al Poligono di tiro

Pietrobuoni Agostino, nato il 24/7/1894 a S. Agata Bolognese. Capolega dei braccianti dal 1915, al termine della grande lotta agraria nel Bolognese fu arrestato il 31/10/20 in seguito all’uccisione di Gaetano Guizzardi. Fu processato e condannato nel 1923. Dimesso dal carcere, espatriò a Domont (Francia), dove lavorò e svolse attività antifascista. Allo scoppio della seconda guerra mondiale fu internato nel campo di concentramento di Vernet dʼAriège. Tradotto in Italia, il 29/9/41 la Commissione provinciale lo condannò al confino per 5 anni a causa dellʼattività antifascista svolta allʼestero. Venne liberato il 18/8/43; lasciò Ventotene e fece ritorno al paese natio. Dopo 1’8/9/43 fu animatore della lotta di liberazione a S. Agata Bolognese, assieme ai fratelli Quinto e Ottavio. Partecipò all’attività del btg Marzocchi della 63ª brg Bolero Garibaldi con funzione di commissario politico con grande intensità nonostante stesse perdendo la vista. Fu arrestato a seguito di una delazione il 27/8/44 a S. Giovanni in Persiceto e trasferito a Bologna. Venne prelevato dal carcere per essere fucilato al Poligono di tiro

Sghinolfi Alfonso, nato il 10/3/1907 a Monteveglio. Prestò servizio militare in artiglieria a Bologna dal 1942 all’ʼ8/9/43. Militò ad Anzola Emilia nel btg Tarzan della 7a brg GAP Gianni Garibaldi. Catturato il 15/8/44, venne fucilato al poligono di tiro.

Sordi Renato, nato il 14/1/1924 ad Ancona. Già rinchiuso in carcere venne prelevato dal carcere per essere fucilato al Poligono di tiro

Zanasi Cesare, «Nome di battaglia Cesarino», nato il 15/9/1923 a Bentivoglio. Militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibaldi, con funzione di vice comandante di compagnia, ed operò a Bologna. Arrestato il 25/8/44 a S. Giovanni in Persiceto e incarcerato, venne prelevato dal carcere per essere fucilato al Poligono di tiro

(da http://storiedimenticate.wordpress.com)