27 luglio a Pian de le Femene: Pastasciutta antifascista

10463064_656932831050249_1840745326269007830_nAnche quest’anno la sezione A.N.P.I. “La Spasema” – sinistra piave e la Nino Nannetti di Vittorio Veneto offriranno a chi vorrà “avventurarsi” a Pian de le Femene nel comune di Limana, nel piazzale antistante il Museo Partigiano A.Piol una pastasciutta (naturalmente accompagnata da un buon bicchiere di vino rigorosamente rosso) in memoria di quella storica offerta di Alcide Cervi proprio il 27 aprile del 1943 per festeggiare la caduta del fascismo avvenuta solo due giorni prima.
Sarà nostro ospite Adelmo Cervi, figlio di Aldo, uno dei sette fratelli trucidati dai fascisti il 28 dicembre del 1943 e il comandante partigiano Egildo Moro “Romo”.
Adelmo, inoltre nella serata di sabato 26 con inizio alle 20.30 presenterà presso la Società Operaia di Lentiai il suo ultimo libro: “Io che conosco il tuo cuore – Storia di un padre partigiano raccontata da suo figlio”.
Per chi vorrà alle 9.30, con partenza dal piazzale del Museo, passeggiata sui luoghi della resistenza attorno al monte Frontal accompagnati da una guida. L’escursione di circa due ore non presenta nessuna difficoltà anche se si consigliano calzature e abbigliamento consono.
Nel pomeriggio, monologo sula Resistenza di Simone Menegaldo autore e saggista dell ‘ ISTRESCO di Treviso.

Pastasciutta antifascista

Domenica 29 Luglio 2012 al Museo-Rifugio in Pian de le Femene l’ANPI di Vittorio Veneto e l’ANPI “La Spasema” di Limana (BL) vi invitano ad un pranzo conviviale, ovvero la Pastasciutta Antifascista: la pastasciutta verrà offerta come vuole la tradizione iniziata dalla Famiglia Cervi di Campegine, Reggio Emilia, nel 1943 (vedi in seguito la spiegazione). Ci servirebbe sapere circa quanti stomaci antifascisti vorranno partecipare, perciò, per segnalare la vostra presenza e per informazioni varie, chiamate:
Augusto Segat (versante vittoriese): 348 2550653
Roberto Gallina (versante bellunese): 328 1645825
Come arrivare in Pian de le Femene: https://maps.google.it/maps?q=46.013416%2C12.227007&ll=46.013498%2C12.226549&spn=0.002105%2C0.004823&num=1&t=m&z=18

Il 25 luglio del 1943, il Gran consiglio del Fascismo vota la sfiducia a Benito Mussolini e il re lo fa arrestare. Cade il regime. A Campegine, in provincia di Reggio Emilia, si fa festa. Una famiglia di contadini un po’ particolari per l’ingegno e la passione che mettono nel lavorare la terra e nell’opporsi alla dittatura, fa il più bel funerale del Fascismo, per dirla con le loro parole.
Decide di offrire al paese un piatto di pasta asciutta. Sono i sette fratelli Cervi con il padre Alcide, la madre Genoeffa e tante altre famiglie della zona. Tempi di fame e povertà, anche nella bassa reggiana, c’è la guerra combattuta e c’è la voglia di sperare. I Cervi ricreano la piazza, la riprendono dopo anni di adunate pilotate, offrendo pastasciutta a tutti i compaesani, una pasta frutto della farina e delle braccia di più persone che non avevano molto. Al massimo potevano fare una pasta in bianco, con burro e parmigiano, ma quella la fecero.