Petizione: banchieri dietro le sbarre!

Dal sito Indimedia (http://www.indimedia.it/?p=8184):

Tre giorni per agire. La petizione lanciata da avaaz.org, nel pieno della crisi economica mondiale, contiene una denuncia importante contro la lobby delle banche. Siamo di fronte alla peggior specie di reato. La realizzazione di puro profitto tramite il furto di soldi pubblici, utilizzando la manipolazione dei tassi d’interesse per frodare persone che lavorano una vita per vivere in semplice dignità. Invitiamo a sottoscrivere questa petizione per sferrare un duro colpo a delle organizzazioni legalizzate che però non hanno nulla da invidiare alla criminalità organizzata. Leggi tutto “Petizione: banchieri dietro le sbarre!”

Pastasciutta antifascista

Domenica 29 Luglio 2012 al Museo-Rifugio in Pian de le Femene l’ANPI di Vittorio Veneto e l’ANPI “La Spasema” di Limana (BL) vi invitano ad un pranzo conviviale, ovvero la Pastasciutta Antifascista: la pastasciutta verrà offerta come vuole la tradizione iniziata dalla Famiglia Cervi di Campegine, Reggio Emilia, nel 1943 (vedi in seguito la spiegazione). Ci servirebbe sapere circa quanti stomaci antifascisti vorranno partecipare, perciò, per segnalare la vostra presenza e per informazioni varie, chiamate:
Augusto Segat (versante vittoriese): 348 2550653
Roberto Gallina (versante bellunese): 328 1645825
Come arrivare in Pian de le Femene: https://maps.google.it/maps?q=46.013416%2C12.227007&ll=46.013498%2C12.226549&spn=0.002105%2C0.004823&num=1&t=m&z=18

Il 25 luglio del 1943, il Gran consiglio del Fascismo vota la sfiducia a Benito Mussolini e il re lo fa arrestare. Cade il regime. A Campegine, in provincia di Reggio Emilia, si fa festa. Una famiglia di contadini un po’ particolari per l’ingegno e la passione che mettono nel lavorare la terra e nell’opporsi alla dittatura, fa il più bel funerale del Fascismo, per dirla con le loro parole.
Decide di offrire al paese un piatto di pasta asciutta. Sono i sette fratelli Cervi con il padre Alcide, la madre Genoeffa e tante altre famiglie della zona. Tempi di fame e povertà, anche nella bassa reggiana, c’è la guerra combattuta e c’è la voglia di sperare. I Cervi ricreano la piazza, la riprendono dopo anni di adunate pilotate, offrendo pastasciutta a tutti i compaesani, una pasta frutto della farina e delle braccia di più persone che non avevano molto. Al massimo potevano fare una pasta in bianco, con burro e parmigiano, ma quella la fecero.

12 Luglio a Roma: No agli F35!

 75.000 firme di cittadini, 650 associazioni, il sostegno di oltre 50 Enti Locali (tra Regioni, Province e Comuni). Saranno questi i protagonisti della giornata di mobilitazione che la campagna “Taglia le ali alle armi” (promossa da Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci! e Tavola della Pace) ha deciso di organizzare giovedì 12 luglio, come momento conclusivo della seconda fase di azione prevista dalla campagna stessa. Negli ultimi mesi l’attenzione sul tema delle spese militari e del particolare spreco costituito dai caccia Joint Strike Fighter è cresciuta moltissimo anche grazie a tutte le informazioni diffuse dalle associazioni e dai gruppi che hanno sostenuto “Taglia le ali alle armi”. Dai problemi tecnici ai costi sempre in aumento, dai dubbi di tutti gli altri paesi partner alla ostinata decisione di continuare l’acquisto da parte del nostro Ministero della Difesa, alle inesistenti “penali” sulla cancellazione dell’acquisto l’opinione pubblica ha avuto modo in questi ultimi mesi di capire meglio cosa sta dietro al progetto del caccia F-35. E comprendere come si tratti dell’ennesimo e gigantesco spreco di denaro pubblico a sostegno delle spese militari distolto invece da usi socialmente ed ambientalmente più utili e necessari. Per sostenere il nostro rinnovato appello al Governo per un cambio di linea su questo progetto – anche a nome delle migliaia di persone che hanno sostenuto la campagna – l’appuntamento è per le 12.30 di giovedì 12 luglio a Roma. Ulteriori dettagli verranno diffusi dal sito ufficiale della campagna a breve. La mobilitazione di piazza sarà preceduta da una Conferenza Stampa al Senato della Repubblica incentrata sulla posizione della nostra campagna in merito alla revisione dello strumento militare (il cosiddetto DDL Di Paola) in corso di discussione in Parlamento: un provvedimento che non porterà a nessun vero risparmio ma sposterà l’impiego di risorse pubbliche verso nuovi acquisti di sistemi d’arma, come anche confermato dalle decisioni prese nell’ambito della “spending review”. Mentre il Governo ha infatti deciso di intervenire ancora una volta in maniera drastica sulla spesa sociale e sanitaria, le riduzioni per la Difesa e per l’acquisto di armamenti si limitano a poche decine di milioni e definiscono una diminuzione degli effettivi delle Forze Armate che si realizzerà solo dopo diversi anni. Nel contempo non vengono toccati gli investimenti per l’acquisto di armamenti: un’ipotesi di taglio di 100 milioni anno sui capitoli di spesa per le armi è stata infatti all’ultimo momento rigettata.

www.disarmo.org/nof35

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/10/spending-review-alla-difesa-tagli-solo-alle-missioni-allestero-restano-f35/289679/

Eccidio di Riva del Garda

Riceviamo questa comunicazione dall’ANPI del Trentino:

V’informiamo sulle manifestazioni organizzate a Riva del Garda e a Rovereto in memoria dell’eccidio nazista del 28 giugno (Riva – Arco-Nago) e dell’avv. Bettini a Rovereto.
In questa zona si era costituito un gruppo antifascista di studenti del liceo classico attorno alla figura del prof. Guido Gori, denominato “Amici della montagna”. Con l’arrivo dell’insegnante, ex ufficiale degli alpini, Gastone Franchetti, ancora prima dell’ 8 settembre 1943, con questo gruppo ed altri si forma la Brigata Cesare Battisti che segna anche l’inizio delle formazioni Fiamme Verdi. Una spia infiltrata, causa una spietata retata nazista che trucida 16 giovani. Gastone Franchetti, nonostante spietate torture, non parla e sarà fucilato a Bolzano. Giuseppe Porpora sarà fucilato assieme ad altri 5 partigiani a Ponzaso. In questa occasione si decapita anche la rete del Cln di Trento e Rovereto. A Rovereto è assassinato il capo del Cln avv. Angelo Bettini. A Trento è catturato il capo del Cln trentino conte Giannantonio Manci che dopo orrende torture, per non parlare, si suiciderà gettandosi dal 4° piano della sede della Gestapo di Bolzano.

Il presidente Anpi del Trentino
Sandro Schmid

Volantino delle manifestazioni: https://docs.google.com/open?id=1VkYmNoQzdaDmTmQJUrkxAWxmka-Uc9-hYrwymAUxeEbfXhygbuXIRTIKrdxw

Sapere per non dimenticare

Una vera scienza storica non può avere niente in comune  con l’affermazione che gli atti e le decisioni di una sola persona possano essere causa  di una guerra Mondiale. Con questa iniziativa si tenterà, attraverso vari incontri, di analizzare l’hitlerismo in Germania ed il fascismo in Italia, da  chi sono stati messi in piedi, chi li ha  armati e quali erano i veri obiettivi del capitale finanziario internazionale, occulto finanziatore di questa forza d’urto criminale.
Nella serata  di Venerdì 22 giugno alle ore 20.45 in Sala Errera a Mirano con l’aiuto di due storici potremmo conoscere e approfondire la fase più tragica e drammatica della  Seconda Guerra mondiale nella  parte iniziale con l’invasione dell’ URSS e nella parte finale con lo sbarco in Normandia, soprattutto dal punto di vista militare ed economico, non slegato dalle conseguenze distruttive, la più distruttiva delle guerre che la storia ricordi e che l’umanità ha patito con 50 milioni di morti.

2 Giugno: Festa della Repubblica

L’Anpi di Mirano parteciperà il 2 giugno 2012 alla cerimonia celebrativa per la Festa della Repubblica che si svolgerà a Mirano con il seguente programma:

Ore 11.00     Ritrovo e formazione del corteo in via Bastia Fuori di fronte alla ex Casa del Combattente

Ore 11.15     Alzabandiera in Piazza Martiri con l’intervento della Filarmonica di Mirano

Ore 11.30     Interventi celebrativi dal palco posizionato nella Piazza Vittorio Emanuele

Lettera aperta di Alessandra Kersevan al Presidente Napolitano

1 maggio 1954: l’Unità riferisce della sentenza del processo di appello

Esimio Presidente,
Nella sua visita in Friuli Lei si fermerà anche a Faedis, uno dei paesi della Repubblica partigiana del Friuli Orientale, un’esperienza importantissima ed esaltante della guerra di liberazione, in cui gli abitanti di queste terre poterono, prima della fine della guerra e della vittoria sul nazifascismo, sperimentare alcuni tratti di democrazia e di autogoverno, dopo oltre vent’anni di dittatura fortemente centralistica, che aveva represso in particolare le numerose minoranze presenti nella nostra regione, prime fra tutte quella slovena. A questa esperienza, sviluppatasi dalla collaborazione delle varie componenti della Resistenza, diedero un determinante contributo i partigiani garibaldini, e fra essi molti erano gli aderenti a quel partito comunista italiano, di cui lei stesso ha fatto parte per decenni. Leggi tutto “Lettera aperta di Alessandra Kersevan al Presidente Napolitano”

Carlo Smuraglia: “L’attentato a Brindisi, gravissimo e vile”

“Le notizie circa l’orribile attentato avvenuto questa mattina a Brindisi colpiscono e preoccupano fortemente”.
Inizia così una dichiarazione di Carlo Smuraglia, presidente nazionale ANPI mentre in tutta Italia si estendeva la mobilitazione.
“Si tratta – aggiunge – di un gravissimo e vile atto diretto a colpire la vita di giovani studenti e mirato ad una scuola, nei pressi di un Tribunale. Una vita spezzata e molte preoccupazioni per gli altri giovani colpiti. Un fatto tremendo, che suscita anche preoccupazioni vivissime per le sue caratteristiche, oltreche’ per la gravità; un fatto che esige una netta condanna, quale che ne sia la matrice, anche se molti elementi fanno pensare a un atto mafioso; ma spetta alle Autorità competenti accertare il movente  e le responsabilità,  comunque gravissime per la convivenza civile e per la stessa democrazia”.
“Un fatto contro il quale bisogna  – sottolinea Smuraglia – reagire con forza, con un nuovo impegno delle coscienze civili e democratiche e con una tangibile e concreta manifestazione, da parte di tutte le cittadine e i cittadini, della volontà di uscire dal baratro in cui troppi vorrebbero spingere il nostro Paese. Basta con la violenza, basta con i tentativi di destabilizzazione. Il Paese, già tanto provato dalla crisi, ha diritto di uscire da una fase oltremodo difficile e dura, nel solco della solidarietà, del rispetto della vita e della dignità delle persone, sulla via della speranza di un futuro migliore”.
“Questi sono i sentimenti e le volontà che ogni ognuno di noi deve esprimere, assieme alla commozione, al cordoglio, alla solidarietà affettuosa per le famiglie e le persone colpite; sentimenti e volontà – conclude Smuraglia – che mi sento di manifestare, in questo momento terribile, a nome non solo mio, ma di tutta l’ANPI”.
Smuraglia ha inoltre firmato l’appello lanciato dall’Unione degli Studenti “Non si può morire entrando a scuola”:  http://www.unionedeglistudenti.net/sito/
Intanto tutta l’ANPI si  mobilitava nel Paese, con prese di posizioni pubbliche e partecipazione a presidi e manifestazioni.

Questo il comunicato del Comitato Provinciale di Brindisi:
“Contro lo stragismo e la violenza, unità di tutte le forze democratiche.
Con il barbaro attentato di questa mattina a Brindisi dinanzi all’ingresso dell’istituto Morvillo Falcone  che ha causato la morte di una giovanissima alunna e il ferimento di una decina di altre si è voluto colpire, non solo la scuola  che è simbolo della difesa dei diritti e della legalità, ma anche l’innocenza ed il futuro dei nostri giovani.
Il criminale attentato giunge in un particolare e delicato momento, nell’avvio di un nuovo percorso democratico conseguente alle elezioni del nuovo consiglio comunale  che avrà il compito di affrontare i gravi problemi  che affliggono la città ed attendono delle decise  risposte.
In questi giorni il territorio della provincia di Brindisi era coinvolto in una serie di iniziative conseguenti alla lotta alle mafie e per la legalità  mentre la magistratura e le forze dell’ordine sferravano un duro attacco alle organizzazioni criminali presenti sul territorio.
Pur non escludendo qualunque ipotesi riteniamo comunque che quest’attentato sia un grave attacco alla democrazia e alla libertà e a tutti i valori della civile convivenza.
Aderiamo alla manifestazione unitaria indetta dai sindacati  e dalle istituzioni delle ore 18 a Piazza Vittoria”.

18 Maggio: “Fascist Legacy” in Sala Errera a Mirano

“So che a casa vostra siete dei buoni padri di famiglia, ma qui voi non sarete mai abbastanza ladri, assassini e stupratori” Benito Mussolini ai soldati della Seconda Armata in Dalmazia, 1943.

Fascist Legacy (“L’eredità del fascismo”) è un documentario in due parti sui crimini di guerra commessi dagli italiani durante la Seconda Guerra Mondiale, realizzato e mandato in onda nei giorni 1 ed 8 novembre 1989 dalla BBC.
La prima parte tratta dei crimini di guerra commessi durante l’invasione italiana dell’Etiopia e nel Regno di Jugoslavia. Enfasi vi viene posta sull’impiego dell’iprite, o gas mostarda, da parte del Generale Pietro Badoglio, sui bombardamenti di ospedali della Croce Rossa e sulle rappresaglie dopo un attentato contro l’allora Governatore italiano dell’Etiopia. La sezione che esamina l’occupazione della Jugoslavia cita gli oltre 200 campi di prigionia italiani sparsi nei Balcani, in cui morirono 250.000 internati (600.000 secondo il governo jugoslavo), e si sofferma sulle testimonianze relative al campo di concentramento di Arbe (Rab in lingua serbo-croata) e sulle atrocità commesse nel villaggio croato di Podhum, presso Fiume.
La seconda parte tratta del periodo successivo alla capitolazione italiana nel 1943 e si rivolge principalmente all’ipocrisia mostrata tanto dagli USA quanto soprattutto dai britannici in questa fase. L’Etiopia, la Jugoslavia e la Grecia richiesero l’estradizione di 1.200 criminali di guerra italiani (i più attivamente ricercati furono Pietro Badoglio, Mario Roatta e Rodolfo Graziani), sugli atti dei quali fu fornita una completa documentazione. Entrambi i governi alleati videro però in Badoglio anche una garanzia per un dopoguerra non comunista in Italia, e fecero del loro meglio per ritardare tali richieste fino al 1947 quando i Trattati di Parigi restituirono la piena sovranità al paese: gli stati sovrani in genere non estradano i propri cittadini. L’unico ufficiale italiano mai perseguito e condannato a morte da un tribunale britannico fu un antifascista, Nicola Bellomo, responsabile della morte di prigionieri di guerra britannici. La voce narrante originale è di Michael Palumbo, storico americano autore del libro “L’olocausto rimosso”, edito -in Italia- da Rizzoli. Vengono inoltre intervistati gli storici italiani Angelo Del Boca, Giorgio Rochat, Claudio Pavone e il britannico David Ellwood.
I diritti dell’opera, tradotta in lingua italiana dal regista Massimo Sani, furono acquistati dalla RAI nel 1991, ma il documentario non venne mai mandato in onda. L’emittente La7, invece, trasmise degli ampi stralci di Fascist Legacy nel 2004 all’interno del programma Altra Storia.

In compenso la Rai il 7 febbraio 2005 (in occasione della Giornata del Ricordo), trasmise lo sceneggiato “Il Cuore nel Pozzo” che in sostanza è un impianto di memoria artificiale stile “Total Recall”: durante la seconda guerra mondiale, un’Italiana residente in Slovenia e il suo bambino, frutto della violenza subita da un partigiano sloveno, son minacciati dalla furia slava del partigiano, che vorrebbe trucidare lei e il bimbo. Sarà un prete italiano, don Bruno, a metterli in salvo. Il pozzo è ovviamente la foiba dove finirà don Bruno.
Non venne trasmesso “Fascist Legacy” perché in quel documento si racconta che gli Italiani che invasero l’ex Jugoslavia fecero un carnaio: distrussero e incendiarono interi villaggi, giustiziarono, violentarono e torturarono, gestirono campi di concentramento, dove si andava a morire anche per il semplice fatto di NON essere italiani.

Una giornata per la Memoria, una per il Ricordo. Cosa succede quando la memoria storica più imbarazzante viene annullata? Che si creano ricordi falsi per riempire il vuoto. Il documentario “Fascist Legacy” sarebbe una buona cura ma la Rai non lo manda in onda. Da 23 anni.

Numerose sezioni dell’Anpi e altrettante organizzazioni antifasciste l’hanno proiettato in questi anni in tutta Italia e adesso lo proietta l’Anpi di Mirano nella Sala Conferenze di Villa Errera il giorno 18 maggio alle ore 20.30. Ingresso libero.

Qui il video completo:

http://www.youtube.com/watch?v=2IlB7IP4hys&feature=plcp