Appello dell’ANPI in difesa della Costituzione

“La Camera a breve voterà sulle modifiche all’art. 138. Facciamoci sentire e difendiamola, questa Costituzione, da questo nuovo attacco. Il 24 novembre l’ANPI sarà in oltre 160 piazze d’Italia per informare i cittadini e in seguito organizzerà un presidio davanti a Montecitorio. Non esiste battaglia impossibile!”
Si avvicina la scadenza del “periodo di riflessione” previsto dalla Costituzione per la sequenza delle votazioni in materia costituzionale. Il 10-11 dicembre scadranno i tre mesi dalla precedente votazione e la Camera dovrà procedere all’ultimo atto, il voto sulle modifiche all’art. 138, di cui più volte ho cercato di spiegare il contenuto. Bisogna impiegare questo lasso di tempo per cercare di far capire a tutti che l’art. 138 non è una norma qualsiasi, ma è quella che detta le regole del gioco ed è, per questo, inserita tra le “garanzie costituzionali”. Insomma, bisogna chiedere a gran voce che la Camera non voti questo disegno di legge costituzionale, così dannoso e pericoloso. In questo senso si è pronunciato anche il Comitato direttivo di “Salviamo la Costituzione”, in una recente riunione che, su questo punto, è stata assolutamente unanime. Per quanto ci riguarda direttamente, come ANPI, abbiamo tante iniziative già in campo, sulla Costituzione, in tutto il Paese. Abbiamo l’occasione del 24 novembre, la “giornata del tesseramento” – in oltre 160 piazze d’Italia – che abbiamo deciso di dedicare alla Costituzione e nella quale avremo modo di avvicinare molti cittadini e cittadine. Abbiamo manifestato l’intento di tenere un presidio davanti alla Camera; e lo faremo, spero, con una larga partecipazione e con l’adesione di tutte le Associazioni impegnate nella difesa della Costituzione. Insomma, facciamoci sentire e difendiamola, questa Costituzione, da questo nuovo attacco. Sappiamo che è una battaglia difficile, perché il Governo ha legato la sua stessa sopravvivenza alla questione delle riforme costituzionali; anche se non abbiamo mancato di notare alcune crepe che si vanno formando anche nella maggioranza. Ma non esiste battaglia impossibile; e l’ANPI è erede e successore a titolo universale, come ha scritto in una bella sentenza il Tribunale militare di Verona, di coloro che combatterono per la libertà, sapendo che si trattava di una impresa al limite dell’impossibile, se non altro per la sproporzione tra le forze in campo. Rifacciamoci a quegli esempi e impegniamoci, davvero tutti, per impedire un’operazione che riteniamo negativa per l’interesse della collettività. Il che non ci impedirà, poi, di insistere perché si facciano, con le procedure ordinarie previste dalla Costituzione, quelle poche riforme che sono ormai mature e che non intaccano né i princìpi generali della Costituzione, né la coerenza interna del sistema strutturale definito dal legislatore costituente, vale a dire dell’ossatura dello Stato (Parlamento, Governo, Organi di garanzia). (Carlo Smuraglia, presidente Anpi)

Pace e disarmo negli anni della globalizzazione

Questo è il documento approvato all’unanimità dal Comitato direttivo Provinciale di Venezia il giorno 9 Novembre 2013:

Prologo: Noi, popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all’umanità, a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella uguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole, a creare le condizioni in cui la giustizia ed il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati e dalle altre fonti del diritto internazionale possano essere mantenuti, a promuovere il progresso sociale ed un più elevato tenore di vita in una più ampia libertà, e per tali fini a praticare la tolleranza ed a vivere in pace l’uno con l’altro in rapporti di buon vicinato, ad unire le nostre forze per mantenere la pace e la sicurezza internazionale, ad assicurare, mediante l’accettazione di princìpi e l’istituzione di sistemi, che la forza delle armi non sarà usata, salvo che nell’interesse comune, ad impiegare strumenti internazionali per promuovere il progresso economico e sociale di tutti i popoli, abbiamo risoluto di unire i nostri sforzi per il raggiungimento di tali fini, (dalla Carta delle Nazioni Unite)

Pace e Disarmo negli anni della globalizzazione

La sezione ANPI “MARTIRI di MIRANO” chiede al “Direttivo Provinciale ANPI di Venezia”,
convocato sabato 9 novembre 2013 alle ore 15.00, di approvare la seguente proposta per l’organizzazione di un Congresso Mondiale per la Pace (CMP) sul tema pace e disarmo negli anni della globalizzazione da tenersi nel 2014 a Venezia, città della pace e dell’accoglienza.
A questo scopo si propone la costituzione di un comitato, tecnico scientifico, allargato ai rappresentanti delle Istituzioni, che valuterà i contenuti tematici, la scelta dei relatori e le questioni pratiche inerenti la produzione dell’evento.
E’ importante che vengano accolte idee e proposte provenienti da diverse aree politico-culturali, indicative della complessità delle questioni che saranno affrontate e che daranno spunto per la formulazione di una relazione introduttiva.
Le recenti guerre in Medio Oriente, Iraq e Siria, in particolare, con la loro tragica ricaduta sulle popolazioni civili, hanno messo in luce un disegno di “normalizzazione”, che incurante dei diritti fondamentali dell’uomo sanciti dalla Dichiarazione Universale di Parigi del 1948, si pone al servizio di strategie d’intervento gestite al di fuori dagli Organismi Internazionali di controllo. Tutto questo giustificato e reso accettabili all’opinione pubblica con la complicità di un’informazione ufficiale completamente asservita ai grandi poteri dominanti.
L’ANPI su questi temi deve riflettere e far riflettere, riaffermando con forza i principi inviolabili di “giustizia e libertà” da garantire a tutti i popoli.
Possibili percorsi per i lavori del comitato tecnico/scientifico che si andrà a costituire :

  • Pace nel disarmo generale e controllato.
  • Rifiuto della guerra come soluzione dei conflitti tra gli Stati. (art.11 della Costituzione: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali)
  • Accoglienza e protezione per i migranti, rispetto e valorizzazione delle diversità, dialogo interetnico e religioso.
  • Valorizzazione degli Organismi Internazionali preposti alla soluzione dei conflitti.
  • Lotta alla fame, alla povertà, al sottosviluppo.
  • Diritto allo studio e a una cultura senza censure.
  • Pace nell’uguaglianza sociale, nel giusto lavoro, nella difesa dei minori.
  • Pace nella democrazia contro ogni forma di fascismo.
  • Pace con  i principi della Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza.

Direttivo ANPI “Martiri di Mirano”

Comunicato del Presidente dell’Anpi sulla manifestazione del 12 ottobre

La Segreteria nazionale, com’è noto, ha decisodi non aderire alla manifestazione, a Roma, del 12 ottobre, con un’ampia e diffusa motivazione, che diversi (che hanno subito dissentito) mostrano di non avere neppure letto fino in fondo.
Il dissenso è, ovviamente, legittimo, ma deve essere esposto in modo corretto e rispettoso.
In alcuni casi, non è stato così e me ne rammarico. Con tutti quelli che hanno dissentito in modo corretto, si è aperto un confronto molto libero; ho cercato, benché a casa, indisposto, di rispondere a tutti o quasi tuttiquelli che hanno scritto o manifestato riserve. Non mi pare il caso di dare preciso atto, come potrei, di tuttele manifestazioni di consenso che ci sono state e di cui ringrazio gli autori. Una discussione è sempre proficua, in un’Associazione pluralista come la nostra. Tant’è che essa avrà modo di svolgersi anche nell’organismo nazionale che, peraltro, si potrà tenere solo a manifestazione avvenuta. Ma servirà,
comunque, per il futuro e per chiarirci, tutti, le idee. Non aggiungo altro. Tengo solo a ribadire che la Segreteria nazionale ha deciso a seguito di due sedute, in cui c’è stato un ampio e libero confronto; e soprattutto che essasi è ispirata, nel decidere, esclusivamente all’interesse dell’ANPIed alla salvaguardia della sua natura e della sua identità.
Tutto questo, in piena autonomia di pensiero, perché non siamo condizionati da nessuno e tanto meno dalle idee personali di ciascuno di noi; quando agiamo per l’ANPI ogni altra considerazione, ogni altra personale convinzione, vengono meno o passano in seconda linea. Siamo qui perché l’ANPI, continuiad essere quella che è semprestata, con le sue tradizioni, il suo orgoglio, la sua libertà ed autonomia. Quello che è certo, è che l’ANPI è pluralista, e dunque si discute; ma non con chi dissente insultando e formulando accuse incredibili. Per
costoro, in questa Associazione, non c’è, e non ci può essere spazio. Per concludere, desidero ribadire due punti essenziali, già per altro deducibili con chiarezza dal Comunicato della Segreteria , che non tutti mostrano di aver letto fino in fondo. Il primo è che non solo non abbiamo rotto con nessuno, anzi abbiamo proposto formalmente che l’Associazione “ Salviamo la Costituzione” promuova, al più presto, un incontro fra tutte le Associazioni interessate, per decidere insieme come continuare il cammino avviato con la
manifestazione del 2 giugno, a Bologna, e proseguito in varie forme, nei mesi successivi.
Confido che l’invito sarà accolto; in ogni caso, assumeremo le iniziative necessarie, anche nella nuova situazione che si sta verificando in Parlamento. Il secondo è che, in molti dicoloro che manifestano dissenso, ricorre un’affermazione singolare: che avremmo così deciso, per appoggiare o sorreggere il PD. Ho detto singolare, oltreché offensiva per l’immagine di autonomia e indipendenza che conserviamo gelosamente, nei confronti di chiunque, perché tutto ciò che abbiamo detto col documento del 18 maggio, affermato a Bologna il 2 giugno, sostenuto con le nostre iniziative, e su questa stessa news, va in una direzione assolutamente contraria a quellache i gruppi del PD hanno assunto in Parlamento, a riguardo delleriforme costituzionali,approvando nozioni e progetti di legge, come quello costituzionale che modifica l’art. 138.
Tant’è: quando non si hanno argomenti, si ricorre alle offese ed alleaccuse più volgari, anche se ne è evidente l’assoluta inconsistenza.

Carlo Smuraglia

1 ottobre 2013

Lettera di Diego Novelli a Carlo Smuraglia

Caro Carlo,
a seguito di un colloquio telefonico avvenuto ieri sera con Andrea Liparoto mi permetto di farti pervenire queste mie amichevoli considerazioni circa la vicenda del 12 ottobre p.v.
Il vostro documento della Segreteria del 25 settembre fa seguito a precedenti tue riflessioni sull’argomento, in particolare alla dichiarazione “Difendere la Costituzione sì, un altro partito no” (ANPI News n. 88 – 17/24 settembre 2013) ed alla lettera del 20 settembre indirizzata ai Presidenti dei Comitati Provinciali con allegata – per conoscenza – lettera indirizzata a Bonsanti, Zagrebelsky, Pace, Rodotà.
Il tema della difesa della Costituzione è stato oggetto di ampio dibattito all’interno dell’ANPI Provinciale di Torino in sede di diverse riunioni di Presidenza, del Comitato Provinciale del 20 luglio e dell’Esecutivo del 21 settembre. Il nostro Comitato Provinciale ha esaminato e discusso la preoccupante situazione economica, politica e sociale dell’Italia con particolare riferimento al dibattito in corso ed alle procedure in atto di modifiche costituzionali ed ha ritenuto di deliberare l’istituzione di una Commissione di lavoro permanente sulla “Emergenza Costituzionale”.
Già in precedenza, con una comunicazione del 6 maggio indirizzata a tutte le Sezioni ANPI della Provincia di Torino, la Presidenza aveva sollecitato un’immediata e forte mobilitazione non solo fra gli iscritti ma nei confronti di tutta la cittadinanza per informare sui rischi che la nostra Costituzione stava correndo. Alcune Sezioni si sono già impegnate in tal senso ed un ulteriore coinvolgimento viene attualmente richiesto.
Infine, l’ANPI provinciale di Torino ha aderito e partecipato all’attività del Comitato Torinese di “Viva la Costituzione” che vede attualmente l’adesione di oltre venti Associazioni tra le quali ACLI, ARCI, UISP, Emergency, FIOM, Libertà e Giustizia, Terra del Fuoco, Agende Rosse, Libera, Benvenuti in Italia etc.
Tutto questo si inserisce in un programma di conoscenza, lettura, difesa ed attuazione della Costituzione ai sensi del nostro Statuto che all’articolo 2 ci richiama a “concorrere alla piena attuazione, nelle leggi e nel costume, della Costituzione italiana”.
Ciò premesso, dopo avere attentamente esaminato il contenuto del Comunicato della Segreteria nazionale del 25 settembre, non posso nasconderti la mia profonda preoccupazione di fronte ad una decisione che di fatto allontana la nostra Associazione da un’iniziativa e da un progetto, “La via maestra”, che continuiamo a ritenere di particolare rilievo nell’attuale fase politica, caratterizzata dal pericolo di uno scardinamento dei principi costituzionali.Le affermazioni di taluni promotori dell’iniziativa – comparse sui quotidiani – vanno sicuramente esaminate con attenzione onde evitare il rischio di strumentalizzazioni in un’ottica di un possibile percorso verso la formazione di un nuovo soggetto politico (di cui non avvertiamo assolutamente il bisogno), operazione legittima ma che non appartiene agli obiettivi statutari della nostra Associazione.Tuttavia non dobbiamo ignorare altre dichiarazioni di assoluto rilievo e credibilità che, allo stato attuale dei fatti, negano tali obiettivi. La presenza di alcune personalità, tra le quali due figure torinesi della cultura e dell’impegno civile come Gustavo Zagrebelsky e don Luigi Ciotti, rappresenta una garanzia che in questa fase ci può tranquillizzare.
Ritengo importante che l’ANPI nazionale, attraverso la tua figura, intervenga in apertura della manifestazione di Roma, proprio per sollecitare un momento di impegno collettivo per la democrazia ed i diritti e per segnare in modo incontrovertibile il significato dell’iniziativa, sgomberando il campo da ogni possibile equivoco, da surrettizie (non esplicitate ma chiaramente intuibili) intenzioni. Sarebbe un primo passaggio molto importante per la difesa della Costituzione che non andrà disgiunto da un successivo ulteriore coinvolgimento della società civile.
Stanno emergendo, all’interno della nostra Associazione, numerose perplessità che potrebbero incidere negativamente sulla partecipazione futura a più ampi progetti relativi agli aspetti critici delle riforme in discussione, in particolare presso le nuove generazioni che stiamo cercando, talvolta con qualche difficoltà, di inserire nella nuova stagione dell’ANPI. Non mi pare di vedere, in queste generazioni, l’intento della formazione di un nuovo soggetto politico ma un impegno concreto relativo a numerose tematiche della democrazia come la lotta alla mafia, il diritto al lavoro, la difesa della scuola, della cultura, dei beni comuni, l’impegno per una nuova cittadinanza.
Ti confermo il massimo impegno da parte mia nel garantire, come nel passato, la totale autonomia dell’ANPI dai partiti politici e dai movimenti che operano nella società.
Mi permetto ancora sottolineare la mia personale perplessità ed amarezza auspicando un’urgente ulteriore riflessione sul tema in argomento anche con il coinvolgimento degli organismi nazionali ANPI.
La Costituzione per noi non può essere una sorta di icona intoccabile, però non possiamo ignorare il pericoloso progetto in atto.
Grazie per l’attenzione ed un fraterno saluto.

Diego Novelli (Presidente Provinciale Anpi Torino)

26 settembre 2013

La manifestazione del 12 ottobre a Roma: l’Anpi non aderisce

“Non possiamo aderire a iniziative che, pur legittime, prospettano piattaforme politico-programmatiche. Resta fermo il nostro impegno per salvaguardare la Costituzione. Urge un forte rilancio delle linee del 2 giugno a Bologna”.
Questo in estrema sintesi il senso del documento approvato oggi 25 settembre dalla Segreteria nazionale dell’Anpi a proposito della manifestazione indetta, tra gli altri, da Rodotà, Zagrebelsky, Landini, per il 12 ottobre a Roma.

Questi sono invece alcuni commenti di iscritti all’associazione apparsi nella pagina facebook dell’Anpi:

Tiziana Pesce: se anche nell’Anpi, i vertici decidono e la base deve seguire, non mi va assolutamente bene. Oltretutto tradirei tutti coloro che hanno combattuto affinchè la nostra Costituzione fosse la più democratica, “la più bella del mondo”, come si suol dire…già vilipesa da coloro che continuano a chiamarsi di sinistra solo a parole. Tradirei gli ideali dei miei genitori, e questo proprio non l’accetto.

Iris Cristofanini: sono una iscritta all’ANPI figlia di Partigiano combattente, e sono decisamente disgustata dal fatto che la mia associazione non partecipi alla manifestazione del 12 ottobre la cui piattaforma, è stato detto in modo chiaro da Landini nell’assemblea di preparazione, non è la formazione diun partito o una lista politica, mala difesa e l’applicazione della Costituzione .. Ogni giustificazione per la non partecipazione che adduce il documento della segreteria è solamente un alibi per non affrontare le responsabilità della segreteria di fronte ad una situazione gravissima , non solo di stravolgimento della Costituzione nata dalla Resistenza , ma portato avanti da un parlamento di nominati, con la presenza di inquisiti e condannati eletto con programmi elettorali che non contenevano nessun cambiamento della Carta . Non è questo il modo di difendere l’ANPI e le motivazioni per le quali è nata nè di difendere gli alti ideali che fecero nascere la Costituzione migliore del mondo , i morti e i torturati che è costata come ricorda Calamandrei : “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati.
Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità della nazione, andate là, o giovani, col pensiero, perché là è nata la nostra Costituzione”.

Barbara Mangiapane: sono una iscritta ANPI e trovo vergognoso che la mia associazione non aderisca alla manifestazione del 12 ottobre in difesa della costituzione. Sapete perfettamente che l’iniziativa non prospetta nessuna piattaforma politico – programmatica. L’unico programma che si pone è quello della Costituzione antifascista. Ogni giustificazione non è che un alibi per non assumersi le proprie responsabilità di fronte a quello che sta avvenendo. La Costituzione non si difende solo con le parole, ma con i fatti: avere paura di esprimere una critica ad una forza politica che in Parlamento si è chiaramente espressa, attraverso il voto, per lo stravolgimento della Costituzione è inaccettabile. Non è certo in questo modo che difendete l’obiettivo per il quale l’ANPI è nata. Questo è il momento di scegliere da che parte stare, se essere partigiani della Costituzione anche con i fatti.

Francesco Valerio Della Croce: Cara ANPI, sono molto deluso dalla tua mancata adesione alla manifestazione del 12 in difesa della Costituzione antifascista nata dalla Resistenza. Ho imparato da quest’associazione e dall’esperienza storica del Resistenza una grande lezione: gli uomini in quanto tale sono sempre soggetti a scelte, a schieramento. Oggi, con questo disimpegno, tradisci non solo una causa alta come la difesa della nostra Carta fondamentale e delle sue promesse di libertà, ma calpesti anche la memoria di un grande uomo che diceva: “Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.”
Questa, per me, è davvero una brutta giornata.

Luisa Corno: ma state scherzando vero?

Contributo per una cultura della pace

…Proprio in questo caos è quando Dio chiede alla coscienza dell’uomo: «Dov’è Abele tuo fratello?». E Caino risponde: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?» (Gen4,9). Anche a noi è rivolta questa domanda e anche a noi farà bene chiederci: Sono forse io il custode di mio fratello? Sì, tu sei custode di tuo fratello! Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri! E invece, quando si rompe l’armonia, succede una metamorfosi: il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere, da sopprimere. Quanta violenza viene da quel momento, quanti conflitti, quante guerre hanno segnato la nostra storia! Basta vedere la sofferenza di tanti fratelli e sorelle. Leggi tutto “Contributo per una cultura della pace”

DOCUMENTO DEL COMITATO CENTRALE DEL PARTITO COMUNISTA SIRIANO

Oh masse del nostro popolo siriano! Sorelle , fratelli! A voi si rivolge il Partito comunista siriano, in questi giorni difficili, chiamando a serrare le fila e a fare ogni sforzo per affrontare la bieca aggressione coloniale.
Dopo il fallimento del tentativo di sottomettere la Siria da parte dell’imperialismo mondiale e della sua punta di diamante, l’imperialismo americano. Tentativo messo in atto attraverso l’imposizione dell’embargo e le operazioni di supporto alle bande criminali, sovversive e terroristiche, che hanno commesso atti efferati, fra cui massacri spaventosi , compiuti su base confessionale ed etnica, e atti di vandalismo e distruzione di impianti economici, nel tentativo di imporre giudizi oscurantisti lontani ed estranei alla tradizione del popolo siriano, da sempre caratterizzato per l’apertura e la tolleranza. Ora vediamo che l’imperialismo americano annuncia la volontà di mettere in atto una aggressione militare diretta, coadiuvato dai suoi alleati di sempre. Volontà di aggressione che gli Usa basano su menzogne e false accuse.
Questa bieca potenza ci accusa , oggi, di crimini da essa stessa commessi in diverse parti del mondo, sbandierando la bandiera “della difesa del mondo libero e della democrazia”. Lo testimonia l’uso di armi batteriologiche e chimiche nella guerra contro la Corea a metà del secolo scorso e l’uso delle stesse armi nella guerra contro il movimento di liberazione del popolo del Vietnam, compresa la polvere «Arancia B», ancora oggi la causa di parti di neonati deformi – a 40 anni dalla fine del conflitto – da parte delle donne vietnamite. Guerre queste dove l’imperialismo americano è uscito coperto di vergogna. La macchina militare degli Stati Uniti ha inoltre utilizzato l’uranio impoverito nella guerra contro il nostro fratello Iraq. Un’arma tremenda che pure non ha aiutato gli Usa a rendere possibile l’occupazione: gli invasori americani sono stati costretti a fuggire dalla terra dell’orgoglioso Iraq come i topi.
Questi crimini commessi dall’imperialismo americano, perpetuati per molti decenni, richiederebbero di consegnare i governanti e i leader colpevoli al Tribunale penale internazionale. Tale tribunale deve giudicarli come in passato sono stati giudicati i governanti e i leader della Germania di Hitler. Sono questi, imperialisti e leader del sionismo, i nazisti contemporanei e subiranno la stessa sorte grazie alla lotta di liberazione dei popoli del mondo.
Il coraggioso popolo siriano, il suo valoroso esercito, dopo l’ eroica fermezza nazionale dimostrata per più di due anni di fronte a una guerra non dichiarata, affronteranno con più coraggio questa vergognosa e palese aggressione militare.
La difesa del sistema nazionale siriano – che affronta a testa alta tutti i tentativi di aggressione, rifiutando l’umiliazione e la sottomissione – significa difendere la Patria, la sovranità e l’indipendenza.
In queste difficili circostanze che attraversa il nostro Paese e il nostro popolo tutti gli sforzi devono essere fatti per rafforzare tutti i fronti: politico , militare ed economico. Il popolo siriano non è solo nella sua battaglia, a fianco della sua giusta lotta c’è il sostegno di tutti i liberi del mondo.

Vergogna all’imperialismo e ai suoi agenti !

Gloria alla fermezza nazionale! La Siria non si inginocchierà !

Il Comitato Centrale del Partito Comunista Siriano!

Siria, agosto 2013

Milano, agosto 1943

Invano cerchi tra la polvere,
povera mano, la città è morta.
È morta: s’è udito l’ultimo rombo
sul cuore del Naviglio: e l’usignolo
è caduto dall’antenna, alta sul convento,
dove cantava prima del tramonto.
Non scavate pozzi nei cortili:
i vivi non hanno più sete.
Non toccate i morti, così rossi, così gonfi:
lasciateli nella terra delle loro case:
la città è morta, è morta.

Salvatore Quasimodo