Gemellaggio con il sacrario di Affile (Graziani)!

È successo a Bologna: alcuni benemeriti ignoti sono usciti dall’oscurità e hanno dedicato 7 vespasiani alla memoria del macellaio Graziani, realizzando un gemellaggio tra questi ultimi reperti e il più nobile (ma probabilmente destinato allo stesso uso) sacrario di Affile. Tutti i particolari e foto dell’evento in http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=9888.

Venti di guerra

Niscemi è un paese in provincia di Caltanissetta al centro della Sicilia. Nel territorio comunale vi è una area naturale protetta dalla Regione Siciliana: la Sughereta, residuo di quella che un tempo era la più grande sughereta della Sicilia centromeridionale. All’interno di questa si sta installando una delle quattro stazioni del Muos – Mobile User Objective System. Nuovo sistema di telecomunicazione satellitare delle forze armate Usa; i lavori d’installazione di tre mega antenne satellitari sono prossimi alla conclusione. Leggi tutto “Venti di guerra”

68° Commemorazione della Battaglia del Parauro

Domenica 14 ottobre alle ore 10.30, presso il monumento di Via Parauro, si terrà la commemorazione dei caduti partigiani .

Nei dintorni di Noale alcuni partigiani, che in quel periodo erano impegnati in numerose azioni rapide contro i tedeschi, si erano accampati nelle campagne tra Briana e San Dono, raccolti in piccoli gruppi composti ciascuno da una decina di persone. Si trattava prevalentemente di partigiani garibaldini e di Giustizia e Libertà. Informate della presenza di un consistente numero di partigiani nella zona di via Parauro, l’11 ottobre 1944 le autorità fasciste decisero di intervenire con un attacco congiunto da Padova, da Venezia e da Camposampiero. Lo scontro che ne seguì fu violento e continuò per diverse ore, fino al calare della notte. Le vittime partigiane furono quattro (Aiello Cosimo, Bordoni Amleto, De Cesaro Silvio, Zucca Antonio), tutte giustiziate dopo la cattura. Non furono invece mai accertate le perdite tra le brigate nere. Le relazioni fasciste dell’epoca parlarono di un solo caduto, mentre le successive ricostruzioni partigiane riferirono di decine e decine di morti e feriti.

Questa è la testimonianza di Bruno Eugenio Ballan, comandante del VI Battaglione “Sparviero”, che, per il ruolo da lui svolto nella battaglia, ricevette la medaglia d’argento al valor militare: “Abbiamo avuto un attacco l’11 ottobre, Leggi tutto “68° Commemorazione della Battaglia del Parauro”

68° anniversario dell’eccidio di Villamarzana

15 ottobre del 1944 a Villamarzana (Rovigo)

Walter Veltroni e Carlo Smuraglia, presidente nazionale dell’Anpi, saranno domenica 14 ottobre in Polesine per il 68° anniversario dell’eccidio di Villamarzana. Il programma del comitato per le celebrazioni della Resistenza inizia alle 9 da Castelguglielmo con la formazione del corteo per il cimitero e deposizione corone al mausoleo dei Martiri. Alle 10,30 a Villamarzana messa davanti al monumento dei 43 Martiri e deposizione delle corone. Alle 11,15 interventi del sindaco di Villamarzana Valerio Galvan e del sindaco dei Ragazzi, poi le commemorazioni con il parlamentare Valter Veltroni ed il presidente nazionale dell’associazione dei partigiani Carlo Smuraglia. Alle 12.15 formazione del corteo per deposizione corone al cimitero.
Ci saranno anche due proiezioni del film “La lunga marcia dei 54” di Alberto Gambato: il 14 ottobre alle ore 18 presso la sede Arci provinciale di Rovigo in Viale Trieste n.° 29 e il 15 ottobre alle 21 presso la Biblioteca comunale di Costa di Rovigo in Piazza San Rocco n.° 17.

http://anpimirano.it/2012/giornata-della-memoria-la-lunga-marcia-dei-54/

Imelde Rosa Pellegrini sulla sentenza per la strage di Sant’Anna di Stazzema

D’ora in poi sarà ancora più facile rimuovere la memoria delle stragi compiute a danno di bambini, di donne , di vecchi dalle orde nazifasciste nel corso della seconda guerra mondiale.
“Non è possibile- ha sentenziato la procura tedesca in questi giorni- dimostrare le accuse ai militari” che si sono macchiati le mani di sangue nelle stragi di S.Anna di Stazzema; non è possibile provare il ruolo attivo degli imputati di quella strage del 12 agosto 1944, il massacro di circa cinquecento persone , tra cui 116 bambini anche di qualche giorno soltanto, rimasti nelle loro case durante il rastrellamento perché convinti di essere innocenti, essendo estraneo al loro codice morale l’idea di meritare la morte solo per il fatto di essere vivi. Leggi tutto “Imelde Rosa Pellegrini sulla sentenza per la strage di Sant’Anna di Stazzema”

In memoria di Eric Hobsbawm, lo storico marxista

Il primo ottobre si è spento a Londra, all’età di 95 anni, Eric Hobsbawm . Autore del “Secolo breve” fu tra i principali ispiratori del New Labour, ma poi divenne un aspro critico del governo Blair. I suoi scritti sono considerati una pieta miliare della storiografia. In questo video lancia un surreale messaggio a Antonio Gramsci, nel 70esimo anniversario della sua morte.

  “Caro Nino anche se sei morto da settant’anni sei vivo per tutti coloro che vogliono un mondo dove i poveri hanno la possibilità di diventare dei veri esseri umani”

http://youtu.be/gpJUQOQ2G5s

I tedeschi salvano i carnefici di Sant’Anna di Stazzema

Lapide dedicata a Anna Pardini (20 giorni di età) uccisa a Sant'anna di Stazzema

Da “Il Fatto” un’intervista di Davide Vecchi a Franco Giustolisi

“L’Italia accetta in silenzio, questo è il vero schiaffo”

Le pratiche giudiziarie sulla strage di Sant’Anna di Stazzema furono chiuse a chiave in un armadio rovesciato contro il muro nella sede della Procura militare in via Acquasparta a Roma. L’armadio della vergogna fu poi “aperto” da Franco Giustolisi, inviato storico dell’Espresso, che in otto anni di lavoro l’ha riportato in un libro, pubblicato nel 2004 con Nutrimenti, in cui ricostruisce gli eccidi dei nazisti e dei fascisti di Salò. Documenti nascosti, sostiene Giustolisi, per proteggere i carnefici.
“E oggi con l’archiviazione è stata seppellita di nuovo la verità e noi facciamo la figura dei peracottari”.
Cosa si aspettava?
“Che le nostre sentenze fossero rispettate. E invece anche oggi sento solo silenzio, il silenzio più assoluto. C’è stata anche un’interrogazione al governo firmata da 106 senatori del Pd, nessuno ha risposto. Ma da chi siamo rappresentati? Perché non intervengono con la Germania? Quale segreto c’è dietro a questa omertà? Noi abbiamo sempre accolto le richieste tedesche, ci hanno raccontato che il colonnello Klapper, carnefice delle fosse Ardeatine, era fuggito dall’ospedale del Celio. E più volte il nostro governo ha concesso la grazia ai loro, in cambio sputano nelle nostre sentenze. Su un lavoro certosino svolto dai carabinieri Romano e Schulz, dal pm De Paolis dopo. Assurdo”.
Marco De Paolis, il procuratore militare di Roma che istruì il processo ai dieci ex militari tedeschi condannati all’ergastolo per la strage di Sant’Anna di Stazzema, ha ricordato che alcuni erano rei confessi.
“E la sentenza di condanna di primo grado è stata confermata integralmente dalla Corte militare d’appello e poi dalla Cassazione. Capisce? Dall’armadio della vergogna alla vergogna dell’armadio. Lo schiaffo maggiore arriva dall’Italia, che rimane in silenzio. L’Anpi in primis è immobile. Perché? Quale è l’inconfessabile segreto? Non lo sapremo mai, probabilmente. Ma io non mollo. E il 5 andrò al tribunale militare per la sentenza di convalida per uno degli assassi di Cefalonia, reo confesso. Dobbiamo andare in molti, far vedere che a noi interessa la verità. E che la Germania deve rispettare la giustizia e il nostro Paese”.

http://anpimirano.it/2012/12-agosto-1944-strage-di-santanna-di-stazzema/

È MORTO SHLOMO VENEZIA

È morto  Shlomo Venezia, originario della comunità ebraica di Salonicco, testimone instancabile della tragedia della Shoah. Ha raccontato, soprattutto ai giovani, la terribile esperienza vissuta nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, come deportato e membro dei Sonderkommando, squadre speciali composte da internati destinate alle operazioni di smaltimento e cremazione dei corpi nelle camere a gas e nei forni crematori. Shlomo Venezia è stato uno dei pochi sopravvissuti di queste squadre, l’unico in Italia, una dozzina nel mondo. La testimonianza di quel periodo è raccolta in un libro,“Sonderkommando Auschwitz”, pubblicato nel 2007. In questi ultimi anni ha ritrovato in sé la forza per trasformare la memoria in appassionata e dolorosa narrazione, in grado di trasmettere, a chi lo ascoltava, la straordinaria volontà di non arrendersi mai all’odio e alla barbarie di sempre attuali, folli ideologie.

L’ANPI di Mirano, lo ricorda con particolare affetto e riconoscenza.

Un articolo su Shlomo di Furio Colombo:

https://docs.google.com/open?id=0B2Fig3cDXuVMS0NXd3JWMWt2XzQ

La strage inventata della “corriera fantasma”

Il 6 ottobre del 1962 furono ritrovati in un terreno vicino a San Giovanni Persiceto (Emilia-Romagna) i resti di numerosi scheletri, senza indumenti e oggetti che potessero far risalire all’individuazione dell’origine dei cadaveri. All’epoca l’istituto di medicina legale di Bologna evidenziò che le cause e il periodo preciso della morte non erano identificabili. Il giudice incaricato delle indagini concluse che gli scheletri appartenevano a vittime di rappresaglie, fasciste o della Resistenza, della Seconda guerra mondiale, anche se la loro identità non venne mai a galla. Un’altra ipotesi sosteneva che erano vittime della peste del 1630. Visto il clima di quegli anni l’ipotesi che aveva preso maggiormente piede era quella di essere di fronte alle vittime di un agguato da parte di un gruppo di partigiani a persone legate al fascismo. Nel maggio del 1963, nella chiesa della Collegiata, ci furono i funerali in forma solenne con le cassettine zincate portate al cimitero e fu eretta una lapide sul luogo del ritrovamento. Lo scorso anno, Carlo d’Adamo e William Pedrini dell’Anpi di Persiceto, convinti che gli scheletri fossero di un epoca piu’ remota, chiesero e ottennero il permesso per la riesumazione degli scheletri per cercare di datare con il carbonio 14 (materiale poco amato anche in altre occasioni dai numerosi pseudo-storici nostrani) l’età dei resti. Le ossa sono state riesumate il 23 aprile scorso e pochi giorni fa sono giunti i risultati delle analisi effettuate nel laboratorio Cedad di Lecce che datano le ossa ad un periodo che va dalla fine dell’800 all’inizio del 1100 dopo Cristo.

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/provincia/2012/09/07/768571-resti-ossa-morti-da-mille-anni-san-giovanni-persiceto.shtml

“E Johnny prese il fucile”

Nell’ambito della Giornata internazionale della pace indetta dall’Onu:

Venerdì 28 settembre 2012
Sala conferenze Villa Errera
ore 20,30

Verrà proiettato il film: “E Johnny prese il fucile”. Lavoro del 1971 diretto da Dalton Trumbo, tratto da un suo romanzo dallo stesso titolo scritto nel 1939.
Il film è un forte grido di rabbia, di disperazione, di sfiducia; antimilitarista dall’inizio alla fine, fa meditare sulla stupidità della guerra.