Da troppi anni siamo costretti a sopportare le uscite estemporanee di Silvio Berlusconi che esprime il meglio di sé quando, libero dalle costrizioni imposte dai suoi consiglieri e portaborse, esterna compiaciuto il suo pensiero più autentico.
Quindi non stupisce l’ultima, farneticante esibizione, proprio nel “Giorno della Memoria”, espressa alla fine di una spettrale cerimonia in ricordo della deportazione degli ebrei italiani dalla stazione Centrale di Milano, Binario 21, riportata su tutti gli organi di informazione italiani e stranieri.
Fa molto riflettere, che un personaggio come questo, dato mille volte per spacciato sul piano della credibilità personale, possa riprendersi la scena del dibattito politico nazionale e dilagare, con indubbio successo personale, dispensando “pillole di saggezza” ad un pubblico che non sembra mai sazio di immoralità e stupidità.
La sua scellerata rilettura della storia e il giudizio dato del ventennio fascista, a suo parere, ricalcano sentimenti ampiamente diffusi tra gli italiani, e per questo meritevoli di essere considerati espressione di una “coscienza moderata” del paese da contrapporre ai pericolosi progressisti.
A questo vergognoso modo di intendere il confronto politico, dobbiamo rispondere fermamente con rinnovata energia e determinazione mobilitando le coscienze di quanti credono nei valori della Resistenza affinché sviluppino un’azione incisiva sul piano dell’ informazione e diffusione dei principi democratici nati dalla Lotta di Liberazione e raccolti nella Carta Costituzionale.
Le prossime iniziative, programmate dall’ANPI di Mirano e del miranese per il 25 Aprile 2013, saranno improntate ancora una volta alla riflessione su come la Carta Costituzionale possa rappresentare, oggi, il punto di riferimento costante della nostra azione civile e sociale, in forte opposizione a quanti pensano di cambiare l’Italia con l’inquinamento e la corrosione dei principi democratici.
Categoria: Comunicazioni
Il lager di Monigo (Treviso)
Il 31 gennaio 2013 a Mogliano Veneto le classi terze della Scuola Media degli Istituti Comprensivi 1 e 2 incontreranno Francesca Meneghetti, autrice del libro “Di là del muro. Il campo di concentramento di Treviso (1942-1943)”. L’incontro si svolgerà presso la sede della scuola media ed è riservato ai soli alunni. Questa iniziativa rievoca il progetto angosciante che lo Stato italiano fascista aveva riservato alle popolazioni della Jugoslavia assoggettate al suo dominio: la deportazione di massa della popolazione civile.
Il sistema dei campi di concentramento fascisti, anche se non raggiunse il livello di orrore e sterminio nazista, non deve essere giudicato marginale e la dimenticanza di questa parte di storia accompagnata dalla distruzione di molte delle strutture che la simboleggiano, ci obbliga ad acquisire una maggiore consapevolezza del nostro passato attraverso una corretta divulgazione della memoria per trarne una lezione civile in questa nostra società che deve essere sempre più aperta alla convivenza tra i popoli. Solo in questo modo si potrà contribuire ad una più attenta conservazione di questi luoghi e a mantenere alto il monito contro ogni forma di prevaricazione dei diritti e delle libertà personali.
Erano in tanti a sapere. Eppure nessuno sapeva. Sono passati più di settant’anni, ma quel colossale buco nero nella memoria dei trevigiani sembra difficile da riempire. A colmare il vuoto e a riavvicinare la coscienza che è esistito, appena fuori le mura della città, una specie di lager dove si moriva e dove i bambini facevano la fame ci prova ancora una volta Francesca Meneghetti che con Istresco (Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea della Marca trevigiana) ha da poco pubblicato «Di là del muro. Il campo di concentramento di Treviso (1942- 43)». Leggi tutto “Il lager di Monigo (Treviso)”
Mirano: 17 gennaio 1945
Per commemorare i partigiani uccisi, venerdì 18 gennaio alle ore 20.45 nella sala conferenze di Villa Errera si terrà un incontro – dibattito con lo storico Davide Conti sul tema : “Inverno ’44 – ’45 tutti a casa”. Presenzierà Diego Collovini Presidente dell’Anpi Provinciale. Volantino.
Da un’intervista a Carlo Toniolo del 2002:
Ero a prendere il cavallo e mi trovavo tra i due ponti.
Che ora era?
Di mattina, le otto, otto e mezza.
Che stagione?
Era freddo sì, era il 17 gennaio 1945; e trovo questi due ammanettati con uno da una parte e uno dall’altra, altri due e l’ultima fila tre. Due e due quattro e tre sette ammanettati così.
Non ne conosceva nessuno?
No, neanche uno. Erano bianchi in faccia!
Erano giovani?
Giovanissimi! Mi sembrava quasi che qualcuno avesse quindici anni. Erano bianchi, sapevano che andavano a morire. Quando siamo stati in piazza abbiamo sentito gli spari.
Erano quelli fucilati alla mura del cimitero?
Sì. Adesso la mura è più bassa perché una volta non c’era l’asfalto, era terra battuta: qualcuno ha sparato in alto per non colpirli, si vedono i fori in alto.
Nell’ottobre del 1944 una pattuglia della Brigata Volga, comandata da Oreste Licori, catturò il tenente delle SS italiane Vasco Mingori e, forse per uno scambio di prigionieri andato male, l’ufficiale venne ucciso nell’accampamento della “Luneo”. Elda Gallo, sorella del segretario del fascio di S. Maria di Sala fu catturata e giustiziata come spia nell’accampamento della “Volga”.
A Mirano il comandante delle Brigate nere Mario Zagari, grazie alla segnalazione di una collaborazionista, poi giustiziata dai partigiani della “Luneo”, arrestò Oreste Licori mentre faceva visita alla madre. Il giovane venne fucilato il 1° novembre 1944. Seguirono numerosi arresti tra i partigiani della “Luneo” grazie alle rivelazioni di una spia che si era introdotta nella formazione. Sei giovani furono torturati a morte nella notte tra il 10 e l’11 dicembre. I cadaveri vennero gettati ed esposti per tutto il giorno nella piazza del paese, i loro nomi sono: Cesare Chinellato, Bruno e Giovanni Garbin, Cesare e Severino Spolaor e Giulio Vescovo; un settimo giovane Mosè Bovo fu trucidato nell’aia di casa davanti ai genitori.
Il 5 gennaio del ’45 fu riesumato il cadavere della SS italiana in zona Luneo. I tedeschi, in relazione alla morte dell’ufficiale e all’esecuzione delle due donne, chiesero dieci condanne a morte tra la trentina di partigiani reclusi nella casa del fascio. Fu istituito un processo farsa che si concluse con la condanna a morte di dieci partigiani, di cui tre ebbero accolta la domanda di grazia. Il 17 gennaio furono fucilati presso il cimitero di Mirano Luigi Bassi (23 anni), Ivone Boschin (21 anni), Dario Camilot (23 anni), Michele Cosmai (53 anni), Primo Garbin (23 anni), Aldo Vescovo (27 anni) e Gianmatteo Zamatteo (20 anni).
Mappa per arrivare alla Sala Conferenze di Villa Errera
https://www.youtube.com/watch?v=6Olf_wMt1gQAggiornamento del 7/2/2013: il video dell’intervento di Davide Conti: https://www.youtube.com/watch?v=w54wZyKxg8s
La Costituzione Italiana
La prima funzione del linguaggio è la funzione comunicativa: è anzitutto il mezzo di relazione sociale, il mezzo di comprensione reciproca tra gli uomini, il mezzo di trasmissione intenzionale del pensiero e delle esperienze vissute.
La parola, unità fondamentale della “lingua”, è lo strumento che ha permesso all’uomo di acquisire la capacità di impadronirsi di mezzi psichici, volontà, attenzione, memoria, fondamentali per la padronanza del comportamento. Ma non basta: la parola è anche la cellula fondamentale della coscienza che rispecchia il mondo esterno.
“L’uomo che lavora – dice “Nino” Antonio Gramsci – opera praticamente, ma non ha una chiara coscienza teorica di questo suo operare che pure è un conoscere il mondo in quanto lo trasforma. La sua coscienza teorica anzi può essere storicamente in contrasto col suo operare. Si può quasi dire che egli ha due coscienze teoriche (o una coscienza contraddittoria), una implicita nel suo operare e che realmente lo unisce a tutti i suoi colleghi operai impiegati nella trasformazione pratica della realtà e una meno corporea, superficialmente esplicita, verbale, che ha ereditato dal passato senza critica.
Tuttavia questa concezione “verbale” non è senza conseguenze: essa riannoda ad un gruppo sociale determinato (egemonia culturale della classe dominante), influisce nella condotta morale, nell’indirizzo della volontà, in modo più o meno energico, che può giungere fino al punto che la sua contraddittorietà della coscienza non permette nessuna azione, nessuna decisione, nessuna scelta e produce uno stato di passività morale e politica. La comprensione critica di se stessi avviene quindi attraverso una lotta di egemonie politiche di direzioni contrastanti, prima nel campo dell’etica, poi della politica per giungere ad una elaborazione superiore della propria concezione del reale che ha superato il senso comune ed è diventata sia pure entro certi limiti ancora ristretti, critica .”
Questa è la Coscienza Critica – costruita durante gli anni della dittatura mussoliniana e negli anni 1943-1945 – degli uomini e delle donne che hanno combattuto il nazifascismo e che hanno votato definitivamente la Costituzione Italiana al Parlamento il 27 Dicembre 1947. Leggi tutto “La Costituzione Italiana”
Torino: intitolata una via a Ludovico Geymonat
Venerdì 30 novembre 2012, alle ore 11.00, la via tra corso Unione Sovietica e via San Michele del Carso, già dedicata a Gaetano Scirea, è stata intitolata a Ludovico Geymonat, studioso torinese scomparso a Rho (Milano) il 29 novembre del 1991.
Geymonat, nato a Torino nel 1908 è stato allievo del matematico Giuseppe Peano e si è laureato in filosofia all’Università di Torino nel 1930. E’ stato antifascista e partigiano, ha insegnato all’università di Milano dal 1956 al 1978 ed è stato titolare della prima cattedra italiana di filosofia della scienza. Autore di una monumentale “Storia del pensiero filosofico e scientifico”, oltre che di un gran numero di opere sistematiche e di studi, ha introdotto il positivismo e l’empirismo logico in Italia in un contesto dominato dalla filosofia idealista di Benedetto Croce e Giovanni Gentile. Eletto Consigliere comunale di Torino nella prima tornata amministrativa del dopoguerra, nelle liste del Partito Comunista Italiano, è stato Assessore dal 1946 al 1951.
Un articolo di Felice Burdino che descrive l’azione nella lotta partigiana di Ludovico Geymonat: https://docs.google.com/open?id=0B2Fig3cDXuVMUmFxeHlDMWI0c0k
28 dicembre 2012: 69° anniversario della fucilazione dei Fratelli Cervi
Ricorre quest’anno il 69° anniversario del sacrificio dei Sette Fratelli Cervi e di Quarto Camurri fucilati per mano dei fascisti all’alba del 28 dicembre 1943. Diventata nel tempo una vera e propria ricorrenza del calendario cosiddetto civile, una data simbolo della nostra storia contemporanea, alla stregua del 25 aprile, del 25 luglio, dell’8 settembre, Leggi tutto “28 dicembre 2012: 69° anniversario della fucilazione dei Fratelli Cervi”
Amare considerazioni
Negli anni della Giunta Cappelletto, attorno alle iniziative promosse dall’ANPI di Mirano, spesso organizzate in collaborazione con l’ANPI Provinciale, con quello Nazionale, i partiti, i sindacati le associazioni che si richiamano ai valori dell’antifascismo, si era consolidato un clima di coesione ideale e di mobilitazione tra i cittadini, da far sperare in una stagione nuova della politica, all’insegna del superamento delle vecchie pregiudiziali ideologiche, in grado di favorire la costituzione, a Mirano, di un fronte unitario democratico antifascista, contro ogni forma di razzismo e di discriminazione.
Purtroppo nel corso di quest’ultimo anno si sta constatando che questo spirito unitario sembra essersi smarrito, forse perché è stata superata la fase di “emergenza democratica” che aveva segnato la vita sociale e politica della nostra città per le performance inqualificabili dei suoi amministratori di centro destra.
Oggi, fortunatamente, siamo rientrati in una fase di “normalità democratica” dove a ciascuno è chiesto di lavorare per il consolidamento di valori ispirati alla Resistenza.
Dalle più recenti iniziative, come la mostra sui crimini di guerra dell’esercito italiano nella ex Iugoslavia, sino alla due manifestazioni di martedì 11 dicembre 2012, organizzate con l’Amministrazione Comunale in ricordo dei Martiri trucidati in piazza, abbiamo avuto la conferma di questa sensazione, in modo più evidente per l’incontro svolto in serata quando ci siamo trovati in dieci compreso il Presidente Provinciale, Diego Collovini.
Non vorremmo che questi, ormai frequenti segnali di disaffezione e disattenzione nei confronti dell’ANPI e dei suoi interventi, rientrassero in quella tendenza, oggi molto diffusa, di allontanamento dei cittadini dai partiti e dalla vita politica grazie ad una sapiente regia che si esprime alimentando uno scetticismo qualunquista e populista, mediante una denigrazione generalizzata nei confronti di tutto ciò che sa di “vecchio”.
Che gli stili di “vita” dei partiti, e più in generale di chi è chiamato a gestire la cosa pubblica, debbano essere profondamente criticati e rivisti, questo è fuori dubbio, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca, ma non dimentichiamoci che la Democrazia e la Libertà sono beni da conquistare e difendere ogni giorno, in particolare in questi tempi quando i punti di riferimento ideali e morali, che dopo la Liberazione sono stati posti a fondamento della vita dello Stato, sembrano dissolversi nella banalità e nella indifferenza dell’informazione quotidiana.
E’ sufficiente ricordare come sia praticamente passato sotto silenzio l’anniversario della strage di Piazza Fontana, tappa fondamentale della strategia della tensione golpista in Italia.
Quindi sembra superfluo e un po’ retorico ricordare che la tessera in tasca serve a poco, è necessario partecipare, come diceva G.Gaber, per discutere tutti assieme, chiarirci le idee, anche dissentire animatamente ma alla fine giungere a definire le linee programmatiche di un lavoro condiviso e fatto proprio da ciascun iscritto sulle molte questioni che interessano la nostra storia presente.
Direttivo ANPI di Mirano e del miranese
È morto Dino Veati “Giacomo”
E’ morto ieri nell’ospedale di Noale, Dino VEATI “GIACOMO”, partigiano e Presidente della Sezione dell’Anpi di Spinea.
Da qualche giorno, le sue condizioni si erano aggravate in seguito ad una frattura al femore.
Alla famiglia e a tutte le persone che lo conoscevano, vanno le condoglianze e il cordoglio di tutto il Direttivo e di tutti gli iscritti della Sezione ANPI di Mirano. I funerali saranno celebrati venerdì 28 dicembre alle ore 11,00 nella Chiesa dei S.S. Vito e Modesto di Spinea.
http://anpispinea.blogspot.it/2012/12/e-morto-il-partigiano-dino-veati.html
Treviso 15 dicembre: manifestazione provinciale antifascista
Sabato 15 dicembre dalle ore 14.30, corteo dalla stazione ferroviaria di Treviso fino a Piazza dei Signori, a seguire la manifestazione in piazza, promossa da ANPI e AVL.
Hanno già dato la loro adesione all’iniziativa: ARCI, Associazione Mazziniana, CGIL, CISL, Giovani Democratici, Italia dei Valori, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito dei Comunisti Italiani, Partito della Rifondazione Comunista, Partito Democratico, Rete degli Studenti Medi, Sinistra Ecologia e Libertà, Sinistra Trevigiana, UDC, UIL, Un’altra Treviso.
L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e l’Associazione Volontari della Libertà di Treviso hanno posto all’attenzione di tutte le componenti democratiche e antifasciste di Treviso la grave situazione determinata dalla recrudescenza di episodi di violenza neofascista in tutta l’Italia come nel nostro territorio ed il ripetersi di episodi in cui amministrazioni locali di centrodestra tollerano od avallano manifestazioni di apologia del fascismo o di suoi importanti esponenti.
In un documento nazionale (redatto dall’ANPI e dall’Istituto Cervi) si sottolineano i gravi pericoli incombenti sulla nostra democrazia, già indebolita dalla crisi economica mondiale, derivanti dal riproporsi di uno stillicidio di azioni violente da parte di gruppi neofascisti e neonazisti, che nel disagio sociale sempre più forte trovano spazio.
Anche a Treviso e provincia si ripetono, nell’indifferenza dell’opinione pubblica e delle istituzioni, atti di violenza che hanno come tetre protagoniste quelle organizzazioni neofasciste che hanno riempito le cronache degli ultimi anni.
I gruppi neonazisti prendono di mira studenti con minacce e percosse e sono quasi quotidiane la espressioni di propaganda nazifascista a cui assistiamo nelle piazze, gentilmente concesse da alcune amministrazioni comunali; alla propaganda fascista si aggiunge l’odio verso gli immigrati, gli ebrei, gli omosessuali: è una situazione che coinvolge l’Europa intera.
Questo stato di cose non può essere ignorato né tollerato oltre. I principi della Costituzione vanno difesi e per questo occorre richiamare tutte le forze istituzionali, sociali e politiche ad adempiere al proprio dovere di tutela della libertà e dell’antifascismo.
Queste sono le ragioni che hanno portato l’ANPI e l’AVL a proporre che si tenesse quanto prima a Treviso una manifestazione pubblica unitaria, accompagnata da iniziative di mobilitazione, che abbia lo scopo di richiamare tutti alle proprie responsabilità, e che dia risposte alle domande dei cittadini democratici, stanchi dell’inerzia verso fatti gravi e pericolosi per la democrazia e verso una situazione di impotenza delle istituzioni e della partecipazione democratica.
Hanno già dato la loro adesione all’iniziativa: ARCI, Associazione Mazziniana, CGIL, Giovani Democratici, Italia dei Valori, Partito dei Comunisti Italiani, Partito della Rifondazione Comunista, Partito Democratico, Rete degli Studenti Medi, Sinistra Ecologia e Libertà, Sinistra Trevigiana, UDC, Un’altra Treviso.
Condividendo la gravità della situazione nei termini proposti da ANPI ed AVL si è deciso di organizzare una manifestazione provinciale per sabato pomeriggio 15 dicembre in piazza dei Signori a Treviso.
Si è ritenuto, infatti, che differire ulteriormente nel tempo l’iniziativa avrebbe significato, sottovalutare i gravi fenomeni che si stanno radicando nella società trevigiana ed italiana.
Successivamente verranno avviate altre iniziative di tipo culturale per contrastare nell’opinione pubblica ed in particolare nelle giovani generazioni il riemergere di pulsioni autoritarie e la strisciante sottovalutazione degli episodi di violenza di stampo. Le adesioni e la partecipazione alla manifestazione sono aperte a tutti i partiti, associazioni e cittadini che ne condividono le ragioni.
Aggiornamento del 15/12/12: le foto della manifestazione http://imgur.com/a/ves0q
11 dicembre 2012: Commemorazione dei Martiri di Mirano
In questa Giornata della Memoria martedì 11 Dicembre 2012 l’Anpi invita i cittadini di Mirano a commemorare i nostri Martiri e tutti coloro che, sopravissuti alla barbarie nazifascsta, hanno contribuito alla costruzione della Repubblica democratica Italiana nel rispetto della Costituzione. Uniamoci ai ragazzi delle Scuole Medie Secondarie che accompagnati dai loro insegnanti, dai partigiani ancora viventi e dai testimoni dell’eccidio stazioneranno nei punti salienti della Piazza Martiri dove si è compiuto il barbaro assassinio ad opera degli scherani fascisti nel lontano 11 Dicembre 1944. Saranno presenti le Autorità dell’Amministrazione Comunale e rappresentanti dell’Anpi Provinciale.
Affinché le tragedie del passato siano di monito per il futuro e non si ripetano gli errori del passato nel sottovalutare i pericoli incombenti per la democrazia nel Nostro Paese e per la Pace in Medio Oriente facciamo proprie le parole di Primo Levi.
“Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di sprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi , non necessariamente col timore della intimidazione poliziesca ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine, ed in cui a sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.” Primo Levi
Comunicato stampa del Comune di Mirano
Programma della Commemorazione con le scuole di Mirano
Locandina del programma per la serata nella sala conferenze di Villa Errera