Alle istituzioni locali di Mirano, da Gianni Giannoccolo

OLYMPUS DIGITAL CAMERARiceviamo questa lettera da Gianni Giannoccolo, da noi invitato a Mirano con Alessandra Kersevan, per presentare il suo libro ““Resistenza: guerra civile o guerra giusta?”

Caro Roberto,
ti ho scritto due giorni dopo che sono tornato a casa da Mirano, ma il messaggio mi é stato respinto per un mio mero errore.
Ad ogni modo desideravo ringraziare te e l’ANPI di Mirano per avermi offerto l’occasione di presentare il mio libro sulla Resistenza. E’ stata, tutto sommato, un bella serata, ma sarebbe stata ancora più bella se le Istituzioni locali (Comune, Camera del Lavoro, Partiti, Associazioni, ecc.), avessero partecipato all’iniziativa.
Quel che mi  ha dato più fastidio, anzi un senso di ribellione interiore, é stato il fatto che la serata era anche dedicata ai Martiri di Mirano trucidati dai nazifascisti e quella sera cadeva l’anniversario. Sono segni premonitori molto preoccupanti per il futuro del nostro Paese.
Ad ogni modo noi andremo avanti cercando di non mollare, cercando di coinvolgere le giovani generazioni.
Ancora grazie di Tutto e molti saluti cordiali.
Gianni.

Guerra di Liberazione, non guerra civile

Guerra di Liberazione, non guerra civile, questa la conclusione della serata di ieri, con Gianni Giannoccolo, Alessandra Kersevan, Elisa Lolli.

Dall’introduzione del libro di Gianni Giannoccolo letta da Elisa Lolli:

La memoria non può essere cancellata, anche perché la Resistenza rimane un punto di riferimento per tutti coloro che quel periodo l’hanno vissuto e hanno avuto modo di conoscere gli orrori della guerra, la spietata occupazione nazista dell’Italia e dell’Europa con la deportazione di civili nei campi di concentramento, ebrei sterminati, saccheggi, incendi di case di civili con donne e bambini, stragi di gente inerme, le requisizioni e le depredazioni. In sostanza la violenza tendeva a ridurre a terra bruciata un ambiente che si avvertiva come ostile in quanto contrastava la violazione dei fondamentali diritti umani, respingendo ogni forma di complicità.
Eventi che non debbono cadere nell’oblio, ma che debbono essere trasmessi da generazione in generazione non tanto per esorcizzarli, quanto perché servano da monito affinché non abbiano a ripetersi. Parafrasando Gioele, essi continueranno ad essere presagiti dai figli, presenti nei sogni dei vecchi e nelle visioni dei giovani nell’incessante continuazione della memoria.
C’è troppa gente che quel periodo vuole rimuovere e non mancano coloro che, con teorie elaborate a tavolino, con iniziative estemporanee sprovviste di ogni seria verifica, tentano di stravolgere i termini storici di quegli avvenimenti, capovolgendone i rapporti casuali, nascondendo la motivazione e l’origine di determinati fatti, rifacendo una storia di comodo sulla base di tesi precostituite per adattarla e renderla funzionale a orientamenti politici contingenti.
E il momento di ricostruire, sulla base di documenti e testimonianze, quei drammatici eventi nella loro verità assodata e ineccepibile, per non smarrire la memoria di un patrimonio che deve essere tramandato, un patrimonio che è ignorato volutamente da coloro che, mimetizzati sotto i paraventi di qualche partito postmoderno, persistono ancora oggi nell’esaltare gesta saloine, come si è peritato di fare più di una volta l’ex Ministro La Russa.
Dico subito che chi scrive appartiene alla schiera, per fortuna tutt’altro in via di estinzione, di coloro che non si rassegnano a dover accettare passivamente l’interpretazione corrente che si intende dare al significato della Resistenza, di quello che essa ha rappresentato nella lotta di popolo contro l’occupante nazista dell’Italia dal 1943 al 1945. E neppure ad accettare alcuni episodi e strumentalizzazioni del dopoguerra, a volte raccapriccianti e da condannare, ma pur sempre isolati e anomali, attraverso i quali avallare la tesi che in Italia in quel periodo vi sarebbe stata la guerra civile.

Resistenza e Costituzione

Venerdì 13 dicembre 2013 ore 20.45 presso la  Sala conferenze di Villa Errera si terrà l’incontro:

“Resistenza e Costituzione”
con la partecipazione di:
Felice Casson senatore della Repubblica
Silvia Manderino “Rete per la Costituzione”
Diego Collovini presidente ANPI provinciale di Venezia
Rappresentanti del Comune di Mirano

7 novembre 1943: a Casera Spasema nasce il distaccamento garibaldino “Tino Ferdiani”

Il Distaccamento Garibaldi “Tino Ferdiani” (già “Luigi Boscarin”) fu il primo nucleo partigiano nato nell’area bellunese e fu intitolato inizialmente a Luigi Boscarin (o Buscarin) e successivamente a Tino Ferdiani, uno dei primi volontari morti durante un’azione del distaccamento.
Esso venne creato il 7 novembre 1943 presso la casera “Spàsema” di Lentiai per iniziativa del Comando Veneto delle Brigate Garibaldi ed alla presenza di uno dei suoi responsabili, Amerigo Clocchiatti “Ugo”. A partire da questo nucleo si sviluppò gran parte dell’organizzazione partigiana che nei mesi successivi si articolò nelle principali divisioni partigiane del Veneto: la “Divisione Belluno“, che operò nel territorio dell’omonima provincia, e la Divisione Nino Nannetti, che operò nella Sinistra Piave, nell’altipiano del Cansiglio, nell’area di Vittorio Veneto e nelle valli del Vajont.

Domenica 10 novembre festeggieremo il 70° anniversario, appuntamento a Lentiai alle ore 9. https://www.facebook.com/events/185439054981425/

La storia del distaccamento

Costituzione, la via maestra

L’Anpi di Mirano sarà alla manifestazione di Roma del 12 ottobre: concentramento riconoscibile da bandiere e foulard ANPI, intorno alle 13.30 in Piazza della Repubblica angolo via Luigi Einaudi (lato est della piazza). Saremo in tanti in quella piazza con le nostre bandiere in difesa della Costituzione nata dalla Resistenza. In una cella di Via Tasso c’era scritto: “SIATE DEGNI DELLE NOSTRE SOFFERENZE E DELLE NOSTRE MORTI”.

La Via Maestra è la Costituzione, nata dalla Resistenza

Il Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco esprime dissenso verso la Segreteria Nazionale ANPI rispetto al comunicato del 25 settembre, con il quale si è decisa la non adesione alla manifestazione nazionale per la Costituzione “La Via Maestra” prevista a Roma il 12 ottobre, in quanto ritiene che tale decisione sia stata assunta venendo meno a quanto sancito nello Statuto Nazionale e al di fuori degli organismi statutari preposti alle decisioni politiche.
Il Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco ribadisce di avere già aderito convintamente alla manifestazione nazionale La Via Maestra, coerentemente con la mobilitazione avviata a livello nazionale, torinese e locale all’interno dei Comitati per la Costituzione, e in quanto l’unico programma politico-programmatico della manifestazione è la Costituzione, come spiegato ampiamente dal prof. Gustavo Zagrebelsky e da DonLuigi Ciotti, promotori torinesi.
La Costituzione, nata dalla Resistenza, può essere modificata solo se i cambiamenti avvengono in linea con lo spirito della Guerra di Liberazione dal nazifascismo, in equilibrio con l’architettura costituzionale e seguendo le regole dell’art. 138.
L’ANPI, Ente Morale dal 1945, difende e praticala Costituzione con la militanza antifascista quotidiana sul territorio di Grugliasco e ritiene che nell’attuale contesto sia necessario rispondere aglia ttacchi contro la Costituzione portati dal Governo e dalla maggioranza che lo sostiene, lottando uniti nella diversità, sull’esempio delle formazioni partigiane, con tutti i partiti, le associazioni, i movimenti, i comitati e i singoli cittadini che riconoscono l’emergenza democratica e costituzionale attualmente in corso.
A Roma il 12 ottobre ci sarà anche la bandiera della Sezione ANPI “68 Martiri” di Grugliasco, per ribadire che la Costituzione è nata dal sangue di tutti i Caduti per la Libertà, inclusi i 68 Martiri catturati, torturati e uccisi a Grugliasco il 29 e 30 aprile 1945.

Il Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” di Grugliasco
29 settembre 2013

L’Anpi di Mirano aderisce alla manifestazione del 12 ottobre a Roma

In merito alla questione di partecipare o meno alla manifestazione romana del 12 ottobre sul tema della difesa della Costituzione, potremmo ricordare ai dirigenti nazionali che se l’ANPI è una Associazione nata a difesa della memoria dei valori posti a fondamento della Resistenza, è anche vero che la sua è una proposta POLITICA per l’oggi altrimenti non si capisce a che cosa serva.

Non si possono accettare posizioni come quella espressa dalla Direzione Nazionale: “Resta ferma la disponibilità dell’ANPI – si sottolinea – a partecipare anche ad iniziative di più ampio respiro, se concordate preventivamente nelle modalità e negli obiettivi e non suscettibili di entrare in un campo squisitamente politico, che sarebbe estraneo alle finalità ed alla natura dell’ANPI”.

Ma a quale Associazione siamo iscritti? A questo punto si chiariscano le finalità e gli obiettivi di un’azione che non può fermarsi al solo, pur importantissimo, ricordo. Il CLN che cosa rappresenta oggi nella testa dei nostri dirigenti ? Un episodio curioso e irripetibile della Storia Patria, frutto solo del momento storico, senza futuro, e non la dimostrazione che i valori fondanti sono patrimonio di tutte le forze che si sono riconosciute nella Resistenza e che oggi ad essa si richiamano. La politica è innanzitutto scelta che discrimina, che stabilisce i piani distinti di una consapevolezza che non può confondersi con logiche di tatticismo elettorale che non può essere disgiunta dal quadro storico di riferimento.

Se L ‘ANPI non si riconosce in questa linea di pensiero e azione, rimarrà solo e sempre strumento di consenso dei partiti in crisi, bandiera sventolata al vento della memoria e della rievocazione mitica.

 

Commemorazione del Rastrellamento del Grappa

Comunicato stampa “Incontro sul Grappa”

Domenica 15 settembre è stato ricordato  a cura dei comuni della Pedemontana  trevigiana e feltrina il doloroso rastrellamento del Grappa 20-26settembre  1944.
A cima Grappa  al monumento del partigiano,  opera insigne dello scultore Augusto Murer,  sono avvenute  la deposizione della corona di alloro e le testimonianze di un reduce di Russia poi prigioniero in Germania Valerio Marco Andreatta e del partigiano Mario Bernardo (Radiosa Aurora).
Il prof. Loris Capovilla, già presidente dell’Istituto storico di Treviso ha chiesto ai sindaci presenti di adoperarsi per far includere il monumento del Murer nella zona sacra del Grappa ed il prof. Giovanni Perenzin  presidente dell’ANPI Belluno ha comunicato l’iniziativa di tutte le ANPI del Veneto di indire  il giorno 12 ottobre  una fiaccolata da Vittorio Veneto a Revine-Lago come risposta alle adunanza neonazista tenutasi proprio a Revine Lago dal 12 al 15 settembre.
Succesivamente i Feltrini  si sono radunati al Forcelletto al restaurato cippo della Gramsci ad opera della ditta  Marco Riva. Qui, presenti numerosi partigiani : Umberto Tatto, Albino Santel, Giuseppe Balladori, Silvano Simeoni, Egildo Moro e Mario Bernardo,  si sono svolte alcune riflessioni sulla guerra di liberazione nel Feltrino. Sono state  altresì illustrate le esperienze dell’ANPI con le scolaresche allo scopo di tramandare una pagina di storia a fondamento della Costituzione italiana. Sul tema dei giovani oggi in difficoltà per trovare un lavoro si è soffermato in particolare il presidente del consiglio comunale di Feltre Alessandro Dalla Gasperina.
Quindi tutti sono confluiti al rifugio Bocchette dove a cura della dott. Catia Boschieri Costanzo era  stata allestita una mostra documentale e fotografica relativa alla figura del  giovane  zio partigiano Antonio Boschieri della Brigata Matteotti impiccato ad Arten. Antonio Boschieri, era nipote dell’ avv. Luigi Basso di Feltre segretario nazionale del Partito socialista all’epoca della uccisione di Matteotti. La dott. Boschieri Costanzo ha illustrato con perizia foto dell’epoca e documenti di valore storico.
Il pranzo svoltosi nella più schietta allegria è stato allietato da canti della Resistenza e popolari eseguiti dal gruppo corale  Vece Voci Feltrine.
ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Sezione di Feltre

Le foto della giornata: http://imgur.com/a/PLbKw

Geografie Partigiane

Domenica 22 settembre l’Anpi di Belluno organizza la seconda giornata di “Geografie Partigiane – Luoghi e storie di Resistenza vissuta”. Questo il programma:

ORE 09 Ritrovo e partenza dal CENTRO RICREATIVO a Torbe. Introduzione al percorso con racconti e storie della resistenza e della cultura locale.
ORE 12.30 Rientro al CENTRO RICREATIVO di Torbe dove ci sarà un ristoro allietato da “Musiche partigiane e resistenti” (chitarra Martino Cargnel, alla fisarmonica Michele Da Ros e voce Gianantonio Gallina) Il rinfresco con buffet sarà a contributo.

DIFFICOLTÀ PERCORSO: facile.
DURATA: 2.30 ore (andata e ritorno).

In caso di pioggia l’evento sarà rimandato a domenica 20 ottobre.

INFO
ANPI Sez. Brigata Pisacane Sospirolo
Cel. 348 7272417 / 333 4742765 / 349 7168261

ANPI Sez. Belluno: 0437 944619
Cel. 334 6558626 / 328 6251873
[email protected] – www.anpi.it